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2.12.22

la destra è invidiosa del Marocco che si è classificato agli 8ottavi dei mondiali ? oppure usa la notizia dei festeggiamenti e del caos derivato per distrarri dalle schifezze della finanziaria ?

 sfogliando  il portale   mms \ bing      trovo  questa  news  de il  Giornale  .  Già  dal titolo   (  ovviamente    non  dobbiamo  soffermarci ad  esso  )    e  delle  prime righe    si   evidenzia   l'invidia    e la  frustrazione     per  la  non qualificazione  della  nazionale  italiana    di  una  certa    opinione  politica      e  l'uso  strumentale  per  distrarci dall'obbrobrio di  questa  finanziaria    dei  festeggiamenti     in gran parte  pacifici   della  comunità  marocchina  . 
 N.b   con questo  non  vuole  dire   che   assolva     e  sminuisca e  gli atti di teppismo   commessi   nei festeggiamenti  in  questo   caso   . Ma  non vedo   lo stesso  biasimo     quando     ad  ogni derby  calcistico   o   festeggiamenti   con o senza   danni   ogni  volta   che  capita  ad  una  squadra  o squadretta    italiana  . Ma ora basta  parlare io  a voi l'articolo se esso si può chiamare del il.giornale

Il Marocco si qualifica agli ottavi: caos e disordini a Milano earlate Torino  3 h fa

                                   Francesca Galici 


Milano succursale di Rabat? Sì, a giudicare dalle immagini del capoluogo lombardo pochi minuti dopo il passaggio del turno del Marocco ai mondiali di calcio in corso in Qatar. Le sue strade sono state invase dai tifosi magrebini festanti, che hanno paralizzato corso Buenos Aires, una delle principali arterie cittadine, cuore dello shopping ma anche snodo nevralgico per la circolazione veicolare della città. E non è andata meglio a Torino, dove i marocchini hanno messo a ferro e fuoco il quartiere Barriera. Immagini giù viste a Bruxelles solo pochi giorni fa. Situazioni che sono degenerate e che sono state denunciate anche dalla politica.

Il Marocco si qualifica agli ottavi: caos e disordini a Milano e Torino
Il Marocco si qualifica agli ottavi: caos e disordini a Milano e Torino© Fornito da Il Giornale

Il caos di Milano

Nel tardo pomeriggio di un qualunque giorno feriale a Milano, corso Buenos Aires è una delle strade più trafficate della città. È uno dei principali vialoni che dalle periferie conduce al centro ma è anche una delle strade a più alta concentrazione di negozi. Comprensibile, quindi, il disagio arrecato dai marocchini che l'hanno invasa per i festeggiamenti, nello stupore di quanti si sono trovati bloccati nel traffico senza capirne il motivo, costretti a restare fermi nelle loro auto in attesa che il caos rientrasse. Caroselli di auto, persone festanti con le bandiere e cori da stadio hanno improvvisamente invaso corso Buenos Aires, costringendo gli uomini della squadra mobile a intervenire. Sono state circa 500 le persone che si sono riversate in Buenos Aires ma altri caroselli non sono mancati nemmeno in altre parti della città, come in piazza Duomo, dove i marocchini hanno festeggiato sul sagrato della chiesa.

Disordini a Torino

Se a Milano si sono registrati disagi a causa dell'invasione delle strade da parte dei tifosi marocchini, a Torino si sono verificati veri e propri disordini, soprattutto in periferia, in zona Barriera di Milano. Questa è una delle aree del capoluogo sabaudo con maggiore densità di stranieri, che nel pomeriggio di ieri hanno messo a ferro e fuoco il quartiere. "Bande di soggetti di origine marocchina sostenute da gruppi di altri immigrati africani hanno inscenato atti di violenza e devastazione, esplodendo petardi e fuochi d'artificio contro abitazioni private, forze dell'ordine e devastando le nuove eco isole della raccolta rifiuti e le pensiline delle fermate dei mezzi pubblici", si legge nel post di Verangela Vera Martino, capogruppo di Fratelli d'Italia a Torino.Sconcerto anche da parte di Augusta Montaruli, sottosegretario al ministero dell'Università e della ricerca: "Torino ormai sta diventando una banlieue in cui le strade vengono devastate per festeggiare la vittoria del Marocco contro il Canada ai Mondiali in Qatar. Anni di governo Pd e M5S e questo è il risultato".

