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19.11.16

QUATTRO ANNI DI VITA e 50 NUMERI PER L'OTTIMA COLLANA "LE STORIE" di SERGIO BONELLI EDITORE

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http://www.sergiobonelli.it/sezioni/245/faq245  la  sezione  faq  della pagine  delle storie  
http://www.sergiobonelli.it/albo/sezione-privata/41309/il-condannato.html

Una storia bella, toccante , fiera ed indigesta L'ho appena finito  di rileggere  .Letteralmente divorato 😀 questa collana è spettacolare, e con questa storia ha raggiunto livelli altissimi ! sia per la storia sia per i disegni. Complimenti al disegnatore, ogni tavola curata nel particolare. C Starebbe bene al cinema. Complimenti agli autori !Ho letto (  acquistandoli e   alcuni  a  scrocco   d'amici   \che   ) tutti i numeri e anche gli speciali. In rari casi non mi sono piaciute ma   4 \  5   su  50  Questa è tra le più belle  che  ho letto   insieme  al n 1  . 

Con quest''ultimo numero ( copertina a sinistra ) appena uscito nelle edicole la collana le storie della Sergio Bonelli editore compie con più di 60 autori, 50 albi mensili, 3 Speciali a colori: la serie nata nel 2012 per raccontare le mille forme dell’Avventura festeggia il suo quarto compleanno . Alcui Alcuni   vedono in essa « una nuova collana di storie uniche, originali, avventurose, tutte a fumetti... >> 
Infatti -- sempre secondo questo interessante articolo di secondo questo   interessante del blog http://tuttocartoni.blogspot.it/ -- e' così che, nel lontano 1976, Sergio Bonelli presentava il “fiore all'occhiello” della sua già vasta produzione, a quei tempi raccolta sotto il marchio delle Edizioni Cepim. La collana Un Uomo un’Avventura era proprio questo: una selezione accurata degli autori più apprezzati e inventivi, delle ambientazioni più esotiche, delle soluzioni narrative più fantasiose.
Non si può negare che un sottile e robusto filo rosso colleghi l’impresa di allora a quella de Le Storie. Concordo   con il commento , lasciato sulla  pagina  facebook della collana ,  da  Massimiliano Baldon
 La miglior scommessa del panorama italiano. Certo non tutti i numeri perfetti. Ma nel complesso alta qualità. La serie "base" che sempre avrebbe dovuto esistere. La serialità dovrebbe venire dopo nel mio mondo ideale.
Una collana mensile che, già con il proprio nome, mette le carte in tavola senza lasciare dubbi: ogni albo è  un omaggio all'antica arte di raccontare prima  oralmente  davanti al focolare  (  in alcune regioni  a tradizione contadina  specie    del sud  si usa  , anche  se  sempre  più raro   visto  o sviluppo di  internet  )  e  poi   con l'editoria  per  ragazzi   e  con i fume, di suscitare emozioni, evocare “paesaggi mentali” entro cui vagare senza limiti ( Come  dimostrano le  foto  in bianco e  nero   prese da http://www.sergiobonelli.it/sezioni/66/una-cento-mille-storie

di cui ho  rielaborato   l'articolo ) . IL tutto, naturalmente, ancora e sempre all'insegna dell’Avventura. Una “parola-chiave”, questa, dentro cui ci immergeremo ogni mese, per esplorarne tutte le sfumature, anche le meno evidenti. Viaggeremo nello spazio e nel tempo, attraverso le “scenografie” offerte dalla Storia e lungo le vie della più sfrenata fantasia, nelle giungle e nei deserti, ma anche nei meandri insondabili della psiche, tra genio e follia, amore e sete di vendetta…                                        IL seme, dunque, è saldamente piantato nel terreno della tradizione bonelliana, ma i frutti che sorgeranno sui rami più alti e remoti... quelli sono imprevedibili! Dal 1976 a oggi molte cose sono accadute, il mondo è cambiato e cambiati sono i gusti, le “tendenze”, i personaggi e i linguaggi della fiction. 

