Visualizzazione post con etichetta lady oscar. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lady oscar. Mostra tutti i post

10.6.24

Sport senza età La sassarese Rita Barria, campionessa italiana di scherma a 75 anni e la matematica Gigliola Staffilani è stata eletta membro dell’Accademia nazionale delle Scienze degli Stati Uniti D’America,

Sport senza età La sassarese Rita Barria, campionessa italiana di scherma a 75 anni di Gianna Zazzara La sassarese Rita Barria, campionessa italiana di scherma a 75 anni Ex insegnante, ultima cattedra a Sorso, ha appena vinto due bronzi ai master tricolore

di Gianna Zazzara  la  nuova sardegna  9\6\2024

  Sassari Avere 75 anni ( «76 a dicembre», precisa) e non sentirli. «L’età è un numero, conta lo spirito». Parola di Rita Barria, sassarese, insegnante in pensione e campionessa di  scherma. Le ultime medaglie la settimana scorsa ai campionati italiani master nella categoria over 70: bronzo nella sciabola e nella spada. Ma a casa di Rita le coppe sullo scaffale non si contano. «Nel 2021 ho vinto la medaglia d’oro in Coppa Italia nella spada, bronzo nel 2022 e nel 2023, i miei nipoti mi chiamano Lady Oscar».

Complimenti, salire in pedana, e vincere, a 75 anni, non è da tutti.

«È una passione nata per caso cinque anni fa, una mia amica con la quale frequento i corsi di Tai Chi mi ha detto che si era innamorata della scherma e mi ha invitato a provare. “Hai il fisico adatto”, mi ha detto».

E così è finita al Circolo schermistico sassarese, dai maestri Sandro Bartoletti e Gianfranco Masia.

«Ho fatto qualche lezione di prova e mi è piaciuto subito tirare, sono stata subito circondata da tanto affetto e simpatia. Così ho iniziato ad allenarmi seriamente con Sandro alla sciabola e alla spada e con Gianfranco al fioretto».


Poi sono arrivati i tornei e le medaglie.

«Non credevo che la competizione mi sarebbe piaciuta così tanto. Ma gareggiare è anche un’ottima scusa per viaggiare, una delle mie passioni. L’anno scorso sono stata a Zara per i Mondiali».

Non è faticoso alla sua età?

«Come si fa a dire che si fa fatica se ci si diverte?»

Si allena tutti i giorni? «Al circolo due, tre volte la settimana, altre due volte vado a scuola di ballo e poi c’è il Tai Chi, mi alleno anche con la spada e la sciabola cinese. Dimenticavo, a casa ho il sacco di boxe, un altro modo per scaricare le tensioni».

Lei è instancabile, era così anche da ragazza?

«Nuotavo, andavo a cavallo ma non ho mai fatto sport a livello agonistico, la competizione l’ho scoperta adesso e devo dire che è stata una sorpresa. Mi piace vincere».

Lei è in formissima. «Peso 48 chili per un metro e 60, sono sempre stata magra, lo sport aiuta, non c’è dubbio, lo consiglierei a tutte le donne».

Ecco, cosa pensano le sue amiche della sua nuova passione?

«Sono tutte più folli di me, iperimpegnate. E comunque non frequento persone della mia età, le mie amiche sono tutte più giovani di me».


---

LE ECCELLENZE ITALIANE

    di Patrizia Benelli  amministratore del  gruppo fb   come  eravamo

C'è una notizia dei giorni scorsi che è passata in sordina ma che invece merita tutti gli onori della cronaca: la matematica Gigliola Staffilani è stata eletta membro dell’Accademia nazionale delle Scienze degli Stati Uniti D’America, un incarico prestigioso quasi al pari di un Premio Nobel (Medaglia Fields, l'equivalente visto che non esiste un Nobel per la matematica), giusto per capirne l'importanza.
Gigliola Staffilani [  foto  a destra  ]  nacque a Villa Rosa di Martinsicuro (TE) in Abruzzo nel 1966, crebbe in campagna parlando solo dialetto nella sua infanzia ed a soli dieci anni perse il padre. Così per combattere il dolore si buttò nella matematica scoprendo un talento naturale per i numeri e le equazioni. In famiglia c'era bisogno di soldi e la madre vorrebbe farla lavorare per far quadrare i conti, ma Gigliola nonostante tutto non mollerà e riuscirà ad iscriversi al liceo scientifico a San Benedetto divenendo successivamente la pupilla del professore Mario Illuminati, ottenendo una Borsa di studio all'Università di Bologna.
Trasferitasi negli USA, diventa assistente a Stanford, a Princeton, professoressa al MIT di Boston.
Gigliola Staffilani è stata la seconda donna della storia ad avere una cattedra “full” al MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston (Matematica Pura), prima italiana di sempre. 

