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22.5.19

tappa tempiese del progetto Viaggio in Sardegna: 377 Project di Sebastiano dessany

N.b  per   i  lettori  vecchi e nuovi  , foissi  ed  occasdsionali per   segnalazioni  di   difficoltòà  di lettura    da parte  di chi mi  legge   dai social   su  cui  metto alcune righe  iniziali    ,  i  rifermenti    consigliati fatta  (  siti per  approfondire    ,  libri , film ,   canzoni  , ecc  )    saranno messi   ,  in via  sperimentale  ,  in chiusura  post




Dopo 11 anni , da quel che interpretato dall'introduzione http://377project.com/il-progetto/   al  suo  diario di  bordo ,   di assenza dalla Sardegna, Sebastiano Dessanay ha voluto riprendere i contatti con la sua isola attraversandone tutti i comuni, per incontrare la gente del posto, ascoltare i loro racconti e vivere insieme a loro esperienze uniche. Motivo della scelta, la mancanza dell’isola ma anche ritrovare quell’uomo sardo che per diverso tempo aveva abitato la sua persona. del suo percorso, dove descrive   con dirette    fb  e    video   il suo viaggio in bici.  nella  tappa  tempiese (  lunedì  20 maggio 2019   di     cui  trovate    ai lati  alcune  foto    (  le  altre insieme  ad alcuni video  le   trovate   sui miei social    istangram   e  facebook  mia  :   bacheca    e  nostra   pagina   , e ci ha parlato del suo diario  \ moleskina  dove non solo riporta le sue sensazioni, ma anche la sua musica che nasce spesso dall’improvvisazione  e dall'ispirazione .  Ma per  noi  dell'associazione  la sardegna  vista  da  vicino  l'ha  fatto  con le  sue  foto  
L'incontro   prima  alla  libreria  bardamu 





e  poi  all'associazione  culturale fotografica    la  sardegna  vista  da  vicino





e  poi la  cena    in pizzeria   hanno ulteriormente  confermato in pieno   le  prime  impressioni  avute    dalla lettura  dei aggiornamenti  facebook     trovate  sopra  l'url della  pagina  e    del  suo blog   e  da  un articolo  riportato  da me     su questo  blog    su  di lui  . Infatti la descrive  la descrizione  

 di  https://cantonmarittimo.jimdo.com/2018/12/31/viaggio-in-sardegna-377-project/











C’è chi parte per affrontare viaggi avventurosi e impegnativi, quasi epici, in capo al mondo, a piedi, in bici, in Vespa, in barca a vela, in barca a remi, o con modalità di trasporto ancora più particolari e improbabili.Sono i moderni esploratori, viaggiatori e sognatori allo stesso tempo, alla ricerca di esperienze e sensazioni autentiche, sempre più rare in un mondo appiattito dalla globalizzazione.
Ma non sempre è necessario andare lontano, magari a decine di migliaia di chilometri di distanza da casa.
L’impresa che può arricchire di emozioni, lasciando un segno indelebile nella propria vita la si può trovare molto più vicino, quasi dietro l’angolo.
Così come si possono offrire suggestioni interessanti anche per chi ti segue a distanza, senza che queste arrivino necessariamente da località esotiche e remote.
Perché questa è una caratteristica, questa volta positiva di un mondo social sempre connesso in rete, la condivisione da parte dei moderni viaggiatori, passo dopo passo, del proprio percorso. [....  continua  sul  sito   ]
Quindi    vale  questa  citazione   fatta mia   presa     da  uno   tanti account  che  taggano la sua bacheca  facebook

“La persona speciale e quella che basta un attimo per notarla, un ora per apprezzarla è una giornata intera per renderla indimenticabile” Questo sei stato e sarai per me dopo la giornata di ieri..❤️
grazie per aver condiviso con me e la mia famiglia questa tua tappa e per il fascino che mi hai tramandato di questo tuo percorso. Spero che il mio piccolo contributo nella tua giornata di ieri sia stato all altezza delle tue aspettative per quello che sarà il tuo progetto finale! Grazie di cuore
  
Un    tipo alla Philippe  Daverio   insomma   un ottimo compagno di strada




IL progetto di Sebastiano lo  trovate
sul web:
http://377project.com/
su Facebook:
https://www.facebook.com/377project/
https://www.facebook.com/sebastiano.dessanay
su Instagram: 
https://www.instagram.com/377project/

Libreria Bardamu
https://www.facebook.com/libreriabardamu/
la sardegna vista da vicino
https://www.facebook.com/La-Sardegna-Vista-da-Vicino-291471094257704/

Colonna  sonora
  • Riportando tutto a  casa   -  Mcr   in particolare le  canzoni  : Ninna  nanna    e  il bicchiere  dell'odio  (   anche  se  poi  è un  arrivederci   ) 
  • Le  radici e  le  ali    -  Gang  
  • La  terra  , la  vita  ,  una  questione  privata   - Csi   in particolare   le  canzoni  : del mondo, esco 
  • radici -Francesco Guccini   in particolare  il vecchio  ed il bambino  , radici
  • Le radici ca tieni (con testo  ) - Sound  System 


