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23.12.24

Tigri romantiche, trapianti suini, bestemmiatori fatali, smemorati fedeli, babbi Natale atletici, docenti truffaldini e omicidi su Google







Il prof di Economia si laurea in Fisica sfruttando un errore e gli esami di un omonimo

L’accademico dell’anno è il prof. Sergio Barile, docente di Economia alla Sapienza sospeso dalla sua cattedra per aver ottenuto una laurea in Fisica senza aver dato nemmeno un esame. Come ha fatto? Grazia a un incredibile caso di omonimia. La vicenda inizia nel 2018 e ha radici in un errore informatico compiuto durante la migrazione di dati accademici: due carriere universitarie, appartenenti – caso più unico che raro – a persone con lo stesso nome e data di nascita, si sono sovrapposte. Sergio Barile ha fatto il vago: nel 2019 ha sfruttato la carriera del suo omonimo, ha pagato tasse arretrate per oltre 7mila euro e si è presentato bello bello a discutere la tesi di laurea in Fisica, pur non avendo mai sostenuto un esame in quella disciplina. L’irregolarità è stata scoperta da una funzionaria  della segreteria    al momento  di  registrazione della  laurea  , Barile è stato sospeso per sei mesi, con perdita di anzianità e interdizione dagli incarichi istituzionali. Ha fatto ricorso e ha perso, mentre il caso prosegue in sede penale.


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Perde la memoria dopo una truffa, lo ritrovano sotto choc al Circo Massimo: “Ricordo solo che tifo per la Roma”



Fratello romanista, io ti credo. Repubblica Roma racconta l’incredibile storia di Luciano D’adamo: “Non ricordava più nulla, nemmeno il suo nome. Ma la fede, quella sì, impossibile da dimenticare: ‘So da’ Roma’. Il 73enne smemorato che è stato soccorso dagli agenti di polizia al Circo Massimo era uscito dalla sua casa di Primavalle venerdì lasciando un biglietto: ‘Mi tolgo di torno, non servo più a niente’. Lo aveva scritto dopo un aver subito una truffa. Aveva risposto a un sms pensando fosse la sua banca. Invece si era ritrovato con il conto svuotato dei risparmi di una vita: 18mila euro”. Lo shock l’aveva spinto a uscire di casa e camminare senza meta, dimenticando pure il proprio nome. I familiari lo hanno cercato ovunque, coinvolgendo anche Chi l’ha visto?. È stato infine soccorso dagli agenti di polizia locale, che lo hanno trovato infreddolito. Alla domanda su quale squadra tifasse, ha risposto senza dubbi e con giustificato entusiasmo. Poi purtroppo si è ricordato dei risultati.




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La tigre Boris percorre 200 chilometri attraverso i ghiacci russi per ricongiungersi alla compagna Svetlaya


Boris e Svetlaya, due tigri Amur orfane, hanno scritto una smielatissima storia d’amore felino, perfetta per la programmazione natalizia. Salvati da piccoli dopo aver perso le madri per mano dei bracconieri, i due gattoni siberiani sono stati riabilitati in un centro specializzato dove hanno imparato a cacciare e sopravvivere senza contatti con gli umani. Crescendo insieme, sembrerebbe che si siano innamorati. Oggi, liberati a oltre 100 miglia di distanza l’uno dall’altra, hanno trovato il modo di ricongiungersi: Boris ha percorso circa 200 chilometri tra foreste, fiumi ghiacciati e lunghissime valli desolate raggiungere la sua amata. Non è stato un viaggio a vuoto: le due tigri, ricongiunte, hanno già dato vita a una cucciolata, nascosta in una tana tra gli alberi. Per le tigri Amur non è solo un romanzo rosa, ma una speranza di rinascita: si tratta di una specie in grave pericolo d’estinzione, con appena 485-750 esemplari rimasti in natura.




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New York Aveva donato il suo rene alla mamma, oggi si salva grazie al trapianto di un maiale geneticamente modificato


La vita è beffarda e incredibile: aveva donato un rene alla mamma trent’anni fa, oggi le salvano la vita con un rene di maiale. L’avveniristica operazione è stata realizzata con successo il 25 novembre presso il NYU Langone di New York: l’organo del suino geneticamente modificato è stato trapiantato a Towana Looney, 53 anni, in lista d’attesa dal 2017. È il terzo xenotrapianto realizzato negli Stati Uniti, destinato a pazienti non idonei a ricevere organi umani. I primi due sono falliti. Looney aveva donato un rene alla madre negli anni ’90, ma le complicazioni di una gravidanza avevano compromesso il suo rene residuo. Grazie al trapianto, Looney non ha più bisogno di dialisi ed è stata dimessa il 6 dicembre, dotata di dispositivi per il monitoraggio costante dei parametri vitali e sottoposta a controlli quotidiani. I medici sono ottimisti: questo caso incredibile rappresenta una possibilità di raccogliere dati importanti su rigetto, durata e funzionalità negli xenotrapianti.


