per approfondire
https://www.youtube.com/watch?v=dZey81g3lpI bufale o dubbi
"Mi piace inventare gli spettacoli che voglio... quelliche non riesco a vedere, cerco di sognarli..."
Guido Crepax (1933-2003)
"Mi piace inventare gli spettacoli che voglio... quelliche non riesco a vedere, cerco di sognarli..."
Guido Crepax (1933-2003)
Un attesa del 50 anniversario dello sbarco ( vero o presunto che sia ) sulla luna oltre alla bellissima trasmissione di Andrea Purgatori
Un ottimo film , molto meglio del precedente . Infatti https://www.mymovies.it/film/2018/luomo-che-compro-la-luna/ lo recensisce cosi
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L'uomo che comprò la luna è una commedia "etnica" completamente imbevuta di quella "sardità" con cui Gavino deve confrontarsi. Alla regia c'è Paolo Zucca, al suo secondo lungometraggio dopo L'arbitro (già corto pluripremiato); alla sceneggiatura ci sono Geppi Cucciari e Barbara Alberti. Insieme confezionano una trama che è giusto definire "lunare", non solo perché vede al centro l'imprendibile Selene, ma anche perché è stralunata e surreale, e contiene eguali parti di poesia e di farsa.
Il punto debole è una trama che privilegia la gag etnica alla progressione della storia, dando molto spazio allo stereotipo sardo e meno all'intreccio degli eventi. Il punto di forza è la conoscenza approfondita che Zucca e Cucciari hanno della loro terra, che dà loro la libertà di prendersi in giro con disinvoltura senza lasciarsi intimidire da alcun tipo di correctness.
di correctness.
Solo alla fine però ci si renderà davvero conto che il film racconta la riappropriazione di un'identità geografica, proponendosi come un'ode a tutti i sardi che le radici se le tengono strette, così come si tengono stretto il diritto di sognare e quei "fondamentali" che privilegiano lealtà e rispettoLa scena più commovente del film (e inaspettata, in quel contesto comico) è l'incontro fra Gavino e i sardi che, nella storia dell'isola, hanno saputo resistere per portare avanti la loro originale visione del mondo. Spassose invece le gag sulla "camminata del latitante" e l'esame di sardità di Gavino. E Zucca conferma il suo talento registico nella composizione accurata delle inquadrature e nella fluidità con cui la cinepresa accompagna i suoi personaggi, rispettando le caratteristiche individuali di ognuno: la legnosità nuragica del "formatore culturale", assai ben interpretato da Benito Urgu, come l'afflato poetico di Angela Molina, la donna per cui l'uomo che comprò la luna si è appropriato di ciò che gli americani credevano appartenere solo a loro.
Mi è piaciuto un film Ironico, surreale, divertente e mai offensivo, onirico e naturalmente magico benchè... stralunato. La sceneggiatura, punto forte nonostante alcune debolezze di questa commedia, parla di vari aspetti ma in particolare dei sardi che tengono strette le proprie radici, così come si tengono stretto il diritto di sognare . Come rivendicare le proprie radici e scherzarci su allo stesso tempo . Lo consiglio per tutte le età, uscirete dalla sala con animo più leggero di quando siete entrati.Un film che contiene a chi vuole leggerli dei messaggi importanti di denuncia che non svelo per non fare ulteriore SPOILER .e magari togliendovi la voglia d'anfare a vederlo o cercarvelo online