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22.9.23

il caso di Romina Marceca “Mi ha stuprata nel mio letto. Non ho paura di mostrarmi, è lui che deve nascondersi”: il racconto della prima vittima del netturbino Stefania Loizzi, ex banconista di una gelateria, racconta la notte in cui fu violentata. Ha denunciato Ubaldo Manuali: “Metto la mia faccia sul giornale per tutte le altre come me”

 repubblica  

IL coraggio   di  Stefania Loizzi (  foto a  destra  )    che  sta cercando di scalare la montagna della paura. È sopraffatta, non riesce a dormire al buio, a

camminare da sola in strada la sera. «Tutta colpa di quell’uomo maledetto che si chiama Ubaldo Manuali . Ha rovinato la mia vita in meno di un anno», racconta.



 Il netturbino che ha drogato e stuprato almeno altre due donne è ai domiciliari perché Stefania Loizzi, ex banconista di una gelateria, prima vittima del netturbino romano, non ha perso tempo. «L’ho denunciato subito e metto la mia faccia sul giornale per tutte quelle donne vittime come me. Non dobbiamo avere paura dei nostri “No”. Dobbiamo mostrarci perché siamo le vittime, non i carnefici. Loro devono nascondersi».

Come vi siete conosciuti?

«Mi ha chiesto l’amicizia su Facebook a fine 2020. Ho visto che in comune avevamo un’amica. Sono una persona molto diffidente e ho chiesto informazioni a lei. La mia amica mi ha detto che era una persona tranquilla, simpatica».

Poi?

«Abbiamo cominciato parlare e ci siamo scambiati i numeri di cellulare. Lui mi parlava della figlia, della sua frequentazione in chiesa, del suo padre spirituale. Era separato, mi ha detto. Lo ammiravo come padre».

La prima volta che vi siete visti?

«Mi ha portato dei rosari e dei santini. Ci vedevamo ma sempre fuori. Lui faceva sempre foto, io non volevo. Poi mi ha detto che gli interessavo come persona e gli ho risposto che potevamo essere solo amici, lui ha accettato. Sono passati dei mesi senza vederci».

La sera del 14 gennaio 2023 l’ha drogata e violentata

«Quella sera mi ha chiamato, avevo un braccio ingessato per una frattura, avevo perso da poco mia mamma. Era un brutto periodo. Prima mi ha detto che passava a prendermi e che cenavo a casa sua. Non volevo, non mi andava, poi ho accettato».

Lui ha preparato una trappola

«Sì, mi ha richiamata dicendo che portava la cena a casa mia: dall’antipasto al dolce, fino al vino. Ero giù, ho accettato. Una volta a casa mia ha aperto il prosecco per fare un brindisi. Ho bevuto e mi ricordo solo che ero andata in cucina a prendere le patate. Poi, il buio».

Al risveglio?

«Mi sono svegliata di notte, stavo malissimo. Non riuscivo a vedere bene. Ho trovato una sua mano sulla faccia, ho reagito male e gli ho detto: “Schifoso, che fai nel mio letto?”. Lui mi ha risposto che mi ero sentita male e che non voleva lasciarmi sola. Ho avuto la forza di voltarmi e ho visto che era senza pantaloni ma sono crollata».

Cosa ha fatto dopo?

«La mattina seguente sono andata dal medico curante, che ringrazio dal profondo del mio cuore, e gli ho detto cosa era accaduto. Lui mi ha detto “Oddio, mi stai sconvolgendo” e mi ha consegnato un foglio urgente per il pronto soccorso. Nel mio sangue i medici hanno trovato la droga dello stupro. Pensavo che mi avesse drogata per derubarmi. Invece mi ha violentata in casa mia. Provo troppo schifo».

Ha anche filmato

«Purtroppo sì. Ho visto alcune foto ma c’è anche un video che ha girato ai suoi amici del calcetto. Si faceva grande con i suoi amici che mi fanno schifo tanto quanto lui perché avrebbero dovuto denunciare. L’ho fatto io, invece, lo stesso giorno della visita. E se tornassi indietro lo rifarei di nuovo».

Lui ha ripulito tutto

«Sì ma il suo Dna c’era in casa mia, la scientifica ha portato via tutto. È stato uno schifoso, ha bivaccato in casa mia».