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Gli assassini finiscono nelle foto di Google Maps e la polizia risolve un caso di cronaca nera fermo da 2 anni

Pensavano di aver fregato tutti, invece alla fine è arrivata Google. Le immagini della Street View sono state cruciali per risolvere un caso di cronaca nera in Spagna, nella provincia di Soria: l’automobile dell’azienda di Mountain View ha involontariamente fornito le prove decisive per provare l’omicidio di un cittadino cubano, che era stato denunciato come scomparso a novembre 2023. I due presunti omicidi, un uomo e una donna, sono stati arrestati e si trovano in custodia cautelare. Grazie alle foto della Street View, gli agenti hanno trovato due immagini di diversi prima, difficili da fraintendere: una mostrava un uomo che caricava un cadavere avvolto in lenzuola nel bagagliaio di un’auto, l’altra lo ritraeva mentre trasportava il corpo con una carriola. Seguendo questi indizi, la polizia ha ritrovato la vittima sepolta nel cimitero di Andaluz. La donna arrestata avrebbe avuto una relazione sentimentale con entrambi gli uomini coinvolti. Google non ha specificato se rimuoverà le immagini del crimine.



Torino Il figlio bestemmia mentre gioca alla Playstation: la vicina di casa, esasperata, prova ad accoltellare la madre


Natale santo, ma non santissimo a Torino. Una gioviale signora di 60 anni ha accoltellato la vicina di casa dopo una lite per i continui schiamazzi del figlio trentenne della donna, che giocava alla Playstation gridando parolacce e bestemmie fino a tarda notte. Comportamento spiacevole, ne conveniamo, ma la reazione forse è un filo eccessiva. L’episodio è avvenuto in un condominio di corso Cincinnato. Infastidita dai rumori, la donna ha suonato il campanello dei vicini e ha tentato di colpire il 30enne con un coltello. La madre, cuore di mamma, si è messa in mezzo per schermare i colpi e ha riportato una ferita all’avambraccio. È stata medicata in ospedale e dimessa con pochi giorni di prognosi. La 60enne, denunciata a piede libero per lesioni, ha spiegato il suo esaurimento: “Non volevo fare del male, ma sono mesi che non dormiamo”. Anche il giovane lord passerà dei guai: la polizia ha trovato tre katana nella sua stanza, è stato denunciato per detenzione abusiva di armi.



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Kosovo In migliaia (compreso un pastore tedesco) corrono la “Run Santa Claus”, una maratona vestiti da Babbo Natale


Che caldo che doveva fare dentro quei costumi. Domenica scorsa migliaia di persone hanno partecipato alla nona edizione della maratona “Run Santa Claus” a Pristina, capitale del Kosovo. I partecipanti, vestiti da Babbo Natale, hanno corso per raccogliere fondi a scopo benefico. Cittadini e soldati: all’evento, oltre ai locali, hanno partecipato molti militari della missione di pace della NATO. Sfidare il sudore e il senso del ridicolo, ma a fin di bene: come ha spiegato l’organizzatore Jusuf Islami l’obiettivo della maratona, sin dalla prima edizione, è aiutare i bisognosi in un Paese pieno di problemi. Tra i partecipanti c’era anche Edward Berlen, un americano di Los Angeles che si trovava a Pristina per caso, in transito verso l’islanda, e si è unito alla corsa. Ha trovato curioso – dice – vedere un evento natalizio in una città a stragrande maggioranza musulmana (il 97% a Pristina). Tutti i partecipanti hanno ricevuto una medaglia, compreso un cagnone locale, un bel pastore tedesco, che ha completato il percorso insieme ai corridori.


14.12.24

Diario di bordo \ settimana incom n 92 anno II La colpa dell'amico di Ramy, dubbi sulla svolta in siria , bonus rimpatrio , patriarcato non è solo occidente , anarchico capitalismo il centro è ancora necessario per vincere le elezioni o è una formula stantia ,

non  so cosa  sia  più  tremendo    il  fatto    che      de  rappresntanti  delle  forze dell'ordine  ,  i  questo  caso  carabinieri  ,   abbiano fatto degli  atti  falsi  , o la  responsabilità  dell'amico di  Fares Bouzidi, l’amico di Ramy Elgaml,il  quale    è stato interrogato in Procura a Milano e  secondo    IL GIORNALE  ha raccontato la sua verità
mentre Paolo Del Debbio mandava in onda il video clamoroso delle manovre azzardate dello scooter per sfuggire alle auto dei carabinieri. Come atteso, vero o meno che sia, Fares ha riferito di essere stato toccato dalla gazzella dei carabinieri, impatto che lo avrebbe fatto cadere finendo sul palo che ha poi ucciso l’amico che era dietro. Impossibile immaginare potesse affermare qualcosa di diverso, vista la presenza del testimone che parla di contatto tra auto e scooter, e soprattutto considerata l’accusa di omicidio stradale che si ridimensionerebbe non poco se i carabinieri lo avessero davvero toccato. Quello che sorprende della sua deposizione, tuttavia, è altro. Ovvero la futilità della motivazione che quella sera lo ha spinto a correre per 8 chilometri ad alta velocità, imboccando anche strade contromano, superando a destra, bruciando i rossi, rischiando di ammazzare qualcuno. Fares racconta di essere scappato “per paura, perché non ho la patente”. Cioè, vi rendete conto? Un ragazzo di 19 anni ha perso la vita perché l’amico non voleva perdere il privilegio di guidare o non voleva farsi sequestrare il TMax. Non so se questo configuri un reato, ma ad aver messo a repentaglio la vita di Ramy è chi non si è fermato e non l'ha fatto scendere per un egoistico calcolo personale

