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cosa è oggi la resistenza e perchè bisogna celebrarla o festeggiarla ?

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oltre  questa riposta  data  sempre  su  fb a degli amici   che   volevano applicare  questa   slide   Hai ragione caro Gianpaolo Paolo Scolafurru succede in tutte le rivoluzioni o rovesciamenti di dittature- )  o  la   gjuerra  civile  in spagna    deglia nni  30 del  secolo scorso  come puoi notare da quersto cartone degli anni 50\60  Tratto dall'omonimo libro di G. Orweel , è piuttosto fedele alla storia, tranne alla fine in cui distorce un pochino gli eventi nel finale rispetto all'opera originale  che  è  più pessimista . Infatti Io Consiglio vivamente di leggere il libro ma se non   hai  nè tempo nè voglia  quantomeno di guarda questo cartone. e capirai insieme a Passi Flora che ha condiviso la stessa slide il 25 aprile   anche se non lo si festeggia dev'essere allo stesso tempo ricordato per gl stessi motivi che citate nella slide sopra contro cui bisogna rincominciare a lottar

Il giorno del ricordo a uso e consumo della Terza Repubblica ecco perchè sulle foibe non c'è ancora menoria condivisa e anse si continua cosi difficilmente ci sarà

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Ecco  perchè ricordo   a  360°  o al netto  delle colpe  come dicevo in un precedent post   perchè  la verità e   la responsabilità  in tragedia   storiche  come   questa    non sta  mai da una parte sola   e non  è mai  a  senso  unico  (  o alkmeno cosi dovrebbe  )  da http://contropiano.org/   di  Mercoledì, 11 Febbraio 2015 09:19    di  Davide Conti *   Quando nel 2004 venne isti­tuito il “Giorno del ricordo” per com­me­mo­rare le vit­time delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata l’Italia della “seconda repub­blica” stava con­fu­sa­mente cimen­tan­dosi, attra­verso una con­ver­genza bipar­ti­san, nella riscrit­tura della sto­ria nazio­nale per legge. La nar­ra­zione del pas­sato aveva da sem­pre rap­pre­sen­tato un ter­reno di scon­tro poli­tico tra i par­titi e l’uso pub­blico della sto­ria in chiave revi­sio­ni­sta aveva segnato non solo la crisi del para­digma fon­da­tivo della demo­cra­zia, l’antifascismo, ma soprat­tutto la piena legit­ti

se va un altro fondatore della repubblica Miriam Maffai

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Proprio  mentre  ascoltavo   questa  canzone   Leggo  sui  facebook la   e poi cerco in rete  , qui dal  corriere  della sera  online d'oggi   Addio a Miriam Mafai Signora scomoda e polemica del giornalismo e della sinistra Miriam Mafai con Giorgio Napolitano in una foto d'archivioMILANO - Scomoda, polemica. E attenta osservatrice dei cambiamenti della società italiana. Miriam Mafai, editorialista di Repubblica, se n'è andata. E con lei si è persa una penna raffinata che ha fotografato le donne e gli uomini che hanno cambiato il volto della società italiana: Diario italiano 1976-2006 (Laterza) è uno dei sui libri. Dimenticare Berlinguer. La Sinistra italiana e la tradizione comunista e Botteghe oscure, addio le sua analisi non pietose sulla sinistra italiana di cui è stata militante. Sempre assai critica. MILITANZA - Direttore di Noi Donne dal 1965 al 1970, era poi diventata inviato speciale a Paese Sera. Miriam Mafai era nata a Fir