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27.9.24

“Verifica dell’età in Internet” Ma vale solo per i siti porno Prevede indicazioni da Agcom: tra le ipotesi, introdurre un codice previa identificazione. Ma chi mai ammetterebbe di richiederlo per siti hot ?

Oggi   , Come  ogni  mattina    ho  visto  la  consueta  rassegna   stampa , non     sono riuscitaìo  a  trattenere le lacrime    e la  pancia  dalle  risate   leggendo questa  notizia  . Infatti  
Chi ha partorito tale cosa dev'esseremqualcuno poco avezzo : alla psicologia delle masse Infatti << quale italiano andrebbe mai a farsi identificare presso un centro per la verifica dell’età o potrebbe richiederla in qualsiasi altra forma se dovesse servire solo per la consultazione dei siti porno? Nessuno, o molto pochi >>. Infatti esso è ancora un tabù, partendo dalla certezza che il porno è ancora un fatto estremamente privato, più privato del sesso stesso. Perché il porno è un po’ come il denaro: non sta bene parlarne  apertamente  .  Ma  sooprattutto   il  fatto  che   si  posso  mettere   divieti  o  sistemi per  bloccare  l'accesso  ma  tanto  ila  fascino del proibito     attira sempre    e  si  escogitano  sempre  mezzi  alternativi   legali  \  o  meno  per      bypassarlo  .  Esperienza   di  uno  che    ha  iniziato    a prima  a leggere    e  poi  a  vedere   la  pornografia  da  9\10    anni . Ci  vorrebe  invece  un educazione    fin   all'infanzia  all'effettività,  alla  diversità  sessuale ( quellla   che   i  retrogradi  chiamano  gender  )     e  poi    da  14\15  al  sesso vero e  proprio  .  Non  probizionismo che    non serve  a niente  .  Infatti secondo 

  IL  FATTO  QUOTIDIANO  27\9\2024

  Virginia Della Sala




C’è un problema, nel decreto Caivano, la misura nata dal governo un anno fa, per mettere un freno alla criminalità giovanile (erano i giorni dopo lo stupro di gruppo nei confronti di due bambine di 10 e 12 anni) che ora potrebbe diventare strutturale oltre che un boomerang a brevissimo raggio: la norma, infatti, introduce la cosiddetta “Age verification”, ovvero l’obbligo per le piattaforme online di verificare l’età degli utenti per evitare che materiale non adatto ai minori possa apparire davanti ai loro occhi. Detta così, tutto bene. Non fosse che l’articolo in questione, il 13 bis, riguarda solo i contenuti dei siti porno. Null’altro. Mentre la maggioranza chiede di vietare i social network per gli under 16 o gli under 13 o gli under 15 (sul punto non c’è ancora concordanza), l’agcom – cui il decreto chiede di redigere le linee guida – ha appena chiuso la consultazione pubblica sulle modalità con cui questo dovrebbe avvenire. Senza le opportune modifiche, però, la soluzione rischia di essere un flop.

PARTIAMO DALLA NORMA:

si dice che “è vietato l’accesso ai minori a contenuti a carattere pornografico, in quanto mina il rispetto della loro dignità e ne compromette il benessere fisico e mentale, costituendo un problema di salute pubblica”; poi che “i gestori di siti web e i fornitori delle piattaforme di condivisione video... sono tenuti a verificare la maggiore età degli utenti” e che “l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni stabilisce... le modalità tecniche e di processo per l’accertamento della maggiore età assicurando un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali”. A essa, anche la vigilanza sulla “corretta applicazione del presente articolo”.
Le proposte in campo sottoposte a consultazione pubblica, sono diverse, alcune già escludibili per limiti intrinsechi di privacy o di tecnologia: si va dalla scansione della carta d’identità al controllo incrociato con i database dell’anagrafe, dal riscontro con la carta di credito e gli istituti finanziari alla verifica tramite numero di cellulare. Ognuna di queste ha un grosso margine di difficoltà.
Restano allora due ipotesi realmente applicabili, entrambi lascerebbero fuori la questione identità limitandosi a fornire alle piattaforme il dato sulla sola età. La prima è quella della “Age estimation”, la stima dell’età attraverso l’intelligenza artificiale utilizzando ad esempio un autoscatto, che porrebbe però il problema del riconoscimento biometrico, o tramite raccolta e analisi dei dati, che però potrebbero anche essere fallaci o peggio ancora invogliare alla profilazione dei minori, vietata dal Dsa, il Digital Service Act europeo.
La soluzione più quotata sembra quindi essere quella verifica effettuata in modo “forte” da un ente terzo (un istituto finanziario, una società di telecomunicazioni, un erogatore di servizi al cittadino, pure il tabaccaio o lo sportello postale): l’utente deve farsi riconoscere da questo ente indipendente come maggiorenne (ente che avrà quindi la responsabilità di eventuali errori o violazioni) e gli sarà fornito un codice, un token, da inserire sulle piattaforme come prova della maggiore età.
I documenti della consultazione Agcom lo descrivono come un processo che permette alle piattaforme di non conoscere l’identità dell’utente e all’ente certificatore di non sapere quale piattaforma si visiterà.
Sarebbe anche vero, non fosse che il decreto Caivano come dicevamo, stabilisce quest’obbligo solo per i siti porno. La domanda allora è: quale italiano andrebbe mai a farsi identificare presso un centro per la verifica dell’età o potrebbe richiederla in qualsiasi altra forma se dovesse servire solo per la consultazione dei siti porno? Nessuno, o molto pochi. Il progetto, rischia così di fallire a tavolino e e soprattutto si spreca un’occasione importante.