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Sulla Siria, ecco a voi il posizionamento dei grandi giornali. Il Corriere della Sera crede alla svolta dei ribelli islamici, convinto che al Jolani e i suoi  "amichetti col barbone"  come  li  etichettano  in  nostri   teocon    non imporranno la sharia in stile Isis. Repubblica, invece, è più cauta e riporta i timori delle ragazze che non vogliono la legge islamica. Una 20enne, per dire, due giorni fa si è sentita urlare da alcuni miliziani “copriti i capelli”, cosa che sotto Assad - che lei non rimpiange - non accadeva. Staremo  a vedere..   Altro appunto, sempre sull’interessante intervista di Andrea Nicastro a tre donne siriane. Dice una di loro: “Prendiamo il divorzio. Per la Sharia, la legge islamica, l’uomo può ripudiare la moglie mentre lei deve chiedere al giudice. Però le musulmane divorziano. Invece per i cristiani è vietato”. Verissimo. Ma i cristiani lo vietano moralmente sia all’uomo che alla donna, a parità di condizioni, e questo fa tutta la differenza del mondo. Poi sia chiaro: su Al Jolani e il suo governo di ribelli non si può che sospendere il giudizio, in attesa di quello che verrà. La speranza è che non finisca come la Libia che, quindici anni dopo la presunta primavera araba  e  le  bombe    Nato   è ancora lì a leccarsi le ferite.

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Chi scrive è dell’idea che chiunque intenda indossare il velo islamico o    coprirsi   i capelli     come hanno  fatto   le  nostre bisnonne  ed  le  nostre  nonne   e  ancora  si  trova     in  certi  paesi  del  sud d'italia  è libero di farlo. E poi :  per  gli  immigrati  ,  per  i  nuovi  italiani o italiani    di  fede   islamica    tra il burqa e le tette al vento ci sarebbe una giusta via nel mezzo che può anche contemplare l’hijab, se per libera scelta. Però quando si parla di certi argomenti occorre anche fare la tara sull’educazione ricevuta: sentir dire da una siriana che “Allah ci ha omaggiate con l’obbligo dell’uomo di provvedere a noi” non è proprio il miglior viatico per l’emancipazione della donna.  << Se al mondo esiste ancora una cultura patriarcale, nel senso inteso dalle femministe occidentali oggi, ecco dove si palesa  >>  come  dicono  a  destra  

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L’Austria ne inventa una che nemmeno i  nostri Salvinisti    hanno  fin  ora  propostoo fatto  invece del Superbonus, il “bonus rimpatrio”. In pratica lo Stato darà mille euro ai siriani che intendono tornare al loro Paese visto che le procedure di asilo per loro saranno sospese per un bel po’.

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 Trovo   divertente    la frase di Javier Milei, oggi a Roma per ricevere un premio: "Io detesto lo Stato: sono dentro per poterlo distruggere". Prendiamo i popcorn e godiamoci lo spettacolo del primo esperimento di anarco-capitalismo reale.E   vedremo se  sarà migliore  o  peggio del capitalismo  atttuale  

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Se  un  ragruppamento politico  a  prescindere    che  si tratti  di  maggioranza  o   opposizione   debba  per   per  poter   governare  o  farte  una lista  elettorale   affidarsi   ad  un  centrista  e quindi  al centrismo  formula   ormai logora   e  vetusta    della  politica  italiana  . E' il caso    di Ernesto Maria Ruffini   che  sarà una bravissima persona, come dice Prodi “conosce il Paese (di sicuro le sue dichiarazioni dei redditi), ma è sconosciuto e a quanto mi  risulta poco capace di scaldare i cuori. Una sorta di Mario Monti che non ce l'ha fatta, con la pecca ancor più tragica di aver guidato il Fisco per anni, cioè l’ente più odiato dai “borghesi moderati”   e  dagli evasori  il cui voto dovrebbe andare a conquistare. Avete idea a quanti milioni di elettori ha fatto recapitare una cartella esattoriale in questi anni? Gli avversari politici non glielo farebbero notare ogni tre per due? I titoli si sprecano: “Mr Tasse guida il campo largo”. Annamo bene. Infatti - Ernesto Maria Ruffini assicura che non scenderà in campo. Se ha imparato a fare promesse da Lucia Annunziata, stiamo freschi. Resta ancora un mistero glorioso il motivo per cui il governo Meloni, salito al potere, abbia lasciato l’Agenzia delle Entrate  uno dei  pochi  e   enti  non  assegnato   ai  clientes  o  ai  parenti    nelle mani di un signore nominato da altri e che forse un giorno diventerà leader dell’opposizione. Mah.



