Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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18.7.25
23.12.24
Tigri romantiche, trapianti suini, bestemmiatori fatali, smemorati fedeli, babbi Natale atletici, docenti truffaldini e omicidi su Google
Il prof di Economia si laurea in Fisica sfruttando un errore e gli esami di un omonimo
L’accademico dell’anno è il prof. Sergio Barile, docente di Economia alla Sapienza sospeso dalla sua cattedra per aver ottenuto una laurea in Fisica senza aver dato nemmeno un esame. Come ha fatto? Grazia a un incredibile caso di omonimia. La vicenda inizia nel 2018 e ha radici in un errore informatico compiuto durante la migrazione di dati accademici: due carriere universitarie, appartenenti – caso più unico che raro – a persone con lo stesso nome e data di nascita, si sono sovrapposte. Sergio Barile ha fatto il vago: nel 2019 ha sfruttato la carriera del suo omonimo, ha pagato tasse arretrate per oltre 7mila euro e si è presentato bello bello a discutere la tesi di laurea in Fisica, pur non avendo mai sostenuto un esame in quella disciplina. L’irregolarità è stata scoperta da una funzionaria della segreteria al momento di registrazione della laurea , Barile è stato sospeso per sei mesi, con perdita di anzianità e interdizione dagli incarichi istituzionali. Ha fatto ricorso e ha perso, mentre il caso prosegue in sede penale.
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Perde la memoria dopo una truffa, lo ritrovano sotto choc al Circo Massimo: “Ricordo solo che tifo per la Roma”
Fratello romanista, io ti credo. Repubblica Roma racconta l’incredibile storia di Luciano D’adamo: “Non ricordava più nulla, nemmeno il suo nome. Ma la fede, quella sì, impossibile da dimenticare: ‘So da’ Roma’. Il 73enne smemorato che è stato soccorso dagli agenti di polizia al Circo Massimo era uscito dalla sua casa di Primavalle venerdì lasciando un biglietto: ‘Mi tolgo di torno, non servo più a niente’. Lo aveva scritto dopo un aver subito una truffa. Aveva risposto a un sms pensando fosse la sua banca. Invece si era ritrovato con il conto svuotato dei risparmi di una vita: 18mila euro”. Lo shock l’aveva spinto a uscire di casa e camminare senza meta, dimenticando pure il proprio nome. I familiari lo hanno cercato ovunque, coinvolgendo anche Chi l’ha visto?. È stato infine soccorso dagli agenti di polizia locale, che lo hanno trovato infreddolito. Alla domanda su quale squadra tifasse, ha risposto senza dubbi e con giustificato entusiasmo. Poi purtroppo si è ricordato dei risultati.
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La tigre Boris percorre 200 chilometri attraverso i ghiacci russi per ricongiungersi alla compagna Svetlaya
Boris e Svetlaya, due tigri Amur orfane, hanno scritto una smielatissima storia d’amore felino, perfetta per la programmazione natalizia. Salvati da piccoli dopo aver perso le madri per mano dei bracconieri, i due gattoni siberiani sono stati riabilitati in un centro specializzato dove hanno imparato a cacciare e sopravvivere senza contatti con gli umani. Crescendo insieme, sembrerebbe che si siano innamorati. Oggi, liberati a oltre 100 miglia di distanza l’uno dall’altra, hanno trovato il modo di ricongiungersi: Boris ha percorso circa 200 chilometri tra foreste, fiumi ghiacciati e lunghissime valli desolate raggiungere la sua amata. Non è stato un viaggio a vuoto: le due tigri, ricongiunte, hanno già dato vita a una cucciolata, nascosta in una tana tra gli alberi. Per le tigri Amur non è solo un romanzo rosa, ma una speranza di rinascita: si tratta di una specie in grave pericolo d’estinzione, con appena 485-750 esemplari rimasti in natura.
