Visualizzazione post con etichetta le altre olimpiadi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta le altre olimpiadi. Mostra tutti i post

21.8.21

le altre olimpiadi le paraolimpiadi DIETRO OGNI DISABILITÀ C’È UNA STORIA DA CCONTARE: DOBBIAMO GUARDARLA CON OCCHI DIVERSI» .


Oggi 19 Aug 2021
                   di Sandro Orlando
Le Paralimpiadi sono una lezione di vita
L’ATLETA, DEPUTATA E VINCITRICE DI «BALLANDO CON LE STELLE», SPIEGA L’IMPORTANZA DI QUESTO APPUNTAMENTO. «DIETRO OGNI DISABILITÀ C’È UNA STORIA DA RACCONTARE: DOBBIAMO GUARDARLA CON OCCHI DIVERSI» . ECCO CHI PUNTA ALLA MEDAGLIA D’ORO

federico morlocchi    nuotatore 
il nostro porta bandiera  




Ai Giochi paralimpici di Rio, si mise a piangere quando Monica Graziana Contrafatto vinse il bronzo nella finale dei 100 metri.. Solo quattro anni prima, l’amica e at-leta dell’Esercito aveva potuto seguiree in tv le Paralimpiadi di Londra dall letto di un ospedale dove era ricoverata per l’amputazione di una
gamba: ed era stata la vittoria di un’altra velocista paralimpica, Martina Caironi, a trasmetterle la voglia di provarci, per riscattarsi dalla tragedia che l’aveva coinvolta durante una missione in Afghanistan. A Rio Monica, Martina e Giusy si erano poi ritrovate tutte e tre, condividendo l’emozione di quelle gare, e la gioia del podio.
Giusy Versace, deputata di Forza Italia, conduttrice televisiva ed atleta, chenella sua carriera sportiva
vanta diversi record e la partecipazione a tre Europei e due finali nelle gare dei 200 e 400 metri amputati dei Giochi del 2016, ricorda connostalgia «l’atmosfera magica» di quelle Paralimpiadi, e ammette: «Mi viene da rosicare perché a Tokyo avrei voluto esserci anch’io, ma negli ultimi anni ho dovuto dare priorità all’attività politica, e questi Giochi li guarderò da spettatrice. La delegazione italiana conta peraltro dei numeri importanti, e anche una presenza femminile superiore al passato».«A RIO, NON ANDÒ COME AVREI VOLUTO»
«Le mie Olimpiadi non le ho vissute benissimo», continua Giusy («dammi del tu e non scrivere ex atleta, perché quando diventi atleta lo resti per sempre nell’anima»), «ero arrivata a Rio stanca, dopo che a Londra la Federazione aveva deciso di lasciarmi come riserva, anche se
avevo i minimi Mi ero preparata per anni a quell’appuntamento, ma in finale qualcosa non è andato. Eppure se ripenso a quei momenti, mi vengono i brividi: c’è tutta un’energia che non si può descrivere». Ci pensò poi la mamma a consolarla: «Mi disse: “Ricordati che tu ora seii entrata nell’Olimpoll’Oli ddeii più forti, e che la tua medaglia più importante l’hai già vinta 11 anni fa”». Era il 2005 e Giusy aveva 25 anni, quando in un incidente d’auto perse entrambe le gambe. «Prima ero una giovane manager in carriera nellaMilano della moda, correvo tutto il giorno, ma non in senso sportivo».

«A RIO, NON ANDÒ COME AVREI VOLUTO»
«Le mie Olimpiadi non le ho vissute benissimo», continua Giusy («dammi del tu e non scrivere ex atleta, perché quando diventi atleta lo resti per sempre nell’anima»), «ero arrivata a Rio stanca, dopo che a Londra la Federazione aveva deciso di lasciarmi come riserva,, anche se avevo i minimi. Mi ero preparata per anni a quell’appuntamento, ma in finale qualcosa non è andato. Eppure se ripenso a quei momenti, mi vengono i brividi: c’è tutta un’energia che non si può descrivere»
Ci pensò poi la mamma a consolarla: «Mi disse: “Ricordati che tu ora seii entrata nell’Olimpo dei più forti, e che la tua medaglia più importante l’hai già vinta 11 anni fa”». Era il 2005 e Giusy aveva 25 anni, quando in un incidente d’auto perse entrambe le gambe. «Prima ero una giovane manager in carriera nellaMilano della moda, correvo tutto il giorno, ma non in senso sportivo».  
Da quella tragedia si risollevò subito, dimostrando una grinta e unadeterminazione che neanche immaginava. Già due anni dopo Giusy riprese a guidare, poi si avvicinò all’atletica, cominciando a correre con un paio di protesi in fibra di carbonio. «Paradossalmente ho imparato ad amare la corsa quando ho perso le gambe. Lo sport è stato per me una grande opportunità di riscatto, mi ha aiutato a superare i momenti bui e a dimostrare a me stessa e agli altri chi sono

