Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta leggi razziali

Genova, Mussolini fece confiscare il suo conto: dopo 70 anni fa causa alla banca e allo Stato

Immagine
repubblica   online  Piero Riccardo Pavia era solo un bimbo quando arrivarono le leggi razziali. I genitori gli avevano aperto un libretto - ritrovato solo poco tempo fa - al Banco di Chiavari che oggi gli offre 800 euro, lui chiede mezzo milione Il signor Piero Riccardo Pavia oggi ha 81 anni. Ne aveva appena 3 quando il Governo fascista, con lo strumento delle leggi razziali e attraverso la prefettura di Genova, nel procedere alla confisca di tutti i beni degli ebrei e quindi anche di quelli della sua famiglia, si appropriò del libretto di risparmio numero 3142 che i suoi genitori gli avevano aperto all’allora Banco di Chiavari e che conteneva 11 mila lire. Era il 6 aprile del 1944. Oggi, 78 anni dopo, una giudice del tribunale di Genova deve decidere sulla richiesta di risarcimento depositata dal signor Pavia attraverso il suo legale, l’avvocato Mauro Frigerio. Se Piero Riccardo Pavia si è mosso solo dopo così tanto tempo è perché lui neppure sapeva di quel libretto. Lo ha ritrovato

l'inizio ( ? ) del razzismo in italia 30 anni fa l’omicidio di Jerry Masslo. Quando scoprimmo di essere razzisti

Immagine
di cosa  stiamo parlando  Negro di m.": a Roma scritta razzista sull'auto di medico della Croce Rossa L'insulto contro un dottore trentenne originario del Camerun dell'Area salute del comitato nazionale della Cri. Era andato a cena fuori e aveva parcheggiato al Pigneto. Un anno fa a Cantù una paziente rifiutò di farsi curare da lui perchè di colore Un medico della Croce Rossa italiana (Cri) ieri sera è stato vittima a Roma di una aggressione a sfondo razzista. A raccontare la dinamica dell'accaduto all'Adnkronos è proprio la Cri. Ieri sera Andi Nganso, un medico 30 enne originario del Camerun impiegato nell'Area salute del comitato nazionale della Cri era andato a cena fuori e aveva parcheggiato al sua auto personale al Pigneto. Terminata la cena il medico è tornato alla macchina e ha trovato la frase incisa forse con una chiave  Andi Nganso, 31 anni  sul cofano. Sull'auto era ben visibile l'adesivo della Croce Rossa sul parabrezza. Il 30en

La cacciarono da scuola bambina perché ebrea. Ora lo Stato le dà ragione: Edi Bueno, livornese, ha diritto a riscuotere il vitalizio di benemerenza

Immagine
ti potrebbe interessare  La storia di Edi Bueno: "Sei ebrea, niente scuola" LA STORIA DI EDI BUENO: IL VIDEO INTEGRALE   e questa  puntata  de  il   tempo e la storia  sulle leggi razziali da http://iltirreno.gelocal.it/regione/    del  28 maggio 2015 La cacciarono da scuola bambina perché ebrea. Ora lo Stato le dà ragione: Edi Bueno, livornese, ha diritto a riscuotere il vitalizio di benemerenza. Così ha deciso la Corte dei conti. In questa lunga intervista alla nostra giornalista Ilaria Bonuccelli, Edi racconti alcuni toccanti momenti della sua infanzia, come la deportazione evitata per miracolo e quella bici riconsegnata da un soldato tedesco                                      Edi Bueno ospite al Tirreno in compagnia del niporte Renzo Sanguinano i piedi. Edi avverte caldo e dolore, ma non si ferma. Scappa per i campi di Marlia. Via dai fascisti. Non ci crede che la vogliano mandare in Germania a lavorare, come dice sua madre. Sirio, il fratelli

Torna 72 anni dopo «Voglio rivedere la mia cara scuola» Fiorenza da Milano al Mantegna, dove si diplomò nel 1943 Oggi ha 96 anni e suona ancora il pianoforte: «Mai fermarsi»

Immagine
da  http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca  del 29\3\2015 A una signora, sarebbe buona educazione non chiedere l'età. «Quando è nata, signora Fiorenza?». Lei risponde prontissima: «Ho 96 anni, sono nata il 24 ottobre 1918 a Savona».è arrivata ieri alle 13.30 davanti a quella che fu la sua scuola, oggi istituto tecnico Andrea Mantegna, in via Guerrieri Gonzaga. Scesa dall'auto guidata dal custode del condominio dove abita a Milano, è accolta con un mazzo di fiori - sette rose bianche - da tre studenti (due ragazze e un ragazzo), dalla dirigente scolastica Viviana Sbardella e dal professore di scienze Mario Cantadori. «L'ultima volta che sono stata qua, è stato 72 anni fa, mi devo un po' riambientare» dice, prima di raccontare la sua emozione per essere tornata in un luogo e in un tempo lontano eppure vicino nella sua memoria. Qui il 30 settembre 1943 sostenne gli esami per poter insegnare economia domestica, il diploma di abilitazione le fu

Serve ancora il giorno della memoria ?

Immagine
 Dopo  quest fatti     da  Milano repubblica   del 2\II\2015 Milano, scritte antisemite contro il convegno sulla Brigata Ebraica: la denuncia del Pd L'atto vandalico alla sede della Provincia denunciato dal Pd milanese. Bussolati: "Condanniamo ogni provocazione contro una pagina importante della guerra di Liberazione dai nazifascisti" 02 febbraio 2015 "Non ci fermano e non ci condizionano le scritte ingiuriose apparse nottetempo davanti a Palazzo Isimbardi, in vista della conferenza sulla Brigata Ebraica". Il Pd metropolitano milanese così prende posizione sulle scritte comparse ('Sionisti assassini') su palazzo Isimbardi, dove prende il via la serie di eventi del programma di 'Bella Ciao Milano!', l'iniziativa promossa dal Partito Democratico Area Metropolitana di Milano per ricordare, celebrare e narrare il 70° anniversario della Liberazione dell'Italia da

La "lista" del liceo Manzoni e la storia di Edoarda ed Gli ebrei italiani nella Grande guerra: prima patrioti, poi discriminati

Immagine
Lo so   che  sarete studi di leggere  post  sulla  giornata  della memoria   \ dela shoah  ma   certe cose  oltre  a non avere data    sono     ( primo caso    )  storie  incredibili o  smontano miti  ( nel secondo  caso )   quel del  nazionalismo fascista  e dell'esaltazione   della  grande  guerra entrambe le cose  sono tratta da http://www.famigliacristiana.it/ del  28\1\2015 28/01/2015   A 11 anni è stata espulsa a causa delle leggi razziali del 1938 dal ginnasio che frequentava a Milano. Insieme ad altri 70 ragazzi ebrei. Proprio oggi compie 88 anni e ieri, in occasione della Giornata della Memoria, Edoarda Flack ha ricevuto il diploma nello stesso liceo che l’aveva cacciata allora, il Manzoni di Milano. di FC Racconta Il Premier Renzi: «Un Paese non ha futuro se perde la memoria»