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New York Aveva donato il suo rene alla mamma, oggi si salva grazie al trapianto di un maiale geneticamente modificato
La vita è beffarda e incredibile: aveva donato un rene alla mamma trent’anni fa, oggi le salvano la vita con un rene di maiale. L’avveniristica operazione è stata realizzata con successo il 25 novembre presso il NYU Langone di New York: l’organo del suino geneticamente modificato è stato trapiantato a Towana Looney, 53 anni, in lista d’attesa dal 2017. È il terzo xenotrapianto realizzato negli Stati Uniti, destinato a pazienti non idonei a ricevere organi umani. I primi due sono falliti. Looney aveva donato un rene alla madre negli anni ’90, ma le complicazioni di una gravidanza avevano compromesso il suo rene residuo. Grazie al trapianto, Looney non ha più bisogno di dialisi ed è stata dimessa il 6 dicembre, dotata di dispositivi per il monitoraggio costante dei parametri vitali e sottoposta a controlli quotidiani. I medici sono ottimisti: questo caso incredibile rappresenta una possibilità di raccogliere dati importanti su rigetto, durata e funzionalità negli xenotrapianti.
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Gli assassini finiscono nelle foto di Google Maps e la polizia risolve un caso di cronaca nera fermo da 2 anni
Pensavano di aver fregato tutti, invece alla fine è arrivata Google. Le immagini della Street View sono state cruciali per risolvere un caso di cronaca nera in Spagna, nella provincia di Soria: l’automobile dell’azienda di Mountain View ha involontariamente fornito le prove decisive per provare l’omicidio di un cittadino cubano, che era stato denunciato come scomparso a novembre 2023. I due presunti omicidi, un uomo e una donna, sono stati arrestati e si trovano in custodia cautelare. Grazie alle foto della Street View, gli agenti hanno trovato due immagini di diversi prima, difficili da fraintendere: una mostrava un uomo che caricava un cadavere avvolto in lenzuola nel bagagliaio di un’auto, l’altra lo ritraeva mentre trasportava il corpo con una carriola. Seguendo questi indizi, la polizia ha ritrovato la vittima sepolta nel cimitero di Andaluz. La donna arrestata avrebbe avuto una relazione sentimentale con entrambi gli uomini coinvolti. Google non ha specificato se rimuoverà le immagini del crimine.
Natale santo, ma non santissimo a Torino. Una gioviale signora di 60 anni ha accoltellato la vicina di casa dopo una lite per i continui schiamazzi del figlio trentenne della donna, che giocava alla Playstation gridando parolacce e bestemmie fino a tarda notte. Comportamento spiacevole, ne conveniamo, ma la reazione forse è un filo eccessiva. L’episodio è avvenuto in un condominio di corso Cincinnato. Infastidita dai rumori, la donna ha suonato il campanello dei vicini e ha tentato di colpire il 30enne con un coltello. La madre, cuore di mamma, si è messa in mezzo per schermare i colpi e ha riportato una ferita all’avambraccio. È stata medicata in ospedale e dimessa con pochi giorni di prognosi. La 60enne, denunciata a piede libero per lesioni, ha spiegato il suo esaurimento: “Non volevo fare del male, ma sono mesi che non dormiamo”. Anche il giovane lord passerà dei guai: la polizia ha trovato tre katana nella sua stanza, è stato denunciato per detenzione abusiva di armi.
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Kosovo In migliaia (compreso un pastore tedesco) corrono la “Run Santa Claus”, una maratona vestiti da Babbo Natale
Che caldo che doveva fare dentro quei costumi. Domenica scorsa migliaia di persone hanno partecipato alla nona edizione della maratona “Run Santa Claus” a Pristina, capitale del Kosovo. I partecipanti, vestiti da Babbo Natale, hanno corso per raccogliere fondi a scopo benefico. Cittadini e soldati: all’evento, oltre ai locali, hanno partecipato molti militari della missione di pace della NATO. Sfidare il sudore e il senso del ridicolo, ma a fin di bene: come ha spiegato l’organizzatore Jusuf Islami l’obiettivo della maratona, sin dalla prima edizione, è aiutare i bisognosi in un Paese pieno di problemi. Tra i partecipanti c’era anche Edward Berlen, un americano di Los Angeles che si trovava a Pristina per caso, in transito verso l’islanda, e si è unito alla corsa. Ha trovato curioso – dice – vedere un evento natalizio in una città a stragrande maggioranza musulmana (il 97% a Pristina). Tutti i partecipanti hanno ricevuto una medaglia, compreso un cagnone locale, un bel pastore tedesco, che ha completato il percorso insieme ai corridori.