17.1.18

c'è anche chi fra gli immigrati dice No allo ius soli

 le  fonti 
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/paolo-diop-io-immigrato-e-italiano-perch-dico-no-ius-soli-1409769.html
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/io-figlio-2-immigrati-dico-ius-soli-offesa-verso-me-1480481.html
http://www.ilgiornale.it/news/politica/io-islamica-ditalia-vi-dico-ius-soli-sciocchezza-1434052.html


la mia  posizione   su tale  argomento  già lo conoscete (  soprattutto     chi  mi segue  o  mi ha  seguito   visto che  alcuni\e   su  rinuovono  o li rimuove  fb  e  poi  non mi  contattano  più   , sui  social   )    e  quindi evito di tediarvi  . E  poi  .chi  si è letto il testo e  sentito la campagna  del Si  oltre quella  del No   saprà che la maggior parte , comprese  alcune storie  che  troverete  sotto ,  sono   dovute  a disinformazione  .  Qui a differenza  degli altri media  ufficiali   ,  racconto  perchè l'intento del  blog  è dare  voce   a  chi non ha  voce  o  quanto meno   marginalizzato   ed  relegato  come  in questo caso  a  voci opposte  alle mie    ed a quele  correnti  le storie  di  chi    straniero  l'ha  ottenuta seguendo  l'iter  normale   , cioè  dopo i  18  anni   .
Li capisco   avendosi dovuto   sia dal punto di vista  economico     sia  da quello psicologico  sudare  la  cittadibìnanza  italiaana   senza  aiuti ed   agevolazioni  , infatti  la legge    andava modificata    onde  evitare   alcune storture  come quelle segnalate   e  fatte notare  da Paolo Diop, responsabile immigrazione del "Movimento nazionale sovranità" Cittadino italiano, nato in Senegal e arrivato nel Belpaese quando aveva appena due mesi.Tali   dichiarazioni  \ prese  di posizione  sono dovute  , questa  è l'idea  che  mi sono   fatto io leggendo  la loro  intervista   ,   dal fatto che se   la sono dovuta sudare  e     guadagnare  oltere che da  gelosia      del tipo  : <<    <<  a loro prima  e  a noi no  >>  . Alcune ( trovate   per  chi   vuole andare  direttamente alla fonte   e  non continuare  nela lettura   del ost   gli url  sopra  )   come   quella  di :  Josef Lushi, 18 anni, ha il papà albanese e la mamma dell'Equador. Nato a Perugia , ed inparte  quella di  Kawtar Barghout, marocchina classe 1991, è arrivata in Italia quando aveva appena due anni. sono dovute  a  disinformazioone  .  Ma  almeno sono opnioni  ,  condivisibili o meno  , con cui si puo' civilemente  discutere  e  confrtontarsi  , non come    certe   presenti  su news repubblic l'agreggatore  di  notizie per  mobile  (da  cui ho preso   tali testimonianze  )   e   da me  segnalate  perchè intrise di xenofobia , razzismo , oddio \ malpancismo .

Ma ora bado alle ciancie eccovi le storie in questione

24.7.12

basta devo smettere di vedere l'erba del vicino sempre più verde

 ho deciso d'estendere  dopo avwer  ascoltato queste parole

 

 di continuare   il mio viaggio interiore    a me  questo articolo  riportato  qui sotto  tratto  da   blog.donnamoderna.com/sessoeluna/2012  pur  continuando  a    vivere    cosi  


insomma a cercare una via di mezzo tra me stesso e gli altri \ il mondo che mi circonda