1.12.19

franca pischedda la prima vigilessa di Alghero va in pensione in maniera sensuale

LO STRIPTEASE DELLA VIGILESSA PER LA PENSIONE: "L'HO VISTO IN SOGNO E L'HO FATTO" Franca Pischedda è stata la prima agente della Municipale di Alghero: ora spiega la sua uscita di scena "hot


Oneri ed onori di una carriera al servizio degli algheresi. Sul Quotidiano di Alghero le emozioni di una vita col fischietto, per la gente e tra la gente. Franca Pischedda, la prima donna Vigile urbano della città di Alghero va in pensione. Con lei, se ne va un pezzo di storia del Comando di Via Mazzini. In redazione, racconta aneddoti di vita con la divisa e in famiglia. «Il momento più bello è sicuramente l´abbraccio della gente. Se è vero che si raccoglie ciò che si semina, significa che nella mia vita e nella carriera ho seminato bene», dice Franca, non senza un filo di emozione. L'intervista è di Antonio Burruni, la foto di copertina è di Francesco Deriu

 se   non  si vede  il  video    di  alguer.it   trovate  sotto  quello  di youtg.net 


8.4.17

proposte di lavoro "hot" sui profili di ragazze e belle donne Sconcerto e annunci di denuncia per le proposte che molte donne del litorale si sono viste recapitare per lavorare in un night con lap-dance



Il fatto successo  a Jesolo  , vedi articolo  sotto  , potrebbe  capitare  anche  in qualunque  altra  città  italiana   visto  l'ormai  sempre più massiccio e  codificato uso   di mettere   pubblicamente  le proprie  foto  sexy    sui  social  .  
Quindi   mi  fa  indignare    , quelle    donne  (  purtroppo  anche  adolescenti    e  e  ventenni )  che mettono  le loro  foto  in pose ammiccanti  e  sensuali   e  poi   s'indignano     se  succedono cose  del genere  
Quindi mi  chiedo  ma  .....  ti lamenti   se   sei  tu  ad  offrirli  un esca  .  





Jesolo, proposte di lavoro "hot" sui profili di ragazze e belle donne
Sconcerto e annunci di denuncia per le proposte che molte donne del litorale si sono viste recapitare per lavorare in un night con lap-dance

di Giovanni Cagnassi




Un locale di lap dance

JESOLO. Ma quale stagione estiva come cameriera o barista, adesso arrivano le proposte di lavoro decisamente "hot". Direttamente sul cellulare o il computer, attraverso i social.
Un misterioso agente ha rintracciato le ragazze in rete, magari basandosi sulle foto che le ritraggono su Facebook. E ha proposto nuovi lavori ben remunerati per danzare in locali del Trevigiano: night e locali in cui il sesso è protagonista assoluto nelle sue tante sfumature dalla lap dance a chissà quali incontri.
Così, tante ragazze e anche qualche avvenente mamma un po' più matura e ancora seducente, hanno ricevuto la proposta, assolutamente corretta e legale, ma quanto meno audace e sopra le righe. "Vuoi lavorare in un night? Contattami". E poi altre descrizioni e allusioni al genere di lavoro che non manca mai, come del resto i clienti. I vari episodi hanno solle
"Mi è arrivata questa proposta di lavorare in un night della Marca", racconta una ragazza di Jesolo, " e mi sono decisamente stupita. L'ho detto al mio compagno, che aveva già occhieggiato il cellulare con curiosità e lui si è subito inalberato, pensando che io avessi contatti in un certo tipo di ambiente. "Capisco che magari questo agente posa aver visto la mia foto sul profilo Fb", aggiunge imbarazzata, "ma utilizzare i social come veicolo per proposte di lavoro certamente non usuali è sbagliato a crea inutili tensioni in famiglia o tra gli affetti. Adesso vedrò che cosa fare, ma queste sono le storture dei social, che possono anche diventare ben più gravi".
vato più di qualche tensione nelle famiglie jesolane e del Basso Piave, tra mamme scandalizzate, papà visibilmente arrabbiati, fidanzati gelosi e scattati sull'attenti davanti alle "proposte indecenti".
"Mi è arrivata questa proposta di lavorare in un night della Marca", racconta una ragazza di Jesolo, " e mi sono decisamente stupita. 
L'ho detto al mio compagno, che aveva già occhieggiato il cellulare con curiosità e lui si è subito inalberato, pensando che io avessi contatti in un certo tipo di ambiente. "Capisco che magari questo agente posa aver visto la mia foto sul profilo Fb", aggiunge imbarazzata, "ma utilizzare i social come veicolo per proposte di lavoro certamente non usuali è sbagliato a crea inutili tensioni in famiglia o tra gli affetti. Adesso vedrò che cosa fare, ma queste sono le storture dei social, che possono anche diventare ben più gravi".
Oltre ai "leoni della tastiera", come sono chiamati in gergo coloro che dietro i terminali denunciano e offendono o si sfogano alimentando scontri e liti, ci sono altri fenomeni incontrollati come queste proposte di lavoro diciamo osé, o, peggio ancora, persone meschine che usano i social media per incontri viscidi e inganni, truffe o addirittura violenze, minacce e estorsioni. La polizia postale e i carabinieri sono in questi anni sommersi da denunce e segnalazioni e di recente, nelle scuole del territorio sono stati organizzati seminari e incontri sulle insidie della rete. Ma la proposta di lavorare in un night, oltretutto in un periodo in cui trovare lavoro è sempre più difficile, è l'ultima novità che ha turbato il territorio e soprattutto l'universo femminile ancora mercificato come accadeva in un lontano passato che si credeva ormai archiviato.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...