La figlia difende il papà

«Ha rilasciato un’intervista in cui dice che noi donne lo cercavamo. Io so solo che un giorno mi inviò le foto di sua figlia che nel camerino stava provando biancheria intima. Spero si faccia chiarezza anche su questo».

Lei è una delle tre vittime di quest’uomo. Tante altre sono le violenze con la droga dello stupro

«Abbiamo una dignità da salvare, se è “no” deve essere “no”. Evidentemente il mio rifiuto lo ha stuzzicato ancora di più e ha aspettato il momento giusto. I poliziotti mi sono ancora vicini a distanza di tempo, non sono rimasta sola».

Ha incontrato le altre due donne?

«No, vorrei tanto conoscerle. Vorrei capire come lo hanno incontrato. Come è iniziata la loro storia con lui».


LEGGGI ANCHE  

La figlia del netturbino accusato di stupro: "Ci sono donne malate. Mio padre è sempre piaciuto, non aveva bisogno di fare certe cose"

1.6.23

.....

 Ogni  parola   in più  davanti a   simili fatti    è superflua  . Quindi  è meglio  meditare  in silenzio   , nel dolore  , nel rispetto   .  Infatti  è sempre più difficile trovare le parole che non siano demagogiche  o  soprattutto  

già state  dette   e ripetute   da  diverse  intellettuali   femministe  ( ma anche no  )   davanti ad un femminicidio come quello di Giulia ancora più   abberrante visto che lei era al 7mese  di gravidanza e per le dichiarazioni rilasciate da mostro in fase d'interrogatorio  lascio come commento la suonata  del silenzio


P.s

Ho appena sentito al tg che ne hanno ucciso anche se non"in maniera atroce " un altra . Ancora più sgomento 




29.9.21

No vax di Olmedo convince un malato di Covid a lasciare l’ospedale: muore

 non trovo neppure la  forza  di commentare    e  di scrivere    due righe   su queste  vicende  .   

No vax di Olmedo convince un malato di Covid a lasciare l’ospedale: muore

No vax di Olmedo convince un malato di Covid a lasciare l'ospedale: muore

La vicenda del no vax di Olmedo.

C’è un ristoratore originario della Olmedo, Antonio Mureddu, al centro di un indagine della polizia irlandese, chiamata a far luce sulla morte di Joe McCarron, avvenuta nel nosocomio di Letterkenny . Il sardo avrebbe convinto il 67enne a lasciare l’ospedale nonostante avesse contratto il Covid. A nulla è servito il diniego dei medici, McCarron è stato portato via ed è morto pochi giorni dopo.

L’indagine.

Sarà un’indagine della polizia irlandese a chiarire la dinamica dei fatti. Da una prima ricostruzione, tuttavia, pare che McCarron sia stato convinto e portato via da Mureddu. Pochi giorni dopo le condizioni dell’anziano si sono aggravate e perciò si è reso necessario un nuovo ricovero all’ospedale dell’università di Letterkenny, ma le sue condizioni erano ormai disperate ed è morto dopo qualche ora. Nonostante fosse stato attaccato al ventilatore polmonare, per lui non c’è stato nulla da fare. Spetterà ora agli investigatori ricostruire la vicenda e stabilire se l’intervento del ristoratore sia stato in qualche modo coercitivo rispetto alla volontà di McCarron.

Chi è Mureddu.

Antonio Mureddu, originario di Olmedo, è un ex militare italiano che è intervenuto insieme ai legali del Common Law Information Center di Ballybofey. Secondo taluni, il trattamento sanitario per il Covid-19 potrebbe essere applicato solamente con l’autorizzazione del paziente. Alle spalle del ristoratore, infine, vi sarebbe una lunga storia legata al complottismo e all’estrema destra.

