Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
24.6.09
Corpi di ragazza
Al min. 7.21 Nina Moric, ex moglie di Fabrizio Corona, viene usata come "prosciutto" durante una puntata di Striscia la notizia sotto lo sguardo divertito di Pino Insegno.
Alcuni giorni fa è giunta a "Repubblica" la lettera piccata di Antonio Ricci, l'ex-preside più giovane d'Italia ormai affermato e spumeggiante autore di moltissimi programmi di enorme successo, da Drive In a Striscia la notizia, da Paperissima a Emilio, a L'Araba Fenice (che destò scandalo per la partecipazione nuda di Moana Pozzi, le cui "gesta" verranno presto celebrate in un film), all'impareggiabile Velone, e via di seguito. Offeso dall'accostamento, fatto da diversi commentatori, tra le soubrette del suo Drive In e la successiva, dilagante subcultura delle escort, Ricci ha rivendicato invece l'importanza della sua trasmissione "libera e libertaria degli esagerati anni '80, osannata all' epoca da tutti gli intellettuali", definendola "comica e satirica". E a proposito delle ragazze "Fast Food", ha aggiunto: "...come allora ebbi modo di dire, erano iperboli: figure retoriche viventi, caricature parodistiche al pari del paninaro, del bocconiano, del Dott. Vermilione". Ricci ha pure ricordato come, in quegli stessi anni (un po' prima, in verità: si trattava di trasmissioni dei tardi '70) la Rai mandasse in onda le nudità di Rosa Fumetto, Ilona Staller e Barbara D'Urso.
C'è del vero nelle sue affermazioni: la più vera sembra essere la prima: che Drive In fosse uno spettacolo comico e satirico. E' stata un'autentica fucina di talenti, credo che tutti i maggiori comici del tempo siano passati di lì. Ed è vero che anche in Rai si era tentato qualche azzardo. Ma il paragone, in tal caso, non regge: la mia precisazione "dei tardi anni '70" non era oziosa. Negli show cui allude Ricci, accanto a qualche bellezza piccante - per usare un termine desueto, ma caro al nostro premier - si esibivano anche Amanda Lear, Grace Jones, Patty Pravo: donne irrequiete e, nel bene e nel male, simboli non solo di sensualità, ma anche di un'epoca che sfidava il puritanesimo, la censura, le convenzioni piccolo-borghesi. E rischiava grosso. Ci fu un tempo, in Rai, in cui ogni tanto, per strane e miracolose alchimie, simili esperimenti erano possibili: ricordo vagamente talune inchieste dell'ultimo Pasolini (ripescate e assaporate oggi grazie a Youtube), persino servizi sulle "minoranze" sessuali che oggi non troverebbero posto nemmeno in quindicesima serata.
Negli anni Ottanta, invece - come ricorda efficacemente Antonio Labranca - la bizzarria era codificata, a tempo, girava a vuoto per le vie centrali della città cercando inutilmente di sbalordire i turisti o di spaventare qualche vecchietta. Ma non si trattava più di épater le bourgeois: erano invece gli stessi figli della nuova borghesia che, improvvisamente sazi e avidi di materia, cercavano un antidoto alla noia che li opprimeva.
Drive In rifletteva appieno lo "spirito" di questa "materialità". Non era dunque uno spettacolo libertario, ma soltanto esagerato.
La comicità, anche quando diventava autentica satira (e accadeva spesso, va riconosciuto) e non semplice sfottò, seguiva ritmi veloci (fast, appunto) ma scontati. Soprattutto nella rigida differenziazione dei ruoli maschile e femminile. Ricci avrà parlato anche allora di "iperboli, parodie, figure retoriche" ecc. a proposito delle sue Fast Food, è un insegnante di lettere e il suo vocabolario ricco e fiorito, furbo - mica per tutti... -, benché ridondante (iperboli e parodie sono già figure retoriche: attento alle tautologie, prof. Ricci). Io ricordo bene che dichiarò: "Il pubblico vuole le donne? E noi diamogli le donne!". E il ruolo delle donne di Drive In era quanto di più antico il suo scapigliato autore voglia far credere oggi; tanto è vero che da quel programma non emerse praticamente nessuna attrice comica di qualità. Perché il genio folle, l'attore vero, insomma la testa pensante, anche se matta, era l'uomo, come nella più classica delle tradizioni; di là da iperboli e parodie, e anche prescindendo dalle ultime notizie secondo cui alcune di loro servivano come svago per i potenti di turno, compito delle Fast Food era invece, molto più semplicemente, eccitare.