10.9.22

peppa ping si paperino e lady oscar no ? due pesi e due misure della meloni e di chi gli cura la campagna elettorale



Mentre rido ancora di gusto , anche se c'è pocoda ridere , come insegna il film io sono tronato  ,  egia di Luca Miniero. Un film con Massimo Popolizio, Frank Matano, Stefania Rocca, Gioele Dix, Guglielmo Favilla. Genere Commedia, - Italia, 2018, durata 100 minuti.   ancora  sulla  Meloni    e Peppa Ping 

Penso E va be', in Peppa Pig ci sono due mamme. E con Paperino come la mettiamo? Zio, single, che tira su tre nipoti da solo? Topolino per decenni ha rappresentato una classica famiglia allargata senza traccia di genitori. Inoltre in questo quadretto




è chiara la dedizione al cannibalismo. Fratelli d'Italia è urgente un vostro intervento presso la Walt Disney. C
oncordo con
Lorenzo Tosa questa l'avevo persa....quindi la Madama di fratelli d'Italia è cresciuta senza Lady Oscar (e qui hai voglia di trasgressione)? Che brutta infanzia



in quanto Invece diproporre soluzioni ai problemi del Paese per Fratelli d'Italia come priorità bisogna intervenire per punire chi si ama. ! Invece di insegnare ai bambini che non esistono diversità,o quanto meno si è uguali nella diversità ah no sono deviati!! Trogloditi!!! non pensano che I bambini comprendono e apprendono senza malizia..perché dovrebbero sentirsi turbati da un cartone dove viene presentata una famiglia con 2 mamme?Il punto è sempre uno...gli adulti vogliono far vedere il mondo ai bambini attraverso i loro occhi....se ci si sforzasse di fare al contrario tutto sarebbe più semplice e meno complicato

29.12.19

Il mito pop di Maria Antonietta L’ultima regina di Francia era un simbolo di frivolezza. Ma ora una mostra a Parigi la celebra come una Lady D ante litteram

Maria Antonietta (Lady Oscar).jpg
Leggendo l'articolo     sotto     riportato  e     ritornando   alla mente   la  puntata   del  6\10\2019   della trasmissione Ulisse  di Piero Angela mi  chiedo   e poi mi do  una rispsota . Ella   fu    :  1)    una Lady D d'altri tempi come dicono recenti studi(  compresa  la trasmissione    tv  citata   )    ed la mostra a parigi di cui parla quest'articolo di repubblica del 26\12\2019   riportato sotto     2)   un ingorda di potere  3)  un pesce fuor d'acqua come la descrive la serie anime ed il manga le rose di versailles alias lady oscar ?
io sono di più per la prima e la terza insieme in quanto : 1) Oltre che regina di Francia, Maria Antonietta è stata una regina della moda. Vestiti e gioielli erano per lei una dolce ossessione. Il suo stile, la sua eccentricità, hanno attraversato i secoli e ispirato stilisti e star di Hollywood. Quando alle porte della Storia bussò impetuosa la Rivoluzione Francese, per lei oramai non ci sarà più scampo. I rivoluzionari, Robespierre in testa, la useranno infatti come capro espiatorio di tutti i mali di Francia. Proprio nel momento più difficile, rimasta vedova, privata dell'affetto dei figli e colpita anche da un'infamante accusa, quella d'incesto col proprio figlio, Maria Antonietta saprà ritrovare la dignità della grande regina che non è riuscita a essere quando era sul trono. 2) non si rendeva conto di ciò che faceva. Non si rendeva conto della situazione dei Francesi che purtroppo morivano di fame. Tra l'altro la corte Francese era particolarmente ostile con lei e molti nobili, comprese le figlie di Luigi XV le rinfacciavano di essere un arciduchessa austriaca. Il fatto che non abbia potuto o voluto fare nulla per il suo popolo è gravissimo. Anche perché lei quando era arrivata in Francia dall' Austria aveva solo 14 anni ed era molto spaesata. Tra l'altro si tende a dare la colpa a lei, ma ci si dimentica che è stato Luigi XV a sperperare il denaro del popolo Francese, e che la situazione era già molto grave quando lei e Luigi XVI sono saliti molto giovani al trono









    DA  REPUBBLICA    DEL  26 DICEMBRE 2019

Il mito pop di Maria Antonietta
L’ultima regina di Francia era un simbolo di frivolezza. Ma ora una mostra a Parigi la celebra come una Lady D ante litteram


5.3.17

I 35 anni di Lady Oscar, quando il ‘gender’ andava in onda di pomeriggio ed.....

