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13.8.16

La banalità dello scrivere di matteo tassinari


La banalità dello scrivere

           di Matteo Tassinari
Mettiamo subito in chiaro su ciò che ho scritto e leggerete, consapevole del fatto che questo post mi creerà alcuni “nemici”, ma non è certo un problema questo, ognuno la pensi come vuole, concetto basico. Poi è opportuno specificare che coi soldi propri, ognuno di noi ci fa quello che vuole, scriverlo mi rende pure banale ma è necessario. Ognuno è libero di sfamare i propri vizi e virtù come crede meglio, anche in riferimento alle cose che fanno male. E questa l’abbiamo detta una volta per tutte. 
Poi vorrei mettere in chiaro le sciocchezze invidiose, compagne inseparabili, le maestrine “sotuttoio” e persone insopportabili che si credono geniali e le donne che si ritengono delle gran gnocche. Da adesso, metto sul tavolo anche il cinturone con tutti i proiettili pronti all’uso e verrà fuori la vanità della sciantosa ubriaca o chanteuse alcolisticamente ebbra.
Detto ciò, che nessuno avrà capito, entro nel dibattito. La domanda è sempre la stessa: “Hai scritto un libro e vuoi pubblicarlo?”. Il lavoro di editing in che coda consiste? Semmai “cosa”, non “coda”. Poi lo cambieranno subito appena leggeranno questo post, ma notando che l’errore si ripete diverse volte nei pertugi del sito, allora capisci che d’errore non si tratta. Hai Scritto un Libro. “Invia Ora Il Tuo Libro In Lettura Scadenza”, poi perché le lettere tutte maiuscole, facciamo acqua da tutte le parti a quanto pare. 
Quante sono le case editrici on line? Non si sa perché non lo si vuol far sapere. Ho notato che cercano di muoversi con molta tenacia e altrettanta parsimonia, non vogliono dare nell’occhio, sembrano che abbiano timore di qualcosa, ma nel silenzio delle caselle postali Gmail, Libero, una volta Yahoo e tutti gli account possibili, eccome se arrivano gli inviti a pubblicare il testo che hai nel cassetto da dieci anni, accipicchia, c’è un giro di richieste inviti, domandi, questionari, profili, complimenti per un piccolo ed orribile testo inviato che, al confronto, il mercato delle Pulci di Calcutta è l’ordine impeccabile dell’umanità.
“L'opera da Lei inviata a noi, sarà valutata, in via autonoma, da ognuna delle realtà editoriali che aderiscono al network. Abbiamo notato un ottimo livello di struttura”.Cosa vorrà dire? Continua:"Qualora si desiderasse partecipare alle selezioni di un solo marchio tra quelli che compongono il network, è possibile utilizzare direttamente l'indirizzo e-mail della relativa casa editrice: Europa Edizoni inediti@europaedizioni.it, Gruppo Albatros inediti@gruppoalbatros.it".
La presentazione del sito di Officina Editoriale è impeccabile: “Perché tutto quel darsi da fare, quel muoversi, presentare, scrivere, auto promuoversi, chattare, bloggare e sognare lascia una traccia sul percorso, apre strade, crea nuove iniziative. Officina editoriale è il laboratorio AltroMondo, la memoria di quanto accade”,non è molto chiaro il messaggio, però ci fidiamo.
I nuoviDostoevskij
Ma è con Vertigo Libri opere@vertigolibri.com, networkeditoriale.it http://www.caseeditrici.eu/ che troviamo quintalate di professionalità, sempre prendendola larga, anzi larghissima: “Fondata a Roma nel 2007, intende diffondere in Italia opere internazionali di letteratura, saggistica e giornalismo contemporaneo, quest'ultimo non so che bestia sia. Avvalendosi della collaborazione di prestigiosi interlocutori editoriali” e non dice chi sarebbero questi nuovi e sconosciuti Fëdor Dostoevskij e scientifici.
La casa editrice offre al lettore, in edizioni attentamente curate, le opere che definiscono le maggiori tendenze letterarie in atto in numerosi Paesi del mondo. Completano il quadro dell’attività svolta da Vertigo gli eventi, i seminari, le presentazioni e le tournée, che porteranno in Italia molti degli autori pubblicati”, caspita che giro. Interessante notare l’anno di nascita di Vertigo, il 2007.
Perché? In quel periodo esatto, per chi l'avesse notato, ma soprattutto per chi non l'avesse  notato, c’è stata un’esplosione improbabile di nuove case editrici online o che puoi trovare sul Web oceanico, dove stampano copie orribili, grafiche inesistenti, molto spesso prive di foto, carta bianca e leggera, ma il prezzo non lo si saprà mai, clausola che si scioglierà quando si farà una richiesta precisa e protocollata. A quel punto si fanno in 10 per convincerti che sei il nuovo Paul Benjamin Auster o Ian McEwan. Ma non è terminata.
“In considerazione del crescente interesse dimostrato dal pubblico italiano per la letteratura portoghese e ispano-americana, la casa editrice ha dedicato ad esse un’apposita collana, che offre un’ampia scelta di titoli non ancora tradotti nel nostro Paese”, un preciso invito a muovere le gambe, cioè gli indici che si fanno un culo pazzesco sulla tastiera che non potete capire fino a quando non scrivete un libro.
