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10.1.22

India, l'uomo di nome Kovid che ha trasformato un'imbarazzante coincidenza in un fenomeno virale

Il programmatore Kovid Kapoor ha deciso di rivendicare la sua scomoda identità prendendo in giro sé stesso su Twitter. E spiegando che è una parola sanscrita che significa saggio. Ma altri Kovid, stanchi delle battute, preferiscono presentarsi con nomi fittizi per evitare problemi nei rapporti sociali


 di Carlo Pizzati


CHENNAI 
"Mi chiamo Kovid, ma non sono un virus". Nomen non è sempre omen. Questa storia inizia con un programmatore di Bangalore, la Silicon Valley indiana, che ha un buon sense of humour e ha trasformato il suo nome, troppo simile a quello di un virus, in un fenomeno virale. Si chiama Kovid Kapoor, è il co-fondatore della start-up Holidify, ed è riuscito a trasformare una brutta coincidenza in una buona dose di popolarità. Invece di prendersela per il fatto che il suo nome suona proprio come il Covid, Kovid Kapoor ha deciso di prendere in giro sé stesso su Twitter. 
"Metà delle persone che incontro per la prima volta, ovviamente, commentano il fatto che ho un nome scomodo", dice Kapoor. "Io spiego che in realtà si pronuncia Koviddah, come se ci fosse una 'ah' alla fine. Poi dico che è una parola sanscrita importante, che viene recitata anche in un mantra rivolto al dio Hanuman. E che vuol dire 'saggio'. Doveva essere un complimento, un nome così. Invece è diventata una parola che fa tremare il mondo". 
Così, dopo le prime difficoltà, Kovid Kapoor ha deciso che bisognava prenderla alla leggera. Anche quando il pasticciere al quale aveva ordinato la torta per il suo compleanno ha sbagliato la scritta: "Tanti auguri, #Covid-30!" questa la frase che Kapoor ha trovato vergata con la glassa bianca sul dolce di cioccolata. Quando un utente che lo segue su Twitter lo ha provocato scrivendo "Immaginatevi cosa succede se questo si beve una birra Corona", lui ha subito postato una foto mentre regge una birra Corona con un sorrisetto sornione. E ha twittato: "Sono Kovid positivo dal 1990", la sua data di nascita. Per gli incontri più seri e per non avere scocciature, Kapoor ha cominciato a farsi chiamare "Kabir," così da evitare le battute e passare subito al business.Prima di annunciare il nome del nuovo virus, nel febbraio di due anni fa, Tedros Adhamon Ghebreyesus, alla guida dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha dovuto valutare molti aspetti con un comitato di esperti. "Dovevamo trovare un nome che non facesse riferimento a una località specifica, a un animale, a un gruppo di persone o a un individuo e che fosse facilmente pronunciabile", ha spiegato Ghebreyesus. Ma l'Oms non ha risparmiato però tutti quelli che si chiamano Kovid, nome che in India può essere sia maschile che femminile. 
 
Kovid Jain si è sposata a Indore nel dicembre del 2020, quando il suo nome non aveva ancora le connotazioni nefaste che ha oggi in India, prima dell'ondata di morti che ha colpito il Paese nella primavera del 2021. "Le mie amiche ridevano dicendo 'Kovid che si sposa nell'era del Covid'. Sulle prime, era buffo. Ora non uso più il mio nome in pubblico, per evitare di farmi prendere in giro. Chiedo di chiamarmi KJ e quando ordino il cibo online uso il nomignolo che usa mio marito, Koko".
 
Anche Kovid Sonawane, di Nagpur nel Maharastra, pur comprendendo il lato buffo della coincidenza, si dichiara "piuttosto irritato dalla correlazione" tra il suo nome e la malattia. Soprattutto quando a ridere non sono amici, ma degli sconosciuti. Lo scrittore e regista indiano-americano Kovid Gupta, che vive a Houston, Texas, dice di essere un po' stanco di sentirsi dire "arriva Kovid, meglio stare alla larga" oppure "ho sentito dire che sei contagioso, di questi tempi". Ma è andata peggio a Kovid Bhayana, studente al terzo anno di medicina alla Howard University di Washington D.C. "Non è un nome molto facile da avere, per un medico", ammette, "sì, può essere utile per cominciare a chiacchierare con degli sconosciuti ridendoci sopra, ma non funziona per niente bene con i pazienti con problemi di udito". E a quanto pare, lo studente di medicina dice che, di questi tempi, il suo nome non funziona per niente bene sulle app di incontri. "Così, ho cominciato a presentarmi come Kevin".

