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10.2.22

i guasti del reflusso e dell'edonismo [IL caso Drusilla Foer tirata per la giacchetta da Lgbt e dai pro vita parte II ]ii ]

²
Leggi prima

cari amici/che lo so che non bisognerebbe mai

ritornare * sui temi già affrontati precedentemente ma a volte ci si è costretti Infatti sarebbe dovuta essere ovvia, ossia che era un personaggio inventato e recitato dall’attore Gianluca Gori e non una persona vera ma solo una maschera
Una cosa   che dovrebbe  essere  tanto semplice e ovvia, però, ha ricevuto   diverse    email  (   ma  cos'è  i  commenti  non esistono più    sia  paura  di confrontarsi   con  chi la pensa    diversamente  )  o di   di indignate, piene di rabbia ed  alcune  anche    d'odio contro di me, che dicevo semplicemente le cose
come stavano.
E mi sono chiesta: “Perché la gente se la prende tanto? Cosa c’è di così terribile di accettare la realtà per quello che è? Perché il fatto che Drusilla sia una invenzione e non una persona reale turba così tanto la gente?”
Ebbene,  credola spiegazione sia questa: Siamo   ormai   assuefatti  ed  abituati  all'edonismo  televisivo   degli anni  80\90  poi divenuto  globale  e  mass  mediatico  con  internet  ed  i  social  (  in particolare    con  Instagram  e  tik  tok  ) .  Ora   quelli    come  me    cresciuti negli  fra  gli anni  70\80   ovvero    in cui     c'era    ancora   cultura   e   Incultura (  come   lo chiamo  io     seguendo    i  miei  genitori  e   i miei nonni  )     stava   appena  prendendo  piede prima  del diluvio  totale    sa benissimo  Drusilla è una maschera, e come maschera è perfetta, priva di tutte quelle imperfezioni che invece dovrebbero caratterizzano l’essere umano vero. Ed è proprio questo che fa paura: fa paura sapere che la perfezione non esiste  lanciata  dai cosiddetti  veline  ed  influenzer  .
Infatti  Tutti vorremmo essere perfetti, tutti vorremmo essere intelligenti, sagaci, colti, audaci, eleganti, ricchi, di successo, privi di qualsiasi difetto.Tutti lo vorremmo, ma la dura verità è che nessuno lo è  al cento per  cento  .
Ed ecco da dove arriva il successo degli  influencer, maschere sui social, pur mostrando il loro volto.
Ecco perché appena qualcuno osa far notare le incongruenze (per non dire altro) di tante\i  influencer, si scatena il finimondo, con odio a profusione da parte dei followers, che manco gli avessero ... ammazzato la madre.
Ma guai a toccare l’influencer, così come guai a toccare Drusilla.E chi se ne frega se l’influencer si fa la foto con la pizza davanti, che in realtà non mangerà mai e si accontenterà dell’insalatina striminzita seguita da ore di palestra per mantenere il fisico perfetto, ma basta far credere al mondo che sia perfetta per grazia divina, che mica è come i poveri mortali che fanno diete, salvo poi non debba pubblicizzare qualche prodotto dimagrante, allora sì che racconta di aver bisogno di aiuto per essere magra.
E chi se ne frega se la prima preoccupazione dell’influencer sia di mettere sui social la foto del figlio appena nato, nonostante magari questo stia male, poiché la vera ossessione dell’influencer sono i like e pure un figlio è in secondo piano rispetto a questo.
E chi se ne frega se tutte queste influencer sono solo maschere, recite di gente che fa finta di essere perfetta, magari ogni tanto pubblicando qualche storia in lacrime o dalla psicologa, ovviamente ben studiata, perché anche quello porta like.
L’importante è credere che esistano queste persone “perfette”, anche se poi ci vendono fuffa a caro prezzo e noi spendiamo tutti i nostri risparmi pur di averla.
E se qualcuno ci fa notare che quella è una maschera, che ci vendono fuffa, ecc., mica ce la prendiamo con l’influencer di turno, eh no, quello vorrebbe dire che siamo stati così cretini a credere alla fuffa, molto meglio prendercela a morte con chi fa cadere la maschera e ci fa vedere le cose come stanno.
Ma allora, perché abbiamo questa disperata necessità di credere a queste maschere?
Perchè abbiamo un bisogno estremo di credere che la perfezione esista. Siamo stati talmente tanto inculcati dalla società che avere dei difetti è la cosa più tremenda che ci possa capitare, che non riusciamo ad accettarli.
E cerchiamo persone che ci facciano credere di non averne e compriamo la loro fuffa nella speranza di assomigliare sempre più a chi crediamo sia perfetto.
Drusilla ha fatto un bellissimo discorso sull’esprimere la nostra unicità.
Ma la verità è che tutti siamo già unici esattamente come siamo. Non dobbiamo fare chissà che per tirare fuori questa fantomatica “unicità”, basta essere ciò che siamo.
Il problema, però, è proprio questo: a noi non piace essere ciò che veramente siamo, coi nostri difetti che nascondiamo talmente tanto che, a volte, nemmeno noi sappiamo di avere.
Essere fragili, noiosi, pigri, svogliati, banali, mediocri, brutti… Che orrore! E allora via di influencer e Drusilla, che non hanno difetti e sono perfetti!
La verità è che non abbiamo bisogno di più unicità, poiché tutti siamo già unici, ma di più autenticità.
Avere il coraggio di essere se stessi, con i propri difetti, senza inventarsi maschere, accettarsi e farsi vedere per come si è davvero, senza temere il giudizio della società, questo è l’atto di più estremo coraggio che si possa fare.