La chiosa è fantastica: “La centralità del contemporaneo nella produzione della casa editrice si manifesta anche nella scelta di opere d’inchiesta e informazione, che facciano luce sui versanti più discussi della cultura, della società, della storia e della politica a livello mondiale. Polis contribuisce a questa fondamentale impresa di chiarimento”. Ma quanto costa un libro? “Stiamo compilando una lista di case editrici per autori emergenti, disponibili a valutare (ed eventualmente pubblicare) le opere di questi ultimi. L’elenco verrà presto aggiornato, in quanto vogliamo suddividere gli editori per città, e anche per genere pubblicato: narrativa, saggistica, manualistica e poesia. Inseriremo soprattutto realtà editoriali distribuite a livello nazionale. VERTIGO EDIZIONI VIALE LIBIA 167, 00199 ROMA info@vertigolibri.com”, siete liberi di pensare quel che volete. Poi c’è Sensi, la collana riservata alla letteratura erotica. L’attenzione è qui rivolta a quei titoli che introducano elementi letterari nuovi nel panorama, talvolta manieristico, di questo genere, ma lascerei perdere.
Ma Internet è la terra delle opportunità, del fai-da-te o del Self-Publishing. In ogni caso è la terra dei cachi che cerca di livellare il gap creato da chi offre un servizio ma lo chiude per una fruizione difficoltosa e non propriamente meritocratica, andando a mettere sul piatto strumenti e risorse poco interessanti e raffazzonate, rabberciate o arrangiate. Linguaggio più ipocrita, non era mai stato scritto o per lo meno io non l'avevo mai letto, e dire che leggo abbastanza, anche robe turche! "Così la difficoltà si ribalta. Dall’accesso riservato e dalla porta sbarrata delle case editrici", per favore, a chi volete venderla? "alla platea totale e potenzialmente globale della rete, il problema non è più “pubblicare” ma “farsi leggere”, peccato che si sia fermato perché se vogliamo dirla proprio tutta, il vero problema è che le persone non sanno scrivere, quindi come possono trovare lettori? Questa è la domanda dalle cento pistole dai mille colpi in canna!
 Partono dai Server
AltroMondo, è squisito, al limite del grottesco. Perché? Leggete cos’hanno scritto nel loro sito, prendendola larghissima: “Se il server diventa improvvisamente illeggibile ci sono due possibili alternative: o farsi prendere dal panico e cercare soluzioni che in realtà fanno sbattere sempre addosso a quello stesso muro, percorrere sempre le solite strade che portano ai soliti posti, o considerare il tutto una delle più grandi opportunità di rinnovamento che potessero capitare. Chi ci conosce sa che lasciamo il muro a teste ben diverse dalla nostra”. Come??? Questi partono dal Server per arrivare dove a pubblicarti un libro per 5mila euro, prezzo medio basso, considerate le tabelle in generale.
Peccato è sul "Chi Siamo"cade un pò lo stile dell'AltroMondo: “Chi siamo? Fermo restando che facciamo parte di un gruppo editoriale, chi ha acquisito il nostro marchio pochi anni fa ora preme verso una vera rivoluzione della nostra fisionomia e interiorità, spingendoci finalmente ad esplorare quegli “altri mondi” per i quali siamo nati a suo tempo. Le nuove collane vanno a colmare questo vuoto, riportando la nostra barra a dritta...”.
 Conclude con un aforisma che neanche la paranoia metallica di Oscar Wilde sarebbe stata capace di raggiungere tanta intensità e forza, potenza, energia, vigore, vivacità, violenza, veemenza, impeto, virulenza, accaloramento, fervore, efficacia. Concentrazione l’ho scritto? “Il mondo di sopra e il mondo di sotto, il mondo di dentro e il mondo di fuori. L’AltroMondo”. E questi pubblicano libri a chicchessia, anche ad un operaio che arrivando a casa a sera alle sette di sera non ha molta voglia di mettersi a scrivere un libro, e se lo fa, non gli riesce sicuramente bene, per ragioni ben comprensibili.
Un’altra "casa editrice online", con umiltà, semplicità e modestia, si presenta in questo modo. “Dicono di noi tante cose, ma poche sono vere. La fantasia al potere”Alè! Un chiaro rigurgito sessantottino, non saranno brigatisti? Dei loro autori dicono in modo assai conciso: “Sono tanti e bravi”, non fa una piega. Si rivolgono a chi gli capita a tiro: “Hai un mondo da proporci? Invia il tuo manoscritto a proposte@altromondoeditore.com.
Lo valuteremo e ti faremo una proposta di pubblicazione adeguata, cucita su misura su di te”, in pratica si stanno preparando a sfruttare la tua bolla di vanità ed egocentrismo, per far quattrini con della carta. Che gentile, vorrei sapere, alla fine, quanto costano i libri e come sono fatti quelli di Proposte Altro  Mondo Editore, se si può, o sono davvero dell’altro mondo?

