In attesa che si placassero le polemiche e trovare ( soprattutto le parole adatte per parlare di tali argomenti senza venire accusato di lanciare accuse d'insensibilità (vedere discussione sula mia bacheca ) verso tali tematiche, ho deciso di parlarne solo ora ,dopo un periodo d'ibernazione
A farmi cambiare idea sono stati : 1 ) quest'articolo e questo video su Piero cipriani ., 2) la canzone ( che sto sentendo in sottofondo con spotfiy mentre scrivo il post ) le storie che non conosci di Samuele Bersani - Pacifico e questa cover di Bob Dylan
che sentite e sentirete ancora riecheggiare sui media ufficiali e non fino al 10 dicembre ovvero quando sarà consegnato il nobel ( non sto a dilungarmi troppo le rispettive polemiche , su pro e i contro che esso ha suscitato , ne dirò da che parte sto anche se chi legge iil blog e i interventi su facebook sà che sono fautore del sincretismo culturale e della contaminazione delle arti e quindi lo capirà ) a Bob dylan il premio nobel per la letteratura del 2016 .
Ora dopo questo spiegone vediamo di chiarire il mio pensiero già espresso nella discussione avvenuta sul mio fb ( collegamento righe precedenti )
Io non volevo come sono stato accusato anche molto duramente d'offendere chi chi ne soffre , ne ha sofferto in maniera diversa e\o più o meno ciclicamente ne esce e e ci ricade ( come il sottoscritto )
Ovviamente dipende da caso a caso per me o per altri tali metodi senza medicine funzionano e me li attenua ( perchè io , da profano penso che tali problemi siano per sempre ) altri non funziona ed hanno bisogno anche del supporto di tali medicine . come queste testimonianze . La prima presa dal mio post
Oggi non so se iniziare dal tema sempre rinviato e promesso ( in particolare qui ) dovevo spiegavo anche se non in toto perchè ricorro all'analisi oltre che all'auto analisi . o da il tema dell' Aborto in modo da chiarire la mia posizione espressa precedentemente espressa nel post : l'altro alto della vita . Amore e aborto .....
Mumble...Mumble ... ora ci sono scelgo quello dall'aborto .Infatti esso ha causato non solo sconcerto di alcuni di voi ( ma come sei sempre stato cosi aperto , vedere i tuoi post per il Si sui referendum del 12 e 13 giugno2005 sulla procreazione assistita -- vedere archivio --- e ora sei cosi chiuso e proibizionista sull'aborto ) . Altre che mi elogiavano ( finalmente se passato dalla nostra parte , finalmente ti sei reso conto che l'aborto è un omicidio , ecc ) . Tutte , alcune ( poche ) conservate perchè ( di nuovi utenti e lettori , ed ironiche e costruttive ) sono legate una vecchia concezione dell'ideologia : << (... ) Tutti noi ce la prendiamo con la storia /ma io dico che la colpa è nostra /è evidente che la gente è poco seria /quando parla di sinistra o destra.(....) /L'ideologia, l'ideologia /malgrado tutto credo ancora che ci sia /è la passione, l'ossessione /della tua diversità /che al momento dove è andata non si sa / dove non si sa, dove non si sa.( .... ) qui il resto del testodestra-sinistra di Giorgio Gaber ( nome d'arte di Giorgio Gaberscik1939 – 2003 ) Vedere anche questa canzone sempre di Gaber
Nel mio post ( l'altro alto della vita . Amore e aborto ....) per chi non l'avesse capito ( o avesse fatto finta ) io non prendo nessuna posizione per l'aborto , ho solo ripreso uan storia per sfatare \ smontare " il mito " e la proposta ( ed in paesi come l'india e la cina la pratica del cosiddetto "aborto selettivo" riguardanti embrioni e feti di sesso femminile) di alcune persone che vedono l'aborto come un mezzo di riduzione dell'eccesso di popolazione .Comunque approfitto degli interventi sopracitati per esprimere e togliere cosi dubbi a Pro e ai Contro la mia posizione . Lasciando anched per chi volesse approfondire tale argomento alcuni siti
NON SEMPRE I SITI RIPORTATI COINCIDONO CON IL MIO PUNTO DI VISTA
Ora veniamo al dunque Certo l'aborto è unn pugno nello stomaco ( come dimostra anche la foto riporta sotto al centro presa da google cercando aborto ) soprattutto quello provocato cioè L'Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) che a differenza di quello spontaneo \ naturale << consiste nell'interruzione dello sviluppo dell'embrione o del feto e nella sua rimozione dall'utero della gestante. Può essere provocato per via chirurgica o chimica >> ( Da http://it.wikipedia.org/wiki/Aborto )
da google
idem
Ed infatti sia uno che l'altro ( specie il 2 da quello che mi è stato raccontato d'amici d'amici ) hanno per la donna degli effetti psicologici tremendi. E il bisogno di sostegno psicologico che aiuti a gestire il dolore della perdita. A qualsiasi epoca della gestazione avvenga, un aborto spontaneo può essere traumatico e può essere vissuto come un lutto. Talvolta la donna può provare un vero e proprio rifiuto dell'idea di avere altre gravidanze e, se già psicologicamente predisposta, può cadere in seri stati depressivi, ai quali è possibile rimediare mediante terapie psicologiche o psichiatriche.