21.11.22
[ primo giorno senza mondiali ] Radice o Seme ?
2008, TAGLIATO PER L’ESILIO di Karim Metref,
Ed. Mangrovie
Scritto tra l’Algeria e l’Italia, “Tagliato per l’esilio” è una raccolta di racconti. Il filo conduttore che lega questi racconti brevi molto diversi tra di loro è l’esilio. Ma l’esilio non è inteso soltanto come quello di chi prende, se ne va, e lascia la terra natia. L’esilio è raccontato in tutte le sue sfacettature. E’ innanzitutto di chi si sente in esilio a casa propria che si tratta.
La prima parte -autobiografica- comincia con quest parole: “Il 25 novembre 1967 nascevo in esilio sulla terra dei miei avi. …” .
In cui chiesi all'autore , purtroppo il dialogo originale è andato perso nella formattazione del pc e nella perdita della scheda usb della video camera in cui avevo impresso tale risposta , ti senti più seme o radice ? Ricordo che mi disse , motivandole entrambe .
Smisi alllora di farmi la domanda fin quando ieri ho letto su questa intervista ad andrea Pennacchi
Ma poi, intuendo che non potro avere una risposta definitiva alle mie domande ( tòpos comune di chi s'auto analizza e si mette indiscussione e fa autocritica ed nel cd di Guggini citato ) capisce che la « casa è come un punto di memoria/le tue radici danno la saggezza/e proprio questa è forse la risposta/e provi un grande senso di dolcezza ». Infatti nella vita o creazione d'opera d'arte non si può sempre stare ad elucubrare o cercare certezze . Ma bisogna avere , anche se non sempre è possibile visto che come ho già detto : << la vita è anche trasfornazione perchè “Nulla si crea,nulla si distrugge,tutto si trasforma” >> avere un centro di gravità permanente per dirla come l'omonima canzone di Battiato ma soprattutto perchè nella vita niente è per sempre come anch'essa amonima canzone di Danilo sacco contenuta nell' album Minoranza Rumorosa
19.11.22
la vita è anche trasfornazione perchè “Nulla si crea,nulla si distrugge,tutto si trasforma”
Infatti come suggerisce quest articolo da me letto qualche tempo fa di lamenteemeravigliosa.it
NON on bisogna mai dimenticare che la paura è un’emozione sana, perché fa parte del nostro istinto di sopravvivenza. Alcune tra le paure più comuni sono del tutto ragionevoli. Eliminarle, quindi, non sarebbe una buona idea, altrimenti rischiamo di perdere il senso del
rischio e di esporci inutilmente al pericolo.Le paure più comuni tra gli esseri umani riguardano la preservazione fisica e psicologica dell’integrità e della vita. Hanno carattere universale perché in buona misura ci proteggono. Presentano una radice biologica e filogenetica molto forte.
[...]
Perchè questa decisione perchè ho capito che lasciandomi prendere dalla paura ho capito che , anche se ancora non sempre ci riesco completamente come credo molti di noi visto che : sempre secondo l'articolo sopracitato esse sono molto diffuse , lasciandomi prendere dalle paure mi rallentava e mi faceva cadere continuamente o vivere in un stato d'ansia .
11.7.22
C’è una storia, commovente, che è riemersa in queste ore dal ghiacciaio della Marmolada. È quella di Tommaso Carollo, 48 anni, una delle undici vittime accertate.
Prima le ha urlato: “Via, via!”, poi l’ha spinta via per proteggerla dall’urto, salvandole, di fatto, la vita.
