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16.9.24

c'è chi rinuncia e chi no. Dopo la morte di Luca Salvadori arriva un bellissimo gesto da parte dei suoi avversari nel campionato National Trophy 1000: non scenderanno in pista nelle ultime due gare stagionali in modo da far vincere il titolo al compianto pilota e youtuber e chi no







di cosa stiamo parlando Chi era Luca Salvadori?

A trentadue anni, Luca Salvadori, figlio del noto produttore Maurizio Salvadori di Milano, aveva combinato la sua carriera come pilota con quella di creatore e youtuber di grande successo. Aveva accumulato 500.000 follower su Instagram e quasi 600.000 abbonati al suo canale Youtube. Come pilota professionista, Salvadori aveva debuttato nel 2009 nel Campionato Italiano Velocità. Dopo alcune stagioni di progressione, tra il 2010 e il 2015 aveva preso parte a numerosi tornei in Stock 600 e Superstock 1000, migliorando costantemente i suoi risultati, compreso un podio nel Campionato Europeo del 2013.Tra il 2016 e il 2018, questa persona ha partecipato a competizioni nazionali e internazionali, terminando frequentemente tra i leader, sebbene senza ottenere vittorie significative. Nel 2023, ha fatto il suo ingresso nel Motomondiale con il team Pramac Racing, nella categoria MotoE, ma problemi di salute gli hanno impedito di terminare la stagione, pur classificandosi al 17° posto. Questo corridore era noto per la sua partecipazione a corse su strada, considerate tra le più rischiose al mondo.


 da    https://www.fanpage.it/


I rivali di Luca Salvadori non correranno le prossime gare: “Così vincerà il campionato che


sognava”Dopo la morte di Luca Salvadori arriva un bellissimo gesto da parte dei suoi avversari nel campionato National Trophy 1000: non scenderanno in pista nelle ultime due gare stagionali in modo da far vincere il titolo al compianto pilota e youtuber milanese.


La prematura morte del pilota e youtuber Luca Salvadori ha sconvolto il mondo del motociclismo. In seguito alla notizia della scomparsa dovuta ad un'incidente durante una gara su strada valida per l'International Road Racing di scena a Frohburg, in Germania, appassionati, piloti e amici (compreso il campione in carica della MotoGP Pecco Bagnaia) hanno voluto rendere omaggio alla memoria del 32enne milanese affidando i propri sentimenti a post, messaggi e storie, sui propri profili social.Luca Salvadori infatti oltre ad essere molto conosciuto nell'ambiente era anche molto amato e rispettato per le abilità di guida ma anche per il suo modo di comunicare, offrendo il punto di vista del pilota, che ha avvicinato tantissime persone a questo sport. Amato e rispettato anche dagli avversari, tanto che proprio da quest'ultimi arriva uno dei gesti più nobili fatti nei suoi confronti.

Luca Salvadori e i festeggiamenti col suo team dopo una vittoria lo scorso giugno  da 

https://www.fanpage.it/sport/motori/i-rivali-di-luca-salvadori-non-correranno-le-prossime-gare-cosi-vincera-il-campionato-che-sognava/


Il Pistard Racing Team, per cui corre Filippo Rovelli, unico rivale ancora in lizza per il titolo, ha infatti deciso di non scendere in pista nelle due gare conclusive del National Trophy 1000 così da far sì che a vincere il campionato sia Luca Salvadori che aveva trionfato nelle prime quattro gare della stagione e attualmente si trova in testa alla classifica.
La decisione è stata comunicata da Gianluca Galesi, patron della squadra per cui corre diretto concorrente per il titolo del compianto Luca Salvadori. Con un video pubblicato sui canali social infatti
il numero uno del team ha prima ricordato, quasi in lacrime, le qualità del pilota/youtuber milanese ("Era un ragazzo eccezionale, bravo, dolce, simpatico, solare. Chi come me ha avuto il piacere e la fortuna di poterlo conoscere, sa chi era Luca Salvadori") e poi annunciato la decisione presa per rendere omaggio alla memoria di quello che in pista era il principale avversario del suo team:
"Volevo comunicare che con Filippo Rovelli abbiamo parlato di se andare a Imola o meno e abbiamo concluso che naturalmente non c'è neanche da chiederselo. Noi non saremo presenti a Imola (in programma il 29 settembre, ndr) né a Cervesina (dove il 13 ottobre è in programma il gran finale del campionato, ndr) a fare la gara", ha difatti annunciato il numero uno del Pistard Racing Team riferendosi alle ultime due tappe conclusive del calendario del National Trophy 1000 2024.






