pronunciate in diretta sulla Rai, è scesa giù dal podio. Il suo quarto posto è come se avesse vinto e non ha vinto solo in vasca perché il quarto posto a un’Olimpiade a 19 anni per un centesimo di secondo È una vittoria . Benny ha vinto soprattutto fuori con un’intervista alla Rai che è una sintesi di tutto quello che è lei e che dovrebbe essere un’atleta davanti allo sport che ama : Benny ha pianto “lacrime di gioia”, ha espresso gratitudine per essere lì, per essere tra le migliori quattro al mondo (ma vi rendete conto di cosa significhi?), per potersi godere ogni attimo di questo viaggio
“Ne ho sentite di ogni. ‘Ti hanno derubato’, ‘Arbitraggio scandaloso’. ‘È una vergogna’. Eppure a me viene da dire che sono un ragazzo fortunato. Ho 22 anni, una famiglia stupenda, amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole. Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre!”letteralmente insegnando come si vince e come si perde.
eccone un altro toccante , una notizia inaspettata.
La schermitrice egiziana Nada Hafez, dopo aver gareggiato nella specialità della sciabola ed essere stata eliminata agli ottavi di finale, ha deciso di affidare ai social il segreto custodito gelosamente fino a quel momento.Risvegliamoci dal Medioevo e finiamola con questi luoghi comuni. Le donne che si truccano, che fanno tardi. Si può scherzare e non bisogna certo rinchiuderci dentro il tunnel del politically correct. Ma le donne di cui parlava Bob Ballard, commentatore di Eurosport licenziato per quelle frasi sessiste («Beh, le donne hanno appena finito. Sai come sono le donne...che se ne vanno in giro a truccarsi»), non solo non si stavano truccando. Stavano volando nell'acqua della piscina parigina, mentre lui ora sarà costretto a guardare le loro imprese da casa. «Non è mai stata mia intenzione turbare o sminuire nessuno e se l'ho fatto, mi scuso. Sono una grande sostenitore dello sport femminile», ha detto il commentatore dopo la decisione dell'emittente. Forse è proprio Ballard ad essere arrivato in ritardo, si stava truccando per andare in onda?
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Il palcoscenico globale dove gli atleti si contendono la gloria olimpica, sta svelando un lato inaspettato del mondo sportivo. Alcuni dei tuffatori britannici più celebrati hanno rivelato di utilizzare OnlyFans, (la nota piattaforma celebre più che altro per i contenuti destinati agli adulti) per integrare i loro stipendi e sono ora al centro di una controversia che solleva numerosi interrogativi e polemiche.
Tuffatori UK su OnlyFans: quando il successo sportivo non basta
Il tuffatore britannico Jack Laugher, oro a Rio 2016, è stato tra i primi a svelare il suo profilo su OnlyFans. Ha dichiarato di non esitare a sfruttare l’occasione consapevole di essere "ciò che la gente vuole vedere". La sua scelta ha diviso l’opinione pubblica e la stampa britannica: da un lato si parla di una macchia sulla gloria olimpica della nazione, dall’altro, molti sono rimasti scioccati dai miseri stipendi degli sportivi. Laugher, tuffatore d'oro mondiale, guadagna circa 28.000 sterline all’anno (circa 33.000 euro), cifra che è rimasta invariata dai suoi esordi a 16 anni. Tom Daley sottolinea l'ingiustizia di questa situazione, poiché a confronto, il reddito medio di un coetaneo non sportivo nel 2023 è di 37.500 sterline (circa 44.500 euro).
Olimpiadi 2024: Nicolò Martinenghi, un ragazzo che vale oro
Laugher in buona compagnia
Non è solo Laugher ad aver scelto di utilizzare OnlyFans: altri tuffatori britannici come Noah Williams, Daniel Goodfellow e Matty Lee hanno seguito l’esempio. Gli atleti sottolineano che le foto condivise su OnlyFans li ritraggono con il medesimo costume utilizzato nelle competizioni internazionali, come già fece Tom Daley con un calendario olimpico nel 2012.
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Alice D'Amato, chi è la campionessa di ginnastica artistica: la rivincita dopo Tokyo senza la gemella Asia
La campionessa olimpica Alice D'Amato sta facendo sognare l'Italia alle Olimpiadi, partecipando alla gara di ginnastica artistica femminile a squadre. Un insieme di grazia e forza esplosiva, forgiata in anni di duri allenamenti, gare emozionanti e una valanga di premi ai più importanti tornei del mondo. Da sempre, Alice ha potuto contare sulla sua fan numero uno, la sorella gemella Asia, anche lei campionessa di ginnastica artistica. Purtroppo, alcuni recenti infortuni hanno escluso Asia dalle Olimpiadi di Parigi, e quest'anno, Alice si trova a gareggiare da sola.
Gli esordi della campionessa
Alice D'Amato, classe 2003, inizia la sua carriera nella ginnastica artistica all'età di 7 anni, dopo aver praticato danza per un breve periodo. A 12 anni si trasferisce a Brescia per allenarsi con la società sportiva Bixia, e nel 2015 partecipa alla sua prima gara importante in serie C1. Dopodiché, nel giro di una manciata di anni, inizia a partecipare alle gare più importanti del mondo: dagli International Gymnix a Montreal del 2017, agli Europei di Glasgow del 2018 dove vince l'oro nella competizione a squadre, fino all'ingresso nelle fiamme oro e i Mondiali di Stoccarda del 2019.
Le prime Olimpiadi
Una scalata stellare e piuttosto rapida, che infine la proiettano alle sue prime Olimpiadi, quelle di Tokyo, a cui partecipò al fianco della sorella Asia. Durante la competizione del 2021, l'Italia si classificherà poi quarta nella finale a squadre e Alice si qualificherà per la finale all-around, terminando al 20º posto. Ai successivi Mondiali di Kitakyushu, terminerà ottava nell'all-around.
Quel podio mancato
Durante un'intervista rilasciata a Fanpage, le sorelle D'Amato avevano ammesso di esserci rimaste piuttosto male per quel podio mancato alle Olimpiadi. «Ovviamente c'è stato un po’ il rammarico del quarto posto, a pochissimi punti dal podio. Avevamo però fatto una gara perfetta ed eravamo contentissime così, ovviamente noi ci vogliamo prendere la rivincita a Parigi.»
Alice e Asia D'Amato: la fortuna di essere gemelle
L'essere impossibilitata a partecipare alle Olimpiadi di parigi è stato un duro colpo per Asia, che ora può solo fare il tifo per la sorella. Eppure, le due campionesse hanno ammesso di non provare forma di invidia o competitività eccessiva fra di loro: «Siamo fortunate a stare sempre insieme. La fortuna è che quando vince una è come se vincesse anche l'altra. Se lei dovesse vincere, io sarei solo felice. Non provo gelosia, anzi, c'è solo da imparare.»