....stranamente all'epoca nonostante le censure e riadattamenti non abbia ( posso sbagliarmi avevo appena 6\7 anni ) scatenato le ire degli adinolfiani e simili .ma  prima di riportare l'articolo , vorrei  ricordare   con le  sigle principali 


i  cartoni della mia infanzia avvenuta  a cavallo fra  gli anni  70'\80  ( anche se  più anni 80  )    segnalandovi  , elenco  incompleto Sic  ,    alcuni cartoni  animati qui   su questa  SlideShow semnpère di tvzap i più importanti ed  i più noti ancora  oggi  del periodo 

Ma  ora basta  con le  ciance  e  vediamo  all'articolo di lady oscar







Era il primo marzo 1982 quando uno degli anime più amati degli anni Ottanta ha debuttato su Italia 1
Anno 2017, suscita clamore e chiacchiericcio la bellissima figlia di Angelina Jolie e Brad Pitt, Shiloh, che compare agli aventi pubblici insieme ai suoi fratelli vestita da maschio. Così come si considera argomento da seconda serata in tv il tema dell’identità di genere (maschio o femmina), qualcosa da cui tenere lontani i bambini.






Eppure negli anni Ottanta (la prima visione è andata in onda su Italia1 nel 1982), un’intera generazione di trentenni è cresciuta guardando ogni pomeriggio in televisione la storia di Lady Oscar: nata biologicamente femmina, ma cresciuta per volere del padre come se fosse un maschio, anzi come se fosse un soldato, che da adulta si innamora dell’amico d’infanzia Andrè… e tutto questo alla fine del Settecento.
È però vero che la versione italiana è stata ‘riadattata’ e i dialoghi edulcorati. Per esempio nella versione originale dell’anime l’identità di Oscar è un segreto é mica  tanto   se  si ascolta  con attenzione  la  sigla  e s'interpretano le allusioni  con cui viene chiamata  Oscar  ]  Viene chiamata Colonnello, Signore o Oscar, in quella italiana si opta spesso per Madamigella nonostante indossi l’alta uniforme, togliendo così parte dell’ambiguità con le donne di corte che la guardano con ammirazione mentre invece originariamente era più una infatuazione.
Scene censurate o modificate a parte, Lady Oscar rimaneva un anime bellissimo, uno dei più amati in Italia, nonostante in Giappone fosse stato un flop (il manga al contrario ebbe successo), con intrighi internazionali, sotterfugi, vita di corte, tumulti sentimentali (la storia d’amore tra Oscar e Andrè non è proprio una delle più semplici nella storia dei cartoni animati) e poi la tragica morte da eroe, anzi da eroina. Malata di tisi (e quindi con una condanna già sulla testa) guida l’assalto alla Bastiglia e muore crivellata di fucilate il 14 luglio 1789 propria  mentre  con i  soldati dissidenti  va  l'assalto   della  Bastaglia 







9.4.12

Le Lady Oscar d’Afghanistan e altre storie 28/03/2012 - Le donne afghane finiscono in carcere per adulterio e si devono travestire da uomini per vivere

Non  riesco a  commentare    l'articolo qui sotto    lo lascio  a    questa  canzone   dei Mcr





estratta   dall'album Dopo il lungo inverno



la  notizia  è tratta   da    http://www.giornalettismo.com/


Il governo sostenuto dagli occidentali non è meno talebano di quello dei talebani e la condizione delle donne afghane è ancora quella di esseri umani di serie B.
foto   tratta   dal sito dell'articolo 


