« Sono poco soddisfatto dei miei lavori scritti sino ad oggi. Da oggi, voglio aprire un nuovo cammino. » (Lettera di Beethoven all’amico Krumpholz, 1802)
Beethoven e la “nona sinfonia”
spazioinwind.libero.it/cagliero 2 La nona sinfonia • tutta la storia della musica. • • complesso senza l'ausilio dell'udito, in quegli anni infatti Beethoven era già completamente sordo • Beethoven. • o o o o La nona sinfonia: Finale Il finale prevede l’inserimento di quattro voci soliste e di un coro che intonano le parole dell’ode “Inno alla gioia" del poeta Friedrich von Schiller. Con la nona sinfonia Beethoven volle formulare un aperto invito alla fratellanza universale. Proprio per rendere tale messaggio il più chiaro possibile egli decise di far cantare nel finale un testo del poeta tedesco a lui contemporaneo, Friedrich von Schiller " l'Inno alla Gioia". L'ode "An die Freude" è una lirica nella quale la gioia è intesa non certo come semplice spensieratezza e allegra, ma come risultato a cui l'uomo giunge quando si libera dal male, dall'odio e dalla cattiveria. Proprio per questa esortazione alla fraterna amicizia la melodia su cui viene intonato questo Inno alla gioia è stata oggi assunta come inno europeo. E' stato adottato dal Consiglio d'Europa nel 1972 e viene utilizzato dall'Unione europea dal 1986
La sinfonia in re minore op 125 è da molti considerata uno dei capolavori più straordinari di
Fu composta da Beethoven negli anni tra il 1822 e il 1824, oltre dieci anni dopo l’ottava sinfonia.
Per un non-musicista è quasi incredibile immaginare come sia possibile comporre un brano così
La “nona” fu eseguita per la prima volta a Vienna nel 1824, sotto la direzione dello stesso
La nona sinfonia è suddivisa in quattro movimenti:
Allegro ma non troppo, un poco maestoso
Scherzo, Molto vivace
Adagio molto e cantabile
Finale