Ricci se la piglia poi con l'architetto Fuksas, colpevole, secondo lui, di aver confuso le sue "parodie" con le ultra-disinibite Ragazze Cin Cin di Colpo grosso. Sarei curiosa di sapere quanti, in tutta onestà, ne sappiano cogliere la differenza; in ogni caso, le une e le altre si ricomposero proprio a Paperissima, in una puntata dedicata, chissà come, agli errori delle procaci figliole. (Consiglio pure, in particolare per il link appena citato, di leggere alcuni commenti a questi filmati, tutti redatti da uomini. Alcuni raggiungono il sublime: "questo e [senza accento] il ruolo vero per le donne", "anche le più feroci femministe depongono le armi: la freschezza e l'ingenuità di quei tempi fanno solo sorridere", "Ti guardano con quelle acconciature e ti salutano ammiccanti! T***e! Le amo", "grazie a questa trasmissione ho scoperto il ruolo della donna... erano le prime volte che mi veniva duro...").
Per concludere con Ricci, la sua autoperorazione suona tanto scomposta e patetica quanto quella delle spogliarelliste che si difendevano argomentando: "No, io non sono una pornostar. Io faccio il burlesque".
Su Non è la Rai forse non è neppure il caso di soffermarsi molto, però questa versione de Lo shampoo di Gaber (!!!) magistralmente interpretata da Antonella Elia (con "piuma" al posto di "schiuma") una sbirciatina la merita. In tal caso concordo con l'anonimo commentatore che, rivolto alla bionda starlette, ha concluso: "Beh, quella una voglia ce l'ha".
Sempre in Scherzi a parte edizione 2009, condotta dal "sinistro" Claudio Amendola, ecco la nuda Belen circondata da maschi vogliosi e vestitissimi. Da notare l'espressione di Paolo Brosio, recentemente miracolato - come ha reso noto lui stesso -.
L'umiliazione del corpo femminile viene pertanto da lontano e, benché più marcata sulle tv commerciali, si ritrova ormai dappertutto, sia sulle reti private sia su quelle pubbliche. E son tutti programmi di prima serata, alcuni (Non è la Rai) destinati a un pubblico di giovanissimi/e. Non delle eccezioni, ma la regola. L'amnesia della morale cui accenna Edmondo Berselli ha radici antiche.
Tuttavia, il vero emblema di questa amnesia a me sembra una trasmissione di cui mi occupai qualche anno fa: La pupa e il secchione. Anche qui il giochetto non cambia, Il pupo e la secchiona sarebbe stato improponibile, il maschio, benché sfigato, è comunque il cervello, la femmina il corpo. Mica un corpo da nulla. Lo testimonia l'esibizione delle "pupe" (dalle fattezze, con ogni probabilità straniere) qui sotto:
Sono consapevole del fatto che agli uomini piacciano molto, hanno palesato cosa in realtà desiderano da noi, ma può darsi che qualcuno capace di guardare oltre le... fessure esista pure, da qualche parte. I commenti sono irripetibili, ma uno, in ogni caso, vale la pena di menzionarlo, perché nella sua crudezza dà l'esatta misura di quel che accade di questi tempi, in giro: "Nora è da stupro violento". E quinci sian le nostre viste sazie.
****
N. B.: Marrakech festeggia Fatima al-Mansouri, 33 anni, la sua prima sindaca. "Sono onorata di rappresentare Marrakech, mi auguro di vivere fino in fondo quest'avventura", ha dichiarato la signora Mansouri. Le porgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.
23.8.07
proteste ipocrite per Eyes Wide Shut
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto
(.....)
Dio è Morto di Francesco i Guccini
Ora mi chiedo : 1) perchè i genitori invece di protestare ipocritamente , perchè magari sono proprio loro che abbandonano i figli alla tv , non insegnano come guardararla , quando cambiare canale canale , quando spegnerla ; 2) perchè non la guardano insieme ? invece di ...... con le loro ipocrite a scoppio ritardato proteste 3) perchè tali associazioni ( bigotte e retrograde come testimonia questo sito nelle sue pagine ) iinvece di gridare allo scandalo non tengono delle lezioni sui media come fa www.megachip.info/ che organizza corsi nelle scuole e con i genitori ( qui maggiori dettagli ) o non fanno campagne globali invece che solo su una detterminata fascia oraria
storie di serie A e storie di serie B
<<
così solita e banale come tante
che non merita nemmeno
due colonne su un giornale o una musica o parole un po' rimate,
che non merita nemmeno
l'attenzione della gente,
quante cose più importanti
hanno da fare
(....)