Il detto “L’erba del vicino è sempre più verde” ha del vero anche quando si parla di relazioni di coppia. Ci troviamo infatti spesso a pensare che quello che fanno o hanno le altre coppie sia sempre migliore. Oppure che le scelte che prendiamo come coppia siano sempre le peggiori, invece di tirare fuori il meglio dalle scelte fatte. Quante volte ci ritroviamo a stare fuori con gli amici più a lungo di quanto vorremmo solo perché pensiamo che una volta andati via accada qualcosa di straordinario che noi perderemmo. O ci ritroviamo a spendere interi pomeriggi controllando le e-mail, twitter o facebook per la disperata ricerca di vedere cosa succede dalle altre parti piuttosto che porre attenzione a quello che sta accadendo esattamente di fronte a noi. Potremmo chiamare questo senso di urgenza la sindrome dell’erba del vicino (S.E.V.).
Il pericolo più grande, nell’essere vittima della S.E.V., è che ruba tempoPiuttosto che fare attivamente qualcosa per rendere la nostra giornata interessante, spendiamo la maggior parte del tempo preoccupandoci di quello che non stiamo facendo. Ci sentiamo così terrorizzati di penderci qualcosa che accade altrove che alla fine ci perdiamo realmente quello che accade intorno a noi.
La paura di perdersi quello che accade è soprattutto una paura di esclusione sociale ed è più evidente e preponderante nell’adolescenza. In parte questa paura spiega anche il perché gli adolescenti si sentono così pressati dal tema della perdita della verginità.
Potremmo dire che chi soffre della S.E.V. appartiene alla categoria dei “massimizzatori”. Questi soggetti devono sempre vagliare tutte le alternative prima di prendere una decisione e pensare in quali altri modi le cose possano essere. Anche quando fanno una scelta, si preoccupano sempre di non aver fatto la scelta migliore possibile sentendosi poco soddisfatti delle proprie scelte e della propria vita. Tali atteggiamenti possono dunque essere deleteri per la qualità di vita del singolo e della coppia. Se da una parte possono in qualche modo spingere le persone ad essere ponte, efficaci e migliori, dall’altra le costringono ad una vita in rincorsa verso una perfezione che è impossibile raggiungere per l’essere umano. La pressione di “essere parte delle cose” diventa un dovere categorico che limita la scelta personale. Non si sceglie di fare le cose perché ci piacciono ma perché ci sentiamo obbligati. A livello di coppia può determinare attriti e insoddisfazioni che minano l’intimità e l’accordo tra i partner.
Come abbiamo visto in un recente post la felicità è composta da tante piccole cose presenti nella nostra vita. Se ci concentriamo solo sulle cose che non abbiamo ci perdiamo tutto il bello di quello che in realtà è già a nostra disposizione.
Se pensate di essere vittime della S.E.V. cercate di cambiare il vostro atteggiamento. Cercate di vivere di più nel momento presente, godendovi quello che state facendo nell’esatto momento in cui lo state vivendo. Bloccate il pensiero quando vedete che comincia a correre oltre e tenta di focalizzarsi su cosa fanno gli altri, invidiandoli e sognando di essere lì. Oppure verso cosa avreste potuto fare invece di fare quello che state facendo. Smettete di compararvi con gli altri mettendoli su un piedistallo, ritenendo le loro vite necessariamente più degne e belle delle vostre. Fermatevi e pensate “Ecco tutto quello che ho fatto”, “Guarda quello che ho realizzato, quello che ho raggiunto”. Potreste accorgervi che l’erba è sempre stata più verde dalla vostra parte.
                                          Dott.ssa Laura Nardecchia





Perchè ogni tanto , anche se non sempre riescono a metterlo in atto e hanno  (  nella maggior  parte  dei casi )    : << (.... )  l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto (  cit  di  .... è talmente scontato e  ovvio  visto che  l'ho più volte citata  sia   nel vecchio blog  che in questo . Comunque  chi  non la conoscesse  o   non lo riocorda   trova  qui  il  testo integrale  e di conseguenza  l'autore e qui  la storia sula canzone ormai entrata in quella della canzone italiana   )  , le religioni in questo caso quella cristiana 

                            L'erba del vicino è sempre più verde

L'erba del vicino è sempre più verde - NUOVI  ORIZZONTI
Chi non conosce il famoso detto: l'erba del vicino è sempre più verde? Spesso pensiamo così. Conosco persone che vivono così, considerando che quello che gli altri hanno o vivono sia migliore di quello che hanno e che vivono loro. Hai mai pensato che forse la tua erba intesa come casa, famiglia, lavoro, rapporti interpersonali non è così verde perchè in effetti tu non fai niente al riguardo? Quando vediamo che l'erba del nostro vicino è più verde della nostra significa che c'è chi la cura e apprezza quello che ha. Se tu passi tutto il tempo non apprezzando quello che hai, non curando quello che hai, invidierai sempre gli altri. Se per esempio in casa sei scontroso, arrogante, però agli altri regali sorrisi e cordialità, non stai curando quello che hai. Nella Bibbia c'è scritto che se non sei un buon cristiano nella tua casa, se non sai governare la tua casa, non potrai curare la chiesa. Smetti di guardare quello che hanno gli altri, comincia ad apprezzare il tuo e scoprirai di aver avuto, per tanto tempo, un tesoro a poca distanza da te. Quando avrai imparato a curare l'erba del tuo giardino con premura ed amore incondizionato, spirito di sacrificio e lealtà, allora sarai pronto a curare il giardino di Dio! 

25.6.07

Masochismo? No, grazie!

Reagisci, tu vali e non farti schiacciare da nessuno!



( sottofondo: Gracias a la Vida Mercedes Sosa & Joan Baez -)



-ooo-





Con queste parole mi piacerebbe invitare  a reagire tutti  coloro che si fanno trascinare dall’insoddisfazione altrui,  fino ad arrivare a tormentare la propria vita.


Reagire senza violenza, ma con intelligenza, con lucida circospezione.


Come?


 


Continua su Nero assenso


 


Grazie dell'attenzione


Ros


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