30.3.24

Diario di bordo n 40 ANNO II . La figlia non gli dà un nipote e lui lo fa concepire a una madre surrogata ., Il limite al numero di studenti nelle classi c'è già, il nuovo codice della strada, i problemi della ricerca con ChatGpt

Buongiorno  a tutti \ e \*
 bentornati con la nostra rassegna settimanale di storie, notizie e opinioni 


 IL  caso successo  in Cina  è   il frutto della  degenerazione    della Gravidanza  per  altri  o  Utero in afitto come la  si voglia  chiamare . Ma  soprattutto atto  di arroganza  ed  prepotenza  maschile  , leggi patriarcato  


La figlia non gli dà un nipote e lui lo fa concepire a una madre surrogata


Voleva a tutti i costi un nipote ma la sua unica figlia gli aveva annunciato di non volersi sposare e nemmeno avere gravidanze: così l’uomo all’insaputa della famiglia ha fatto concepire una bambina da una madre surrogata e si è presentato a casa. E’ successo in Cina dove a far scoppiare il caso è la moglie del protagonista la quale ora vuole divorziare. La donna di 53 anni, di cognome Guo, ha detto che
quando è tornata dal lavoro un giorno di settembre 2022, ha visto una donna sconosciuta in casa con in braccio un neonato. E’ stata la ragazza a dire che la bambina era sua e del marito e che lei era la nuova domestica.
Un nipote-figlio con la maternità surrogata illegale
Guo sotto shock ha poi appreso il folle piano organizzato dal marito: il bambino era nato tramite maternità surrogata dopo che suo marito aveva pagato un’agenzia. Guo e suo marito, che vivono a Yiyang, nella provincia di Hunan, nella Cina centrale, hanno una figlia di 29 anni, che ha detto loro di non vuole né sposare né avere figli. “Mio marito ha detto: ‘La tua scelta significa che non sarò mai nonno. Che senso ha avuto crescerti?”, ha detto Guo.
Ruba i documenti della moglie, a sua insaputa diventa madre
L’uomo ha anche annunciato di essere pronto a rifarlo. Dato che la bambina era venuta al mondo bella e sana, potrebbe tornare all’istituto di maternità surrogata per chiedere un maschio. Una affermazione che ha mandato su tutte le furie la moglie che è intenzionata a chiedere il divorzio. Il marito le ha rubato la carta d’identità per richiedere il certificato di nascita del bambino in cui si afferma che lui è suo padre e Guo è sua madre.
La figlia di Guo ha detto che suo padre non è assolutamente in grado di allevare la bambina da solo. È preoccupata che una volta che i suoi genitori divorzieranno, lei avrà l’obbligo legale di allevare il bambino. Un episodio agghiacciante tenuto anche conto che la maternità surrogata è illegale in Cina. Nel 2023, le autorità hanno emesso una direttiva per reprimere l’attività

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Il nuovo codice della strada


Mercoledì scorso la Camera dei deputati ha dato il via libera al nuovo codice della strada. In fase di scrittura da mesi, le modifiche sono state fortemente volute dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il testo, che passa ora in esame al Senato, contiene una delega al governo per la scrittura del nuovo codice, oltre a disposizioni da votare in sede parlamentare. La versione approvata dai deputati è stata fortemente contestata da esperti, attivisti e Comuni. Infatti, il nuovo codice ha come obiettivo quello di incrementare la sicurezza sulle strade,  e  fin qui     va  bene  ma lo fa principalmente inasprendo le pene, ostacolando la mobilità attiva e senza agire sulla velocità dei veicoli a motore, la principale causa  insime  all'uso  scriteriato al volante   di  cellulari ,  delle vittime della strada, che diventa più difficile da limitare e controllare.  per   approfondire 

 Cosa cambia col nuovo codice della strada
 Perché il nuovo codice della strada è contestato
 Come funziona l’alcolock, il sistema per impedire la guida in stato di ebbrezza

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Una città per anziani è una città per tutti?


Il tema della sicurezza stradale è strettamente legato a quello dell’aspettativa di vita. Basti pensare che la scarsa sicurezza delle strade italiane costituisce la prima causa di morte nella fascia tra 15 e 29 anni. Un dato che, assieme ad altri, evidenzia la necessità di ripensare il tessuto urbano e il funzionamento delle città. Secondo numerosi esperti, cartina tornasole del benessere dei cittadini sono gli anziani, primi a soffrire quando le cose funzionano male e primi a trarre beneficio quando le cose funzionano bene. Come cambiare, dunque, i centri urbani ? Un suggerimento: «A misura di anziano».

 «Una città per anziani è una città per tutti»

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Le quote di stranieri nelle classi invocate da Salvini ci sono già


Salvini non è solo responsabile dell’impulso per la riforma del codice della strada, ma anche per aver pronunciato una frase che nelle ultime ore ha fatto parecchio discutere. Sull’onda delle polemiche per la scuola di Pioltello, che ha deciso di chiudere per il giorno finale del Ramadan, il ministro ha invocato a gran voce un limite alla percentuale di alunni stranieri nelle classi. Limite che però esiste già.Infatti  

 Scuola, il «tetto» agli alunni stranieri esiste già ed è nato per favorire l'integrazione. Ecco come funziona

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Pur   essendo    antisionista   non sono  d'accordo .   va  bene  condannare la  politica   dello stato d'israele   ma   non l'intero popolo   e la  sua  cultura  in quanto  l'ebraismo non  è  solo sionismo 
 La Normale di Pisa contro il bando di collaborazione accademica con Israele

Nel frattempo, anche la Normale di Pisa si è aggiunta all’Università di Torino nel rigettare il bando Maeci Italia-Israele. L’ateneo ha comunicato che la decisione del Senato accademico è stata presa alla luce della risoluzione Onu. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, infatti, per la prima volta, ha approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza, dove ormai la popolazione vive da settimane senza acqua potabile, cibo e servizi essenziali a causa dell’assedio messo in atto da Israele.