"Saremo presenti lì come team solo per fare un saluto. Con questo gesto vogliamo far sì che Luca anche se non c'è più, da lassù possa festeggiare il titolo che ha inseguito per tanti anni. Quest'anno avrebbe potuto vincerlo perché aveva 4 vittorie su 6, ma purtroppo non potrà festeggiarlo. L'unico modo per fargli un saluto da parte nostra è quello di non partecipare alle ultime due gare per far sì che Luca possa festeggiare e vincere il titolo che ha sempre voluto", ha quindi aggiunto Gianluca Galesi nel messaggio con il quale ha svelato il modo in cui il team Pistard e il suo pilota Filippo Rovelli hanno voluto omaggiare la memoria di Luca Salvadori, pilota che evidentemente si è fatto amare da tutti, avversari compresi.

2.7.24

chi lo ha detto che i prof siano solo carogne ? Prof muore per un malore improvviso, la classe va sulla sua tomba dopo l'esame di maturità: «Una parte di lei è qui con noi»

COLONNA SONORA
LA STRADA-MCR( MODENA CITY RAMBLERS )

 
  dopo la notizia : << Maturità 2024, professoressa muore la notte prima degli esami: una collega fa trovare a ogni studente un cuore e un biscotto >> eccone un altra che dimotra come nonsempre i prof sono : apatici , carogne , ma anche punti di riferimento . concordo questo commento


Mirella Aversano
Che bello!
Quando la scuola è abitata di vita, i risultati non possono essere che questi!
La vita, oltre la vita e i ricordi monito per conquistare nuove conoscenze e sensibilità❣️ 


preso insieme e alla foto del giornale ) dall'account fb citato sotto nell'articolo




Un malore improvviso subito dopo i colloqui a scuola con genitori e alunni, poi la morte inaspettata a soli 55 anni. Da quando Michela Ferrante, insegante di Italiano e Latino del liceo Jommelli di Aversa, è venuta a mancare un anno e mezzo fa, il 13 dicembre 2022, per i suoi studenti è cominciata una lunga notte. Nessuno tra loro l'ha mai dimenticata, così come non l'hanno fatto i colleghi. E oggi, nei giorni dell'esame di maturità, i ragazzi della quinta F  (  foto    inizio  post  )  hanno voluto ribadire quanto la figura della professoressa sia stata per loro fondamentale.
Lo hanno fatto con una richiesta insolita al termine dell'esame: essere accompagnati al cimitero. «Avevano il desiderio di ringraziare la loro prof che non c’è più, ma che hanno sentito vicino tutti i giorni in cui è mancata. Una sensibilità che ripaga di tutto l’impegno profuso in cinque anni di insegnamento», ha raccontato al Corriere della Sera la docente di filosofia e scienze umane Enza Picone. È stata lei ad accompagnare i ragazzi e a condividere su Facebook la foto della visita accompagnata da un messaggio rivolto alla collega, ma che non può lasciare indifferenti anche coloro che non hanno avuto la fortuna di incrociarne i passi.
Al cimitero dopo la maturità
«Certi legami non si spezzano mai. Capita raramente, ma capita che l’amore di e per una persona continui, anche in sua assenza. Ed è così che una classe di ragazze e ragazzi di quinta liceo, decidano, appena conosciuto l’esito dell’esame di maturità, di andare a condividerlo con chi non c’è più, con la loro insegnante di italiano e latino, troppo presto e troppo velocemente andata via», scrive l'insegnante nel lungo post.