Accanto a vicende venate di nostalgico esotismo, troverete scorrerie fantascientifiche, di fianco al Giallo spunterà l’Horror, all'eterna epopea della Guerra si alterneranno la Gangster Story, il Fantasy e – perché no? – il Western... E così via, lungo un sentiero che si snoda libero attraverso tutti i territori – o i “generi”, se preferite – che la fantasia degli Story Teller ha saputo esprimere. 
Unica costante? L’attenzione professionale e la passione creativa con cui ognuna di queste piccole opere sarà realizzata da autori di primo piano del vasto universo fumettistico. Tutti impegnati in vista di un obiettivo senza tempo, come l’arte del narratore: coinvolgere, commuovere e divertire il proprio pubblico. 
cercare di sintetizzare e raggruppare per generi i vari albi usciti sinora non è davvero un compito semplice. Ci abbiamo comunque provato, ed ecco, a grandi linee, la panoramica che ne è scaturita.
Sempre  dal sito   della  Bomnelli  ecco alcune  delle storie  

– "La pattuglia" e “Abissinia!” (guerra, tra contaminazioni horror e feuilleton bellico)
– “La pazienza del destino” e “Friederichstrasse" (thriller/noir psicologico)
– “Lysierum”, “Oxid age” e “Scacco alla regina” (fantascienza, passando per il genere post-atomico e lo steampunk)
– “L’innocente” (il gotico inglese “classico”)
– “L’abisso” (orrore marinaresco dai richiami lovecraftiani) – da associare a un altro racconto che si svolge sul mare: “Nobody” (avventura quasi “omerica”)
– “Il tesoro di Bisanzio” ed “Ex tenebris” (due racconti ambientati nell’autunno del medioevo)
– “Atto d’accusa” (un viaggio nell’antichità classica)
– “Il prezzo dell’onore” (un western che potremmo definire “post-texiano”)

Le Storie hanno raccolto vicende venate di nostalgico esotismo, scorrerie fantascientifiche, avventure gialle e horror, l’eterna epopea della guerra e le gangster story, il fantasy e il western...

Tanti racconti dai sapori diversi, capaci di accontentare ogni palato, ai quali si sono aggiunti i tre speciali estivi a colori che ci hanno portato dall’Italia ai tempi di Caravaggio alle guerre di frontiera nel Nord America di “cooperiana” memoria, fino alla Roma un po’ fantastica dell’immediato futuro.

Ma non solo: Le Storie, infatti, sono approdate in libreria e fumetteria grazie all’elegante cartonato “Il Principe e il Boia”, che raccoglie due emozionanti racconti disegnati da Giampiero Casertano e Nicola Mari, su testi di Paola Barbato. Allo stesso modo, il volume di Bao Publishing, Chanbara (firmato da Roberto Recchioni e Andrea Accardi), ripropone i due episodi a tema “samurai”. Un racconto “zombesco” di Giovanni Gualdoni e Marco Bianchini, poi, ha varcato l’oceano per presentarsi al pubblico statunitense in un volume dal titolo “The Z Factor” (Epicenter Comics).
Infine, non dimentichiamo Mercurio Loi: il personaggio creato da Alessandro Bilotta – che ha debuttato sul numero 28 –, nella primavera del 2017, diverrà protagonista di una nuova serie bonelliana (di cui vi offriamo, qui di seguito, un video di presentazione)! Un’ulteriore testimonianza della qualità e dell’ampiezza di orizzonti che solo una collana come Le Storie sa offrire ai suoi lettori!