 Anche la Normale di Pisa chiede lo stop al bando con Israele. Le critiche dal ministero: «Gli atenei non possono schierarsi o entrare in guerra»
 L'Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza per la prima volta, Usa si astengono. La reazione di Netanyahu contro Washington

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Il mondo accademico ha problemi con ChatGPT

Guardando a un lato più prettamente accademico, il mondo dell’Università si trova a fare i conti in maniera sempre più concreta con l’intelligenza artificiale generativa, e in particolare con i modelli di linguaggio in grado di generare testi a volte indistinguibili da quelli scritti dagli esseri umani, che spesso non sono esenti da violazioni di copyright, plagi e inesattezze. A scoppiare, questa settimana, è stato il caso della Svezia, dove nel 2023, i casi di sospetto plagio dovuti all’AI sono stati 223.  Infatti  in
 Svezia, 82 studenti sospesi per aver usato l'intelligenza artificiale durante gli esami: «Proibirla è assurdo, servono regole»
Intelligenza artificiale che viene utilizzata anche nella scrittura di articoli accademici pubblicati su prestigiose riviste scientifiche. L’AI è una tecnologia utile per i ricercatori in moltissime maniere, ma spesso le riviste richiedono che il suo uso venga dichiarato esplicitamente. Così non hanno fatto alcuni studiosi cinesi, dimenticandosi di smussare una parte di testo che tradiva un netto copia e incolla che non ci si aspetterebbe di trovare su una rinomata rivista scientifica. Al di là della svista, la vicenda sembra mettere in luce un altro fenomeno: la costante pressione a cui i ricercatori sono sottoposti per fare sì che pubblichino il maggior numero possibile di articoli, ad inevitabile detrimento della qualità e dell’accuratezza di questi ultimi. Ma o soo  nelle  università ecco    L'articolo dei ricercatori cinesi scritto con ChatGPT. Beffata la rivista scientifica: «Dobbiamo capire cos'è successo»

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Arrivano le videolezioni di Spotify




Nel mondo dell’istruzione, intanto, è pronto a lanciarsi anche Spotify. Il gigante dello streaming musicale, infatti, dopomi podcast   è in procinto di aggiungere una nuova sezione alle categorie presenti sulla piattaforma. Quella dei videocorsi.Quindi  Non solo musica, su Spotify arrivano le video-lezioni: dove e come funzionerà







Se sei arrivato fino a qui, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Ti aspettiamo per le prossime puntate e… ricorda che ci trovi anche su Instagram, Thread,  linkedin, Twitter, facebook





29.1.24

DIARIO DI BORDO N°32 ANNO II .Calcio italiano Accattoni, incapaci, razzisti, indebitati e truffaldini: per il resto tutto bene ., edicole chiuse una emergenza democratica per l'informazione ., LE VOLGARITÀ DI BANDECCHI ,LE BANALITÀ DI VANNACCI ,LEMETAFORE DI BERSANI., ISTUPIDIMENTO COLLETTIVO: UNA PETIZIONE PER GIULIA CONTRO IL LEGALE DI FILIPPO ed altre storie

 

Okay, siamo riusciti a far fischiare in mondovisione Gigi Riva, o meglio, il minuto di silenzio in memoria di Gigi Riva scomparso da un’ora perchè il pubblico dello stadio Al Awwal di Riyad non sapeva nemmeno chi fosse (era appena successo lo stesso anche per Beckenbauer) e non sopportava di perdere inutilmente tempo in attesa di rivedere Darmian contrastare Zerbin: e però vuoi mettere tornare

a casa con 23 milioni degli sceicchi arabi di cui 7 finiti tutti nelle casse della spettabile Lega Serie A?Okay, il calcio italiano sta andando avanti schiacciato da un macigno di 5,6 miliardi di indebitamento di cui la metà appannaggio dei suoi otto top club (non si sa bene perché top, quindi); e sì, in lotta per lo scudetto ci sono i due club più indebitati in assoluto, l’inter esposta per 807 milioni e la Juventus per 791; e però c’è fiducia, in Figc e Lega, che il presidente della Lazio nonché senatore della Repubblica Lotito ottenga col Milleproroghe una redistribuzione di fondi (addirittura fino al 2028) che limitino i danni procurati dall’abolizione del Decreto Crescita per il derelitto settore calcio.Okay, i diritti televisivi della Serie A sono stati ceduti in ulteriore ribasso a Dazn anche per le prossime 5 stagioni, il tutto mentre è in atto un’emorragia di abbonati causa abnorme aumento dei prezzi da un lato e miserevole spettacolo offerto dall’altro, e però le eminenze grigie della Lega sono ottimiste: hanno annunciato il proposito di esportare un’intera giornata di Serie A indovinate dove?, ma sì, in Arabia (per Napoli-fiorentina di Supercoppa c’erano 5.900 spettatori, immaginatevi per Sassuolo-udinese): e magari gli abbonati allo stadio dei nostri 20 club non saranno contenti, ma volete mettere il brivido di un Monza-empoli giocato davanti a due cammelli?