 

12.7.18

Il “Cammino” di Adriana, 78 anni, pellegrina laica L’avventura a Santiago di una ex insegnante sassarese per ricordare una amica scomparsa

Viaggiano i viandanti , viaggiano i perdenti \ Viaggiano i perdenti, più adatti ai mutamenti \ [...] Viaggia la polvere viaggia il vento viaggia l'acqua sorgente [...] da C.S.I. - In viaggio (Ko de mondo, 1994)



Il camminino  di Santiango de  compostela    oggi sempre più spesso anche laico ed più lungo e più celebre d’Occidente insieme alla via Francigena.  Infatti  l'interessante  mostra    (  di  cui  ne  trovate   sotto uno scatto preso  dallla  galleria  di https://viaggi.corriere.it    contente  in questo articolo ) tenuta nel 2016 al museo delle culture di Milano Serendipity – I volti del Cammino, 46 immagini fra ritratti e paesaggi raccolti dal fotografo Tommaso Pini in viaggio verso Santiago de Compostela, lungo più di 800 km, in trenta tappe tradizionali.
Uno scatto dalla mostra sul Cammino di Santiago al Mudec di Milano. Soprattutto, scrive Mattei, “preparatevi a entrare in una dimensione quasi mistica. Si dice che il cervello umano viaggi a cinque chilometri orari, la stessa velocità del pellegrino. È forse per questo che durante il cammino si scivola in uno stato quasi ipnotico, in stretto contatto con la propria interiorità”.

 Uno scatto dalla mostra sul Cammino di Santiago tenuta  nel  2016 al Mudec di Milano.



 dimostra   come tale  percorso sia non solo religioso     \  confessionale  ma  anche laico .  Infatti Per alcuni è un pelligrinaggio. Per altri un modo per sfidare i propri limiti. Altri ancora lo vedono come un’opportunità per stare in contatto con sé stessi e Dio, altri come un’esperienza di vita. Nessuna risposta è quella ultima e definitiva  come potete leggere  dalla storia    riportata  sotto   , quindi, chiediamoco  come ameremo  farlo? Cosa vorremo  vivere? Cosa  ci spinge a farlo? Cerca la tua risposta e in base a quella vivi il tuo Cammino. Rimani anche aperto al fatto che strada facendo le tue motivazioni potrebbero cambiare strada  facendo man  manbo  che   ti avvicini ala  fine  del percorso (   o  della  tappa  scelta  )  
Ecco quindi  --  sempre  dall'articolo , sopracitatonelle prime  righe  di  questopost  ,  delll'inserto viaggi del corriere della sera  --- scrive Mattei, “preparatevi a entrare in una dimensione quasi mistica. Si dice che il cervello umano viaggi a cinque chilometri orari, la stessa velocità del pellegrino. È forse per questo che durante il cammino si scivola in uno stato quasi ipnotico, in stretto contatto con la propria interiorità”. Uno scatto dalla mostra sul Cammino di Santiago al Mudec di Milano. Soprattutto, scrive Mattei, “preparatevi a entrare in una dimensione quasi mistica. Si dice che il cervello umano viaggi a cinque chilometri orari, la stessa velocità del pellegrino. È forse per questo che durante il cammino si scivola in uno stato quasi ipnotico, in stretto contatto con la propria interiorità”.


Ulteriore  prova  \  dimostrazione di ciò  è  questa storia  raccontata  dalla nuova  sardegna  online del 12\7\2018






SASSARI. L’esperienza è di quelle che non scorderà facilmente, tanto più che dal viaggio è tornata con un carico di ricordi e suggestioni uniche. Adriana Metrano, ex insegnante, 78 anni, di Sassari, è reduce dal Cammino di Santiago. «Non ho fatto niente di straordinario – tiene subito a precisare –, tanto più che il percorso non l’ho completato, però finalmente ho capito lo spirito che anima una persona non credente a intraprendere un viaggio faticoso, ma altrettanto coinvolgente dal punto di vista umano».
Sì, perché la signora Adriana ha deciso di partecipare al viaggio con un gruppo di amici proprio con l’intenzione di farsi un’idea precisa dei motivi che spingono un laico a percorrere ottocento chilometri a piedi. Ma lo ha fatto anche nel ricordo di una cara amica scomparsa di recente che ha voluto concludere la sua esperienza terrena solo dopo avere fatto il Cammino.
 


«Il viaggio è stato bellissimo e anche se ho fatto solo otto tappe per un totale di duecento chilometri ho incontrato genti diverse, visto posti meravigliosi e sentito persone esprimersi in tante lingue, il Cammino infatti è una straordinaria porzione di mondo, un’esperienza unica in cui si recupera la dimensione umana che forse, di questi tempi, sta venendo meno». «Camminare, parlare con persone sconosciute con le quali durante il tragitto si stringe amicizia sincera, è bellissimo». Perfino il tempo è stato clemente, Adriana infatti ha raccontato che nelle due settimane tra il 15 e il 30 giugno scorsi, ha piovuto solo due volte e comunque in modo non eccessivo.