Non si è sbagliato un colpo , dalle copertine alle sceneggiature curatissime.Non mi sento di esagerare dicendo che albi tipo "Capodanno cubano" " nobody" e tanti altri potrebbero diventare trasposizioni cinematografiche.Spero che questa collana non chiuda mai.(  commento di Francesco Pucci sulla pagina fb della collana.)
 Unico neo  ,  dovuto forse   a  rigidi  dettami (  molto vicino alla censura    qualcuno  ricorderà le polemiche  in rete   che  riportarono  di come   Dampy fu  costretto   a modificare  alcune  cose   altreimenti   non avrebbe avuto  l'imprimatur  per  uscire  nelle edicole  o  il  n  69 di dylan dog  )   della  casa  editrice  , ma  chi  sò  in futuro  non cambi  qualcosa  ,   non ci  sono storie   ( e  ce ne sarebbero  da  raccontare  a   "kili  " )  dell'italia   e dei suoi  150 anni   di storia  unitaria . Ma   nonostante  questo Le Storie si confermano il fiore all'occhiello Bonelli

12.10.14

la storia e' anche la gente non solo gli eventi [ perchè racconto storie ]

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Come  ho già detto  nel titolo  la  storia  è fatta  non solo di : date , eventi  , ideologie  \ pensieri  , ma  anche  dalla  gente  . Infatti :


 [--- ] La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere. E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.[---] 
Ora  almeno all'inizio  credevo  bastasse  solo   questa  canzone  per spiegare\  rispondere alle  domande  che  mi vengono  , nonostante  le faq  ed i rispettivi aggiornamenti  (  a cui vi rimando  ) , continuamente  rivolte  . Ma  poi mi sono reso conto  che  è   da un bel  po'  a che non aggiorno  , dettagliatamente le  Faq . Ecco   che approfittando di questa  discussone    avvenuta nei commenti a  questo precedente  post  in cui riprendo la storia di un ragsazzo che entra ed esce dal carcere da 30 anni consecutivi o quasi  


 Alessio Meloni ha detto...
Che intervista inutile, chi ha scritto questo articolo il giorno dopo ha intervistato un missionario???!!!! Questo tizio arrestato 70 volte con quasi 30 anni di galera viene intervistato e gli dedicano una pagina nell'unione sarda. complimenti!!!!
05 ottobre 2014 01:40  

 Giuseppe Scano ha detto...
Caro Alessio Meloni perchè inutile ? ciascuno di noi nel bene e nel male ha una sua storia , bella o brutta che sia . Ed è giusto raccontarla . Ovviamente a 360 gradi , come mi sembra che sia stato fatto nell'articolo dell'unione . 
05 ottobre 2014 12:59  

di cui non ha  avuto repliche   . Evidentemente  o  non sa  cosa rispondere  o  gli va bene  la  mia risposta  .  

Ora   riporto   indirettamente  ( prendendole  dalla rete  )  o  direttamente  (  intervistando e facendo parlare  i protagonisti  come nel  caso  da  me  riportato precedentemente  di valentina loche  e  del suo blog http://millimetroemezzo.blogspot.it/ )    

