Per me non è mai stato il 1º maggio, per me è la fine d'aprile, mese amabile e leggiadro
Aprile ci abbandona, con la sua discrezione azzurrina, portando con sé le nostre primavere, il sole buono, i deboli incanti. Poi irrompe il saturo, corposo brillio dell'estate, ma è luce abbacinante, e già divien tarda. Aprile, alla mia età, è residuo di speranza, foglio d'India tremulo al vento. Non fai in tempo ad assaporarlo che giunge il domani, e il domani, e un altro domani, e non l'aspetti e lo temi, senza garbo né amore. E preme, sull'anima, un'acerba malinconia.