Sassari Avere 75 anni ( «76 a dicembre», precisa) e non sentirli. «L’età è un numero, conta lo spirito». Parola di Rita Barria, sassarese, insegnante in pensione e campionessa di scherma. Le ultime medaglie la settimana scorsa ai campionati italiani master nella categoria over 70: bronzo nella sciabola e nella spada. Ma a casa di Rita le coppe sullo scaffale non si contano. «Nel 2021 ho vinto la medaglia d’oro in Coppa Italia nella spada, bronzo nel 2022 e nel 2023, i miei nipoti mi chiamano Lady Oscar».
Complimenti, salire in pedana, e vincere, a 75 anni, non è da tutti.
«È una passione nata per caso cinque anni fa, una mia amica con la quale frequento i corsi di Tai Chi mi ha detto che si era innamorata della scherma e mi ha invitato a provare. “Hai il fisico adatto”, mi ha detto».
E così è finita al Circolo schermistico sassarese, dai maestri Sandro Bartoletti e Gianfranco Masia.
«Ho fatto qualche lezione di prova e mi è piaciuto subito tirare, sono stata subito circondata da tanto affetto e simpatia. Così ho iniziato ad allenarmi seriamente con Sandro alla sciabola e alla spada e con Gianfranco al fioretto».
Poi sono arrivati i tornei e le medaglie.
«Non credevo che la competizione mi sarebbe piaciuta così tanto. Ma gareggiare è anche un’ottima scusa per viaggiare, una delle mie passioni. L’anno scorso sono stata a Zara per i Mondiali».
Non è faticoso alla sua età?
«Come si fa a dire che si fa fatica se ci si diverte?»
Si allena tutti i giorni? «Al circolo due, tre volte la settimana, altre due volte vado a scuola di ballo e poi c’è il Tai Chi, mi alleno anche con la spada e la sciabola cinese. Dimenticavo, a casa ho il sacco di boxe, un altro modo per scaricare le tensioni».
Lei è instancabile, era così anche da ragazza?
«Nuotavo, andavo a cavallo ma non ho mai fatto sport a livello agonistico, la competizione l’ho scoperta adesso e devo dire che è stata una sorpresa. Mi piace vincere».
Lei è in formissima. «Peso 48 chili per un metro e 60, sono sempre stata magra, lo sport aiuta, non c’è dubbio, lo consiglierei a tutte le donne».
Ecco, cosa pensano le sue amiche della sua nuova passione?
«Sono tutte più folli di me, iperimpegnate. E comunque non frequento persone della mia età, le mie amiche sono tutte più giovani di me».
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LE ECCELLENZE ITALIANE
di Patrizia Benelli amministratore del gruppo fb come eravamo
C'è una notizia dei giorni scorsi che è passata in sordina ma che invece merita tutti gli onori della cronaca: la matematica Gigliola Staffilani è stata eletta membro dell’Accademia nazionale delle Scienze degli Stati Uniti D’America, un incarico prestigioso quasi al pari di un Premio Nobel (Medaglia Fields, l'equivalente visto che non esiste un Nobel per la matematica), giusto per capirne l'importanza.
Gigliola Staffilani [ foto a destra ] nacque a Villa Rosa di Martinsicuro (TE) in Abruzzo nel 1966, crebbe in campagna parlando solo dialetto nella sua infanzia ed a soli dieci anni perse il padre. Così per combattere il dolore si buttò nella matematica scoprendo un talento naturale per i numeri e le equazioni. In famiglia c'era bisogno di soldi e la madre vorrebbe farla lavorare per far quadrare i conti, ma Gigliola nonostante tutto non mollerà e riuscirà ad iscriversi al liceo scientifico a San Benedetto divenendo successivamente la pupilla del professore Mario Illuminati, ottenendo una Borsa di studio all'Università di Bologna.
Trasferitasi negli USA, diventa assistente a Stanford, a Princeton, professoressa al MIT di Boston.
Gigliola Staffilani è stata la seconda donna della storia ad avere una cattedra “full” al MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston (Matematica Pura), prima italiana di sempre.