Matteo Salvini ha condiviso una fake news islamofobica sulla propria bacheca Facebook . Si tratta di un articolo de Il Giornale su "l'imam che insegna a picchiare le donne" ospite a Milano .
Una bufala. Infatti il filmato originale racconta esattamente l'opposto . I punti di vista personali sono legittimi, ma quando si condividono notizie artefatte con il solo fine di portare avanti la propria propaganda xenofoba e islamofobicainizia a diventare un grave problema che un ministro della Repubblica non può permettersi di sottovalutare. Matteo Salvini nei giorni scorsi ha condiviso un video in cui il giornalista Mario Giordano presentava al suo pubblico di Rete4 una news de Il Giornale dal titolo: «A Milano l’imam che spiegava come picchiare le donne». Una notizia che fa sobbalzare – giustamente – dalla sedia, ma la realtà dimostra tutt’altro. Ma il leader della Lega non lo sa, o forse non glielo hanno spiegato.
La notizia parte da in assunto che non è contestabile: il 20 e il 21 aprile a Milano ci sarà un evento chiamato Fiera della Speranza, organizzato dalla Ong Islamic Relief. Tra gli invitati ci sarà anche l’imam Yassem Al Mutawa che, secondo il Giornale e l’estensore dell’articolo Alberto Giannoni, in passato realizzò un video – diventato virale su Youtube – nel quale insegnava ai musulmani come picchiare le donne. Cosa che non è assolutamente vera dato che nella versione originale del filmato la traduzione mostra un intento completamente diverso da quello che Il Giornale e Matteo Salvini hanno voluto far credere, scatenando l’odio sui social.
La bufala dell’imam che insegnava come picchiare le donne .
Come spiega nel dettaglio il portale Bufale.net, il video di cui si parla risale al 2002 ed è stato riproposto nel 2013 ed è è presente su Memri TV sia in versione sottotitolata che in versione trascritta in lingua inglese. Di seguito potrete vedere il video integrale della versione in inglese del filmato contestato che ha dato il via all’articolo de Il Giornale (ma anche de La Verità) e alla condivisione indignata di Matteo Salvini.
Ciò che emerge dal filmato preso in considerazione dal Giornale e da La Verità è che nella parte introduttiva Al-Mutawa fa una doverosa premessa a quanto verrà detto nel corso dell’intervento – spiega il debunker Luca Mastinu su Bufale.net -. Il professore, infatti, mostra i tre bastoni e li descrive come oggetti da usare contro i disobbedienti, ma specifica che la ‘disciplina familiare’ è spesso fraintesa e porta alla distruzione di case e famiglie. In conclusione alla premessa, Al Mutawa afferma: «Dobbiamo affrontare i nostri problemi attraverso il dialogo e la comprensione reciproca».
La realtà è che in quel video l’imam Yassem Al Mutawa parla di alcuni comportamenti violenti e di punizione nei confronti dei disobbedienti, presenti e indicati nel Corano. Ma non li esalta. Anzi, li critica aspramente e soprattutto nel dialogo con il professor Mahmoud Al-Hajj, docente di Fede Islamica dell’Università di Giordania, come spiegato nel prosieguo del filmato: «Il marito dovrebbe picchiare sua moglie con un fazzoletto. È concepibile che un uomo picchi la moglie con un bastone, come abbiamo visto all’inizio della trasmissione? No. Deve batterla con un fazzoletto».Adesso si andrà avanti per vie legali. La ONG Islamic Relief ha infatti deciso di denunciare Il Giornale per il suo articolo ritenuto diffamatorio. «Comunichiamo di aver dato mandato ai nostri legali – si legge in una nota ufficiale – al fine di agire in ogni sede nei confronti de ‘Il Giornale” e di A****** G*******’, in quanto le affermazioni contenute in detto articolo sono radicalmente false e gravemente diffamatorie. Non solo il Dr. Al Mutawa non ha mai invogliato né giustificato la violenza sulle donne, ma al contrario, come si può agevolmente apprendere dal video pubblicato su YouTube, sul quale sono ispirate le illazioni pubblicate, il Dr. Al Mutawa mette bene in guardia da queste pratiche che condanna in modo chiaro e univoco».Salvini, il giornalista professionista che diffonde fake news .Ecco, un ministro che condivide una notizia simile dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e invece, dopo oltre 24 ore – la bufala è ancora presente sulla sua pagina Facebook e ha scatenato l’odio vomitato dai sui sostenitori nei confronti dell’imam. E Salvini è anche giornalista professionista, quindi dovrebbe conoscere bene i doveri di chi dovrebbe verificare le fonti prima di pubblicare una notizia. Che poi è palesemente falsa e artefatta per un mero gioco elettorale.