da ( tramite oknotizie ) http://forsediscovoancora.blogspot.com/ del 2\2\2015
Quattro anni fa Emma Holten è stata vittima da parte del suo ex di un video intimo condiviso online.
Il motivo della vendetta, perché la ragazza aveva deciso di lasciare
l'uomo. Da quando il video e altre immagini sono diventati di dominio
pubblico, Emma ha subito una vera violenza psicologia. Ogni giorno
riceveva centina di email che le chiedevano di mostrare ulteriori foto
di lei senza veli. Un ricatto a tutti gli effetti: minacciandola in caso
contrario che avrebbero avvisato il suo boss dell'esistenza di quel
video, ( la ragazza è una giornalista danese).
Come se non bastasse quando ha contattato alcuni siti per rimuovere alcune immagini, le hanno risposto che la colpa era sua per aver acconsentito a fare qual genere di scatti. Così Emma Holten ha voluto rispondere in prima persona, raccontando la sua esperienza al sito per donne Hysterical Femminism, l'ha fatto a suo modo con delle foto che la ritraggono senza veli. Gli scatti sono opera dalla fotografa Cecilie Bødker. C'è anche un video realizzato per il Guardian dove spiega il motivo di questa decisione.
Mostrare il proprio corpo in maniera naturale senza costrizioni, è questo il messaggio delle sue foto. Averlo fatto per lei significa che nessuna persona deve essere ridotta come un oggetto. Un atto indipendente per sentirsi ancora un essere umano e decidere con la propria testa.
Si calcola che nel 90% dei casi, il 59% di immagini e video vengono postati con il nome reale della vittima. Il 49% con account sociale, 26% con l'indirizzo di posta elettronica.
Come se non bastasse quando ha contattato alcuni siti per rimuovere alcune immagini, le hanno risposto che la colpa era sua per aver acconsentito a fare qual genere di scatti. Così Emma Holten ha voluto rispondere in prima persona, raccontando la sua esperienza al sito per donne Hysterical Femminism, l'ha fatto a suo modo con delle foto che la ritraggono senza veli. Gli scatti sono opera dalla fotografa Cecilie Bødker. C'è anche un video realizzato per il Guardian dove spiega il motivo di questa decisione.
Mostrare il proprio corpo in maniera naturale senza costrizioni, è questo il messaggio delle sue foto. Averlo fatto per lei significa che nessuna persona deve essere ridotta come un oggetto. Un atto indipendente per sentirsi ancora un essere umano e decidere con la propria testa.
Si calcola che nel 90% dei casi, il 59% di immagini e video vengono postati con il nome reale della vittima. Il 49% con account sociale, 26% con l'indirizzo di posta elettronica.