26.5.21

gente meschina che pur di guadagnare non esita fare cose turpi il caso della strage della funivia Mottarone

CRIMINALI ecco cosa sono che marciscano in carcere o siano condannati a 30 anni senza condizionale e altri benefici \premi . Ecco di solito per  una delle poche cose che ho deciso di tenere  del mio processo di battere e levare  delle sovrastrutture esterne  come l'educazione familiare  e le altre nozioni apprese dal sistema ( scuola , chiesa , politicamente corretto , ecc ) sarei  garantista . Infatti lo so che dovrei : essere coerente con quanto ho scritto nel post precedente ., evitare commenti come quelli espressioni dal titolo del post ed aspettare  l'ultimo grado giudiziario   per potermi esprimere  merito in quanto ogni persona è  innocente fino  alle fine e ..... bla.... bla .... . Ma  non sempre uno riesce a trattenersi . soprattutto  quando si viene arrestati per fatto del genere  . ... Non riesco a commentare ulteriormente tale notizia


ITALIA L'inchiesta della procura di Verbania ​Tre fermi per la strage del Mottarone. Tra loro il gestore Tra i fermati figura anche Luigi Nerini, proprietario della ferrovie del Mottarone. Per la procura sapevano che il freno di emergenza era disattivato. La strage ha provocato 14 morti. Ancora in corso gli accertamenti tecnici sulla rottura del cavo   da : http://www.rainews.it/ del 26 maggio 2021
e vi lascio condividendo questo post trovato su una bacheca social



e sulle note di queste due canzoni  che costituiscono la colonna sonora del post

senza parole - vasco rossi
ho perso le parole - Luciano Ligabue 
Morire -CCCP Fedeli alla linea

18.2.17

Amatrice, multa da 4 mila euro per aver portato aiuti con un camion L’uomo, un privato, è passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega direttamente la cittadina con la Salaria. E ora le vittime del sisma stanno facendo una colletta per aiutarlo a pagare la sanzione



sono talmente schifato dalla cattiva burocrazia che stavolta 😈😐😢😪🙇😡 non ho il coraggio o voglia di passare ( come se me ne fosse importato qualcosa ) come qualunquista o populista lasciando commenti su tale notizia  presa  da http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_febbraio_18   di Virginia Piccolillo



LA STORIA

Amatrice, multa da 4 mila euro
per aver portato aiuti con un camion
L’uomo, un privato, è passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega direttamente la cittadina con la Salaria. E ora le vittime del sisma stanno facendo una colletta per aiutarlo a pagare la sanzione
                                     








Era arrivato a portare aiuti ai terremotati con un camion. Ha avuto una multa da 4mila euro per essere passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega in maniera diretta Amatrice con la Salaria, visto che il centro storico è ancora ingombro di macerie ed edifici non puntellati e non è stato riaperto al traffico privato. E ora le vittime del sisma del 24 agosto 2016 stanno facendo una colletta per aiutarlo a pagare la sanzione. Accade anche questo nel mondo alla rovescia di Amatrice, dove il grande cuore degli italiani cerca di sostenere la rinascita della popolazione vittima del sisma, ma trova ostacoli di ogni genere.
«Vado via. Mi dispiace, ma tornerò in macchina»
Lo sa bene Giuseppe che venerdì è arrivato, con un mezzo messo a disposizione gratuitamente da una ditta edile, per distribuire aiuti. Cose concrete che possono essere recapitate subito. Dal pellet per scaldarsi nei container perché la temperatura nella notte scende sottozero, ai saponi, al mangime. E ha imboccato la Romanella: una strada ormai nota alle cronache per essere stata promossa durante il post-sisma a chiave di volta del traffico per la cittadina distrutta dal terremoto. Citata ogni volta che bisognava rispondere alle lamentele del sindaco Sergio Pirozzi sull’urgenza di una migliore viabilità, evidenziando i lavori, appena, compiuti per rinforzare il Ponte a Cinqueocchi: capace ora di sostenere il via vai continuo di mezzi pesanti dell’esercito, dei vigili del fuoco e della protezione civile. Ma per il camion, di 75 quintali, è tornato improvvisamente in vigore il limite di 35 q, che esisteva quando il ponte era pericolante. Ed è scattata la multa. Davvero? «Come no? - assicura Giuseppe che ha interrotto bruscamente la sua piccola missione umanitaria - Mi dispiace. Ma soprattutto per questa gente. Hanno bisogno di tante cose. Portavamo cibo per loro, cibo per gli animali, cose utili. Non era un auto-articolato era un semplice camion. Tornerò. Ma con la mia macchina».
I terremotati: «E’ una vergogna, pagheremo noi»
«E’ una vergogna», protesta Fabio, a nome di un gruppo di terremotati che intendono dare uno «schiaffo morale a chi se ne sta infischiando dei disagi che stiamo subendo». E annuncia: «Non abbiamo più niente. Ma ci stiamo tassando. Raccoglieremo i soldi. E gliela pagheremo noi». Per loro è «inaccettabile» quello che è stato fatto «a chi si sta dando da fare a spese proprie, con generosità». Ma il limite? «Prima che venissero fatti i lavori era di 35 quintali - obietta - . Come può essere lo stesso anche dopo quello che è stato speso per rinforzare il ponte? O i lavori sono stati fatti male, oppure non vogliono togliere quel limite perché dà fastidio che noi agricoltori e allevatori lo utilizziamo e creiamo un po’ di traffico. A sei mesi dal terremoto dobbiamo volare? Ma dimmi tu se è possibile».
La Protezione Civile: «Si può passare per Montereale»
Dalla Protezione Civile si evidenzia che la Romanella non è l’unica strada che collega la Salaria ad Amatrice. Si può uscire a Posta, prendere la SR 471 fino a Montereale, dove si può proseguire lungo la SR 260 Picente fino ad Amatrice. E si aggiunge che i lavori di messa in sicurezza realizzati da ASTRAL sul ponte a 5 occhi, sono serviti a limitare il fenomeno di erosione che comportava grave rischio per la stabilità della struttura e permesso la riapertura del ponte con limite di massa a 3,5 tonnellate, già in vigore prima della scossa del 30 ottobre, evento che ne ha comportato la chiusura totale fino alla messa in opera degli interventi urgenti sopracitati. Un limite rispettato dai mezzi della Protezione Civile di quel peso. «L’interdizione ai veicoli con massa superiore a tale limite non è quindi un vincolo amministrativo, ma è dettato da ragioni di sicurezza».