Infine precisano, non fossero stati chiari: “Pubblichiamo tutti? No. Per proposte ad alto livello, dal budget consistente, dagli scopi ben delineati, dalla struttura finalizzata. Richiedi un contatto scrivendo una email a proposte@altromondoeditore.com e presentando sommariamente il tuo progetto o le tue richieste. Sarai contattato e insieme decideremo il da farsi”.
E ora partiamo col testo da me scritto su tutti i miei 5 blog in Rete! Mettetela come volete. "I Promessi sposi" l'ha scritto Vianello con sua moglie. La Ciccone è un Culatello abruzzese stagionato, a Dolce e Gabbana piace un casino la figa, "Ciao mare" è stata scritta da Lou Reed, Brian Eno ed Eric Clapton in un momento di ubriacatura chimica. La Gioconda l'ha dipinta Cecchi Paone insieme a Fabrizio Frizzi e la "Divina messainscena" è opera di Lele Mora, mentre la Zanicchi scriveva "L'idiota al femminile, 2° volume".
Poveri moscardini con carichi vetturini di incapaci damerini, molto bravi a pagarsi un libro per poi sentirsi autorizzati a scrivere nei profili Web, alla voce professione, "Scrittore", oppure,  “Poeta”. Pubblicare un libro, pagando, sono capaci tutti, anche gli analfabeti.
Diventare scrittori, poeti poi non ne parliamo neppure, sono capaci in pochissimi.“Il dirmi - disse Gadda - che una scarica di mitra è realtà, mi va bene. Ma io chiedo al romanzo che dietro questi due ettogrammi di piombo, ci sia tensione tragica, ironica e mistero attivo e perché no, anche satira tagliente”, (da "I viaggi, la morte" 1958 Gadda). Sempre il dogmatico ed infinito Carlo Emilio Gadda, scrisse: "Fino a 18 anni tutti scrivono poesie. Dai 18 anni in su, rimangono solo due categorie di persone continuano a scrivere poesie: i poeti e cretini". Bukowski invece regalò per intero il suo fegato all'alcol, i polmoni li diede fumo e lo stomaco a cibarie scadute, mentre, nelle sue ore ingrate scriveva poesie dietro gli scontrini fiscali degli alcolici bevuti.
 Entusiasticamente Pulp
Intenso come un gargantuesco assorbente usato e sgocciolante. Pulp, molto Pulp. Entusiasticamente Pulp. Pure troppo. In ogni caso, NO! all'editoria a pagamento. Dandy dai sapori di vitelloni. Quanti profili ho letto dove tutti erano i nuovi autori pronti per lo Strega o il Campiello, molti di loro non sanno neanche cosa sia, anche se non è poi un segreto. Povero paese di narratori a soqquadro.
Narratori scompaginati e privi di ogni sapienza grafica o sintattica, cose semplici, ma che per scrivere bisogna per forza conoscere per non fare flop. Nel Web, la terra dei cachi, dove tutto sembra gratis e non lo è, stanno proliferando una miriade incalcolabile, una quantità enorme di Self Pubblishing, ossia gente che di editoria non se n’è mai occupata e nemmeno c’ha mai pensato e ora fanno barche di soldi con dei libri raffazzonati e senza dignità e senza pietà. Soprattutto senza il timore di mettere in testa alla gente di scrivere bene quando non è vero. Uno poi si sente autorizzato a definirsi scrittore. 
Testi da brivido, ma che prima devono sborsare, per esserlo, almeno quattro o cinque mila euro. Se le vostre parole sono belle, vi devono pagare, non siete voi a dover pagar loro, funziona così il "gioco", che tale non è. E' chiaro il concetto? E' come due più due uguale quattro. Oppure se volete prostituire la vostra creatività, pagatevi un libro da una casa editrice on line, ce ne sono una risma cavernosa nel Web, abbiamo ampiamente dimostrato. Molti scrivono e pochissimi leggono. Il problema, è che chi scrive non sa che dire, ma non vede l’ora di scriverlo. Ci sono autori che scrivono con luce, altri con sangue, con lava, con fuoco, con terra, con fango, con polvere di diamante ed infine quelli che scrivono con inchiostro. Sventurati, con inchiostro, semplicemente.

