Un passato turbolento segnato da atti di violenza, un presente di riabilitazione e un futuro che Gianfranco, diciottenne con una fedina penale non immacolata, sogna da educatore. La sua storia, raccontata in un’autobiografia di settanta pagine, è un grido di aiuto rivolto a chi, come lui, combatte demoni interiori e rischia di perdersi.Al sito web locale Casteddu Online, il ragazzo non nasconde il suo passato, anzi lo sbatte in
prima pagina: un mappamondo scagliato contro un professore, un pugno a un altro docente, fino all’episodio più grave, l’aggressione con una pala ai danni di un compagno di classe, per il quale si è sottoposto a un percorso di messa alla prova. “Ho provato a contattare il mio compagno per scusarmi, ma non ho ricevuto risposta”, confessa, consapevole del dolore inflitto.Oggi, dopo un percorso riabilitativo e la maggiore età, il ragazzo ha deciso di esporsi, di dare un volto e una voce al suo vissuto. “Soffro di un disturbo bipolare che sto curando”, rivela, sottolineando l’importanza del supporto medico e familiare nel suo percorso di crescita“Quanti ragazzi ancora devono soffrire come ho sofferto io senza ricevere aiuto?”, si chiede il 18enne, trasformando la sua esperienza in un monito per le istituzioni e la società. “Il mio libro è un messaggio di speranza, la dimostrazione che una seconda possibilità è possibile”.Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero, il ragazzo ha intrapreso un percorso universitario in ambito umanistico, con l’obiettivo di diventare educatore. Una scelta che può apparire paradossale, ma che per lui rappresenta la chiusura di un cerchio: “Chi, se non io, può capire il disagio di questi ragazzi e aiutarli a trovare la strada giusta?”.Solo il tempo dirà se la scelta di Gianfranco sarà quella giusta, ma la sua storia, per quanto controversa, rappresenta un esempio di come il recupero e la redenzione siano possibili, anche dopo aver commesso gravi errori.
-------
da lorenzo tosa del 17\9\2024
Edoardo Prati ha 20 anni. Venti.
Poche ore fa è intervenuto a Cagliari alla cerimonia inaugurale del nuovo anno scolastico, alla presenza del Presidente Mattarella, e agli studenti ha dedicato un monologo che oggi, in questi tempi balordi di Sangiuliani, di trash elevato a intrattenimento, di scuola e insegnanti umiliati e di cultura in macerie, merita di essere letto fino in fondo, riletto, assaporato, condiviso.“Gli studenti meritano un discorso pensato. Sono uscito da poco dalle aule scolastiche e mi sono trovato a fare un bilancio. Di vent’anni che ho tredici li ho passati a scuola. Ho pensato di dirvi una cosa tipo ‘siate voi stessi’. Poi mi sono accorto che tutti i discorsi così mi stanno antipatici, vi invitano a essere qualcosa di unitario che io non sono.Quando abbiamo cercato di creare una lingua unitaria nel ‘500 ci siamo resi conto che non esiste alcuna lingua senza una tradizione letteraria. E non esiste un me stesso senza un insieme di tessere. Ecco cosa ho capito della scuola. Io sono stato Lorenzo Balla, un umanista del ‘400, ho copiato i grandi. Poi sono stato Poggio Bracciolini, un altro umanista. Ho cercato al di fuori di ciò che mi veniva proposto. La scuola è il luogo sacro della disubbidienza, soprattutto verso sé stessi. Poi sono stato Lorenzo Il Magnifico, ho rivendicato la novità.Poi sono stato Ariosto, Tasso, ho assecondato la malinconia, il dolore. Sono stato Pascoli e Leopardi. Ho anche mentito a me stesso, e sono stato D’Annunzio. Poi sono stato onesto, sono stato Saba. Poi sono stato Pirandello: la scuola ci permette di essere il contrario di quello che eravamo prima. Mi sono visto indietro e ho visto tutti questi anni costellati di persone in questo laboratorio dell’ascolto. Ho visto i docenti che sono ancora lì in un mondo che sembra non riconoscere la loro importanza. Professori con pregi e difetti che tuttavia rimangono, ai quali spero arrivino le nostre scuse prima o poi. E noi, che ci apprestiamo ad iniziare questo nuovo anno, non siamo solo il futuro del Paese, siamo il presente. Con le nostre battaglie e la polvere non peserà sulle nostre spalle finché saremo Michela Murgia e avremo ben chiaro che il mondo ci deve sapere”.Io, da ex studente, a Edoardo voglio solo dire una parola, di cuore e di stima.
-----
La sindaca di Firenze Sara Funaro, insieme alla sua giunta, ha approvato un provvedimento simbolico ma di grande civiltà.Una sorta di “Ius Scholae” grazie a cui il Comune riconoscerà la cittadinanza onoraria a tutti gli studenti stranieri residenti in Italia che abbiano completato un ciclo scolastico. E, insieme, nell’Ordine del giorno, sollecita un intervento immediato al Governo per colmare questa vergognosa lacuna legislativa.Mentre Meloni nega l’evidenza e si arrocca in difesa di non si sa quali principi, abbiamo una sindaca che colma le lacune dello Stato centrale, dimostrando di essere anni luce avanti a chi vuol fermare il vento con le mani.Questa è la differenza, spiegata bene, tra una prima cittadina che apre, include, estende diritti (sul solco di Lepore a Bologna) e una prima ministra che li nega, li cancella, e lo rivendica pure con orgoglio.La dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che no, non sono tutti uguali. Che votare (o meno) persone perbene cambia la vita delle persone.