( Francesco Guccini Piccola storia ignobile da Via Paolo Fabbri 43 [1976] )
>>
18.4.07
Senza titolo 1767

Le foto scandalo di Berlusconi mi puzzano di pacco e di fregatura ( e di scoop costruiti ad arte ) lontano un miglio. Infatti se ufficialmente sono state scattate a chilometri di distanza, basta guardale bene e chiunque anche uno " cieco come una talpa " capirebbe che queste sono prese a distanza abbastanza ravvicinata.
Infatti sono fin troppo nitide, troppo dettagliate, troppo luminose per essere scattate da lontano.
Senza contare che manca clamorosamente l'elemento più significativo e cartatteristico di foto scattate in lontananza : l'aspetto " piatto " che contraddistingue tutte le foto scattate con zoom.
Ergo, il Cavaliere sapeva benissimo di essere fotografato !! Altro che scatti a sua insaputa....... come vuole farci credere . ma ci faccia il piacere e la smetta di fare la vittima Non bastano piangistei esasperati di Carraro e della Melandri e company per l'esclusione dell'Italia dagli Europei del 2012 .
Di cosa ha paura di un'altra strigliata da parte dela moglie o del divorzio che metterebbe in evidenza di come il suo impero finanziaro sia costruito da prestanome e scatole cinesi ? una bufala sfuggitagli di mano ?
2.2.07
Complotto di famiglia

Dopo mesi di allegri litigi, è arrivato il colpo d'ala, il lampo di genio del centrosinistra: La "lenzuolata" di Bersani, fantascientifico provvedimento di "liberalizzazione". Abolizione costi di ricarica telefonica, comunicazione unica per aprire un impresa, portabilità del mutuo,ecc..Cose mai viste in nessuna parte del mondo! Mentre già iniziava il pellegrinaggio dei grandi della terra per venire a imparare come si fanno le liberalizzazioni (da loro, pare abbiano il vizo di chiamarle normale civiltà) ecco, riesplodere le polemiche. Dopo ben 36 ore di pace, ne sentivamo tutti davvero un gran bisogno! Polemiche sul tema dei diritti civili e delle unioni di fatto. Tutto uno starnazzare, chi invoca la moglie di Prodi per vegliare sulla famiglia (ma perché, il marito dorme?), il prode Clemente che s'agita sulla poltrona ministeriale gridando "Non lo voto, è un'inGiustizia!", il Pecoraro che nella duecentocinquantesima intervista al Tg ci guarda, sorride e s'appella al programma. Ma, mentre già tutto marcisce nel tritacarne quotidiano dell'informazione, dove le notizie svaniscono nello spazio di mezz'ora, ecco arrivare Veronica, la moglie del capo, con la sua lettera accorata. Uno schiaffo silenzioso, in diretta e a reti unificate. Che dirà il povero marito Silvio, il difensore delle famiglie (sì, ne ha due)? Si scuserà o griderà al complotto, come stanno facendo i suoi fans? Nel mentre aspettiamo di vedere come va a finire (Fede s'è prenotato per la diretta, Silvio in ginocchio davanti al maniero di Arcore, abbracciato a un WC che chiede scusa cantando con Apicella "Non son degno di te") ci viene da pensare che davvero la famiglia in Italia è l'unico punto di riferimento. Per mettere in crisi (almeno per un momento) Berlusconi, infatti, ci voleva sua moglie.
Buon tutto!
6.12.05
...barlumi di cultura?
Ieri, durante il solito ascolto della mia trasmissione preferita “CATERPILLAR” su RADIODUE, mi sono detto che qualche barlume di cultura libera esiste ancora nei media “Ufficiali”...la televisione è morta ma, forse non la “Radio”.(triste considerazione ndr)
Non mi soffermo su un argomento in particolare ma, voglio solo ringraziare l’esistenza del palinsesto di Radiodue, dove si può ancora ascoltare trasmissioni di satira, di divertimento, di cultura, invitandovi ad ascoltarle per darmi ragione o torto.
Grazie a CATERPILLAR, al RUGGITO DEL CONIGLIO, DISPENSER, VIVA RADIODUE, SUMO, CATERSPORT, CONDOR, 610 , LIBRO OGGETTO, il mitico BLACK OUT....ed altri ancora.
Peccato solo per la scelta musicale appiattita alle solite scelte pop imposte dalla major, ROCKWAVE è un po’ poco, con orari quasi impossibili (dalle 24 alle 01:00 della notte!)