Ma allo stesso tempo perchè dovrei : 1) proibire ciò che non voglio ., 2) meglio farlo in sicurezza ( ospedale pubblico o privato ) 3) mi sembra giusto che tutti\e possano accedervi e non debbano com'era prima della 194 andare all'estero per abortire .
Quindi pur non negando da parte mia il valore della vita umana e confermando quanto disse Eugenio Montale ( 1896 – 1981 ) in questa poesia
L'anguilla
L’anguilla, la sirena
dei mari freddi che lascia il Baltico
per giungere ai nostri mari,
ai nostri estuari, ai fiumi
che risale in profondo, sotto la piena avversa,
di ramo in ramo e poi
di capello in capello, assottigliati,
sempre più addentro, sempre più nel cuore
del macigno, filtrando
tra gorielli di melma finché un giorno
una luce scoccata dai castagni
ne accende il guizzo in pozze d’acquamorta,
nei fossi che declinano
dai balzi d’Appennino alla Romagna;
l’anguilla, torcia, frusta,
freccia d’Amore in terra
che solo i nostri botri o i disseccati
ruscelli pirenaici riconducono
a paradisi di fecondazione;
l’anima verde che cerca
vita là dove solo
morde l’arsura e la desolazione,
la scintilla che dice
tutto comincia quando tutto pare
incarbonirsi, bronco seppellito;
l’iride breve, gemella
di quella che incastonano i tuoi cigli
e fai brillare intatta in mezzo ai figli
dell’uomo, immersi nel tuo fango, puoi tu
non crederla sorella ?
di cui trovate un buona analisi testuale qui e qui ulteriori analisi qui
dalla rete
la donna gravida incinta debba poter esercitare, in determinati casi ed entro limiti fissati dalla legge, il diritto a interrompere la gravidanza. Inoltre affermo come i favorevoli alla IVG regolamentata dalla legge sostengono che molte gravidanze indesiderate, e quindi a rischio di aborto, non avrebbero luogo se venissero attivate delle serie politiche di educazione sessuale e di educazione alla contraccezione. Si ritiene che il calo delle IVG sia anche e particolarmente dovuto alla legittimazione della contraccezione e alla sua diffusione, anche se in realtà questa diffusione risulta tuttora piuttosto limitata, in particolare in Italia così come in molti altri paesi in particolare sottosviluppati o in via di sviluppo. In particolar modo si sostiene quindi la necessità di un'approfondita educazione sessuale e sanitaria agli adolescenti già a partire dalle scuole medie. Altre misure in tal senso sono state sperimentate anni fa, quale ad es. l'istituzione dei distributori automatici di profilattici, che oltre a impedire gravidanze indesiderate evitano il diffondersi di malattie sessualmente trasmissibili. Si sostiene quindi la necessità di inserirli anche in alcuni locali o punti di ritrovo, come le discoteche o i pub, o anche nelle scuole. Questa iniziativa tuttavia ha suscitato molte polemiche e non ha avuto particolare sviluppo.
Savita Halappanavar, irlandese di origini indiane, deceduta in ospedale di setticemia.