-----
Lo so che l'ultima storia non c'entro con la scuola , ma io l'ho troivata bellissima perchè smonta il luogo comune che siano solo i cani amici fedeli
Come mostra il video pubblicato su TikTok (@x_laurabee_x), lo riporto anmche qui sotto
Come mostra il video pubblicato su TikTok (@x_laurabee_x), lo riporto anmche qui sotto
@x_laurabee_x The most wholesome cute thing ive ever witnessed 😭🐾🫶🏻
♬ New Home - Frozen Silence
ad accompagnare il nonno di Laura è un amico speciale. Al suo fianco c’è sempre Tattie, una gatta dal pelo tigrato, che lo accompagna passo dopo passo con una dedizione rara.
Sembra quasi impossibile pensare che un gatto, notoriamente indipendente e distante, possa comportarsi così. Eppure, Tattie è lì ogni giorno, come se volesse assicurarsi che il suo anziano amico non fosse mai solo.
"È incredibile," racconta Laura. Ogni mattina, appena mio nonno esce per la sua passeggiata, Tattie lo segue senza esitazione. Non importa dove lui vada, lei è sempre al suo fianco, camminando con lui come una piccola guardiana silenziosa”. Una scena ha conquistato il cuore di molti, soprattutto perché spesso a queste passeggiate si aggiungo anche altri gatti della zona. E non è raro vedere il nonno e Tattie inseguiti da altri mici, un po’ come nelle favole.Il modo in cui il gatto si ferma per aspettarlo è adorabile. I due si conoscono bene e lei quasi prevede la sua andatura e le sue pause, consapevole delle difficoltà che il nonna ha a camminare e che compensa con la sua forza di volontà. E con la sua presenza costante, Tattie vuole dimostrare al mondo che anche i gatti possono essere fedeli compagni che non hanno nulla da cui invidiare ai cani.
"È incredibile," racconta Laura. Ogni mattina, appena mio nonno esce per la sua passeggiata, Tattie lo segue senza esitazione. Non importa dove lui vada, lei è sempre al suo fianco, camminando con lui come una piccola guardiana silenziosa”. Una scena ha conquistato il cuore di molti, soprattutto perché spesso a queste passeggiate si aggiungo anche altri gatti della zona. E non è raro vedere il nonno e Tattie inseguiti da altri mici, un po’ come nelle favole.Il modo in cui il gatto si ferma per aspettarlo è adorabile. I due si conoscono bene e lei quasi prevede la sua andatura e le sue pause, consapevole delle difficoltà che il nonna ha a camminare e che compensa con la sua forza di volontà. E con la sua presenza costante, Tattie vuole dimostrare al mondo che anche i gatti possono essere fedeli compagni che non hanno nulla da cui invidiare ai cani.
ed un fncl alla ministra fedeli che l'unica cosa che l'unica cosa che sa dire ( meglio strare zitti a questo punto anzichè ripetere il solito disco rotto )
Fedeli: "I presidi devono seguire la legge, bisogna andare a prendere i figli a scuola"
Non c’è posto, scuola negata a bimba
«E’ una situazione davvero paradossale e incresciosa – attacca Armano – ho sollevato ripetutamente la vicenda, ma la risposta dei due istituti comprensivi è sempre stata la stessa: spiacenti, siamo al completo. Così si nega il diritto all’istruzione previsto non solo dalla nostra Costituzione, ma dal semplice buonsenso e dalle regole del vivere civile». La famiglia di Antonella ha lasciato Casteggio in estate, dopo l’acquisto di un appartamento nella zona di Pombio. «Il trasferimento – spiega ancora Armano – non era in programma, è stata una decisione improvvisa di fronte all’opportunità di una buona sistemazione abitativa a Voghera». Per questo, quindi, non è stata fatta la pre-iscrizione alla seconda elementare a marzo. Ma quando i genitori, dopo il cambio di residenza, hanno chiesto l’iscrizione alla Provenzal, l’elementare più vicina a casa, la strada era sbarrata. «Il papà – racconta il legale – fa il benzinaio nella zona di Casteggio, si alza prestissimo al mattino e non può accompagnare la figlia a scuola. La mamma non ha la patente e deve occuparsi anche dell’altra bimba di 4 anni che frequenta la materna. La soluzione della Provenzal, dunque, era la più pratica».
Dopo i ripetuti dinieghi, Armano ha scritto all’Ufficio scolastico provinciale e fatto poi partire una diffida all’istituto comprensivo di via Dante, da cui dipende la Provenzal. Quest’ultima lettera è finita ieri sul tavolo del dirigente, Marco Barbisotti: «Non ero a conoscenza del problema – puntualizza il preside – ma appena informato mi sono attivato per risolverla. Purtroppo alla Provenzal non c’è più spazio (il tetto dei 25 alunni per classe si può superare solo in alcune circostanze), ma stiamo lavorando per inserire la bambina alla Leonardo da Vinci». La scuola è in via Aspromonte. Non proprio sotto la casa di Antonella