Chi ricorda ancora le stupende serate, quando ci si ritrovava con gli amici ad ascoltare alle 21 PLANET ROCK, luogo magico di sdoganamento musicale, dove rock, metal, dark ed altri generi meno popolari venivano presentati al pubblico da un giovanissimo Mixo (proveniente da Videomusic?), Max DeGennaro, Rupert, Fabio Deluca ed altri....?
Naturalmente per le altre radio, non posso che denunciarne l’appiattimento; si sente solo presentare gli stessi dischi, commentare notizie da settimanali, qualche chiazza qua e la di comicità, a volte solo volgare e nulla più.
E’ ancora possibile essere liberi di fare qualcosa nei media?
18.11.05
A chi giova tutto ciò?
Avvolte smetto di credere nell'intelligenza delle persone! Sopratutto quando vedo sempre di più che i nostri media sponsorizzano la pornografia "da quattro soldi" spacciandola per arte o dandogli chissà quale connotazione aurea che la eleva dalla fogna in cui dovrebbe stare, visto che una cosa è la pornografia venduta apposta, che non ha nulla di vergognoso o di innaturale e schifoso visto che la sessualità è una cosa normale e non da demonizzare, base della sopravvivenza del genere umano. Io non sono contro la pornografia, tutt'altro, ma rimango allibito dal vedere quale uso ne viene fatto! Ed i bei "balletti" che vediamo fatti dalle "veline" o dalle "letterine" o "letteronze" o dall'ultima trovata pubblicitaria di "Famiglia Cristiana" il bel popò nascosto nel box doccia dal vapore e la pubblicità recitava: "se vuoi vedere chiaro, chiama il tuo elettricista" sono pornografia. Ma ci rendiamo conto di cosa vuol dire la parola pornografia? Il Garzanti recita: " trattazione o rappresentazione, in scritti, disegni, fotografie, spettacoli, di temi o soggetti osceni, fatta senza altro intento che quello di stimolare eroticamente i fruitori." Tralasciando il fattore "mercificafione del corpo umano" perché, a prescindere delle condizioni in cui una persona si può trovare, ognuno può fare di se stesso quello che vuole, diventare una prostituta d'alto bordo come un premio nobel o una madre o una Donna! Non sta a me scegliere o giudicare per gl'altri ma è scandaloso vedere come i media spingano su questa linea, facendo primi piani alle "zizze" (od a qualunque altra "zona") senza neanche la scusa del vedo non vedo o giochi di luce per menarla sull'artistico o le "veline" che fanno la doccia in studio e si palpano come nelle migliori pubblicità dei servizi pornografici senza contare la fascia di persone che guarda il programma, perché un conto sono gli "adulti" ed un altro i "minori". Caspita, quest'argomento ha focalizzato la mia attenzione quando quasi non notavo la differenza fra i media tedeschi e quelli italiani al mio rientro. Avete mai provato a sfogliare l"Express" o il "Bild" o anche su qualunque "Anzeiger" l'erotismo è l'ingrediente principale, sarà un metodo per combattere la disinformazione? Mah! Va anche detto che la carta stampata tedesca non è un granchè! Bill Hicks diceva: “La Corte Suprema ha definito come pornografia qualsiasi cosa senza finalità artistiche che faccia venire pensieri sessuali. Nessun merito artistico… fa venire pensieri sessuali… Mi sembra una definizione che calza a pennello per qualunque spot pubblicitario.” Non mi resta che piangerlo!
Ciao Bill!
E per voi cos'è pronografia "da quattro soldi"?