25.7.17

La psicosi dei cattolici per Marilyn Manson a Verona ha ottenuto l'effetto opposto il concerto ha registrato il tutto esaurito.

 con questo post  mi ricollego  al post  precedente  . In qanto  Sembra d'essere negli anni '50 /60 con le crociate contro il rock  o  la posizione del maerstro di musica dei simsons     contro il  blues  di Lisa   Invece d'impedirgli di cantare ,organizzare un contro concerto di musica sacra no ?! . Questa sarebbe una bella prova di democrazia invece della crociata tipica medioevale
.

  ho ricevuto nel  gruppo di  whatsApp   dell'associazione di volontariato  qusta  consa  da inoltrare  e diffondere 

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Passaparola :
Stiamo facendo una Rete dI preghiera con Rosario e Sante Messe offerte con questa importante intenzione: aiutare il Vescovo di Verona che sta lottando per far annullare il concerto del capo satanista Marylin Manson. In realtà sarà un grande rito satanico dove offenderanno Il Signore con atti sacrileghi e bruceranno la Bibbia in pubblico. Aiutiamo i fratelli delle Chiese locali che si stanno battendo contro questo inferno previsto proprio per il 26 Luglio, ricorrenza di Sant'Anna e San Gioacchino. Coraggio, con la Preghiera che il Signore vuole fervorosa ce la faremo!🙏👆🕊🕊🙏


  credendo  che  fosse    una  catena    , sono  andato    a   vedere  in rete  ed ecco cosa  ho trovato  su  https://www.vice.com/

La psicosi dei cattolici per Marilyn Manson a Verona ha appena raggiunto il limite
Jul 21 2017, 5:53pm

La settimana prossima Marilyn Manson si esibirà a Villafranca di Verona, e i cattolici non l'hanno presa proprio benissimo.
Iniziamo subito col dire una cosa basilare e autoevidente: Marilyn Manson ha smesso di destare "scandali" o provocare "choc" più o meno vent'anni fa. Possiamo essere tutti quanti ragionevolmente d'accordo su questo, no?
Siamo nel 2017, e levare gli scudi morali per proteggersi dalle trovate del "Reverendo" (su Noisey potete trovare una lista di metallari che fanno davvero paura) è antiquato quanto consultare una pagina in html del Centro Culturale San Giorgio, e dunque sostanzialmente ridicolo.


Eppure, nel mondo esiste ancora un posto in cui la gente è convinta che l'arrivo di Manson aprirà uno squarcio nell'atmosfera e farà precipitare—per citare l'Apocalisse di Giovanni—"il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra."
E quel posto, grazie a Dio, si trova proprio in Italia. Il prossimo 26 agosto, infatti, Bryan Hugh Warner suonerà a Villafranca di Verona, un piccolo paese del profondo Veneto che da mesi è in subbuglio per l'evento.
Già alla fine del 2016 i giornali locali avevano raccolto le voci di diversi residenti, preoccupati per i "messaggi devianti" del cantante ("il satanismo come stile di vita, l'uso di droga") e per le "pesanti conseguenze" che potrebbe patire una realtà periferica come Villafranca.
A gennaio è poi arrivata una petizione—che nel frattempo ha raggiunto più di 3600 firme—scritta da un certo Mario Lupo Rossi. Nella lettera, rivolta alle istituzioni e agli educatori comunali, si esprimono perplessità per aver dato occasione di "diffondere, in particolar modo a danno delle giovani generazioni, il proprio profondo disprezzo dei valori che sono fondamento della nostra società."
Le critiche si concentrano sul fatto che, due anni fa, Manson aveva bruciato una bibbia sul palco a Firenze—un gesto che ripete da tipo 395 anni. Alla fine, Rossi invita i destinatari della petizione ad "assumervi la responsabilità della diffusione di questi messaggi, in particolare a danno dei più deboli."
Con il progressivo avvicinarsi della data, si sono adottati rimedi più spirituali per scacciare l'Anticristo. Come riporta Il Fatto Quotidiano, dal primo di luglio un gruppo di cittadini ha iniziato a riunirsi ogni venerdì per pregare e recitare il rosario "riparatore." Qualche settimana fa, inoltre, sono scese in campo anche le autorità religiose. Il vescovo di Verona Giuseppe Zenti ha inviato una missiva ai parroci del paese, in cui assicura "la sua vicinanza di pastore e amico," ringrazia "chi sa pregando" e definisce "demente ancor prima che sacrilego" l'atto di bruciare la Bibbia, che rimane comunque "qualcosa contro cui dovrebbero insorgere tutti i cristiani."
Il sindaco del comune, Mario Faccioli, ha mostrato di non gradire troppo questa forma di protesta. In un post su Facebook ha precisato che "la scelta artistica del cartellone non è dell'amministrazione comunale," e scritto di aver trovato "aberrante certe prese di posizione contro questo signore, contro l'amministrazione, da persone che ritengono di essere paladini di verità, portatori di sante croci, che pregano per pioggia e tempesta, che raccolgono firme, che fanno sedute di preghiera."
Il picco dell'isteria contro Manson lo si è raggiunto grazie a uno dei siti principali della galassia di pagine ultracattoliche di cui avevamo parlato tempo fa: La Luce di Maria. Forte della sua pagina da 1 milione e 400mila fan, ieri è apparso un breve pezzo con l'eloquente titolo "CONCERTO DI MARILYN MANSON A VERONA, IL CIELO SI RIEMPIRÀ DI DEMONI." Nel lancio su Facebook, inoltre, si invita a prestare attenzione perché "questo non è un concerto è una seduta spiritica di massa, evocare il demonio può essere molto pericoloso."
Spero vivamente sia una trollata, dato che l'articolista de La Luce di Maria è convinto che "la fede e i rosari puliranno Verona dalla dissacrazione del cantante satanista."
Nonostante questo auspicio e le preghiere, però, il concerto ha registrato il tutto esaurito.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...