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Storico abbraccio tra le vedove Calabresi e Pinelli

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Un segnale di speranza nella possibilità di un mondo in cui i conflitti si possano risolvere con la riconciliazione Ieri, in occasione della giornata della memoria delle vittime del terrorismo, dopo che il Presidente Napolitano ha incluso Pino Pinelli tra le vittime della strage di Piazza Fontana, le vedove del commissario Calabresi e dell'anarchico Pinelli si sono scambiate uno storico abbraccio, dopo tanti anni dai tragici avvenimenti che le avevano messe, senza nessuna vera scelta da parte loro, sui lati opposti di una sorta di faida che sembrava inconciliabile; una faida non tanto tra le famiglie o tra le signore stesse, ma tra i gruppi di appartenenza, tra i mondi culturali e sociali rappresentati dai rispettivi mariti, tutti e due caduti vittima dell'assurda violenza di un'intera epoca. L'abbraccio di oggi, dopo le sagge parole di Napolitano su Pinelli e sulla nascita di quella stagione di tensione. È un fatto commovente in sé stesso, ma anche molto di più: è una

celebrare o non celebrare questo è il problema

sto pensando per  quest'anno  voi potete  scegliere  se  aderire  o meno  ala mia provocazione  (  ma  è  probabile che cambi idea  e  lo faccia come   ho sempre  fatto  e   chi mi ha sengue seguito lo sa benissimo a mente  fredda    , qualche  giorno dopo   per  evitare  retorica  celebrativa   e\o   accuse  da  una parte    culturale  e  ideologica    di strumentalizzazioni  o post  a senso  unico   e  copia  ed  incolla  ripetivi  )   di non celebrare il 27 gennaio [1] e il 10 febbraio [2] date che si prestano soprattutto in questi ultimi tempi   a strumentalizza zioni e uso politico dela storia coem potete  vedere  da quando detto qui sotto da  MarinaCaffiero, docente di storia moderna all'università di Roma La Sapienza, presenta il libro scritto con  Micaela Procaccia per la Donzelli editore.   "Vero e Falso - L'uso politico della Storia" alla trasmissione "Diario Italiano" di Corrado Augias, in onda dal Lunedì al Venerdì alle 12 e 45

Foa, addio poeta

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Vittorio Foa (1910-2008) Addio, poeta. Non riesco a usare un "ciao" nel salutarti, perché "ciao" deriva, in fondo, da "schiavo", e tu la schiavitù l'hai sempre combattuta. "Addio" ha un andamento venusto e solenne. E la tua pupilla, dietro gli occhiali spessi, nenniani, implacabilmente novecenteschi, splendeva arguta e satura di gioventù. Eppure, non riesco che a pronunciare un commiato antico. Addio. Roccioso come quercia, come zolla smossa dal sole. Libero, sì, del colore rosso della giustizia, dell'umanità secolare, del colore rosso delle bandiere al vento, quando ritrovarsi era lotta e costruzione. Poeta perché uomo, poeta perché minoranza, poeta perché ragazzo, ribelle ragazzo, scardinatore di regole e implacabile come un soldato senz'armi. La tua arma era la lancia acuta del pensiero laico e solenne. Addio, poeta della fiducia. Incrollabile nell'ottimismo, pugnace nell'intravedere un frizzo verde nel fango che ti circond

Mario Rigoni Stern 1921-2008

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Nell'estrema naturalezza del suo ciclo vitale, Mario Rigoni Stern era, è, continuo, circolare, infinito. Prosegue il viaggio, solcando lande d'un rosa bigio, preannuncianti lo stupore delle aurore slave. Ma Mario era, è, soprattutto tundra, inverno, come ha notato Paolo Rumiz su "Repubblica". L'ultima volta che l'ha visto, stringendo la sua mano ancor salda e scabra, ha avuto la percezione che stesse tramutandosi in bosco. Muschio, guazza, foglie bagnate, frulli di passeri, frugalità di camini accesi, questo e molto altro è stato Mario. La sua elementarità spaziale aveva un sentore cosmico. Una vicinanza biblica con la terra, permeata da un misterioso Tao. Mario era restituzione,senso della precarietà e roccia verso l'orizzonte. Saperlo lì, nel suo Veneto rorido di cielo, confortava. Dava la certezza del compattarsi del tempo, della regolarità del vivere, della rappacificazione col creato. Bambini, il suo Sergente nella neve ci aveva scaldato lacrime a