«Questa foto non vuole spettacolizzare sentimenti intimissimi. Vuole mostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, la straordinarietà di una donna e di un’insegnante, Michela Ferrante, che continua ad essere amata e ricordata dai suoi alunni. Questa foto vuole mostrare che, quando la scuola funziona, gli adolescenti sono in grado di sviluppare sensibilità e capacità emotive profonde, accogliendo il dolore per trasformarlo in crescita matura e consapevole. Questa foto è anche il mio personalissimo orgoglio: nessuno dei miei studenti si è lamentato o stupito per il voto che ha ricevuto ma tutti mi hanno chiesto di essere lì, per l’ultima volta, con loro, in silenzio, con gli occhi lucidi, ciascuno con il proprio ricordo. Michela, abbiamo fatto un buon lavoro: oggi davanti a me c’erano uomini e donne che porteranno per sempre con sé quello che abbiamo loro insegnato, la meraviglia della vita, la passione delle idee e la volontà di cambiamento».
La lettera degli studenti
Gli studenti della classe quinta F, al termine del loro percorso di studi, hanno consegnato ai docenti una lettera che conferma l'ottimo lavoro svolto dalle inseganti. Dopo aver ringraziato i professori non hanno potuto fare a meno di rivolgere un pensiero anche a «lei», la prof «che non potremmo mai dimenticare, che con la sua gentilezza e la sua leggerezza illuminava le nostre giornate e che avrebbe fatto il tifo per noi fino alla fine. Ci conforta pensare che una parte di lei sia qui con noi oggi e ci stia ascoltando, anche se da lontano».

13.10.22

In abito da sposa al cimitero per rendere omaggio al papà morto

  la  storia  di queste  due spose   che decidono  prima di celebrare il loro matrimonio  di rendere  omaggio ai  loro padri   Descrive benissimo  miei lutti parentali e di amici fraterni avuti tra la primavera  e l'inizio  autunno di quest'anno  e  tutto il periodo   adesso un po'  più calmo  (  sono arrivato  quasi  all'arcobaleno )   della triologia  sulla  malinconia   ed  i post ad essa  collegati   . Prima  di lasciarvi  ad  essa   devo fare   chiarire  una  cosa   non si  tratta    di  un  elogio  del patriarcato   ma il  ricordare   un genitore \ un punto di riferimento  , il padre  in  questo  caso  , che non c'è più.  Infatti  leggendo e  storie  sotto  riportate  , sono convinto che esse  avrebbero fatto la stessa  cosa     se  ad essere  morti   fossero le  loro madri .   Adesso basta  con il  pistolotto   e veniamo  alle  storie d  di   Alessia e  Gianna


  fonte    fanpage Napoli  

La giovane sposa va al cimitero per rendere omaggio alla tomba del papà pochi minuti prima di convolare a nozze. La fotografa del matrimonio scatta una immagine che inevitabilmente diventa oggetto di affettuosi commenti e commozione. Il padre della sposa riveste uno dei ruoli più particolari in quella grande macchina organizzativa e turbinìo di emozioni rappresentato da un matrimonio. Nell'unione tra due persone che si amano spesso i genitori sono gli specchi dentro i quali gli sposi si guardano. E ci sono delle situazioni in cui la presenza di uno o di entrambi i genitori genera enorme commozione anche tra gli invitati.  Quando il papà o la mamma non ci sono più spesso gli sposi affidano ad un ricordo, ad un simbolo, la loro presenza durante il matrimonio.




A Mugnano, popoloso centro a Nord di Napoli, Alessia, in quello che spesso viene definito «il giorno più bello» ha deciso di fare una deviazione prima di andare in chiesa e convolare a nozze. Si è recata nel cimitero del paese e si è fermata a rendere omaggio e saluto al papà scomparso.  La fotografa, Angelica Casaccia, ha deciso con molto tatto ma anche con estremo tempismo, di scattare una foto.Su un frequentatissimo gruppo Facebook di Mugnano, la fotografa racconta :La foto che mai e poi mai avrei pensato di fare. Una sposa al cimitero. Ho riflettuto un po’ se pubblicare o meno questa foto: come la vedranno? La capiranno? Troppo personale? Alessia è speciale, una di quelle persone che nonostante le difficoltà incontrate durante il suo cammino, è grata alla vita! È una donna che ringrazia, ringrazia tanto ed è riconoscente alle persone che ama, alle persone che sono presenti, ed essere riconoscenti purtroppo è una prerogativa per pochi. Probabilmente queste sono le caratteristiche che mi hanno colpito di più in lei. Ieri Alessia mi ha mandato un vocale, dicendomi che il suo desiderio più grande prima di andare in chiesa era quello di passare al cimitero a salutare il papà. “Angelica possiamo?!” “Possiamo? Sei la sposa, è il tuo giorno andiamo dove vuoi. ”Ha continuato a ringraziarmi tutta la giornata e a scusarsi se “per caso in qualche modo mi ha fatto perdere tempo”. Faccio il lavoro più bello del mondo, mi impegno tanto per lasciare qualcosa alle persone, ma probabilmente non vi accorgete di quanto siate voi a lasciare qualcosa a me. Entrando in quel cimitero stamattina mi sono resa conto di quanto “sono piccola” ma soprattutto di quanto sono fortunata. Mi si è stretto il petto e avuto un nodo in gola. Quando entri nelle case delle persone diventi parte di un qualcosa questi aprono i loro sentimenti a te e ti raccontano le loro storie e credetemi quando vi dico che è un privilegio.