“Io ho tutto un lato del corpo con fratture sparse, ma gli organi vitali sono integri. Mentre lui è stato preso in pieno dalla valanga, alla schiena”. Ed è morto.Tommaso avrebbe potuto scappare, correre via, e probabilmente oggi sarebbe salvo. Invece, nel momento cruciale, il suo primo pensiero è andato alla sua compagna di vita e di tante scalate.
“Ora che affiora qualche ricordo e qualche particolare in più” ha scritto lei, “posso ragionevolmente pensare che, se sono viva, è grazie a te. Tutti devono sapere che persona onesta, seria, corretta e altruista fossi. Ovunque tu sia, io so amare fino a lì”.
Non sono numeri, sono storie, vite. E -- come fa notare Lorenzo Tosa --quella di Tommaso, il suo clamoroso atto d’amore per Alessandra, merita davvero di essere ricordato. E omaggiato.
Tommaso Carollo è una delle 11 vittime di quel crollo del seracco sulla Marmolada. Lui, come gli altri, è stato colpito da quella frana di ghiaccio e pietre mentre, insieme ai componenti della sua cordata, stava affrontando uno dei sentieri per tornare a valle dopo aver scalato la vetta e aver dormito, la notte precedente, in un rifugio in alta quota. Erano le 13.45 di domenica scorsa quando quel tranquillo pomeriggio in montagna si è trasformato in una tragedia di proporzioni epocali. Una tragedia fatta di morte e dolore. E l’uomo, 48 anni, è riuscito a mettere in salvo la sua compagna prima di essere travolto.
A raccontare quei tragici momenti, a una settimana di distanza, è Alessandra De Camilli, una delle superstiti e compagna di Tommaso Carollo. La donna si trova ancora ricoverata all’ospedale Santa Chiara di Trento con diverse fratture sparse su tutto il corpo: dalle braccia al bacino, fino alle costole. E proprio dal letto del nosocomio ha raccontato al Corriere della Sera il gesto del suo compagno. Quello che le ha permesso di essere ancora viva: “È stato lui a lanciare quell’urlo ‘via, via!’. Gli altri due turisti erano lontani. Ricordo la sua mano sulla spalla che mi spinge per proteggermi. Io ho tutto un lato del corpo con fratture sparse, ma gli organi vitali sono integri. Mentre lui è stato preso in pieno dalla valanga, alla schiena”.
Il manager 48enne, dunque, ha avuto quella prontezza di riflessi per salvare la vita alla propria compagna. Ma questo non è stato sufficiente per salvare la propria. Perché quel rumore sordo del seracco che si è staccato da Punta Rocca si è trasformato, nel giro di pochi istanti, in una valanga di ghiaccio e pietre che lo ha colpito, travolto e inghiottito. E, oltre a lui, altre 10 persone hanno avuto la stessa tragica sorte. E anche sui social, la compagna di Tommaso Carollo ha voluto ricordare quell’uomo che le ha salvato la vita:
“Ora che affiora qualche ricordo e qualche particolare in più , posso ragionevolmente pensare che, se sono viva, è grazie a te. Tutti devono sapere che persona onesta, seria, corretta e altruista fossi. Con te mi sentivo sempre al sicuro”.
11.2.22
Parla l'uomo che ha tenuto 4 mesi la compagna mummificata in casa: "Troppo duro lasciarla andare, l'ho fatto per amore"
- https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/02/06/news/cadavere_in_casa_roma_vuole_assistere_all_autopsia_mi_manca-336712956/
- https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/02/08/news/cadavere_per_tre_mesi_in_casa-336941777/
di Romina Marceca
A casa di Antonio, 64 anni: "L'ho fasciata con cura sul divano. Non volevo separarmi da lei"
Si giustifica così: "L'ho sistemata come una mummia, tutta fasciata con cura. L'ho fatto per amore, sia chiaro. Mi ripetevo che la tenevo ancora un po' con me prima che finisse sottoterra. Lo so che la legge non lo consente ma non mi volevo staccare da lei, adesso è al Verano. Non era meglio se rimaneva qui?". È l'orrore spiegato, dentro la sua casa di due stanze, da Antonio, 64 anni. È indagato per l'occultamento del cadavere della compagna Denise Lussagnet, una professoressa di francese morta a 90 anni nell'ottobre scorso. Lui l'ha tenuta sul divano, accanto al suo letto, per quattro mesi. E forse quel cadavere sarebbe rimasto lì per molto più tempo se un maresciallo, arrivato per notificare un atto alla donna, non avesse percepito che nel comportamento di Antonio c'era qualcosa di strano.