Per avere info su Bill Hicks se non lo conscete per il comico che è stato o per i Tool o i Radiohead:
dISPENSER (articolo in italiano) ----------------------- Sito ufficiale della Fondazione
Oppure... Viva Google! :D
22.10.05
Senza titolo 913
incredibile ma vero ho letto in internet questa notizia incredibile che qui vi ripropongo . Essa è comica se cosi fose mi chiedo : ma allora tutti i grandi media dovrebbero invitare gli utenti ad accedere poco nei loro siti o portali . l’editoria italiana di questi ultimi anni può succedere di tutto, anche che un giornale sia costretto a chiudere perché ha troppi lettori. La cosa è proprio E’paradossale, ma purtroppo è quanto succede a La Gazzetta Web (http://www.lagazzettaweb.it) che chiude con il numero di oggi, e dalla fine di questa settimana non sarà più visitabile perché l’alto numero di contatti ha fatto scattare un aumento delle tariffe insostenibile per il giornale. E così il mondo dell’informazione perderà una voce importante e storica dell’editoria on line. Dalla sede della redazione torinese, Rita Rutigliano, fondatrice e direttore del settimanale dice: «Non so se e quando riusciremo a riprendere le pubblicazioni. A spingerci in una strada, per il momento senza uscita è stata, prima ancora del perdurare di una situazione che continua a vederci lavorare strenuamente in pura perdita economica, una notizia piovutaci addosso poche settimane fa: per rinnovare il contratto annuale, il server in cui è allocato il sito della GW esigerebbe una cifra molto, ma molto, più alta di prima». L’impossibilità di sostenere i costi di gestione ha portato quindi alla chiusura della testata giornalistica che da sempre fornisce un servizio informativo totalmente gratuito che comprende la rivista pubblicata in rete, la raccolta completa degli articoli in archivi liberamente consultabili così come il centro di documentazione costruito in sei anni di attività. «“la Gazzetta Web” – dice Rita Rutigliano- non ha mai avuto alcuna forma di sostegno né pubblico né privato. Contando soltanto sulle proprie energie e sull’autofinanziamento, ha tuttavia prodotto una considerevole mole di lavoro e migliaia di documenti relativi ai settori su cui maggiormente punta i suoi riflettori». Il successo di un giornale completamente autogestito sta nei numeri: più di 50.000 lettori, decine di Paesi d’accesso, oltre 3.700 iscritti alla newsletter settimanale, un archivio con oltre 3.300 documenti in rete. Ma questi numeri evidentemente sono una delle cause dello stop, dovuto anche al fatto che il sito non ha sponsor. Nel 2004 la Gazzetta Web ha vinto, per la categoria Internet, il primo “Premio Internazionale Turismo Torino” e quest’anno, come nel precedente, si e’ classificato fra i “Siti eccellenti” per la categoria “Informazione”, nel concorso nazionale “Donna” e’ Web/Premio Web Italia 2005. «Il responsabile dei servizi Internet – prosegue Rutigliano - mi ha fatto sapere che l’aumento sarebbe dovuto al fatto che il nostro sito “è ormai arrivato alla dimensione di un portale in tutti i sensi, soprattutto se analizzato dal punto di vista del numero dei visitatori e delle richieste”. Alle brutte notizie – si sfoga il Direttore de La Gazzetta Web - il nostro interlocutore ha poi aggiunto alcune considerazioni personali, sull’appetibilità di un sito come il nostro per inserzionisti che pagherebbero una cifra per pubblicizzare le loro attività». Sembra però che di inserzionisti il settimanale finora non ne abbia trovati malgrado la continua ricerca «si è rivelata perfettamente inutile la pubblicazione di annunci a proposito della disponibilità di spazi e strumenti promozionali – dice ancora Rutigliano- non vi hanno dato alcun peso neppure le molte realtà, grandi e piccole, delle cui iniziative abbiamo ripetutamente scritto sulle pagine della GW. Inoltre, impiegando anche per questo tempo e risorse finanziarie, abbiamo vanamente interpellato centinaia e centinaia di possibili inserzionisti. Ma tutto è risultato inutile». Nel momento difficile della chiusura del settimanale, Rita Rutigliano non vuole però darsi per vinta «perché – dice- il numero degli accessi al sito web e il plauso dei lettori ci incoraggiano e vogliamo continuare a realizzare la rivista come un servizio aperto a tutti. Ci piacerebbe, anzi, riuscire ad aumentarne le pagine incrementando la pubblicazione di articoli, sviluppando nuovi progetti, allargando il ventaglio delle rubriche per coprire altri ambiti tematici segnalatici attraverso i molti messaggi che quotidianamente giungono in redazione».
18.10.05
Senza titolo 899

Per ascoltare il discorso CLICCA QUI
Sulle primarie dirò una cosa sola, semplice e limpida: gli elettori del centro-sinistra si sono scelti, fra 7 candidati, quello che li dovrà rappresentare come candidato premier alle prossime elezioni. Agli elettori del centro-destra, invece, questo diritto viene negato. Non solo: viene imposto un leader senza consultare nessuno, con l'arroganza del boss che non ammette critiche. C'è un uomo solo che dà ordini nel centro-destra, un uomo solo che comanda, uno solo che non permette che si discuta sul suo nome. Questo non è spirito democratico, è puro spirito autoritario.