Inoltre, in merito agli aborti clandestini i pro-choice evidenziano che le stime precedenti al 1978 rilevavano un numero di aborti clandestini variabile fra i 200.000 e i 600.000 annui secondo alcuni dati statistici . Occorre inoltre precisare che allo stato attuale gli aborti clandestini sono praticati nella maggior parte dei casi da donne immigrate, spesso esse stesse clandestine, poco consce quindi dei loro diritti e che oltre il 70% sia praticato nell'Italia meridionale ed insulare. Quindi si alla legge del 1978 , ed il suo potenziamento no all'abolizione . Onde evitare : 1) che chi vuole interrompere la gravidanza debba ricorrere o all'aborto clandestino cioè alle mammane o al fai date con farmaci come il Cytotec che è un gastroprotettore. Il foglietto illustrativo avverte: “Come altre prostaglandine naturali e sintetiche, il misoprostol aumenta sia l’intensità che la frequenza delle contrazioni uterine. Il suo uso in gravidanza può comportare gravi danni per il feto, complicare la gravidanza o causarne l’interruzione. Pertanto il prodotto è controindicato durante la gravidanza accertata o presunta ed il suo impiego nelle donne in età feconda è consentito soltanto se vengono adottate contemporaneamente idonee misure contraccettive”.Alcune donne prendono il Cytotec per ottenere proprio quell'effetto collaterale. Succede nei Paesi dove abortire è illegale, dove è l’unica alternativa a una gravidanza che non si può o vuole portare avanti e ai rischi degli aborti eseguiti con ferri da calza o altri mezzi rischiosi e non igienici. 2) che sia permesso l'operazione in caso di aborto spontaneo e sia cosi si evitano fatti come il caso ( foto a destra tratta da l'unità) di Savita Halappanavar, irlandese di origini indiane, deceduta in ospedale di setticemia perchè non gli è stato concesso un aborto terapeutico nel video sotto ulteriori news tratte da http://it.euronews.com/2012/11/15/
Quindi concludendo Sono contrario a : 1) all'interruzione di gravidanza tanto per fare ., 2) quando non c'è pericolo per la salute della madre o dei nascituro ., 3) al suo uso per ridurre la popolazione come in india e\o in cina .Sono a favore : 1) quando c'è pericolo per la salute della madre e\o del nascituro ., 2) in caso d'incesto ., 3) stupro\ violenza sessuale anche questo un dramma per la donna
Veniamo ora al secondo tema del post d'oggi perchè sono andato e ho ripreso ad andare in analisi
cattura schermata dal video che trovate sotto
Io fin da piccolo volevo e dicevo : chi ti capisce sei bravo , o voglio andare dall'analista perchè mi credevo incompreso come il protagonista dell'omonimo film tratto dall'omonimo romanzo Tanbto da credere che i miei non mi volessero bene e non mi capissero ( ed ancora qualche volta è cosi , ma stavolta è dovuto al gap generazionale e non a colpa mia e loro ) e forse perchè : 1) sono sempre stato un ribelle come il protagonista del film che vedete sotto e non mi hanno fiaccato nè le susse nè la minaccia di mandarmi in coleggio o il mandarmi a lavorare 2) influenzato da i film di toto in particolare uomini e caporali ( video sotto )
e il medico dei pazzi ., 3) dai film di Woody Allen . Che << (...) per più di trent'anni, la terapia diventa un appuntamento fissoalla media di una seduta a settimana, con brevi periodi di pausa e con periodi più intensi con anche 3 appuntamenti a settimana. La psicoanalisi sarà un elemento portante dei suoi film e del suo personaggio.(...) << anche se non a i suoi livelli . eccone qui un estratto da un suo film .
Poi nel corso degli anni , misi da parte questa cosa questo desiderio perchè studiando alle superiori filosofia capi che mi potevo auto analizzare da solo e infatti parte ci riuscivo . Ma entrai in crisi, ed iniziai ad non avere fiducia in me e ad avere paura di sbagliare e di non farcela . Ed ad avere altri problemi alcuni ne ho parlato qui nel vecchio e nell'attuale blog come fame nervosa e porno dipendenza ed altri preferisco tacere sono troppo privati e personali ma li sto risolvendo , quando gli avrò risolti o sarò sul punto di riuscirci magari ne parlerò .
Comunque sintetizzando mi sentivo come malinconico senza un perchè o una merdaccia come fantozzi e soprattutto ( forse mi lasciavo condizionare troppo ) mi sentivo come quello che li dice il medico
Ma in maniera particolare dal biografia di Tiziano Scalvi e dalle sue storie di Dylan Dog decisi di seguire il consiglio dei miei vecchi e d'andarci d'andarci realmente . inizalmente senza risultati per paura di confessarmi o perchè non mi trovavo bene o perchè
poi come il protagonista del film Genio ribelle ( vedere sopra ) decisi di ritentare e trovai anche su suggerimento dei miei genitori la persona e la scuola giusta ( la sophianalisi ) . E' grazie ad essa che che decisi di fare il mio blog e provare come suggerisce Luca carboni in ci vuole un fisico bestiale e la canzone ( ed in particolare l'introduzione ) dietro la linea gotica
ed
In viaggio
Girano i Sufi in tondo nello spazio
Nel tempo
Salgono i verticali in verticale i monaci in clausura
Immobili
Viaggiano l'alto il basso senza abbellimenti
(Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...)