Okay, la recente finale di Supercoppa Napoli-inter è stata diretta, o per meglio dire stravolta, da uno dei tanti arbitri naif della scuderia-rocchi; e alla bufera Rapuano si è aggiunta, a stretto giro di posta, la bufera dell’arbitro “gola profonda” che a Le Iene ha raccontato papale papale che i risultati delle partite vengono decisi da arbitri e addetti Var che annullano o convalidano i gol a seconda della parrocchia cui appartengono (ricordate l’editore di riferimento di Bruno Vespa? Ecco, appunto) e però la parola d’ordine è fare finta di niente: sull’aia c’è lo spettro del commissariamento ma dopo Bergamo e Pairetto nulla spaventa più.

Okay, le immagini di Maignan portiere del Milan che prima protesta con l’arbitro, poi si toglie i guanti, lascia il campo e raggiunge gli spogliatoi accompagnato da tutta la squadra per gli insulti razzisti ricevuti a Udine stanno ancora facendo il giro del mondo – come lo fecero quelle di Lukaku, quelle di Koulibaly e mi fermo qui per amor di patria –; e però il presidente Figc Gravina ha detto che “le nostre norme sancite nell’articolo 62 delle Noif sono le più severe a livello internazionale” e il ministro dello sport Abodi ha spiegato che “il razzismo è un problema di ordine pubblico e occorre dedicare tutte le nostre energie per contrastare e debellare questa piaga”: quindi, fermo restando che in Inghilterra la piaga l’hanno debellata in un amen 30 anni fa, perchè preoccuparsi?

E dunque, ricapitolando: nuotiamo tra i debiti, abbiamo le pezze al culo, non sappiamo far rispettare i nostri morti, le partite fanno pena, gli arbitri decidono i risultati e in quanto a razzismo siamo il terzo mondo del pianeta calcio. Per il resto, tutto bene.


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LO ZOO DI PIERLUIGI Questa settimana il Senato ha dato il primo via libera al disegno di legge sull'autonomia differenziata tanto caro al ministro Calderoli. Mentre divampano le polemiche su tutti i rischi a cui si troverà esposto il Paese e le opposizioni insistono sullo scenario di un'italia che si troverà di fatto divisa in due, lo storico esponente leghista continua a decantare i meriti della sua legge, sostenendo che così tutte le regioni partiranno dallo stesso livello. Come sempre a trovare la forma icastica perfetta per mostrare la scarsa credibilità delle parole di Calderoli, evidenziando oltretutto come la formula del ‘ci guadagnano tutti' sia un evergreen del ministro, ci ha pensato Pierluigi Bersani, ospite ad Otto e mezzo, con una delle sue colorate metafore: “Calderoli dice sempre che l'autonomia differenziata va bene per tutte le Regioni: per il Nord, il Sud, l'est, l'ovest. Per Calderoli, insomma, il maiale è tutto di prosciutti, nel senso che si sa che non esiste ma evidentemente lui deve averne un allevamento perché da 20 anni ogni volta che presenta una legge, dice che ci guadagnano tutti. È sempre un win win, come dicono gli inglesi. In Emilia Romagna diciamo invece ‘maiale tutto di prosciutti'”. Tra giaguari da smacchiare, mucche nel corridoio, tacchini sul tetto e maiali tutti di prosciutti, Pierluigi Bersani ci ha raccontato la politica italiana, portandoci a passeggiare allo zoo.

A VOLGARITÀ TI FA SCHIETTO Ci sono nuovi sviluppi sul fronte ‘normalità'. Dopo che il generale Vannacci si era incaricato, sul modello dei poeti ermetici, di raccontarci cosa non fosse normale, qualcun altro ha pensato che quest'informazione in negativo non fosse sufficiente e necessitasse di un'integrazione. Così Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, nel corso di un consiglio comunale nel quale si discuteva un emendamento sulla violenza di genere, si è sentito in dovere di edurci su quali sono i comportamenti umani attraverso i quali la normalità si manifesta nella sua forma più pura: “Un uomo normale guarda il bel culo di una donna e forse ci prova anche. Poi se ci riesce se la tromba, altrimenti torna a casa”. Il pensiero che si è immediatamente affacciato alla mente di buona parte di noi è stato: ‘tu invece a casa dovresti tornarci a prescindere'. E questo pensiero è naturalmente sfociato in una raccolta firme per chiedere le dimissioni del primo cittadino (se lui è il primo meglio non chiedersi come possa essere l'ultimo). Ma qualora qualcuno fosse ancora incerto su dove risieda il vero nodo della questione, si chiami essa Vannacci o Bandecchi, il sindaco si è premunito di comunicarcelo espressamente nel corso di un'intervista rilasciata dopo la sparata, con la quale ha rivendicato la propria posizione: “Io parlo alla gente, le persone sono stanche del politicamente corretto che in 30 anni ha distrutto questo Paese. Io sono pragmatico, per questo non piaccio agli ipocriti”. Se non usciamo da questo equivoco per cui chiunque vomiti volgarità e violenza si sente in diretto di rivendicarlo in nome della schiettezza e della concretezza, a breve ascolteremo interventi parlamentari farciti di bestemmie. Fermiamoci prima che sia troppo tardi.