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Dalla Finlandia, dove vive, ha deciso di sposarsi nella sua Ischia, dove è cresciuta: Gianna, nel giorno delle nozze, prime del sì ha voluto però farsi immortalare al cimitero sulla tomba del padre.

Ha voluto, in qualche modo, che al suo matrimonio fosse presente anche il padre, nonostante questi sia morto circa 10 anni fa: così, in abito da sposa, nel giorno delle nozze, si è fatta immortalare sulla tomba del papà, sulla quale si è recata a rendere omaggio. La storia, e lo scatto, molto commoventi, arrivano dall'isola di Ischia, dove Gianna, la sposa, ha deciso di convolare a nozze, nonostante lei e suo marito – anch'egli partenopeo – vivano ormai in Finlandia da qualche anno: la donna ha voluto fermamente fare ritorno sull'isola dove è cresciuta per convolare a nozze, per avere vicino a lei gli affetti più cari e, in qualche modo, anche il padre, morto quando Gianna, che ora ha 28 anni, ne aveva solo 19.

Con l'abito bianco e il bouquet tra le mani, la neo sposa si è fatta immortalare mentre rende omaggio alla tomba del padre. Lo scatto (realizzato dal fotografo Luca D'Ambra) è stato pubblicato dalla stessa Gianna su Instagram; la donna, come didascalia, ha scritto una sorta di lettera al padre: Quando ho camminato verso quell’altare tu non c’eri al mio fianco. Non c’eri quando ho conosciuto l’uomo che oggi è mio marito, quando ci siamo fidanzati, non ci sei stato quando abbiamo litigato. Non hai avuto la possibilità di conoscere questo meraviglioso uomo che amo così tanto, non potrai conoscere i nostri figli che, se Dio vorrà, forse un giorno ci saranno. Ma non c’è stato neanche un momento in cui io abbia pensato che tu non ci saresti stato per me, se ti fosse stato concesso più tempo qui con noi. Non c’è stato neanche un attimo in cui io abbia creduto che tu non saresti fiero di me, che non ameresti alla follia la tua nipotina, che non avrei potuto chiamarti e chiederti di sistemare qualsiasi cosa io abbia combinato. Quando ho camminato verso quell’altare io ti portavo con me, non solo come una foto nel ciondolo appeso al bouquet, ma soprattutto nel mio cuore, nella forma dei mille ricordi bellissimi che ho di te  Sono sempre di più le spose, che hanno perso affetti cari, che nel giorno delle nozze decidono di recarsi, in abito bianco, al cimitero per rendere omaggio a genitori e parenti in generale che non ci sono più

2.2.21

sfatiamo il ricordo delle foibe e del 10 febbraio a senso unico

 Premesso che una vicenda storica complessa come quella   del confine  orientale il cui  ricordo della  giornata  del 10 febbraio viene  in massima parte       ridotta    solo  alle  foibe, intrecciata con :  il risorgimento italiano , con  il fascismo e le due guerre mondiali,  e  con l'esodo  di popolazioni   è difficilmente sintetizzabile in un articolo senza rischiare di essere approssimativi,
Con quest'articolo inoltre non si intende negare che nel 1943 e nel maggio 1945 ci furono atti di violenza o di rappresaglia contro fascisti, ex-fascisti e/o collaborazionisti, poiché questi fatti si accompagnano sempre e comunque ad ogni dopoguerra, e nemmeno si intende esaltare la violenza vendicativa contro gli sconfitti, quanto evidenziare alcuni aspetti su quelle vicende . Si condanna   :  il silenzio e il nascondere  cosi è stato fino all'istituzione del  10  febbraio  tali vicende

