A cominciare dalla sovranista Radio Savana, twitter è pieno di video di cinesi che mangiano topi vivi per dare ragione al presidente veneto
ed alle sue ............
In risposta a
Un paese come la Cina dove in molti paesi sono ancora all'età della pietra non ci puo dare lezioni di civiltà !
tra le poche risposte dei nonseguaci ma di gente che ha ancora un cervello c'è questa
Per la verita mangiamo anche gatti e cose orribili o sporche come lumache, rane, aragoste e via dicendo.. e animali ormai da compagnia come i conigli.a Cina conta 1 miliardo ( o forse qualcosa in più ) di persone e un territorio grande e diversi stili di vita.Da metropoli all'occidentale e per certi versi piú avanti a zone rurali ancora con stili piú antichi e zone http://povere.Al solito,dovete fare discorsi semplicistici e demagogici e slogan
Prima di guardare all'estero e a cosa mangiano all'estero guardassimo cosa mangiamo noi
Infatti mentre Luca Zaia (non) si scusa con i cinesi per le storie sui topi vivi e dice, come sempre, di essere stato frainteso e strumentalizzato, grazie a Twitter torna in mente una vecchia storia che risale al 2015 e vede protagonista Mirco Lorenzon, assessore provinciale alla caccia e alla pesca, che si offrì come volontario per il primo banchetto a base di nutrie. Raccontava all’epoca Oggi Treviso:
Dall’antipasto ai secondi. Al forno, arrosto o in umido. Nutria (sì, avete capito bene) per tutti i gusti alla cena organizzata sabato sera a Pieve di Soligo, a base, naturalmente, di nutria.
A far da apripista
l’assessore provinciale Mirco Lorenzon, vero appassionato che già lo scorso marzo aveva dato vita alla prima cena a base di nutrie. Ai fornelli la signora MariaGrazia, esperta cuoca, che ha preparato i piatti per i commensali: un gruppo di oltre 50 persone che da qualche tempo si dedica alla riscoperta gastronomica di questo animale.
E insomma, de gustibus non est disputandum, nevvero?
<< Ora è vero che ci sono anche dei video ( salvo che non siano originali e non modificati o montati ad arte corsivo mio ) >> e --- secondo questo articolo di https://www.globalist.it del 29.2.2020 ---- sono piuttosto impressionanti. E ovviamente, da ieri stanno facendo la loro comparsa in moltissimi account di sovranisti e sostenitori della Lega, che per dare ragione a Zaia stanno riempiendo twitter e non solo
Ma sono dei piatti in teoria proibiti, bisogna ricordarlo. E giudicare un popolo da quello che mangia potrebbe essere un boomerang: i topi fanno più impressione a noi occidentali perché più abituati ad associarli alla sporcizia, ma ci sono molti piatti che prevedono l'uccisione di animali appena nati (pensiamo ai maialini da latte, impiegati in moltissime ricette italiane, o alle uova di pesce o a moltissimi frutti di mare) o larve . Senza contare che, essendo piatti proibiti, su twitter c'è chi sta spiegando - con anni di vita in Asia alle spalle - che si tratta di 'stravanganze di pochissimi' e che la maggior parte dei cinesi la reputa una pratica disgustosa. >>.
Ma sopratutto la verità credo sia rappresentata dal fatto che l’Occidente (che letteralmente significa Tramonto) sostanzialmente abbia formulato un parere sulla Cina, legandolo al suo buio passato pre e maoista. Chi critica in maniera molto prossima all’odio, sicuramente non conosce la Cina degli ultimi 20 anni, la quale benché debba fare ancora un percorso verso l’appropriazione di maggiore Cultura Moderna (che nel frattempo sta abbandonando l’Occidente...), si è trasformata al punto da essere irriconoscibile se vista con gli occhi del passato....