I PROGRESSI - Ci sono stati alcuni miglioramenti nella condizione della donna da quando le truppe occidentali hanno invaso l’Afghanistan, ma a dieci anni di distanza dall’inizio dell’impresa le donne afghane vivono ancora in un medioevo maschilista, anche se alcune di loro oggi possono andare a scuola     
INCARCERATE - Human Rights Watch denuncia proprio in questi giorni come più della metà delle donne detenute nelle carceri afghane sia stata condannata per adulterio o per essere fuggita dal marito. Reati che ovviamente non sono previsti per gli afghani e solo in questo paese sono considerati reati. Un clamoroso fallimento di uno dei motivi più pubblicizzati per l’invasione, che però non  deve stupire.
I LIBERATORI - In Afghanistan non s’è visto nessuno di quelli che volevano liberare le donne afghane. Non gli uomini  e nemmeno le donne, che non si sono mosse dalle loro case sicure in Occidente per andare ad aiutare le donne afghane nel loro difficile cammino d’emancipazione. E non si sono visti nemmeno i fini giuristi italiani che dovevano aiutare l’Afghanistan a darsi leggi e procedure compatibili con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e con il resto delle leggi internazionali che sono preposte a protezione della donna e al miglioramento della condizione femminile.
OGGETTI - Le giovani sono ancora date in sposa all’età di 12 anni o meno, il burka è ancora quasi obbligatorio e la legge protegge gli uomini che abusano delle donne punendo queste ultime persino se provano a fuggire dai loro aguzzini, che hanno potere di vita e di morte sulle femmine di famiglia come nemmeno in Arabia Saudita. Persino una blanda legge a protezione della donna, promulgata un paio d’anni fa, giace lettera morta perché tribunali e forse dell’ordine la ignorano.
STUPRATE DUE VOLTE - Anche la denuncia di uno stupro comporta la quasi automatica punizione della vittima e per questo non deve stupire che le denunce per stupro siano rarissime,visto che le autrici rischiano di subire altre violenze e torture per mano delle forze dell’ordine.
IDENTITA’ NEGATE - Pradigmatica anche la storia di una ex parlamentare donna come Azira Rafhat è travolta dal maschilismo imperante al punto da travestire una delle sue quattro figlie da maschio quando esce di casa, per evitare lo stigma sociale che accompagna le madri “incapaci” di dare alla luce un maschio.
TRADIZIONE LOCALE - Non certo un’idea originale, tanto che questi travestimenti hanno anche un nome, Bacha Posh e non sono infrequenti, perché un figlio maschio è un segno di prestigio ed onore, irrinunciabile per le famiglie di elevato standing sociale che non vogliano sentirsi dire di continuo che è triste che non abbiano dato alla luce un maschio. Ma può succedere anche alle figlie uniche, che non potrebbero andare in giro da sole con la loro identità femminile e in altri casi ancora. “Quando hai una buona posizione inAfghanistan e stai bene, le persone ti guardano in modo differente. Dicono che la tua vita è completa solo se hai un figlio maschio’, afferma la Rafhat. A fargli eco è il marito, Ezatullah Rafhat, convinto che avere un figlio maschio sia simbolo di prestigio e onore. “Chiunque veniva (a casa nostra, ndr) ci diceva: ‘Oh, ci spiace che non abbiate un figlio maschio’. Così ci è sembrata una buona idea mascherare nostra figlia, visto che anche lei lo voleva”, dice.
NON UN CASO ISOLATO – Ma quello della famiglia Rafhat non è un caso isolato inAfghanistan, dove in molti mercati si possono vedere ragazze abbigliate come maschi. Oltre a una motivazione sociale, dietro questa usanza vi sono anche ragioni economiche, in quanto un maschio puo’ lavorare piu’ facilmente in strada e sfamare la propria famiglia. Tra queste bambine che si presentano come maschi, di eta’ compresa tra i cinque e i 12 anni, ci sono venditrici di acqua e gomme da masticare. Ma questa condizione non dura per sempre e quando raggiungono i 17 o 18 anni tornano di nuovo femmine.
ELAHA – E’ il caso di Elaha, che per 20 anni ha vissuto come maschio a Mazar-e Sharif, nel nord dell’Afghanistan. Lo ha fatto perché la sua famiglia non aveva un figlio maschio e solo due anni fa ha riconquistato la sua identita’ femminile andando all’universita’, ma la riconversione non è stata semplice. “Quando ero piccola, i miei genitori mi hanno mascherato come un maschio perché non avevo un fratello. Fino a poco fa, come maschio, potevo uscire, giocare con gli altri e avere piu’ liberta”, racconta, sottolinenando cio’ che ora ha perso tornando donna. ‘Se i miei genitori mi costringeranno a sposarmi, compensero’ le sofferenze delle donne afghane e picchiero’ mio marito così forte che mi portera’ in tribunale tutti i giorni”, dice.
CHISSENEFREGA - Questa tradizione esiste da secoli in Afghanistan. Secondo Daud Rawish, sociologo a Kabul, potrebbe avere avuto inizio quando gli afghani iniziarono a combattere gli invasori e per questo le donne dovevano vestirsi come uomini. Ma Qazi Sayed Mohammad Sami, capo della Balkh Human Rights Commission, definisce questa usanza una violazione dei diritti umani. ‘Non possiamo modificare il sesso di qualcuno per un periodo. Non si puo’ cambiare una ragazza in un ragazzo per un breve tempo. E’ contro l’umanita”, afferma.
TRADIZIONE - Questa tradizione ha avuto effetti dannosi su alcune ragazze che sentono di aver perso memorie essenziali della propria infanzia e parte della loro identita’. Per altre, invece, e’ stata una esperienza positiva della liberta’ di cui, in quanto femmine, non avrebbero mai potuto godere.Una situazione intollerabile che invece è tollerata benissimo, perché una volta invaso l’Afghanistan l’interesse per la condizione delle donne afghane è evaporato all’istante, con una velocità tale da indurre molti a pensare che tante preoccupazioni per le donne afghane fossero solo ipocriti pretesti.
 Leggi anche    se  hai stomaco  forte  :





emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...