16.9.05
Senza titolo 801

Ora se questo è l'italia , negli altri paesi atlantici dove non esiste il conflitto d'interessi e dove in teoria ma non in prstivca coi dovrebeb essere una situazione migliore che in Italia , la situazione soprattutto dopo l'11 settembre 2001 , iìnon p dele migliori . Leggete qua

ROMA. Star planetarie, da Brad Pitt a Emma Thompson, da Annie Lennox a George Clooney, che schioccano le dita ogni tre secondi, a simboleggiare la frequenza con la quale un bambino muore di fame da qualche parte nel mondo: lo spot di Make Poverty History, la campagna contro la povertà che aveva culminato a luglio con il concerto mondiale Live 8, è stato messo al bando. Il provvedimento è stato adottato dall’autorità britannica sulla pubblicità che ha ritenuto lo spot «troppo politico». Ofcom, questo il nome dell’authority, ha deciso il bando perchè la campagna pubblicitaria «mira a cambiamenti importanti nelle politiche del governo e in quelle di altri governi occidentali» e quindi viola le regole della pubblicità in tv, che dagli anni Cinquanta può essere solo partitica, come in caso di elezioni, ma non può veicolare messaggi politici. L’organismo ha riconosciuto gli intenti encomiabili della campagna, ma ha affermato di «non poter far eccezioni tra buona e cattiva politica» e di dover quindi proibire lo spot. «Make Poverty History» ha reagito con sdegno: «Siamo molto delusi da questa decisione. Abbiamo fatto di tutto per far sì che lo spot rispettasse le regole della pubblicità. La campagna semplicemente sottolineava che ogni tre secondi muore un bambino per cause curabili, a causa della povertà. I milioni di persone che portano al polso il braccialetto di Make Poverty History non lo vedono come una causa partitica. Lo vedono come un tema morale del nostro tempo». Versioni diverse dello spot sono state trasmesse in Spagna, Giappone, Francia, Irlanda, Usa, Canada, Germania, Italia, Australia, Belgio e Brasile.
14.9.05
Senza titolo 798
Il Golpe elettorale di Berlusconi. Non resteremo a guardare
di Antonio Padellaro
È un imbroglio senza precedenti perché Berlusconi cambia, all’ultimo minuto e proditoriamente, quelle regole del gioco che in qualsiasi democrazia, appena decente, devono essere condivise dagli schieramenti in campo. Si abolisce con un tratto di penna il sistema maggioritario che secondo tutti i sondaggi tiene la Casa delle libertà dai cinque ai nove punti sotto l’Unione. E si torna a quel sistema proporzionale, mercato di voti comprati e venduti ai tempi della prima repubblica e quindi prediletto dalle consorterie eredi di quella gloriosa tradizione e oggi pascolanti a destra. La manovra diventa banditesca con lo sbarramento al 4 per cento: fino a oggi limitato alla quota proporzionale (25 per cento dei seggi); da domani esteso all’intero Parlamento, se il golpe verrà attuato. Significa, in concreto, che la Cdl conserva più o meno i suoi voti poichè tutti i partiti che ne fanno parte ( Forza Italia, An, Lega e Udc) superano lo sbarramento. Mentre nell’Unione, escluse le tre sigle maggiori (Ds, Margherita, Rifondazione comunista) ci sono almeno cinque formazioni sotto la tagliola del 4 per cento: Sdi, Verdi, Pdci, Udeur, Italia dei Valori. Insieme (sondaggio Mannheimer dell’altro ieri) sommano una percentuale che va dal 5,5 al 9. Se passa la truffa tutti questi voti espressi liberamente dagli elettori non conteranno più niente: spariti, cancellati, annullati. Ma il peggio non è questo. La banda del buco ha escogitato un premio di maggioranza a favore della coalizione di partiti che prevale sull’altra. Mettiamo che l’Unione prenda il 43 per cento dei voti complessivi e la Cdl si fermi al 38 (che è il distacco misurato dai sondaggi più prudenti). Con la regola messa a punto dai maestri del furto con scasso la Cdl conserverebbe il suo 38 per cento mentre all’Unione verrebbe tolto quel 5-6-7 per cento di voti ricevuti dai partiti sotto lo sbarramento. Risultato: la Cdl non solo vincerebbe pur avendo perso ma stravincerebbe rapinando all’Unione anche il premio di maggioranza. Quello che sta succedendo è talmente intollerabile che le forze dell’Unione si stanno già mobilitando per impedire con una valanga di emendamenti che a questo disgraziato paese, dopo i furti di verità e legalità, venga sottratta perfino la libertà di voto. Purtroppo, a causa dei regolamenti parlamentari che pongono precisi limiti temporali a una simile azione di contrasto, il golpe potrà essere ritardato ma non impedito. Come spesso è accaduto l’ultima speranza è riposta in Ciampi. Già ci si chiede se il