Da quella tragedia si risollevò subito, dimostrando una grinta e unadeterminazione che neanche immaginava. Già due anni dopo Giusy riprese a guidare, poi si avvicinò all’atletica, cominciando a correre con un paio di protesi in fibra di carbonio. «Paradossalmente ho imparato ad amare la corsa quando ho perso le gambe. Lo sport è stato per me una grande opportunità di riscatto, mi ha aiutato a
superare i momenti bui e a dimostrare a me stessa e agli altri chi sono».
LA PISTORIUS ITALIANA
Diventa così la prima velocista senza le gambe, la «Pistorius italiana». Nel 2011 poi fonda anche l’onlus Disabili No Limits, per spingere i ragazzi con disabilità a praticare un’attività sportiva. «Se c’è una cosa grande dello sport è che ci aiuta a raccontare le storie delle nostre vite con una chiave diversa, agevolando l’inclusione», dice. «In Italia siamo indietro, in troppi vivono ancora la propria condizione con disagio».
Sempre nel 2011 arrivano i primi risultati di rilievo, come il primato europeo sui 100 metri. La mancata partecipazione ai Giochi di Londra non la fa perdere d’animo, e trova il modo di raccontare le Paralimpiadi del 2012 come commentatrice su Sky, diventando un volto televisivo

 Poi, mentre continua ogni giorno ad allenarsi, partecipa anche al programma Rai Ballando con le stelle, che vince, e scrive un libro ( Con la testa e con il cuore si va ovunque, Mondadori), per raccontare la sua storia «Perché dietro ogni atleta con disabilità c’è una storia fatta di sacrifici,cadute e nuovi inizi, un percorso chemerita di essere raccontato», ripete Giusy. «Raccontare le nostre imprese sportive aiuta la gente a guardarci con occhi diversi, e io l’ho sperimentato di persona», continua. «Un tempo quando andavo in spiaggia e mi staccavo le gambe, le persone intorno a me manifestavano un certo imbarazzo.
O ggi sono i bimbi che mi riconoscono in quanto atleta o ballerina Rai». L’attività parlamentare non le ha assicurato altrettanta visibilità, anche se a Montecitorio c’è una proposta di legge che porta la sua firma per inserire il diritto allo sport nella Costituzione, in quanto strumento educativo prezioso a cui tutti devono poter accedere. Ma non importa, in fondo si considera un’estranea alla politica, e per chi l’ha conosciuta guardandola ai Giochi di Rio, resterà sempre associata alla lezione che la vita è un regalo, e va vissuta senzamai mollare.


12.8.21

Paralimpiadi Tokyo2020, atleti azzurri in partenza dall'aeroporto di Fiumicino

Dopo l'ebrezza delle prime olimpiadi pandemiche ecocci paraolimpiadi  , quasi del tuttto  ignorate dai
media ,  savo   qualche medaglia  .  Olimpiadi ignorate    anche dai media  italoianoi  , nonostante  la prima  olipiade     si svolsero appunto  in italia  nel  1960 . 
A  tale  evento     contribuirono  
[...] Il neurochirurgo polacco naturalizzato inglese Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva nel 1948 per veterani della seconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale o varie menomazioni; nel 1952 anche atleti olandesi parteciparono ai giochi, dandogli un carattere internazionale. La competizione prendeva il nome da Stoke Mandeville, la cittadina del Buckinghamshire che ospitava annualmente tali gare. Ed  Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, propose di disputare l'edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. I Giochi si disputarono dal 18 al 25 settembre, con la presenza di 400 atleti in rappresentanza di 23 Paesi. L'edizione di Roma segnò l'avvio del percorso che avrebbe condotto alla nascita delle Paraolimpiadi nella forma attuale[3]. Infatti, I "IX Giochi internazionali per paraplegici" furono posteriormente riconosciuti come I Giochi paralimpici estivi nel 1984, quando il Comitato Olimpico Internazionale approvò la denominazione "Giochi paralimpici" [...] 

                              da    https://it.wikipedia.org/wiki/Giochi_paralimpici


Le gare si terrano dal 25 agosto al 5 settembre 2021 (inclusi). Le cerimonie di apertura e di chiusura si svolgeranno presso lo Stadio nazionale del Giappone.  Ecco il  calendario





di F. Q. | 11 AGOSTO 2021


HOME SPORT PARALIMPIADI TOKYO2020, ATLETI AZZURRI IN PARTENZA DALL'AEROPORTO DI FIUMICINO


Paralimpiadi Tokyo2020, atleti azzurri in partenza dall'aeroporto di Fiumicino

Non si è ancora spento l’eco per la spedizione azzurra record alle Olimpiadi che è già tempo per la 16esima edizione dei Giochi Paralimpici estivi di Tokyo, al via il 24 agosto: con i nuotatori e gli schermidori, dall’aeroporto di Fiumicino, è in partenza infatti nel pomeriggio, sul volo Alitalia, il primo corposo gruppo della squadra azzurra, 65 in tutto tra atleti, tecnici e accompagnatori. “Per me è un emozione grandissima è la mia prima partecipazione a una paralimpiade. Darò il massimo e speriamo vada tutto per il meglio”, così Edoardo Giordan, schermidore romano, a pochi minuti dal volo per la capitale giapponese. L’Italia si presenterà a questo prestigioso appuntamento con una squadra che è già da record. Saranno infatti 113 gli azzurri che parteciperanno alla massima competizione paralimpica in 15 discipline, con una presenza femminile superiore a quella maschile

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...