Strisciano verso il ritmo i tarantolati
schiacciati dallo spazio senza
tempo
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti
Viaggiano i perdenti più adatti ai
mutamenti viaggia Sua Santità
Consumano la terra in percorsi
obbligati i cani alla catena
Disposti a decollarsi per un passo inerte più in là
Coprono spazi ottusi gli idoli
Clonano miliziani dai ritmi cadenzati
In sincrono
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti
Viaggiano i perdenti più adatti ai
mutamenti viaggia Sua Santità
Viaggiano i viandanti viaggiano i
perdenti più adatti ai mutamenti
Viaggia la polvere viaggia il vento
viaggia l'acqua sorgente
Viaggiano i viandanti viaggiano i
perdenti più adatti ai mutamenti
viaggia Sua Santità
Viaggiano ansie nuove e sempre nuove crudeltà
Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...
degli ex Csi .
Mollai perchè volevo camminare da solo ma poi : << In realtà sono gli altri, le persone che hai intorno, a darti la possibilità di capire che cosa hai dentro >> ( come ha detto Lindo ferreti in una intervista e come riporta il sito http://www.testipensanti.it/testipensanti/cccp.html ) decisi di riprendere e la canzone le regole della navigazione ( vedere qui sul blog ) di Selene Lungarella tratto dal saggioRegole per la navigazione notturna degli Ulissidi ( Il Manifesto della Cosmo-Art ) del prof Mercurio hanno confermato che sto facendo bene a riprendere l'analisi .
L'articolo , che trovate sotto , di repubblica del 6\11\2012 , mi permette di spiegare ( per il resto quando riuscirò a trovare le parole ed il coraggio ) uno dei motivi ( oltre ad altri sparsi nei vari post del vecchio e dell'attuale blog ) per cui ho ripreso ad andare in analisi e continuare con il metodo della sophianalisi e di vedere sempre di più il mio analista come un compagno di strada , il merito è anche di questa canzone .
Ritornando a noi mi sono individuato totalmente in 6 e in una quasi sui 8 del test tranne del fatto che mi vergogno e lo faccio di nascosto che trovate sotto preso , come l'articolo sotto riportato da repubblica del 6\11\2012 sulla sindrome dell'accumulo
Quelli che “tengono tutto” la sindrome dell’accumulo
C’ è un romanzo scientifico di 270 pagine, si intitola Tengo tutto [ foto a sinistra ] , è stato scritto da due clinici americani,Randy O. Frost e Gail Steketee, e illustra il disturbo del decennio: il bisogno d’accumulo, l’incapacità di buttare via. Giornali, riviste, libri, biglietti dell’autobus. E non solo.Dalle conchiglie ai vecchi fornelli così tenersi tutto diventa una mania L’allarme degli esperti: “Per guarire date meno importanza agli oggetti” .
Poi lattine, ombrelli, tubi,scatole, sacchetti di plasti-
ca, fornelli, vecchie scarpe che non si sa mai, vasetti di yogurt finiti, tovaglioli usati, pezzi di automobili e di passeggini, pietre e conchiglie, set di molle, parti di carrozze, cavalletti per tagliare la legna e tavolozze per la pittura.
C’è chi ha portato dentro casa quattordici pianoforti a coda senza averli mai suonati e pure una Ford modello T. «Tengo tutto è un racconto per immagini su chi porta ogni cosa in salotto», spiega chi l’ha tradotto. Inizia come un film horror, il capitolo sui fratelli Collyer, e finisce come un manuale consolatorio: si può guarire, anche perché tutti siamo accumulatori. Basta dare meno importanza alle cose e affidarsi alla cultura emergente del riciclo (pubblico, non privato).Lettere d’amore e mail fulminanti, pagelle delle scuole elementari e i primi cento numeri di “Zagor lo spirito con la scure” sono accumuli in bilico tra il sentimento del ricordo e il piccolo collezionismo, alimentati dal timore di perdere memoria e quindi pezzi di sé. Ma quando smettiamo di possedere oggetti e iniziamo a esserne posseduti? Andy Warhol, inventore della pop art, trasformatore del banale in arte, nei Settanta e Ottanta frequentava assiduamente i mercatini delle pulci e conservava ogni cianfrusaglia di cui entrava in possesso: la sua casa newyorkese a cinque piani era così stipata che lui poteva vivere solo in due stanze. A lato della scrivania Warhol teneva una scatola di cartone e, quando l’impulso lo colpiva, la ripuliva gettando tutto senza distinzione: francobolli di valore, contante, torsoli di mela, una bolletta elettrica. Era la sua “capsula del tempo”, la datava e immagazzinava: dava il senso di ciò che in quell'istante e quindi in quella fase storica, era oggetto quotidiano, quindi cultura. Warhol ha realizzato più di seicento capsule del tempo.