capo dello Stato non debba rifiutarsi di promulgare una legge così devastante sia della volontà popolare espressa nei referendum che della regola democratica secondo cui una maggioranza uscente (e non più maggioranza dopo le ultime ripetute, clamorose sconfitte elettorali) non debba poter stravolgere il sistema elettorale per sua convenienza alla vigilia delle elezioni. La nostra è una pressione su Ciampi? Sì che lo è, rispettosa ma drammatica, convinti come siamo che anche lui sia consapevole dell’enormità di quanto sta per accadere. Purtroppo avevamo ragione nel pronosticare che Berlusconi non si sarebbe arreso tanto facilmente. Adesso sappiamo che la sua sicumera nel pronosticare un prolungamento indefinito del regime, pur imputridito e cadente, aveva una ragione d’essere. Conosceva il piano della banda. Lui faceva da palo mentre i bravi ragazzi, Follini e Casini, si preparavano allo scasso. Che triste barzelletta quella dell’Udc, brava e buona. Perciò è necessario che alla pressione dell’opposizione si unisca quella, pacifica, democratica ma ferma dei cittadini. Questi signori devono sapere che non resteremo a guardare mentre loro fanno scempio dei nostri diritti. Fonte www.unita.it
È la legge truffa che una destra disperata vuole imporre con un golpe di maggioranza a sei mesi dal voto. È un colpo di mano che disattende la volontà popolare sancita in due referendum, quello sulla preferenza unica e quello che ha introdotto il maggioritario. È una situazione di emergenza democratica, di fronte alla quale l’opposizione tutta deve mobilitarsi, subito, nel Parlamento e nelle piazze.
4.9.05
Senza titolo 761
1.9.05
25.8.05
di nuovo sassi dalò cavalcaviae influsso dei media e il loro scarso controllo
come dicevo nel mio post precedente ancora un altro fatto di follia ancora sassi dal cavalcavia
dal quotidiano IL giorno del 24\08\2005
Palermo, 24 agosto
Un sasso lanciato da ignoti da un cavalcavia sulla strada statale Palermo-Sciacca ha colpito il parabrezza di un'Audi A3 ferendo, fortunatamente lievemente, un automobilista. Del caso si stanno occupando i carabinieri del nucleo radiomobile che hanno trasmesso il fascicolo, per le indagini, ai colleghi della Compagnia di piazza Verdi a Palermo. A denunciare il lancio del sasso l'automobilista di cui sono state rese note solo le iniziali G. D.Il lancio è avvenuto alle 3.50 dal cavalcavia che si trova al chilometro 1 della Palermo-Sciacca. L'uomo viaggiava in direzione del capoluogo siciliano. Ricoverato per accertamenti al pronto soccorso dell'ospedale Buccheri La Ferla del capoluogo è gia stato dimesso. Per lui una progonosi di tre giorni per, come si legge nel referto, «un contatto con un corpo estraneo a livello congiuntivale ». dopo questo fato avvenuto per emulazione , mi chiedo come mia gli ipocriti movimenti di tutela per i minori e l'infanzia come il Moige che rompono le scatole quando c'è qualche film o trasmissione violenta e volgare e solo condannando anzi demonizzando ipocriticamente e in maniera repressiva un mezzo come la tv ormai divenuto essenziale e fondamentale tanto da sotuituire i giornali nel ruolo dell'informazione e non non intervengono per criticare "la violenza" \ il modo -- che porta poi a tali atti emulativi-- con cuii sia i tg sia al czarta stampata danno tale news e non applica " un analisi critica " dei media come invece fa il gruppo di Megachip fondato e diretto da da Giulietto Chiesa analizzando come i media danno le notizie e come le danno e cosa " c'è dietro una news " ? perchè come ho già detto da link precedente invece di vedere la tv solo come quialcosa di negativo , non fanno come fa megachip dei gruppi che insegnino a decodificare tali immagini e tali news , e non educano i figli a guardare insieme la tv o da soli ( criticamente ) invece di invocare censure ? e perchè non intervengono alal radice del problema . Infatti mario segni in un intervento sulla niova sardegna del 12 agosto dice : << nell'esercizio della attività di nonno, alla quale in vacanza dedico gran parte del tempo, mi sono capitati in mano in questi giorni una serie di giornalini, pubblicazione e libelli in circolazione tra ragazzi di otto- dieci anni. Ne ho sfogliato qualcuno e sono rimasto, lo dico con franchezza, del tutto trasecolato. Trascrivo il titolo di quello che più mi ha colpito: «Barzellette su Pierino», elegante copertina gialla con belle foto di bimbi, editore Rusconi. Ero curioso di vedere le barzellette che divertono i nostri nipoti, e mi sono accorto subito che circolano oggi, tra i ragazzi di quella età, le storielle