Cammino di Santiago
https://www.gioia.it/idee/viaggi/a4689/cammino-di-santiago-da-dove-partire/
«La sera, quando si arriva negli ostelli, il clima è improntato alla cortesia e alla solidarietà più totali, si consuma un pasto semplice, chi lo desidera chiacchiera, ma soprattutto si recuperano le forze per la tappa successiva». In Sardegna è attiva perfino una “Confraternita di Santiago”, associazione composta da persone che hanno già fatto il Cammino, che non solo fornisce tutte le informazioni necessarie per affrontare l’esperienza di un viaggio così importante, ma consegna anche le credenziali: «Si tratta – spiega la signora Adriana – di una specie di depliant sul quale il pellegrino, durante la marcia, attacca un bollo ogni volta che conclude una tappa e alla fine ha il riepilogo, anche materiale, dell’esperienza vissuta fino a qual momento».

Sul piano della fattibilità Adriana non ha alcun dubbio: «E’ un’esperienza alla portata di tutti – conclude – che si può fare in serenità e sicurezza, senza patemi d’animo e, soprattutto, senza avere paura della fatica perché ognuno cammina seguendo il proprio ritmo». (a.me.) 

E  un viaggio    scongliato  ai wi-fi  e  non  dipendenti  . Infatti  fra  i consigli    di questo articolo di  https://www.donnamoderna.com/  c'è   questo 


4. Evita di essere il camminatore Wi-Fi dipendente
Se nel 2012 raramente si vedevano persone con il cellulare lungo il cammino, nel 2014 fu la costante tanto che nei luoghi di ristoro sulle lavagne esposte fuori invece che scrivere “BOCADILLOS Y REFRESCOS” ovvero “PANINI e BIBITE”, la frase più in voga era “TENEMOS WI-FI” ovvero “ABBIAMO IL WI-FI”. Fatti un regalo: spegni il telefono o se proprio non riesci accendilo la sera. La gente non muore sul Cammino ed è uno dei luoghi più sicuri della terra, quindi il telefono e internet non ti servono. Goditi il silenzio, parla con le persone che incontri e vivi il CARPE DIEM.

Altri motivi  tratti da https://it.aleteia.org/2018/07/23/7-frutti-straordinari-del-cammino-di-santiago  per  farlo o rifarlo sono : 


1) Allontanarsi dal trambusto del mondo
2 ) Staccarsi dal superfluo
3) Contemplare il paesaggio: il creato
4) Camminare godendosi il silenzio
5) Condividere con altre persone
6) Riflettere e incontrare se stessi
7)Incontrarsi profondamente con Dio




IL  cammino  , non l'ho fatto  ma mi  propongo di farlo  ,  lo farò prima o  poi  ,  perchè  :attratto   dai racconti  d'amici e  partner  d'amici   che lo  hanno fatto   e da :  questo articolo  web   

Decisamente camminando si fanno incontri interessanti. Spesso però  <<  non si sente l’esigenza di scambiare numeri di telefono o facebook, perché ci si gode il momento senza esigenza di altro. Sebbene non li rivedrò più, non scorderò mai il ragazzo di Budapest che aveva percorso a piedi la strada dalla sua città fino alla Spagna… quasi 3000 km a piedi con un budget di 7,30 euro al giorno. Non scorderò mai il giapponese di 74 anni che era partito da Parigi e a piedi finito il Cammino si sarebbe imbarcato per il Sudamerica. Non scorderò neppure Silvia, una mamma italiana che lasciati a casa figli e marito era partita da sola e, per sempre, ricorderò le sue lacrime di gioia quando il figlio diciannovenne le scrisse “sei forte mamma!”. Enrique detto Kike invece, è diventato un amico e ancora oggi ci sentiamo.  >>Il Cammino ti fa riscoprire tanta beltà e tanta fratellanza nei confronti di perfetti sconosciuti, che in qualche strano modo diventano parte di te   

Infatti  


c'è diversità tra amico e Pellegrino.
Che c'è diversità tra una cena pagatami qui e una birra offertami la.
Che c'è diversità tra passare del tempo e trascorrere del tempo.
Che le giornate vanno riempite.
Che i baci dati.
Gli schiaffi anche.
Che i ti voglio bene detti.
Che l'oggi annulla il ieri.
Che ogni sguardo della gente cela storie diverse.
Che non a tutti è dato conoscerle.
Non a tutti e' dato svelarle.
Che un "buongiorno" è diverso da un "buen camino".
Che le vesciche guariscono.
Che la fame passa.
Lo sconforto anche.
Che un pellegrino lo riconosci non dallo zaino ma dagli occhi.
Che da laggiù non si torna mai.. ed è per questo che invece, laggiù si ritorna sempre

  

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...