  1. Il nazionalismo, il militarismo e il patriottismo generano sempre violenza;
  2. Gli episodi delle “foibe” del settembre 1943 vanno distinti dagli arresti e dalle esecuzioni del dopoguerra;
  3. Non è mai esistita una volontà dei popoli slavi di organizzare una pulizia etnica degli insediamenti italiani.
  4. Non vi furono massacri indiscriminati di persone in quanto italiani, la maggior parte delle vittime furono fascisti o collaborazionisti, nonché oppositori anticomunisti, spesso slavi;
  5. La maggior parte dei morti si ebbe nei campi di internamento, dove certamente le condizioni di vita non erano buone. Va però detto che la Slovenia era stata distrutta dagli invasori nazifascisti. Mancavano impianti sanitari, acquedotti ecc. Le stesse sofferenze furono patite anche dalla popolazione civile che aveva difficoltà a sfamarsi;
  6. È praticamente impossibile uccidere un così alto numero di persone in così poco tempo semplicemente gettandole in delle cavità naturali: ci sono prove che il numero delle vittime sia notevolmente inferiore rispetto a quanto riportano le campagne mediatiche disinformative.
  7. Vi furono anche vendette personali, ma molti di coloro che le perpetrarono furono processati e condannati (e in taluni casi amnistiati).
  8. La narrazione dei presunti massacri si è spesso rivelata uno strumento per giustificare una futura presa di potere di forze populiste e anti-rivoluzionarie.
  9. Non si può piegare la storia alla volontà dei vincitori; infatti, la rinascita e il ritorno in auge della destra neo nazionalista, reazionaria e populista sono le motivazioni e le pericolose conseguenze alla base del revisionismo storico di questi anni. Infatti L'impostazione chiusa [ ed a senso unico aggiunta mia ] ed nazionalistica della giornata del ricordo corre [ in realtà c'è già ] seriamente il rischio di legalizzare il ricordo dei crimini altrui nell'oblio di altri crimini cioè dei nostri ( Carlo Spartaco Capogreco  )

Ora  dopo questa premessa   veniamo  al  post    sorto   da  interessante  dibattito  , di cui riporto la discussione  per  chi non mi segue  ( e  non segue ) sorto  da  un  articolo  da me  condiviso  sul  mio (  vostro  perchè  i commenti  sono liberi e non moderati   , salvo  mancanza  di rispetto e  cattiva educazione cosi  come    la  condivisione     sula mia  bacheca    )  facebook      https://www.facebook.com/redbeppeulisse1/  dell'articolo   purtroppo  a  pagamento  di quest'articolo  

da https://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2021/01/18/news/gobetti-le-foibe-non-furono-genocidio-basta-ingerenze-politiche-1.39788732


Gobetti: «Le foibe non furono genocidio. Basta ingerenze politiche»

Esce per Laterza un saggio-pamphlet dello studioso torinese, una diretta presa di posizione contro le mistificazioni su una dolorosa pagina di storia. «I fatti sono stati strumentalizzati» 



