Ieri sono andato al cinema , ho voluto staccarmi dallo schermo del pc ed riscoprire le vecchie ed sane abitudini 😂😇🥇🧠 del passato a vedere i film c'è ancora domani
film che vede l'esosrdio come regista di paola cortellesi . Avendone sentito parlare bene sia dal passaparola sia da intervistre allla regista ed avendo letto molte recensioni positive per lo più ma soprattutto dopomaver letto in rete in particolare su movieplayer.it che : << IL Ministero della cultura aveva negato i fondi al film di Paola Cortellesi coinsiderandolo di Scarso valore >> recensioni ho preferito stavolta andare a vederlo in sala anzichè scaricarlo piratamente . Un film un0' nostalgico come sembra confermare l'intervista rilasciata a The Hollywood Reporter Roma, Cortellesi ha spiegato la scelta di ambientare il film nella città
«È stato naturale. La storia del film è inventata, ma c’è moltissimo dei racconti della mia famiglia. Sono per metà romana e per metà abruzzese. Mia madre venne a Roma a sei anni, ha trascorso qui la sua primissima infanzia. Ma molte delle storie da cui ho tratto ispirazione sono di mia nonna. È anche il motivo per cui ho immaginato l’opera in bianco e nero. Quando ti tornano in mente le immagini del passato a Roma non sono mai a colori. I cortili romani in cui tutto veniva messo in piazza. Si viveva insieme, non c’era discrezione, però era bello. La Roma di C’è ancora domani è molto lontana dalla Roma di oggi. [...] La vita sociale era diversa. Forse le famiglie borghesi erano le uniche discrete. [...] e abbiamo messo in scena un’incomunicabilità totale, che rappresenta la differenza di ceto sociale a Roma, come nel resto di Italia. Roma, però, non è solo un bacino. Roma è tante cose. C’è la Roma del centro, la Roma dei quartieri bene, poi c’è la Roma popolare, quella delle periferie, delle borgate.»
Con un umorismo infallibile, un’anima di gran senso civico, un atteggiamento anti-nostalgico quasi commovente e soprattutto con una rabbia tangibile, C’è ancora domani è un esordio vero.
un buon esordio alla regia, anche se troppo pompato dai media e dall'opinione pubblica quello della Cortellesi . infatti la regista stessa ed la sua casa di produzione hanno avuto, visto il tema trattato , la geniale idea si farlo uscire fra ottobre e novembre in modo che raggiungesse l'apice nella settimama del 25 novembre ovvero quela contro il femminicidio/ violenza di genere . Nonostante la tematica sia come dimostra anche la semi stroncatura di Valerio Crapara ( qui l'articolo ) e quella la faziosa ed politicizzata ( altra pubblicità gratis la lezione del successo di tolo tolo di Checco Zalone non ha insegnato niente ai destrosi ) di DC NEWS un tema quello della violenza sule donne ampiamente sfruttato dalla commedia all’italiana (“Dramma della gelosia”, “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata particolare”) con cui sono cresciuto e con cui è avvenuta la mia rima formazione culturale , e quindi niente d'originale tanto da sembrare un loro remarke .
Ma però allo stesso tempo già dal titolo c'è una speranza, ma anche un monito importante: perché ci ricorda che le conquiste femminili sono avvenute appena ieri, e perché riporterà almeno speriamo istantaneamente alla memoria di tutti, e soprattutto di tutte, almeno un episodio in cui la propria mamma, nonna, bisnonna sono state zittite, o è stato loro impedito di percorrere la propria strada in piena autonomia decisionale.
Cortellesi ci rammenta che da questo veniamo, che fa parte del nostro passato recente, e che purtroppo succede ancora perché per chi stava dalla parte dominante del "si è sempre fatto così" reagisce al cambiamento e con la stessa violenza di allora. Non sorprende che la neoregista abbia dedicato il suo film a sua figlia. Peccato che sia limitato solo ad un periodo . Infatti a mio avviso sarebbe stato più congeniale raccontare la vicenda facendo di pari passo la storia del costume italiano e delle lotte delle donne , delle angherie e delle discriminazioni subite si pensi che solo dìnel 1996 il reato di stupro ed violenza sarà piunito sul serio ed non semplicemente contro la morale . Un fim quindi speciale per gente normale cioè per quelli \e il prosciutto sugli occhi che negano o sminuiscono la vioenza di genere ( vedi post precedenti ad esempio il post Questo (non) avrei voluto sentir dire su Giulia e le vittime di femminicidi )., normale per gente speciale cioè per quelli\e che denunciano oltre ad indignarsi per i femminicidi o per come vengono trattatre le donne . Comiunque è un film che , soprattutot per le nuove generazioni , andrebbe fatto vedere nelle scuole e poi organizzarci una discussione .