6.2.15

Ma dove sono gli altri scrittori italiani ? hanno lasciato solo Erri de luca unia eccezione Fabio Geda e Laura Pariani,

Ma dove sono gli altri scrittori italiani?????? Se fosse capitato a loro di essere incriminati per le loro parole??? Questo silenzio è imperdonabile. Personalmente, non spenderò più' neanche un centesimo per comprare e leggere chi non difende il diritto di parola contraria in Italia. ‪#‎iostoconerri‬
"Fosse capitato a un altro scrittore, poeta, filosofo, scienziato, di essere incriminato per la sua parola contraria, sarei andato al suo processo. Avrei voluto ascoltare gli argomenti della pubblica accusa e della parte civile, per sapere in che tempo e in che paese mi trovo.
Nell’aula 52 del Tribunale di Torino il 28 gennaio 2015 c’era, fitta in piedi come in tram, una piccola folla di lettori.
Di scrittori erano presenti un uomo, Fabio Geda, e una donna, Laura Pariani, a nome personale e non delegati di una categoria assente.
Fuori di quell’aula e nei giorni precedenti altri gruppi di lettori si riunivano per leggere a voce alta le pagine di uno scrittore incriminato. Non credo sia successa prima una simile volontà di difendere con appuntamenti di letture uno scrittore sotto processo. In piccoli e grandi centri, in Italia e all’estero, alla pubblica accusa ha risposto la pubblica difesa, spontanea e corale.
Spero non dispiaccia ai miei avvocati Alessandra Ballerini e Gianluca Vitale, che io assegni a queste letture il primato della mia difesa. Poi lo assegno all’editore dei miei libri, Feltrinelli, che ha voluto pubblicare “La Parola Contraria” a un prezzo minimo, utile allo spargimento. Lo stesso succede in Francia, Germania, Spagna
Devo alla stampa estera un’attenzione che costringe quella nostrana a seguire il processo con un imbarazzato sforzo di obiettività.
Comunque vada il caso giudiziario, ho potuto spiegare le mie ragioni.
Per questo non presento appello in caso di condanna. Il mio pacco di sale l’ho sparso sul terreno dell’accusa perché sia inservibile una seconda volta. Non sono il primo scrittore incriminato, desidero essere l’ultimo."