COLONNA SONORA
non bisognerebbe -Francesco Guccini
Canzone di notte n°2 -  "




27.12.20

Festival di Sanremo, pubblico e artisti "in nave" Il progetto dell'organizzazione per superare l'emergenza Covid

  va bene  che     che  non si posso  fare   ancora  grandi eventi . Ma questo  modo mi sembra  ridicolo .  e poi  si  fanno figli e  figliastri  , San remo  si  ,  teatri chiusi  no   ?

(ANSA) - ROMA, 26 DIC 2020
Il pubblico di Sanremo e il cast artistico ospitato in una originale quarantena su una nave da crociera, la Smeralda, ancorata nelle acque liguri. Anticipata a Natale da Dagospia, sarebbe questa la soluzione alla quale sta lavorando l'organizzazione del Festival per garantire al palco dell'Ariston la presenza del suo pubblico di sempre e nello stesso tempo trovare spazi a prova di regole sanitarie covid per i camerini degli artisti, evitando quelli troppo angusti del teatro cittadino. Il progetto, presentato alla Rai da Costa Crociere, è al momento una delle ipotesi alla quale punta l'organizzazione della kermesse, anche se a Viale Mazzini le decisioni operative verranno prese a fine gennaio. Il progetto, che permetterebbe al Festival di riempire la platea dell'Ariston dribblando le restrizioni imposte ai teatri dall'emergenza pandemia, avrebbe convinto il presidente della concessionaria Rai pubblicità e coordinatore del progetto festival Antonio Marano, anche se non sarà lui quest'anno a seguire fino all'ultimo l'evento perché a giorni lascerà la Rai con un ruolo nella fondazione Milano-Cortina In sostanza il progetto prevede la creazione di una "bolla", simile a quelle già realizzate negli Stati uniti per permettere la conclusione del campionato NBA. In questo caso, si dovrebbero portare - previo tampone - 3-400 persone del pubblico oltre allo staff artistico sulla "Smeralda" una nave di Costa Crociere ancorata alla fonda nel porto di Sanremo. Pubblico e artisti rimarrebbero chiusi e protetti fino al 2 marzo, data di inizio del Festival. Al momento del via gli ospiti verrebbero imbarcati sui tender e accompagnati al porto e da lì, con autopulmini al teatro Ariston. Un'idea che troverebbe anche il favore della città perché permeterebbe di richiamare l'attenzione sul suo porto. Resterà invece operativo il Palafiori, a poche centinaia di metri dall'Ariston, che ospiterà lo staff tecnico, i discografici, le sale stampa, il presidio delle radio e i programmi del daytime in collegamento da Sanremo. Sarebbe confermato anche l'evento Tra il Palco e la città, con il palco di piazza Colombo, da dove partirà il lungo red carpet fino all'Ariston che negli anni scorsi ha ospitato diverse performance degli ospiti del Festival e dove il pubblico, con nuove regole antiassembramento, potrebbe assistere più numeroso agli show. E ugualmente si dovrebbe tenere il Dopo Festival, ospitato al Casinò.

  allora  cosa  proporre  ?  le  uniche  due soluzioni fattibili  1) non farlo  . se  per  un anno salta  non succede  niente  di grave  2)  si   può fare   come i  concerto del 1 maggio per i cantanti .3)  un cantante  per  ogni teatro    di ciascuna regione italiana  ,   a pubblico ridotto     o  a porte  chiuse   

28.2.07

evviva San Remo !