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LIBERTÀ DI PENSIERINO.

 Il sito Change.org ha messo on line una petizione contro Giovanni Caruso, legale di Filippo Turetta e ordinario di Diritto penale all’università di Padova, chiedendo che “rinunci alla difesa o, in caso contrario, l'università di Padova si esprima pubblicamente dissociandosi dalla scelta inopportuna di Caruso”. La petizione, lanciata da una dipendente del ministero della Cultura, sottolinea che “non si può stare con le vittime e con i carnefici”. Si riferiscono al fatto che l’ateneo ha conferito la laurea postuma a Giulia Cecchettin schierandosi contro la violenza sulle donne, ma non profferisce verbo su “un suo importante membro che difende l'assassino e reo confesso”. La barbarie giuridica e morale a cui l’istupidimento collettivo ci ha portati non ha fine: “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”, dice l’articolo 24 della Costituzione. E qui ci fermiamo per carità di patria.


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 ZITTI E MUTI.

Al termine del concerto al Politeama, alcuni professori dell’orchestra Sinfonica Siciliana non hanno reso omaggio a Beatrice Venezi, direttore d’orchestra che vuol essere chiamata al maschile come il presidente del consiglio Giorgia Meloni. “Se nessuno di noi si è mosso è perché la direttrice d’orchestra ha solo complicato il nostro lavoro: sarebbe stato più facile suonare senza di lei”, ha detto Claudio Sardisco, flautista della Foss (Fondazione orchestra sinfonica siciliana) da quasi 40 anni. “La scena se l’è presa lei, ma il lavoro sporco lo abbiamo fatto noi orchestrali”. Con un’intervista al Giornale la giovane promessa della musica ha risposto che “il mondo della musica, come quello della cultura in generale, è stato dominato dalla sinistra” (L’egemonia! Del resto non stupisce, Venezi è consulente tecnico del ministro San Giuliano, che dal tema, e da Gramsci, è ossessionato). Mentre lei è di destra “o, se si preferisce, non seguo il mainstream. Alla testa delle istituzioni musicali tricolori vedo sempre le stesse facce di prima. Non mi sembra siano di destra”. Poi ha detto che il tutto verrà valutato dai suoi avvocati. Meglio avrebbe fatto a replicare alle contestazioni nel merito. Riccardo Muti non è certo di sinistra, eppure è il più grande direttore d’orchestra italiano.


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E ALCUNI AUDACI IN TASCA L’UNITÀ.


Dopo lo scontro tra la premier Giorgia Meloni e Repubblica, alla trasmissione condotta da David Parenzo su La7, L’aria che tira, si discute di quotidiani e politica. Flavia Perina, firma della Stampa, prende la parola e sostiene che nessun giornalista di destra ha mai diretto quotidiani orientati a sinistra (su questo avremmo da ridire, ma pazienza). Però, colpo di scena, interviene con una rivelazione Vittorio Feltri, collegato da Milano: “Massimo D’alema mi aveva proposto di dirigere L'unità. E se ve lo dico vuol dire che è vero. Io ero amico di D'alema perché è una persona seria. Probabilmente scherzava comunque me l'ha detto”. Invece l’unità di Romeo e Sansonetti non è per niente uno scherzo.

LIBERTÀ DI PENSIERINO. Il sito Change.org ha messo on line una petizione contro Giovanni Caruso, legale di Filippo Turetta e ordinario di Diritto penale all’università di Padova, chiedendo che “rinunci alla difesa o, in caso contrario, l'università di Padova si esprima pubblicamente dissociandosi dalla scelta inopportuna di Caruso”. La petizione, lanciata da una dipendente del ministero della Cultura, sottolinea che “non si può stare con le vittime e con i carnefici”. Si riferiscono al fatto che l’ateneo ha conferito la laurea postuma a Giulia Cecchettin schierandosi contro la violenza sulle donne, ma non profferisce verbo su “un suo importante membro che difende l'assassino e reo confesso”. La barbarie giuridica e morale a cui l’istupidimento collettivo ci ha portati non ha fine: “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”, dice l’articolo 24 della Costituzione. E qui ci fermiamo per carità di patria.


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AL LUPO AL LUPO.
Il 24 gennaio è nato il figlio di Romina Carrisi e del compagno Stefano Rastelli (Auguri al piccolo e ai genitori). Due giorni dopo la neo mamma ha condiviso il primo scatto del bimbo su Instagram: “Quel mento… lo contemplo da ore cercando risposte a domande mai pronunciate. Benvenuto amore, Axel Lupo. I nostri cuori sono pieni”. La notizia è stata data (o tempora o mores) dall’adnkronos. Letta l’importante novità, Fiorello se n’è occupato nel suo morning show: “Chiara Nasti la vorrebbe chiamare Barbie, ma nessuno approva. Vi prego, pensateci bene. Lo sai chi è il ginecologo? Ken. Tra i possibili altri nomi anche Kimberly e Jennifer: ma dei nomi normali? Assunta, Valentina, Susanna. È nato anche il nipote di Al Bano, lo hanno chiamato Axel Lupo! Pensa se incontra Nathan Falco”. Mamma Romina non ha gradito la battuta: “Prendere in giro il nome di un bambino appena nato lo trovo di cattivo gusto”. Niente, non si può più ridire di niente: per fortuna Rosario c’è e lotta insieme a noi. Resisti Fiore.