12.6.13

Saviano: «La Costa Smeralda supermarket della droga». e poi dicono che in sardegna non c'è mafia

Mi sa  che  Pino Arlacchi   dovrà  riscrivere o aggiornare   il suo   libro  (  copertina  a destra  tratta  dal suo sito in cui  trovate  il libro in pdf  )   . Infatti questa intervista a  la  nuova sardegna   di Roberto Saviano  in tour in sardegna in questi giorni pere presentare  il suo ultimo libro  e l'arresto di Graziano Mesina    ex bandito  per  estorsione  e  droga    testimoniano il contrario 

L’autore di “Gomorra” analizza il ruolo di Graziano Mesina nel traffico della coca. «Lui era solo uno dei terminali, l’isola è per le cosche una piattaforma girevole»

SASSARI. La droga muove il mondo. La cocaina, in particolare, muove il mondo. Il traffico di stupefacenti è il cuore di un’economia criminale che ha infiniti collegamenti con quella legale. Niente sfugge al meccanismo infernale. Nessuna parte del mondo globalizzato ne è esclusa. Quindi neppure la Sardegna. Roberto Saviano, che queste cose le dice e le scrive,capita nell’isola mentre centinaia di carabinieri sono impiegati per arrestare Graziano Mesina, accusato di essere il capo di una banda dedita soprattutto allo smercio della droga. Inevitabile sentire l’autore di “ZeroZeroZero” (Feltrinelli)per un giudizio su ciò che sta accadendo.






