Su un ponte in Iraq i 'lucchetti dell'amore', così si sfida l'oscurantismo dell'Is. Un simbolo del macchino occidentale diventata in oriente sombolo di resistenza culturale al fondamentalismo islamico del'Iss
leggendo repubblica d'oggi nbo letto unnarticilointeresanre ma essendo ndlla versione a pagamento ed essendo http://avaxhm.com/newspapers/rpbblc20150202.html intasato e lento da
da dove sono riuscito a copiarlo solo con il sistema png .
scaricare , ho cercato in rete ed l'ho trovato sulla rasegna stampa di www.zeroviolenza.it . Ecco che allora cercando l'articolo da altere parti , ho trovato la notizia dalla pagina facebook degli amici del UAAR ( unione atei agnostici razionalisti ) .Tale fatto che costituisce il post \ articolo d'oggi . Per me è si una bella notizia , ma mi fa cadere le braccia e mi sconforta nel vedere come un simbolo del consumismo e del " macchino " occidentale sia diventato anche un simbolo di resistenza cuylturale ai fondamentalismi .Ma il mio spirito di guerriero culturale e antifondamentalista fa sdi che io che odio i libri di Moccia e tuttto quello d'esso derivato.( non mi soffermo perchè ne ho parlato abbastanza in questi 11 di blog ed altrove nella rete ) , racconto questa storia che pur immersa nella globalizzazione culturale occidentale è sintomi di resistenza al fondamentalismo e ad uan visione radicale e folle della religione \ cultura islamica. Ma ora basta perdersi in chiaccherare e vediamo all'articolo in se .
dalla pagina Fb di UAAR
Prove di resistenza all'oscurantismo da Bassora, in Iraq. Il giovane Ayman Kharim ha chiesto e ottenuto dal comune di poter restaurare un ponte, quindi ha lanciato l'iniziativa di posizionare dei lucchetti "dell'amore" (per il partner o i parenti) su una rete metallica, che ha ottenuto un certo successo. Ma ad Ayman sono addirittura arrivate minacce di morte e un gruppo di uomini ha gettato la rete nel fiume. Lui non si scoraggia e rilancia per San Valentino: "C'è bisogno di lanciare il messaggio che anche nella situazione in cui si trova oggi l'Iraq, c'è amore e c'è gentilezza". Alla faccia degli integralisti.
che riporta un articolo di http://www.adnkronos.com/aki-it/cultura-e-media/2015/01/31/
Articolo pubblicato il: 31/01/2015
Anche nell'Iraq scosso da una scia interminabile di violenza e brutalità c'è spazio per l'amore. I jihadisti dello Stato islamico impongono la loro morale oscurantista in gran parte del nord del paese e bussano alle porte del Kurdistan e della capitale Baghdad. L'eco delle violenze arriva fino al sud, ma a Bassora c'è chi non si scoraggia e non ha paura di importare dalle capitali europee la moda dei 'lucchetti dell'amore'.
Ayman Kharim è un ingegnere di 26 anni e la scorsa estate si è innamorato di una ragazza conosciuta su Facebook. "Ero felice - racconta - e volevo condividere il mio amore con tutti". Così si è ricordato di aver letto della moda diffusa in Italia, a Ponte Milvio, o a Parigi, sul Pont des Arts, dove gli innamorati fissano un lucchetto sulle balaustre e gettano la chiave nel Tevere o nella Senna, giurandosi amore eterno.
Non è stato facile replicare l'iniziativa a Bassora, dove è presente una componente sciita molto
conservatrice e dove spadroneggia una milizia sciita chiamata Asaib Ahl al-Haq. Ma Ayman non si è scoraggiato. Insieme ad alcuni amici, ha chiesto e ottenuto dal comune di poter riparare e restaurare un ponte sul fiume Shatt al-Arab, affluente del Tigri e dell'Eufrate.
Il gruppo ha applicato una rete di metallo su un lato del ponte e a settembre scorso ha organizzato una festa a base di musica e poesia, lanciando l'iniziativa dei lucchetti. Il successo è stato enorme. Centinaia di 'lucchetti dell'amore' sono stati applicati alla rete in poco tempo.
La notizia si è diffusa in tutto il paese e la gente ha cominciato ad arrivare da Baghdad, da Amarah, da Nassiriya, da Najaf per giurare amore eterno sul ponte. I lucchetti non erano affissi solo per il fidanzato o la fidanzata, ma anche per un genitore, per un fratello o per una sorella.
Ma l'iniziativa non è piaciuta a qualcuno e un giorno Ayman ha ricevuto una minaccia di morte. Una lettera firmata dal "popolo di Bassora" recitava: "Ti avvisiamo di stare lontano dal ponte, per te può essere molto pericoloso". Nella busta c'era anche un proiettile. I genitori di Ayman hanno cercato di convincerlo a rinunciare alla sua iniziativa e la madre, una politica locale, lo ha fatto controllare dalle sue guardie del corpo.
Poi un giorno un amico gli ha telefonato dicendogli di correre a quello che era ormai stato ribattezzato 'Ponte dell'amore'. Ayman ha appena fatto in tempo a vedere un gruppo di uomini a volto coperto che abbattevano la rete e la gettavano nel fiume.
La fama del ponte tuttavia non si è spenta. Da Baghdad ancora in tanti continuano a venire a Bassora per cercarlo. "Avevo visto le foto su Facebook ed ero venuto a mettere un lucchetto, fotografarlo e inviare la foto alla mia ragazza - dice il 25enne Haider Fadl, arrivato apposta dalla capitale - e ora vedo che tutto è stato abbattuto".
Ma Ayman non si scoraggia. E' intenzionato a rimontare la rete in tempo per San Valentino. "C'è bisogno - dice - di lanciare il messaggio che anche nella situazione in cui si trova oggi l'Iraq, c'è amore e c'è gentilezza".
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