De André, l'anima salvaa Bresso il 8.6.2008

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Questa sera alle 21, al Centro Civico Sandro Pertini di Bresso (Milano), andrà in scena   Una goccia di splendore , tributo al grande Fabrizio De André . Ripropongo qui sotto il ricordo che scrissi il giorno della sua scomparsa, consapevole che uno come lui, di là da ogni retorica, ci accompagnerà lieve e silente per tutto il migrare dei giorni . Fabrizio De André ci ha lasciati con una sensazione di  levità, di dolcezza, di gentilezza. Di famiglia. Perché Fabrizio era la famiglia. La sua certamente, innanzi tutto. Così presente, e nello stesso tempo così discreta. Così, direi, patriarcale. Con Fabrizio De André non occorrevano molte parole, bastava uno sguardo, un sorriso, un cenno. Il resto era tutto lì, nella secolare saggezza genovese, nei labirinti di una città arcana, obliqua, imprendibile, nel sontuoso (e talora scostante) scarlatto dei palazzi patrizi come nei recessi dei carruggi. Era lì che il giovane Fabrizio fuggiva, o forse si rifugiava, per cogliere il senso vero d

Ora-Mai

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                                                                                                                                                     Ora ci si ritrova incompiuti, gheriglio secco polvere bianca sull'armonium della vita. Ora, perdo la quiete di quel tempo lasco, di quel tempo sfrangiato, inesistente e immoto, che mi accarezzava in splendida beltà. Beltà maestosa e sorda, beltà azzurra e lieve, coperta di fiocchi e marezzata di spazi Beltà d'uovo, di silenzi solcati, da labbra e cuori Mai, mai più t'afferro, tu che scivoli empio, e mi abbandoni a mezz'aria, come deserto spopolato, come ghiareto riarso.                                                              Daniela Tuscano

storie di serie A e storie di serie B

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come  volevasi dimostrare  la storia  \ la  vicenda  di Sacco e  vanzetti  vedere per approfondimenti  il mio post  precedente   è  << Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare così solita e banale come tante che non merita nemmeno due colonne su un giornale                                                                                                      o una musica o parole un po' rimate, che non merita nemmeno l'attenzione della gente, quante cose più importanti hanno da fare (....) (  Francesco Guccini  Piccola storia ignobile da Via Paolo Fabbri 43 [1976] ) >> Ecco quindio che esistonos torie  \ vicende  di serie A  e  di Serie  B  come  dice  questo post   di vocicontro07.splinder.com/ Portiamo con noi un bagalio di lotte ed angherie, per questo viviamo ancora piu incazzati il presente ne  riparleremo per le  celebrazioni  dell'11 settembre   

Senza titolo 1815

In una società in cui il  90 % della gente  è come   queste  terzine  Dantesche   del III canto del purgatorio  trovate qui il testo integrale   ( ... )  Come le pecorelle escon del chiuso a una, a due, a tre, e l'altre stanno timidette atterrando l'occhio e 'l muso; e ciò che fa la prima, e l'altre fanno, addossandosi a lei, s'ella s'arresta, semplici e quete, e lo 'mperché non sanno; e ciò che fa la prima, e l'altre fanno, addossandosi a lei, s'ella s'arresta, semplici e quete, e lo 'mperché non sanno;  Come color dinanzi vider rotta la luce in terra dal mio destro canto, sì che l'ombra era da me a la grotta,      restaro, e trasser sé in dietro alquanto, e tutti li altri che venieno appresso, non sappiendo 'l perché, fenno altrettanto. (...) ci si  è concentrati per celebrare i 29 anni  dall'assasinio di  Aldo Moro  , uomo importante  senza dubbio ,  sul caso Moro  e si  è scardati  di Peppino impastato morto  nello stesso gior

