Come ho già detto nel titolo la storia è fatta non solo di : date , eventi , ideologie \ pensieri , ma anche dalla gente . Infatti :
[--- ] La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere. E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi,perchè nessuno la può fermare.[---]
Ora almeno all'inizio credevo bastasse solo questa canzone per spiegare\ rispondere alle domande che mi vengono , nonostante le faq ed i rispettivi aggiornamenti ( a cui vi rimando ) , continuamente rivolte . Ma poi mi sono reso conto che è da un bel po' a che non aggiorno , dettagliatamente le Faq . Ecco che approfittando di questa discussone avvenuta nei commenti a questo precedente post in cui riprendo la storia di un ragsazzo che entra ed esce dal carcere da 30 anni consecutivi o quasi
Alessio Meloni ha detto...
Che intervista inutile, chi ha scritto questo articolo il giorno dopo ha intervistato un missionario???!!!! Questo tizio arrestato 70 volte con quasi 30 anni di galera viene intervistato e gli dedicano una pagina nell'unione sarda. complimenti!!!!
05 ottobre 2014 01:40
Giuseppe Scano ha detto...
Caro Alessio Meloni perchè inutile ? ciascuno di noi nel bene e nel male ha una sua storia , bella o brutta che sia . Ed è giusto raccontarla . Ovviamente a 360 gradi , come mi sembra che sia stato fatto nell'articolo dell'unione .
05 ottobre 2014 12:59
di cui non ha avuto repliche . Evidentemente o non sa cosa rispondere o gli va bene la mia risposta .
Ora riporto indirettamente ( prendendole dalla rete ) o direttamente ( intervistando e facendo parlare i protagonisti come nel caso da me riportato precedentemente di valentina loche e del suo blog http://millimetroemezzo.blogspot.it/ )
PERCHÉ ORMAI SIAMO CIRCONDATI DA TUTTI I RACCONTIdi Giorgio Vasta 7 maggio 2013 da www.minimaetmoralia.it/wp/recensione-immersi-nelle-storie-frank-rose/
[...] Immersi nelle storie. Il mestiere di raccontare nell’era di internet di Frank Rose (Codice Edizioni, traduzione di Antonello Guerrera) riflette su questo naturalissimo paradosso: com’è possibile che le storie – quelle che leggiamo, che guardiamo al cinema e in tv o che seguiamo (e contribuiamo a costruire) in rete – siano in grado di girare intorno alla nostra poltrona e collocarsi non solo alle nostre spalle ma tutt’intorno a noi?In effetti le storie non se ne stanno più al loro posto. Non le troviamo solo nei libri, sullo schermo, in un dvd o in un teatro. Non sono più oggetti che, consumati, riponiamo su uno scaffale, così come non sono più luoghi dai quali, conclusa la narrazione, possiamo andare via. In sostanza le storie non fanno più parte di un’esperienza separabile e perimetrabile. Come se dallo stato solido fossero passate prima a quello liquido, dilagando in ogni direzione, per divenire poi gassose, sostanze che un semplice respiro trasloca all’interno dei nostri corpi.Attraverso INCONTRI con registi (da James Cameron a David Lynch), creatori di serie tv (Damon Lindelof di Lost), ideatori e sviluppatori di videogame, Rose chiarisce un punto: se le storie sono ciò che ci nutre questo dipende dal fatto che tendiamo a leggere il mondo in relazione a un senso. Come in Cosmo di Gombrowicz, dove ogni fenomeno è percepito quale indizio di qualcos’altro, nel nostro quotidiano cerchiamo di non abbandonare nulla né al caso né al vuoto pretendendo invece che tutto ciò che c’è sia in grado di significare.[....] È meglio spalancarsi all’ibridazione: scoprire che da sempre il legame tra realtà e finzione ha una natura meticcia. Ed è indispensabile ricordarsi che la ricostruzione del significato (o meglio la sua invenzione) procede per vie tortuose. Come il protagonista di Reality di Matteo Garrone anche noi penetriamo a forza nello spazio della finzione per contemplare sorridenti la stellata notturna del senso.
Ho fatto mie le tesi di Jack Zipes in perchè abbiamo bisogno di storie. Ma soprattutto perchè << Miti, leggende, favole, filastrocche, ninnenanne, canzoni: sono tanti i modi di raccontare e di raccontarci. Il racconto accomuna tutti, piccoli e grandi, in ogni latitudine; si racconta sempre, a partire da quella che è stata la nostra giornata, riportando cosa ci è successo o qualcosa che si è visto o ascoltato.>>. Infatti i ricordi più beli che ho di mio nonno paterno morto che avevo appena 10 anni sono i suoi racconti e e sue storie alcuenvere altre rimmaneggiate come quella dello sceriffo di Bortigiadas. Ora << Raccontare storie non è solo questione di parole, ma è anche mettere insieme immagini, musica, gesti, emozioni in una trama da cui viene fuori un tessuto che connette le persone tra loro e in cui ciascuno entra e trova il suo filo.>> sempre secondo www.multiversoweb.it/incontri/qui-capossela-2210/ << L’esperienza del racconto inizia da bambini, quando si entra in relazione con i tanti mondi della fantasia e dell’immaginazione. Spesso, gli artisti, alcuni più di altri, riescono a creare un contatto con il nostro immaginario attraverso le atmosfere e le vicende delle storie che raccontano. >>Tra questi artisti rientrano oltre A Guccini ( sia dischi che libri ) e a Luciano Ligabue anche << Vinicio Capossela che con il suo stile visionario e fiabesco, le sue ambientazioni ora malinconiche ora circensi, i suoi riferimenti alle più disparate storie popolari e intime è sicuramente uno dei più originali narratori del nostro tempo.. In un incontro con gli studenti universitari, Capossela ha ‘raccontato’ cosa sia per lui il racconto, come lui racconta e come si racconta in musica. >> ( vedere l'url per i video )
Come scelgo le storie ? Semplice non ho un criterio fisso o standard , ma mi baso sui sentimenti e le emozioni che esso mi danno e mi trasmettono ,. Infatti posso essere o ai margini dei media e cioè usati come riempimento televisivo o cartaceo oppure escluse dai media . Ed a volte e il caso recente del blog di valentina ne ho parlato precedentemente qui in questo post , quando la storia è incompleta( leggi articolo a pagamento o tropo breve ) allora faccio qualche intervista .
Ed per questo che mi sto appassionando alla nuova collana della Bonelli intitolata appunto le storie
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