Graziano Mesina è stato un simbolo del vecchio banditismo sardo, legato in qualche modo ai valori della tradizionale società agropastorale sarda. Ora viene arrestato come capo di un'organizzazione che gestisce, secondo l'accusa, il traffico della droga nell’isola. Anche la Sardegna omologata all'orizzonte globale dell’economia criminale?
«La Sardegna è da sempre nello scacchiere delle mafie nazionali e internazionali. Da sempre è attraversata dal narcotraffico. Solo che oggi c’è un’operazione che fa notizia perché è coinvolto il furbissimo Grazianeddu, che sino a pochi giorni fa, ospite di un festival di storia, schermava le attività criminali di questi anni dietro la sua vicenda di bandito, insinuando la pittoresca interpretazione che, finita la miseria, in Sardegna non c’è più bisogno di fare sequestri. In questo modo mirava a giustificare il suo essere bandito come una scelta inevitabile negli anni di miseria. Detto questo, la Sardegna, essendo un’isola, è piena di porti e il trasporto marittimo è quello da sempre preferito dalle mafie, perché permette di spostare enormi quantità di droga – tonnellate e tonnellate – con un unico viaggio. Negli ultimi dieci anni la maggior parte (il 60%) della cocaina è stata intercettata in mare o nei porti».
La Sardegna come punto di passaggio dei traffici legati alla droga?
«Più che essere un punto di passaggio la Sardegna è una “piattaforma girevole” per la coca che va dal Sud America all’Europa; cosa che accade soprattutto d’estate, quando ci sono più imbarcazioni private che utilizzano i litorali sardi come punti d’appoggio. Ma la Sardegna è anche un punto di arrivo. Qui la coca si ferma e viene consumata. Ogni anno nell’isola arrivano tra i cinque e i seicento chili di cocaina e, secondo gli inquirenti, ci sarebbero (stima fatta per difetto) oltre diecimila consumatori. D’estate, con i turisti, i consumatori raddoppiano, per un giro d’affari di oltre duecento milioni di euro l’anno. I corrieri sbarcano a Cagliari, Sassari, Olbia, Alghero, moltissimi nell’arcipelago della Maddalena. La Costa Smeralda diventa un supermarket della coca. Quello che i sardi ancora non sanno è che stanno per diventare, se non lo sono già, una sorta di garage di stoccaggio della coca, perché la conformazione geografica della vostra regione permette di nascondere grandissime partite di droga: gli stazzi della Gallura e gli ovili della Barbagia sono zone di stoccaggio. Con i metodi usati un tempo per presidiare i sequestrati, si presidia la coca. Soltanto qualche giorno fa, per fare un esempio vicinissimo nel tempo, a Golfo Aranci, sulla banchina, all’arrivo del traghetto della Sardinia Ferries proveniente da Livorno, in una Volkswagen, nascosti sotto i sedili, sono stati scoperti cinque panetti di cocaina. Al volante c’era un cagliaritano che da anni vive a Civitavecchia: l’uomo è subito sembrato nervoso, ecco perché l’auto è stata sottoposta al controllo dei cani antidroga. Cinque panetti, quindi cinque chili, che una volta tagliati sarebbero diventati quindici, per un valore di oltre un milione di euro. La coca era destinata alla costa Smeralda: era il primo arrivo per questa estate».
Quanto incide il silenzio, anche in Sardegna, sulla crescita delle realtà criminali come quella che sembra emergere dalle indagini su Mesina e la sua banda? Non le sembra che sulla Sardegna ci sia come un cono d'ombra che tiene l'isola fuori dalla grande informazione nazionale?
«Il silenzio incide moltissimo nel rendere meno efficace l’opera di contrasto delle organizzazioni criminali. A dimostrazione del fatto che in Sardegna la coca è di casa, lo scorso ottobre a Olbia, in una casa di campagna in località Lu Mungoni, è stato scoperto un piccolo stabilimento che veniva usato per ricristallizzare la cocaina, cioè per portarla dallo stato liquido allo stato solido attraverso sostanze chimiche. C’era un gruppo di narcotrafficanti, attivi tra il Sud America, la Liguria e la Sardegna, che impregnava di cocaina liquida le tele dei quadri per il trasporto dal Sud America all’Italia, in modo da poter passare senza problemi i controlli doganali. Poi a Olbia la coca tornava allo stato solido nel laboratorio di Lu Mungoni e alla fine era spacciata principalmente nel mercato dell'isola. Il silenzio sulle vicende sarde ha avuto come effetto, in questi anni, l’assenza di un contrasto vero delle potenti organizzazioni criminali. Nel caso di Mesina, va sottolineato che le due organizzazioni che sono state scoperte e sgominate con l’operazione di questi giorni non sono le più pericolose. Mesina si è inserito nel traffico di stupefacenti sfruttando, per attivare legami con la ’ndrangheta, il suo carisma. Mesina non si è mai pentito, è riuscito – uso una parola del modo criminale – a “fottere” perché ha fatto il gioco del dissociato: non si è pentito, moralmente si è dissociato, è tornato alla vita “civile”, a fare affari senza dover denunciare nessuno. Ma continuava a essere un riferimento e quindi ha iniziato a ricevere coca da distribuire alle strutture territoriali per lo spaccio. Grazianeddu è diventato il mediatore. Il cono d’ombra cui lei fa riferimento esiste: ci vorrebbe una presa di coscienza e di responsabilità, che però non arriva».
  tale intervista rilasciata  da saviano    viene  confermata     anche da  :  
1)  da questo articolo  del 11\6\2013  sempre  dellla  nuova  
L’Anonima della cocaina 
Il traffico di stupefacenti collante tra malavita sarda, ’ndrangheta e mafie emergenti 
l’arresto di grazianeddu 


di Pier Giorgio Pinna wSASSARI Forse non c’era bisogno di una conferma tanto eclatante. «Si sa da tempo che i canali della droga portano dalla Sardegna a Milano, con saldature tra personaggi della vecchia mala sarda e boss mafiosi emergenti», commenta un investigatore. Ma certo l’arresto di Mesina e del suo esercito di presunti complici fa riflettere a fondo. Intanto, perché costringe gli inquirenti a rispolverare i faldoni sulle ultime inchieste da cui sono scaturiti collegamenti con la ’ndrangheta. Poi, perché getta luce non tanto sul ruolo dei corrieri – da sempre semplici pedine in una scacchiera molto più ampia - ma soprattutto sugli affari illeciti, da centinaia di milioni all’anno, che legano calabresi, albanesi, barbaricini, capi delle aree cagliaritane a maggior tasso di criminalità. Infine, perché, indirettamente, quest’ultimo blitz dei carabinieri svela aspetti inediti nel sotterraneo spaccio di coca, eroina, ecstasy, anfetamine. Terreno di coltura. La Sardegna è un mercato appetibile per

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...