29.3.16

i valori della rivoluzione francese libertè legalitè fraternitè sono ancora validi ? se,mbra di no visto che Parigi non illumina come ha fatto per gli attentati di Bruxelles la Torre Eiffel con i colori del Pakistan.

colonna sonora d'oggi :

Proprio come la  sigla dei Griffin (  vedere   url  sopra  )   dopo questo  fatto  mi chiedo  elucabrando   : ma  che  fine hanno fatto  il vcalori   della rivoluzione francese  libertè  legalitè  fraternitè  ? . Ma  soprattutto  questa  e' la prova provante  per  chi  ha  ancora il prosciutto negli occhi che   esistono  solidarietà ( e vittime ) di Serie A  e  di serie  B .
Va bene  che  come  dice  il sindaco di Parigi  : <<   "L'illuminazione della Tour Eiffel è un gesto eccezionale".>> ma però    dev'esserlo per tutti  e  non  solo per  uno \  due si  e per  gli altri  no  specie  quando si tratta  d'attentati cosi vili ed infami , e secondo alcuni ( mica  tanto ) complottisti fatti fare  su commissione  per  giustificare la guerra  e la politica accentratice  dell'occidente    in medio oriente  . Ho , per  parafrasare una  famosa  canzone,  perso le parole   e non so che altro dire . e  vi rimando a tale articolo

Parigi non illumina la Torre Eiffel con i colori del Pakistan. La protesta della rete: "Il dolore è uguale ovunque"

Pubblicato: Aggiornato:
EIFFELL
La torre Eiffel si è illuminata con i colori della bandiera belga per commemorare le vittime degli attacchi terroristici del 22 marzo, ma non si accenderà con i colori del Pakistan colpito da un terribile attentato che ha ucciso a Lahore oltre 70 persone, tra le quali 30 bambini.