Senza titolo 1604

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Da  uno dei tantissimi  collegamenti  della  sezione  \ pagina  dedicata  alla sulla Shoah del bellissimo e documentatissimo  portale del  giornalista    dell'unione sarda  Alberto Melis  ( qui  l'url  )  traggo queste poesie  su  Sissel  che  aveva 8 anni, viveva a Firenze. Insieme ai genitori fu arrestata dalla polizia fascista. Fu incarcerata a Milano e poi, con il treno partito il 30 Gennaio del 1944, fu portata ad Auschwitz . Cara sorellina, tu sei stata uccisa in un campo di concentramento tanti anni fa. Oggi io ti dedico queste cinque piccole poesie. Come non sperare nell'immortalita' dell'anima? Potrei incontrare finalmente la mia sorellina Sissel, volata in cielo prima che io nascessi Mi verrebbe incontro sorridendo e mi direbbe dolcemente: "Ah, tu sei Daniel". Muor giovane colui ch'al ciel e' caro Menandro e Leopardi Dovevi essere davvero cara a Dio se ti ha voluto cosi' presto con se'. Ma allora dimmi, tu che forse sai tutto

La bella addormentata

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Dormi, dolce principessa, dormi nella torre ed attendi con il cuore pieno di fiducia....Il tuo principe azzurro lotta per te e presto ti sveglierà. Ucciderà draghi, supererà foreste ed impugnerà armi per tramutare il tuo incubo nel sogno più bello. Sì, verrà, e con il suo bacio farà trionfare l'amore. Dormi, dolce principessa, dormi e non temere le ombre e i mostri, dormi e sogna...l'amore ti salverà Da piccole ci hanno raccontato un mucchio di fiabe, piene di draghi, castelli, principi azzurri. Oggi siamo cresciute, e alla poesia del sogno irrealizzabile abbiamo preferito il sogno che si concretizza, il progetto. Un mondo dove, nel rispetto di tutti i tipi di differenze, ci sia spazio, davvero nel modo che meritano, per tante belle addormentate. Con gli occhi molto bene aperti. JollyViola & Nin@ di Comicomix

Senza titolo 1575

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da photoforum.ru PER SEMPRE   Denuderò la mia anima, adagierò il mio corpo accanto al tuo condividendo emozioni e dolori piaceri e umiliazioni. L’ esistenza… approccio di distorsioni approssimate… rispetto di noi amanti senza tempo, compagni di spoglie   memorie. Nemici per un istante “lancinante silenzio” Innamorati per l’ infinito “vigorosa inquietudine”. Pace, riposo del cuore… Tormento dei senzi tuttora caldi d’amore vivo e palpitante, esteso come un fiume in piena e i nostri corpi vicini adagiati e denudati palpitanti… emozionati… Desiderio effimero? Per sempre   Silvana Bilardi 13 gennaio 2007

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Cercando  su  google news   notizie  che non  fossero i pastoni o  le  veline  di rai mediaset ( salvo poche eccezioni )  e  dei giornali servi  ( salvo  due  o  tre  )  ho trovato  questa news    riportata   ---- come potete  vedere   da  i  link virtuali  ---- inizialmente   dai giornali stranieri e poi  da  alcuni giornali nostrani  altrimenti   come quasi   sempre  accade nei giornali " ufficiali "  rimasta  sotto  silenzio  o  relegata  in  qualche trafiletto  ( per i  giornali  nazionali )  flash  d'agenzia per  le tv   senza approfondimento e  commenti   . La  news in questione di cui   parlo  nel  post  d'oggi   è  tratta  daun sito \ portalòe locale  http://redazione.romaone.it/ e  da un quotidiano  nazionale    repubblica online    entrambi del 8.c.m "Roma attenta, il cimitero inglese cade a pezzi" L'allarme arriva dal New York Times in un lungo articolo dedicato allo storico luogo di sepoltura per i non cattolici di Monte Testaccio , ch

Per sempre...

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Vi prego non spegnete mai questa fiamma..... L'anima non vede, nella vita, se non cio' che è già nell'anima stessa. Non crede se non nella propria vicenda, e quando sperimenta qualcosa l'esito diventa parte di essa. "Self-Portrait" Buona giornata festiva a tutti... un bacio soffiato nel vento in diretta al voi !!!