23.10.23

IL PAESE DOVE CI SI DIMETTE PER LE OPINIONI MA NON PER MOLESTIE SUL LAVORO


Il Fatto Quotidiano    23 Oct 2023  SILVIA TRUZZI

DIARIO DEL PORNO.


Il caso Giambruno non ha solo risvolti personali e pubblici per la presidente del Consiglio (che ha mostrato un coraggio e una risolutezza encomiabili) e non ha solo risvolti politici (i rapporti tra l’azienda dei Berlusconi, il partito dei Berlusconi e le altre forze di maggioranza). Ci sono questioni giuridiche ed etiche: i fuorionda di Andrea Giambruno svelano un contesto di lavoro agghiacciante, profondamente sessista e lesivo della dignità delle lavoratrici. In più occasioni e con diverse persone il conduttore de “Il diario del giorno” si lascia andare a gesti e frasi che non sono “spiacevoli”, sono inaccettabili e sono molestie. “Posso toccarmi il pacco mentre vi parlo?”, domanda mentre si dà una scrollatina. “Sai che io e XXX (il nome è stato volutamente censurato da “Striscia la notizia”, ndr) abbiamo una tresca? Lo sa tutta Mediaset, adesso lo sai anche tu... Però stiamo cercando una terza partecipante, facciamo le threesome. Anche le foursome con XXX, che generalmente va a Madrid a ciulare”. E ancora quando l’ex compagno della premier, tra il serio e il faceto, dice a una collega “se vuoi far parte del nostro gruppo di lavoro devi dare qualcosa in cambio”, lei risponde “la mia competenza”. Ma lui imperterrito: “Ti piacerebbe? C’è un test attitudinale. Si scopa”. Venerdì Mediaset ha fatto sapere che Giambruno si era autosospeso dalla conduzione per una settimana. I siti hanno scritto che i legali di Cologno Monzese erano al lavoro per verificare possibili violazioni del codice etico aziendale a cui potrebbe seguire una lettera di contestazione e il coinvolgimento degli organi sindacali. In un Paese in cui si chiedono le dimissioni di chiunque per le opinioni espresse e in cui il diritto del lavoro conta sempre meno, chiedere il licenziamento di qualcuno è un’azione che consideriamo spregevole. Però i fatti sono gravi e non si può pensare che questo disgustoso spettacolo finisca con una letterina di richiamo. Che esempio dà Piersilvio Berlusconi? Qual è il messaggio alla società, che si può ricattare le donne? Va a finire che Moni Ovadia si dimette dal Teatro di Ferrara per aver detto che Israele ha fatto marcire la situazione palestinese, e uno che molesta le colleghe abusando della sua posizione se la cava con una tirata d’orecchie.

PERTINI VIA. A Lucca la minoranza di centrosinistra ha presentato una mozione per intitolare una strada all’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. Peccato non ci abbiano pensato quando
governavano, certo, ma la notizia è un’altra: la maggioranza di destra ha detto no (“l’amministrazione ha fissato una road map che contiene priorità differenti”, ha spiegato in aula un consigliere di Forza Italia). Il sindaco Mario Pardini, che ha come assessore un ex leader locale di Casa Pound, ha poi spiegato di non aver nulla - bontà sua - contro Pertini: si tratta di una questione di metodo, pare, c’è una commissione toponomastica e l’intitolazione delle vie deve passare di lì. E dire che nel suo (splendido) discorso d’insediamento (8 luglio del 1978) Pertini aveva chiarito: “Da oggi cesserò di essere uomo di parte. Intendo essere solo il presidente di tutti gli italiani, fratello a tutti nell'amore di patria e nell'aspirazione costante alla libertà e alla giustizia. Viva l’italia!”. Non abbastanza patriottico?


PROMOSSI FALLO NERO.

Accade in Veneto che Fabio Barbisan - imprenditore agricolo, consigliere regionale della Lega – si trovi ospite di una trasmissione in una tv locale. Interrogato sulla complessa questione dei migranti che scappano da guerre e fame, ha definito i migranti belli pasciuti, “più sgionfi de mi” (‘più gonfi di me’, ndr). Sostiene il Barbisan che “clandestini, migranti sono portatori di morte e di droga”. E poi, rivolto a una collega del Pd: “I ragazzotti neri, bisogna dirghe di colore adesso, alle donne forse piacciono perché hanno un’altra dote sotto”. Dopo la polemica, le immancabili scuse: “Sono profondamente rammaricato. Quelle parole non rappresentano i miei valori”. La Lega lo ha (sacrosantamente) espulso: c’è chi ha una dote in più sotto e chi una in meno sopra. Per una volta bisogna promuovere la Lega.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...