che noi ci raccontavamo a vent’anni. Poco male, mi sono detto, non posso certo pretendere che i giovani di oggi tengano i tempi di una generazione austera e un po’ bacchettona come la nostra. Ma è il contenuto che mi ha sconvolto. Alcune delle barzellette a sfondo sessuale (definirle erotiche sarebbe fare un complimento che non meritano) erano ben al di là dei margini dell’osceno. Quasi tutte erano di una volgarità fastidiosa, inaccettabile, del tutto prive di ogni senso di humor, di finezza. Trovo giusto che a qualunque età il tema del sesso non sia più un tabù. Mi sembra che porre in mano a un bambino pubblicazioni triviali e fuorvianti su un argomento così delicato possa avere un effetto devastante. So bene che i libri che mi hanno colpito sono una goccia in un mare di media carichi di violenza e di pornografia che oggi investono i minori. Ma proprio questo mi ha sconcertato. Se è questo il livello di un libretto di apparenza elegante e proveniente da un editore serio (ma non sarebbe il caso di suggerire alla Rusconi di prestare maggiore attenzione a questo suo settore?), (...)quale è il tipo di messaggio che il mondo mediatico, e cioè tv, giornalini, video, libri e pubblicazioni di altro genere, trasmettono al mondo minorile? Quale è il suo effetto? E alcuni sconcertanti episodi di violenza minorile da cui siamo sconvolti non possono avere anche in questo fenomeno una sua radice? E questo fatto, di cui mi pare nessuno si occupa profondamente, non può avere una influenza determinante nella costruzione di quel mondo del domani di cui tutti diciamo di preoccuparci ? Circa due mesi fa ho trovato queste angoscianti preoccupazioni in un bellissimo articolo di Mario Pirani su Repubblica. Oltre questo non ricordo un editoriale, un servizio, un commento di rilievo sull’argomento. Io stesso confesso la mia ignoranza e i miei limiti. Denunciato il fatto con la sensazione che si tratti di un problema assai grave, non ho ricette sicure da offrire. Ma credo che la denuncia vada fatta ugualmente. Credo che dobbiamo porci il problema, e cominciare tutti a chiederci che cosa possa essere fatto in ogni campo, dagli uomini politici, dai semplici cittadini, dalle diverse istituzioni.[ e io ci aggiungo dagli stessi giornali e media tv ] Una classe politica che riacquistasse il senso del dovere, dell’etica, darebbe anche qui un segnale. Molte utili iniziative andrebbero prese. Non sarebbe il caso, ad esempio, di una indagine parlamentare intorno agli effetti dei media sul mondo minorile? Acquisita una serie di dati, una campagna di informazione e di sollecitazione su questo problema potrebbe essere utile, anche utilizzando gli strumenti della cosiddetta pubblicità istituzionale. Trovo giusto che si utilizzino fondi pubblici per sensibilizzare i cittadini sul pericolo degli incendi. Non sarebbe ancora più utile sensibilizzare i genitori sul pericolo che in questo campo corrono i loro figli ? Ma è dalla società che deve venire la risposta più forte. In un campo ai confini tra morale, educazione e famiglia è solo la sensibilità collettiva, la convinzione comune che si tratta di un problema di enorme rilievo che richiede una grande attenzione e un grande sforzo che può creare un vero argine. Ebbene, spero con tutto il cuore di sbagliarmi, ma io vedo una scarsissima coscienza del problema. Mi sembra che pochi avvertano quanto è stato profondo il cambiamento, quale è oggi l’influenza dei media sulla formazione dei minori, quanto è terrificante il contenuto di questo fiume mediatico. A differenza di una volta, non sono più solo famiglia, scuola e amicizie a formare il minore, ma anche i media. È per questo che sollevo il problema e getto un sasso nello stagno. Ma è un sassolino, purtroppo, mentre qui ci vorrebbe un macigno. Mi auguro che qualcun altro ci pensi, che si apra un dibattito. Se qualcuno mi dimostrerà che ho torto non ci sarà persona più felice di me. Se ho ragione parliamone tutti assieme, e vediamo che cosa si può fare. >> concordo anche se non sono d'accordo con seggni e company , anche se non sono d'accordo sulla censura . perchè quella barzeletta che si raccontava anni fà : << Un bambino : mamma mamma chi sono i maniaci sessuali , la madre : l'espresso , panorama ...,>> perchè le copertine dei settimanali ( salvo diario , avvenimenti , e pochi altri ) oppure inserti di quotidiani come D di repubblica con relativa pubblicità o la pubblicità in gernerale fanno largo uso di tale volgarità
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...

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