"Nel mondo ci sono regolarmente attentati e rendiamo omaggio alle vittime in altri modi", spiegano all'Hotel de Ville, la sede del Comune di Parigi, aggiungendo: "Gli attentati di Bruxelles hanno una portata molto particolare perché abbiamo un legame particolare con Bruxelles". E ancora: "L'illuminazione della Tour Eiffel è un gesto eccezionale".
La decisione però non piace a numerosi utenti di Twitter, che continuano a chiedere alla sindaca Anne Hidalgo di ripensarci.
"Il dolore di una madre è lo stesso in Belgio, a Parigi o in Pakistan", scrive una donna:

@Anne_Hidalgo la douleur d'une mère est la même en Belgique à Paris ou au non. ??la tour Eiffel aux couleurs du Pakistan merci
Tuttavia una immagine del celebre monumento parigino in bianco e verde, i colori del Pakistan, sta facendo credere a numerosi internauti che Parigi abbia voluto omaggiare le vittime pakistane. Ma non è così. E non è nemmeno un fake.

Come ricostruisce il sito Mashable, l'immagine è reale e risale al 2007, quando la torre usò questi colori per il campionato mondiale di rugby: verde per il colore del prato, bianco per le righe sul terreno.
Era molto difficile non farsi trarre in inganno, specialmente perché la prima a twittare la foto della torre Eiffel falsamente "abbigliata" con i colori del Pakistan è stata una giornalista pakistana, corrispondente per la Reuters, che comunque aveva usato la formula dubitativa:


Is that the Eiffel Tower lit up in colours?
 

Molti hanno cominciato un vero e proprio mail-bombing nei confronti della Hidalgo, più o meno replicando la stessa richiesta: "Allora questa sera illuminiamo la torre Eiffel con i colori del Pakistan?"

Alors , comment ça se passe, ce soir on met la tour Eiffel au couleur du Pakistan ?

14.1.14

Usa Gli cade il telefono nel fiume gelato Per recuperarlo muoiono in due. adesso si muore per la tecnologia e non più per le idee

protrebbe interessarti 


http://tinyurl.com/pct4ybm ( corriere della sera del 18 agosto 2013  ) 


http://www.pointblog.it/blog-di-maddy/phubbing  ( definizione del fenomeno )


Se prima  si moriva per le idee (  parafrasi di una famosa  canzone  de  Andreiana   )  adesso  si muore  per la tecnologia  .
Ora  sminchionanndo  cazzeggiando sulla pagina facebook dell'unione sarda  ho trovato questa  news 


Il tragico episodio a Chicago, Illinois. La vittima è un 26 enne, che si è tuffato nel canale ghiacciato per riprendere lo smartphone. Dispersa una donna che ha cercato di aiutarlo.


Pur di non perdere il telefonino ha sfidato il ghiaccio del fiume Chicago, nell'omonima città degli Stati Uniti. Ma il suo attaccamento alla tecnologia gli è costato la vita. La vittima è un ragazzo di 26 anni.

IL giovane si trovava sulle sponde del fiume che attraversa la capitale dell'Illinois, è scivolato in acqua nel tentativo di recuperare lo smartphone che gli era appena caduto nel canale. L'impatto con l'acqua gelata lo ha immediatamente paralizzato, impedendogli di riemergere. Per aiutarlo si è gettata nel fiume anche una sua amica, che in quel momento era con lui. Ben presto i due sono stati notati annaspare da alcuni passanti, che hanno allertato i soccorsi. Il 26enne è stato tratto in salvo e trasportato d'urgenza in ospedale. Purtroppo, però, le sue condizioni erano ormai disperate ed è morto poco dopo il ricovero. La sua amica risulta dispersa. Sinora vane le ricerche dei sommozzatori per recuperare il corpo della malcapitata.


su sul mio  facebook  è nata  un interessante ,   per  il  momento solo a  due , discussione



Ivan Il Terribile Sta prendendo l'andazzo delle reti mediaset sta specie di giornale "l'ugnone" [unione sarda ] ....solo gossip e articoli pro cappellacci e compari...
11 minuti fa · Non mi piace più · 1



Giuseppe Scano vero  , ma   questa  è , salvo eccezioni  che si contano sulla punta di una mano  , l'informazione   in italia  . Ma qui si tratta , notizie  come queste   non l'avevo  ancora  sentite , si tratta dio quello che gli studiosi chiamano Phubbing  (  http://www.pointblog.it/blog-di-maddy/phubbing ) .  


Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti

   Dopo  la  morte  nei  giorno scorsi  all'età  di  80 anni   di  Maurizio Fercioni ( foto al  centro    )  considerato il primo tatuat...