  • Non è un genocidio perchè non furono trucidati a causa della "razza". Che cambia?
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    • Pina Sechi
       Cambia che se si inquadrano nel contesto della seconda guerra mondiale e di cosa e' successo gli anni precedenti si ridimensiona moltissimo il fenomeno dal "genocidio" e al "trucidare" a semplici uccisioni di guerra... magari sbagliate, ma non certo equiparabili o confrontabili con le porcherie che avevano fatto loro prima...
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  • Fu uno sterminio di massa
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  • Se le parole hanno un loro significato, è così. Il genocidio è ben altro.
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    • Omar Eustat Arcano
       e cosa intendi per genocidio
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    • Giuseppe Scano
       Non e' difficile: Nazismo=genocidio. Turchi vs armeni=Genocidio. Giapponesi vs Cinesi in Manciuria=Genocidio. Foibe=Cazzata revisionista: trattasi di episodi inquadrati in un periodo di guerra. 
      https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio
      Genocidio - Wikipedia
      IT.WIKIPEDIA.ORG
      Genocidio - Wikipedia
      Genocidio - Wikipedia
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    • Ruggiero Olivieri
       anche nel dopo guerra visto che continuarono soprattutto nell'istria anche dopo. Non è cazzata revisionista in se perché sono successe realmente. Ma la cazzata revisionista è l'uso che se ne fa distorcendone gli avvenimenti ad uso ideologico da una parete dall'altra
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    • Lo so. Ero sarcastico. Volevo solo sapere cosa interesse o quale significato gli dava 
      Omar Eustat Arcano
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    • Giuseppe Scano
       dammi qualche fonte relativa agli atti del dopoguerra in Istria sul genocidio, altrimenti sono solo chiacchiere. Parlare di genocidio per questi fatti e si revisionismo ed anche becero.
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    • Ruggiero Olivieri
       non ho detto che sia genocidio. Ho solo detto che sono avvenute. Non ho parlato di Genocidio
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    • Giuseppe Scano
       dopo ogni guerra o rivoluzione ci sono state vendette più o meno trasversali. Il problema , probabilmente non ci sarebbe stato se invece di infoibarli, li avessero seppelliti in fosse comuni o inceneriti...insomma se non avessero lasciat… 
      Altro...
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    • Gino Jena Nieddu
       E' questo il punto: nelle foibe hanno trovato poco o niente.... la foiba di basovizza e' vuota... da sempre...
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    • Giuseppe Scano
       Ok sono avvenute cosa? che cosa e' avvenuto nel dopoguerra?
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    • Ruggiero Olivieri
       conosco la storia. Penso che chi ha inventato questa pratica siano proprio gli oppressori italiani
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    • Gino Jena Nieddu
       E' dagli anni 90, da quando la destra e' stata sdoganata che si e' cominciato a revisionare i misfatti che abbiam fatto in quella parte d'europa...
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    • Ruggiero Olivieri
       la destra italiana è solo fascista
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    • Gino Jena Nieddu
       ultimamente si . ma in origine no
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    • Ruggiero Olivieri
       stavo confondendo gli eccidi avvenuti in Istria e a Fiume e violenze che continuarono dopo la liberazione di trieste .
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    • Giuseppe Scano
       Gli eccidi in istria e fiume li han fatti gli italiani fascisti durante l'occupazione dal 41 fino al 43... dopo l'armistizio, arrivarono i tedeschi e cominciarono loro a massacrarli (appoggiati dai repubblichini).. a Trieste, quando arrivarono i tedeschi, i repubblichini denunciarono e mandarono nei campi di concentramento gli ebrei e i partigiani triestini (i loro concittadini... vermi schifosi)... i tedeschi si trovarono le liste gia pronte... sapevano che i tedeschi li avrebbero mandati ad auschwitz ed altri posti di merda, ma non si fecero scrupoli... e quando i titini li trovarono, alcuni si fecero giustizia da soli, ma la maggior parte subirono processi per crimini di guerra e al contrario di quello che i fascisti di oggi vogliono far credere, molti tornarono a casa poiche estranei ai fatti, altri furono fucilati poiche trovati colpevoli.... esistono tanti documenti che mostrano chi mori realmente nei supposti eccidi: repubblichini, assassini e gerarchi.... e questi vermi oggi addirittura, il 10 di febbraio, premiano con medaglie i parenti di alcuni repubblichini conclamati! Ma davvero stiam parlando di queste merdate? Ci sarebbe da vergognarsi per almeno due generazioni di quello che abbiamo fatto in quei posti e c'e anche qualche schifoso che dice che fu un genocidio di italiani....
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    • Giuseppe Scano
       il genocidio avviene quando si prende di mira un gruppo etnico o religioso. Le foibe sono esistite ma non si può parlare di genocidio perché i titini ammazzavano italiani che non sono né un gruppo etnico né religioso.
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quindi non    certo  ci  fu   pulizia  etnica  e genodio  ma    ci  furono   ideologico  , aberrazioni nazionaliste , totalitarismi , vendette  tipiche  quando  si passa    da  un regime  ad  un altro  ,  o  dopo una    guerra  . C'è    la  volontà  di  usare  la   gli eventi  storici  storia    e le  ed  le  rispettive    ad  uso  politico  \  ideologico contro il proprio  avversario   come   dicono   questi  due storici di diversa  formazione  cultulturale 



     estratto da    https://youtu.be/m0meQAHiTng



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non so più cos'altro  scrivere  ed  aggiungere    a quanto  già detto 





emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...