"C'è gente che tiene i morti anche per 15 anni in casa. Lo sa?". Aggiunge: "Un investigatore mi ha fatto i complimenti per come l'avevo tenuta bene. Non si sentiva nemmeno puzza. In testa avevo messo un plaid e sotto un contenitore. Era per i liquidi, sa a cosa mi riferisco?". Snocciola la storia parlando sottovoce e chiude a chiave la porta di casa, al primo piano di via Baccio Baldini 6, una via senza uscita a pochi passi dal mercato di Porta Portese. "I vicini ascoltano - bisbiglia -. Non mi hanno mai potuto vedere perché non accettavano la nostra relazione per la differenza d'età". Nell'ingresso, ad accogliere chi entra, c'è il quadro in bianco e nero di un pagliaccio che ride. Tutt'attorno scatoloni e riviste che risalgono a vent'anni fa. Nella casa di Antonio, o meglio della compagna defunta, c'è un odore che brucia le narici. Antonio si muove a scatti, tocca spesso i capelli e si guarda attorno. È confuso, nervoso. "Diciamoci la verità, temevo che andando via per i funerali i vicini mi avrebbero occupato l'appartamento. È successo a Garbatella, lo sa? E così avrei perso il mio amore e la casa. Ho anche saputo che c'è il racket delle imprese funebri. Mi sono scoraggiato e l'ho tenuta con me", è un'altra versione che si affianca a quella sentimentale.Da un corridoio corto e buio si arriva alla camera da letto. Lì, su un divano adesso inutilizzabile, il cadavere della professoressa è rimasto per quattro mesi meno due giorni. "Il divano non si può vedere. Denise è morta il 7 ottobre. Abbiamo unito le nostre solitudini nel 2007 e dopo 15 anni non volevo separarmi da lei", spiega con accento catanese intatto dopo oltre trent'anni a Roma. "Questo è un romanzo gotico, lo so", sgrana gli occhi.
"Non volevo separarmi da lei". Roma, 90enne morta da tre mesi: il compagno la tiene sul divano di casa "D'altra parte la nostra è una storia antica. Lei era franco-ebrea. Somigliava a Liliana Segre con quei capelli color argento. La nostra vita si divideva tra il soggiorno e la camera da letto. Andavamo ai concerti e alle mostre. Guardi qui, tengo tutti i nostri ricordi", e fa vedere tanti libretti d'opera, prendendoli uno ad uno dagli scatoloni polverosi. "Il nostro amore è nato alla Casa del cinema di Villa Borghese. C'era la rassegna di Ennio Morricone. Abbiamo subito fraternizzato. Ci univa la lirica, le mostre, i programmi televisivi di arte e politica - continua Antonio, che si professa scrittore ma non vuole che si conosca il suo cognome - Da un anno e mezzo aveva l'Alzheimer. Mi sono accorto che è morta dalla vena sul collo che non batteva più. Perché non ho chiamato il 118? Perché mi dicevano sempre che si stava avvicinando il momento. E certo, novant'anni aveva. Non riconosceva, non capiva. Allora ho fatto da solo". I carabinieri escludono che ci sia un motivo economico dietro la decisione di Antonio. Dalla pensione della professoressa il compagno ha prelevato solo le somme per la spesa di tutti i giorni. L'autopsia non ha evidenziato segni di violenza ma le indagini vanno avanti. I suoi pomeriggi, adesso, Antonio li trascorre passeggiando per il centro storico di Roma. “Torno nei posti in cui sono stato con lei. Poi rientro a casa e sono solo. Prima arrivavo e la trovavo lì sul divano. Adesso non c’è più”, e guarda verso quella stanza in fondo al corridoio. “Sì, era un conforto averla con me" e decide di aprire di nuovo la porta di casa.