Mister Ralph, uno degli uomini incontrati nelle sedute collettive dagli esperti Frost e Steketee, per colpa degli oggetti recuperati nelle discariche la sua unica casa l’ha quasi persa. Si può vivere la sindrome da accumulo da virtuoso miliardario o da vittima degli ufficiali giudiziari. I disturbati, malati di disposofobia per la precisione, il cinque per cento della popolazione mondiale, rinchiudono i propri familiari in spazi sempre più angusti, li fanno spostare dentro corridoi larghi trenta centimetri, sentieri per capre, e poi li perdono (i familiari). Tutti noi, mediocri accumulatori, nelle regioni subcorticali del cervello teniamo a bada la tendenza ad ammassare con la capacità di programmazione, il disposofobico
impila senza ricevere vantaggi e pagando costi altissimi. «Sono persone di intelligenza superiore alla media», raccontano Frost e Steketee.
Questa società fino a ieri ossessionata dagli averi (l’ipercrisi sta cambiando nuovamente i riferimenti) ha iniziato a studiare la sindrome d’accumulo focalizzando una storia da Anni Quaranta: i fratelli Collyer, Homer e Langly. Morirono nella loro villa in arenaria di Harlem sepolti da 170 tonnellate di oggetti che nel tempo erano diventati piloni portanti dell’edificio. La sindrome di Collyer in Russia diventa la malattia di Plyushkin, grazie al racconto di Gogol. Sherlock Holmes era un disposofobico, «incapace di distruggere un documento, li accumulava alle pareti». Già, «senza queste cose non sono nulla».
Metà dei sopravvissuti del World trade center hanno speso tempo per raccogliere i propri averi prima di scappare, anche se le torri tremavano sotto i loro piedi.
Ecco sempre dallo stesso articolo cosa dice uno psicologo Gabriele Melli autore di una ricerca
“Una patologia che può distruggere una famiglia”“L’accumulo dà una falsa sicurezza che si trasforma in un grave disagio
ROMA — A differenza degli Stati Uniti, in Europa la disposofobia è un campo della psicologia poco
esplorato. In Italia la prima indagine risale a un anno fa ed è stata curata dall’Istituto di psicologia e
psicoterapia comportamentale e cognitiva (Ipsico) di Firenze, presieduto dallo psicologo Gabriele
Melli.
Dottor Melli, cosa è emerso dalla ricerca ?
«Su 1200 intervistati nella regione Toscana, soffrono di questo disturbo dal 3,7 al 6 per cento.
Non ci sono differenze significative in base a sesso, età, stato civile, lavoro. Si può solo dire che il rischio aumenta con l’avanzare degli anni e con la disoccupazione».
La sindrome di accumulo si manifesta insieme ad altre forme di disagio?
«È spesso associata allo shopping esasperato, ma sembra avere poco a che vedere con i disturbi compulsivo-ossessivi, il controllo ripetuto di alcune azioni come chiudere il gas o l’automobile. Il disposofobico non si pente mai di mettere da parte oggetti,sebbene lo faccia di nascosto perché se ne vergogna. Infatti evita il più possibile di avere ospiti in casa».
Quale significato hanno gli oggetti per queste persone?
«Danno la sicurezza e un’identità. Senza oggetti si sentono persi. Guai a buttarli via o spostarli: la loro perdita li manderebbe in crisi. Il disagio di una persona affetta da disturbo da accumulo compromette a tal punto la vita familiare che queste persone possono arrivare ad avere problemi, anche gravi, con il partner e persino con i figli».
(c. d.)
e da qui che devo iniziare per evitare che essa degeneri e peggiori ulteriormente come pote vedere da questo mio video