Tratto dal sito : http: //www.effedieffe.com/

Sanremo: altri vecchi miliardari di Stato

Maurizio Blondet
27/02/2007

I due conduttori dell'edizione 2007 del Festival di Sanremo

Ora sappiamo: per divertire i contribuenti italiani, Michelle Hunziker ha chiesto e ottenuto un milione di euro più 60 mila, un paio di miliardi di lire.
Pippo Baudo (ancora lui, sempre lui) 750 mila euro.
Ma guadagnerà anche dalle «telepromozioni» che sta già girando, e che ci rifilerà con la scusa del Festival nelle cinque serate.
Affari suoi, ma non paghiamo già il canone?
Come noto, per poter pagare questi cachet, Luigi Nicolais, ministro (tenetevi forte) per «le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione» si è rimangiato la «riforma» che aveva appena varato: il tetto di 250 mila euro per i compensi che le pubbliche amministrazioni pagano ai «consulenti» (ossia amichetti) e dirigenti maximi.
Le leggi in Italia sono come l'elastico.
O come lo yogurt: appena fatte, già sono scadute.
E' la bronzea certezza del diritto nella culla del diritto.
Ora, visto che la Hunziker ha sfondato (il tetto), pretenderanno lo stesso sfondamento consulenti e dirigenti vari.
Allegria.




Una modesta nota: non solo paghiamo miliardi ai decrepiti senatori a vita ex presidenti della repubblica dall'incresciosa longevità, miliardi a Ciampi, Scalfaro, Andreotti; paghiamo salati anche dei nani e delle ballerine di età senile.
Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, in arte «Pippo», ha 71 anni, ed è su piazza da almeno 45. Dicono che sia bravo.
Non so.
Sicuramente è un gestore mafioso di grossi poteri, in questa società della politica-spettacolo; come un altro decrepito, Maurizio Costanzo, di cui nulla riesce a liberarci.
Sono loro che danno e negano comparsate, posti, particine, velinate, esibizioni nelle TV di Stato, e si fanno pagare miliardi, probabilmente due volte: una dagli aspiranti alla fama del menga nella
sub-TV italiota, una da noi contribuenti e beoti spettatori.
Fabio Fazio sta salendo nella stessa carriera di «gestore», una potenza vacua, noiosa e che non piace a nessuno, ma che ha infinite «prime serate» perché così vuole il partito di cui è servo, il PCI.
I neonati di oggi se lo troveranno sullo schermo durante tutta la vita, che auguriamo lunga: nel 2060, nel 2080.
Michelle Hunziker, dicono, deve il suo cachet favoloso al fatto che la RAI vuole strapparla a Mediaset: tanto mica pagano loro, paghiamo noi.
Quanto agli abiti con cui la svizzerotta si presenterà nelle cinque serate di Sanremo, sono altri miliardi: ma li pagano (speriamo) i cosiddetti grandi sarti italiani.




Naturalmente essendo Pippo Baudo il settantunenne-direttore del Sanremo 2007, ha invitato «giovani» della sua età: Jonny Dorelli (70 anni), Milva (68) e Marcella Bella (un fiorellino di 55 anni).
Si esibiranno anche le «Former ladies Supremes», ossia «le ex-signore dei Supremes»: questo è il complesso della fresca adolescente Diana Ross (63 anni), miracolo della chirurgia plastica.
Se queste sono «ex-signore», è perché sono uscite dal complesso per limiti di età, probabilmente hanno superato i 70: un coro di pensionate americane negre.
Pippo va sul sicuro, non rischia con le voci nuove.
Come abbiamo visto in TV, parteciperà a Sanremo anche un comico - di cui ci ostiniamo a non ricordare il nome - piuttosto lugubre, sfigato, che circola per motivi ignoti mascherato con costume di Amleto.
Questo personaggio ha un difetto che dovrebbe essere fatale per un comico: è il primo a ridere delle sue battute (e generalmente anche l'unico).
Ma ha un atout a suo favore: è sponsorizzato da Rifondazione.
Sicchè, anche se vi fa piangere e fare gli scongiuri, godetevelo.
Ha bisogno di un cachet, come negarlo a un compagno sfortunato?
La cialtroneria italiana sta diventando sinistra, affollata  di gente ricca con i piedi nella fossa.
E' tramontata per sempre la speranza che, visto che abbiamo governi pieni di nani e ballerine, almeno ci potevamo divertire.



Macchè: nani decrepiti, ballerine svizzere, comici sfigati.
Paghiamo miliardi per avere spettacoli allestiti dalla terza età, da circolo delle bocce, o da ricreativa ANPI.
Forse apparirà a sorpresa Levi Montalcini, che si esibirà in una coreografia?
Un grazie al ministro Nicolais, che ha salvato la patria coi soldi nostri.
E poi ci si lamenta che i giovani restano disoccupati.

Maurizio Blondet

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...