7.7.21
perchè ancora vivo ed lotto
vivere la vita - Mannarino
ero cosi giù che mi facevo le solite elucubrazioni mentali del tipo : a che serve vivere e lottare se cadi o vieni tradito .ho trovato la risposta in questo stato fb di un mio contatto
21.4.21
Daniela Molinari L'infermiera malata di tumore che cercava sua madre per curarsi: "L'ho trovata ma ha rifiutato di aiutarmi "anche se la sua privacy e il suo diritto a non incontrarmi viene rispettato



20.11.17
La lezione di papà: quell’ultimo posto alla Barcolana che vale un trofeo Per insegnare al figlio iper competitivo il significato dello sport Fabrizio ha gareggiato pur senza alcuna possibilità di vincere
è proprio la magia della vita , come dice la canzone di Gaber citata sopra che ha voluto insegnare quersto genitore
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/11/19/news/
La lezione di papà: quell’ultimo posto alla Barcolana che vale un trofeo

| Al Rossetti le premiazioni della Barcolana 49 |
Dal momento che «un esempio taciuto è cento volte più efficace di una predica nervosa», Paone ha scelto di agire in coerenza con il proprio pensiero. Partito da Torino, dove insegna al Politecnico, ha percorso più di 600 km per assistere alle regate del figlio e compiere, nel suo piccolo, un’impresa. «Ho giocato a pallanuoto per tanti anni - le sue parole -, ma attualmente non sono allenato. Ho indossato una t-shirt di cotone e mi sono infilato in mezzo a 160 atleti con la muta. È stata un’esperienza bellissima, che ho deciso di godermi fino alla fine». La sua tenacia è stata notata dai presenti. Gli stessi poliziotti l’hanno incitato nel corso della gara, anche quando le meduse hanno rallentato il suo gesto atletico. La fatica è stata ampiamente ripagata al termine della nuotata: «È stato bellissimo arrivare davanti a piazza Unità – così Paone -. Ho un legame particolare con Trieste, dove ho insegnato per molti anni. Inoltre, il bisnonno dei miei due figli, Leopoldo e Martino, era il filologo e critico fiumano Ladislao Mittner».
L’ultimo posto alla Barcolana Nuota, conquistato mentre il giovane Leopoldo portava a termine tutte e tre le regate, è valso a Paone il premio Fairplay. «Parteciperò anche il prossimo anno - la sua promessa -, con l’obiettivo, questa volta, di lasciarmi alle spalle qualche nuotatore».
2.5.17
ADDIO D'APRILE © Daniela Tuscano

18.12.16
queste sono le cose che ti fanno andare avanti il sapere che dalla morte rinasce la vita Prato, la coppia da anni aiuta i bambini del Burkina Faso realizzando pozzi e molto altro. Una scultura ricorderà Nico scomparso il 18 dicembre 1996
Due tragedie immense, ma dalle morti dei figli ora rinasce la speranza
I coniugi Enrico e Maria Spinelli


7.4.16
Giappone, gelato aumenta di 8 centesimi: tutta l'azienda chiede scusa
Giappone, gelato aumenta di 8 centesimi: tutta l'azienda chiede scusa
Per la prima volta in 25 anni, il ghiacciolo prodotto da Akagi Nyugyo ha subito un amento di 10 yen: l'quivalente di 8 centesimi di Euro. Nonostante si tratti di una cifra irrissoria, a incidere su un prezzo immutato per un quarto di secolo, l'azienda giapponese si è riunita per chiedere scusa ai propri clienti. Nel video pubblicato su YouTube compaiono almeno 100 dipendenti. L'aumento sarebbe dovuto a un'impennata dei costi delle materie prime e della produzione. Nel 1991, l'anno dell'ultimo aumento, l'azienda comprò una pagina di giornale per scusarsi. Il video pubblicato su YouTube è stato visto da più di un milione di persone in meno di una settimana
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...





