Ma dove sono gli altri scrittori italiani?????? Se fosse capitato a
loro di essere incriminati per le loro parole??? Questo silenzio è
imperdonabile. Personalmente, non spenderò più' neanche un centesimo per comprare e leggere chi non difende il diritto di parola contraria in Italia. #iostoconerri
"Fosse capitato a un altro scrittore, poeta, filosofo, scienziato, di
essere incriminato per la sua parola contraria, sarei andato al suo
processo. Avrei voluto ascoltare gli argomenti della pubblica accusa e
della parte civile, per sapere in che tempo e in che paese mi trovo.
Nell’aula 52 del Tribunale di Torino il 28 gennaio 2015 c’era, fitta in piedi come in tram, una piccola folla di lettori.
Di scrittori erano presenti un uomo, Fabio Geda, e una donna, Laura
Pariani, a nome personale e non delegati di una categoria assente.
Fuori di quell’aula e nei giorni precedenti altri gruppi di lettori si
riunivano per leggere a voce alta le pagine di uno scrittore
incriminato. Non credo sia successa prima una simile volontà di
difendere con appuntamenti di letture uno scrittore sotto processo. In
piccoli e grandi centri, in Italia e all’estero, alla pubblica accusa ha
risposto la pubblica difesa, spontanea e corale.
Spero non
dispiaccia ai miei avvocati Alessandra Ballerini e Gianluca Vitale, che
io assegni a queste letture il primato della mia difesa. Poi lo assegno
all’editore dei miei libri, Feltrinelli, che ha voluto pubblicare “La
Parola Contraria” a un prezzo minimo, utile allo spargimento. Lo stesso
succede in Francia, Germania, Spagna
Devo alla stampa estera
un’attenzione che costringe quella nostrana a seguire il processo con un
imbarazzato sforzo di obiettività.
Comunque vada il caso giudiziario, ho potuto spiegare le mie ragioni.
Per questo non presento appello in caso di condanna. Il mio pacco di
sale l’ho sparso sul terreno dell’accusa perché sia inservibile una
seconda volta. Non sono il primo scrittore incriminato, desidero essere
l’ultimo."
Nessun commento:
Posta un commento