Ciò che ai sovranisti sfugge è che Zaia potrebbe anche aver detto una verità, e i video lo dimostrano. Ma essa viene usata per nascondere le contraddizioni politiche ed amministrative di come le istituzioni regionali abbiano agito a casaccio . e che l'Italia è un momento di difficoltà, decine di migliaia di persone stanno annullando i loro viaggi in un paese che di turismo vive, gli alberghi sono vuoti, i ristoranti chiusi. E allora, dare la colpa del Coronavirus a un popolo che 'non si lava e mangia topi vivi', un popolo che - di contro - ha gestito l'epidemia limitandola per moltissimo tempi solo all'interno dei suoi confini e che ha la funzionalità di costruire ospedali in 8 giorni per gestire l'emergenza,soprattutto sta aiutandoci a caro prezzo per lo studio di un antidoto
corriere della sera online del 29,2.2020
La Cina punisce il professor Zhang che ha scoperto la sequenza del virus
Il suo laboratorio di Shanghai è chiuso dal 12 gennaio: il giorno prima, quando Pechino negava l’epidemia, aveva divulgato i risultati sul genoma e raccomandazioni sui contagi
La Cina ha chiuso il laboratorio di Shangai che per primo ha isolato e messo a punto la sequenza del genoma del nuovo coronavirus. Il laboratorio del Centro di salute pubblica dove lavoravano i ricercatori coordinati dal professor Zhang Yongzhen è stato chiuso per una non meglio precisata «rettifica» il 12 gennaio scorso, all’indomani della pubblicazione online della loro scoperta: strano modo di «premiare» una divulgazione che ha aiutato la messa a punto di kit diagnostici da parte di diverse società nel mondo.
La chiusura del laboratorio, disposta dalla Commissione per la salute di Shangai, pare sia dovuta al fatto che il laboratorio ha pubblicato i dati prima di essere autorizzato, ricostruisce il South China Morning Post. I ricercatori sarebbero stati «puniti» per aver agito in modo unilaterale.
Poco importa che non abbiano aspettato il via libera da Pechino, per non perdere tempo prezioso.
Zhang e la sua squadra avrebbe insomma interferito con i tempi lunghi della politica, in un primo tempo restia a creare allarme intorno al virus.
Il suo laboratorio aveva riferito dell’esito delle sue ricerche alle autorità alla Commissione di salute nazionale il giorno stesso in cui erano state conseguite: il 5 gennaio, precisa il giornale di Hong Kong. Nell’informativa il professore raccomandava anche «misure di controllo e prevenzione del virus» da adottare subito nei luoghi pubblici. Questo due giorni prima dell’annuncio ufficiale di Pechino sul legame tra i misteriosi casi di polmonite di Wuhan e un nuovo coronavirus, quando ancora il contagio da uomo a uomo era messo in discussione.
I ricercatori di Zhang, non ricevendo alcun riscontro dalle autorità, sei giorni dopo, l’11 gennaio, hanno divulgato su alcune piattaforme scientifiche online i loro risultati. La direttiva di Xi con le misure per arginare la diffusione dell’epidemia arriverà soltanto il 20 gennaio.
Ora che l’emergenza è globale e che la Cina ha superato il picco dei contagi, il professor Zhang e i suoi speravano di poter tornare al lavoro. Invece no. «Hanno inviato quattro richieste di permesso per riaprire il laboratorio, tutte rimaste senza risposta — riporta il giornale di Hong Kong citando una fonte vicina ai ricercatori —. La chiusura ha avuto un grande impatto sugli scienziati e le loro ricerche proprio nel momento in cui dovrebbe esserci una corsa contro il tempo per trovare dei rimedi contro il virus».
non è una saggia mossa diplomatica. È, a dirla fuori dai denti, una scemenza colossale, nonché una grande mancanza di rispetto. In Cina è tradizione mangiare topi vivi: ognuno si tenga i suoi commenti schifiltosi per sé, specie se rappresenta un'istituzione del paese. Dare la colpa agli altri in un momento di difficoltà fa apparire l'Italia, quella che è tanto cara ai sovranisti, come un paese permaloso e debole.