PERCHÉ ORMAI SIAMO CIRCONDATI DA TUTTI I RACCONTIdi Giorgio Vasta 7 maggio 2013   da  www.minimaetmoralia.it/wp/recensione-immersi-nelle-storie-frank-rose/
[...] Immersi nelle storie. Il mestiere di raccontare nell’era di internet di Frank Rose (Codice Edizioni, traduzione di Antonello Guerrera) riflette su questo naturalissimo paradosso: com’è possibile che le storie – quelle che leggiamo, che guardiamo al cinema e in tv o che seguiamo (e contribuiamo a costruire) in rete – siano in grado di girare intorno alla nostra poltrona e collocarsi non solo alle nostre spalle ma tutt’intorno a noi?In effetti le storie non se ne stanno più al loro posto. Non le troviamo solo nei libri, sullo schermo, in un dvd o in un teatro. Non sono più oggetti che, consumati, riponiamo su uno scaffale, così come non sono più luoghi dai quali, conclusa la narrazione, possiamo andare via. In sostanza le storie non fanno più parte di un’esperienza separabile e perimetrabile. Come se dallo stato solido fossero passate prima a quello liquido, dilagando in ogni direzione, per divenire poi gassose, sostanze che un semplice respiro trasloca all’interno dei nostri corpi.Attraverso INCONTRI con registi (da James Cameron a David Lynch), creatori di serie tv (Damon Lindelof di Lost), ideatori e sviluppatori di videogame, Rose chiarisce un punto: se le storie sono ciò che ci nutre questo dipende dal fatto che tendiamo a leggere il mondo in relazione a un senso. Come in Cosmo di Gombrowicz, dove ogni fenomeno è percepito quale indizio di qualcos’altro, nel nostro quotidiano cerchiamo di non abbandonare nulla né al caso né al vuoto pretendendo invece che tutto ciò che c’è sia in grado di significare.[....]  È meglio spalancarsi all’ibridazione: scoprire che da sempre il legame tra realtà e finzione ha una natura meticcia. Ed è indispensabile ricordarsi che la ricostruzione del significato (o meglio la sua invenzione) procede per vie tortuose. Come il protagonista di Reality di Matteo Garrone anche noi penetriamo a forza nello spazio della finzione per contemplare sorridenti la stellata notturna del senso.


Ho fatto  mie  le tesi   di  Jack Zipes in  perchè abbiamo bisogno di storie. Ma  soprattutto perchè  << Miti, leggende, favole, filastrocche, ninnenanne, canzoni: sono tanti i modi di raccontare e di raccontarci. Il racconto accomuna tutti, piccoli e grandi, in ogni latitudine; si racconta sempre, a partire da quella che è stata la nostra giornata, riportando cosa ci è successo o qualcosa che si è visto o ascoltato.>>. Infatti i  ricordi  più beli che  ho di mio nonno  paterno  morto  che avevo appena  10 anni   sono  i suoi racconti   e e  sue  storie    alcuenvere  altre rimmaneggiate  come    quella  dello sceriffo di Bortigiadas. Ora  << Raccontare storie non è solo questione di parole, ma è anche mettere insieme immagini, musica, gesti, emozioni in una trama da cui viene fuori un tessuto che connette le persone tra loro e in cui ciascuno entra e trova il suo filo.>> sempre  secondo   www.multiversoweb.it/incontri/qui-capossela-2210/ <<  L’esperienza del racconto inizia da bambini, quando si entra in relazione con i tanti mondi della fantasia e dell’immaginazione. Spesso, gli artisti, alcuni più di altri, riescono a creare un contatto con il nostro immaginario attraverso le atmosfere e le vicende delle storie che raccontano. >>Tra questi artisti rientrano oltre A  Guccini  (   sia  dischi  che libri )  e  a  Luciano Ligabue  anche  <<  Vinicio Capossela che con il suo stile visionario e fiabesco, le sue ambientazioni ora malinconiche ora circensi, i suoi riferimenti alle più disparate storie popolari e intime è sicuramente uno dei più originali narratori del nostro tempo..  In un incontro con gli studenti universitari, Capossela ha ‘raccontato’ cosa sia per lui il racconto, come lui racconta e come si racconta in musica. >>  (  vedere  l'url  per  i  video  )  
 Come scelgo le  storie  ?  Semplice  non  ho  un criterio fisso o standard  , ma mi baso  sui sentimenti  e le  emozioni  che  esso mi danno  e  mi trasmettono  ,. Infatti posso essere  o  ai margini   dei media    e cioè usati come riempimento  televisivo o  cartaceo oppure  escluse  dai media  . Ed  a volte  e  il caso   recente  del blog  di valentina   ne  ho parlato precedentemente  qui  in questo post , quando  la storia  è incompleta(   leggi    articolo a pagamento  o tropo  breve  )  allora   faccio qualche intervista  . 
Ed  per  questo che mi sto appassionando   alla nuova collana della Bonelli intitolata  appunto le  storie  



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...