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25.11.21

un vero artista sa trasformare quella che avrebbe potuto essere una potenziale «catastrofe» in un momento piacevole. il caso del violinista Ray Chen



Nato a Taiwan e cresciuto in Australia, Ray Chen

è uno dei migliori violinisti al mondo. Noto per la sua passione e l’energia che ci mette durante le esibizioni, il 32enne ha trasformato quella che avrebbe potuto essere una potenziale «catastrofe» in un momento piacevole.


 Mentre sul palco della Benaroya Hall eseguiva il suo assolo del Concerto per violino di Tchaikovsky insieme alla Seattle Symphony, una delle corde del suo violino - uno Stradivari Joachim del 1715 - si è improvvisamente spezzata. Chen, tuttavia, non si è fermato; ha dato una rapida occhiata al direttore Ludovic Morlot e poi, senza battere ciglio, ha scambiato il suo strumento con un violinista dell’orchestra.

27.4.20

Parenti sì, fidanzati no. Un governo può decidere per legge una gerarchia degli affetti?

le  solite  cose  fatte male  .  poi non lamentatevi   se   ritornano i populisti   o  se  ciascuna  regione  fa 


    da  https://www.tpi.it/opinioni  ddel  27\4\2020

Immagine di copertina
Si poteva iniziare a ripartire in modo diverso? È la domanda che assale gli italiani in queste ore in cui dovranno decidere quale sia il “congiunto” con cui non hanno litigato negli ultimi anni, il parente più o meno stretto che andranno a trovare nei prossimi giorni per rompere l’isolamento sociale imposto dal lockdown degli ultimi due mesi. Diciamolo chiaramente: la tanto attesa “fase 2” delude un po’ tutti, inutile girarci intorno. Chi si aspettava un graduale ritorno alla normalità, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale, dovrà aspettare ancora. E se le polemiche sulle messe sono surreali (le chiese sono luoghi chiusi e l’acqua santa non rende immuni dal Coronavirus), ci si chiede quale sia la ratio di alcune decisioni e in che modo sarà possibile verificare, ad esempio, che amanti o amici non vengano spacciati per zie o cugini di quarto grado davanti all’ignaro Carabiniere del posto di blocco.
Sia chiaro, nessuno vuole sostituirsi ai tanti – forse troppi – esperti messi in campo dal Governo: negli ultimi anni abbiamo visto quanti danni può produrre la retorica dell’uno vale uno, la cosiddetta “università della strada” elevata a “democrazia diretta”. Tuttavia, visti alcuni pareri discordanti emersi tra gli stessi esperti e viste le misure adottate in altri Paesi, sorgono almeno due domande legittime. La prima: come può un Governo decidere per decreto una “gerarchia degli affetti”? Limitare il campo di un primo ritorno alla vita sociale ai soli rapporti di sangue ha sicuramente un senso per ciò che concerne la comunicazione: come è stato detto non è un “liberi-tutti”, per questo si è deciso un criterio per limitare i contatti tra le persone ed evitare che il contagio torni a salire. Ciò che legittimamente ci si chiede è se questo sia il criterio migliore. Nei giorni scorsi si parlava di permettere visite a parenti e amici, limitando a due il numero delle persone da poter ospitare, affidandosi al buon senso (e alla paura) delle persone, ma anche ai delatori di turno che avrebbero segnalato alle autorità feste di compleanno e addii al nubilato con spogliarellisti senza mascherina organizzati clandestinamente nelle case. A parità di impossibilità di verificare tutte le eventuali trasgressioni, non sarebbe stato meglio concentrarsi sul distanziamento a prescindere dalle parentele?
La seconda domanda è più politica. Perché non differenziare le riaperture tenendo conto delle zone di contagio? Perché trattare la Lombardia (oltre 72mila casi) come il Lazio (6mila casi)? In Cina, Paese in cui è partita la pandemia, la provincia dell’Hubei è stata l’ultima a riaprire. Pur prendendo con le pinze i dati parziali diffusi dal governo di Pechino, è innegabile che la riapertura differenziata abbia favorito un ritorno alla normalità meno traumatico e una ripartenza dell’economia. C’è forse una sorta di “sudditanza psicologica” del Governo verso le regioni del nord? Se così fosse, il risultato sarà solo quello di accrescere un malcontento generalizzato su tutto il territorio nazionale, un malcontento in cui si sta già insinuando Matteo Salvini: il leader della Lega pubblica da giorni video di commercianti e piccoli imprenditori imbestialiti, sfruttando la loro paura di chiudere per cercare di invertire il suo ormai costante calo di nei sondaggi. Una riapertura differenziata per regione delle attività, oltre a giovare all’economia, avrebbe tolto argomenti a Salvini e a tutti quelli che stanno soffiando sulle fondate paure di molti per la loro propaganda politica.
L’Italia è comprensibilmente stanca: se nei primi giorni di lockdown erano moltissimi a cantare sui balconi e a cucinare il pane e pizza in diretta Facebook, oggi alle prime note di “Azzurro” di Adriano Celentano si rischia seriamente una molotov lanciata dal dirimpettaio. E chi sperava che la “fase 2” avrebbe alleggerito almeno in parte il peso psicologico di questa necessaria clausura forzata, si chiede se non si sarebbe potuto fare meglio di così.

5.9.18

un modo originale per ricordare senza cadere nella retorica e spianare la strada all'oblio \ alla voglia di dimenticarew


Devo fare i complimenti   all'assessore ( non uso   il termine assessora  perchè  mi  sa  di ridicolo    ed  il termine assessore può essere usato sia  al maschile  che  al  femminile    non  è penalizzante   ne  discriminante )  Anna Paola  Aisoni  (  foto a sinistra presa , come  altre  foto di questo post eccetto quella centrale  presa  insieme  all'articolo dalla nuova  sardegna  del 4\9\2018  ,  dal suo profilo  facebok  ) . Ha proposto    vedere articolo sotto ,  un un modo originale  (  lo  affermo d'anni  anch'io  )  per  ricordare  senza  cadere  nella  retorica  e spianare  la  strada  all'oblio  \  alla voglia  di  dimenticare \  lasciarsi alle spalle  vedere (  foto fatta  con il cellulare ) di quest'altro artricolo   sempre  dalla  nuova
  quell'imane  tragedia avvenuta  il  28  uglio  1983 (  anche  se  l'incendio  era in viaggio  perchè parti  da  viddalba   50\70  Km da tempio  4  giorni prima   d'arrivare e  fare  vittime   a tempio  ) .





Un concorso nelle scuole per le vittime degli incendi

Arte e testimonianze: l’ex assessora lancia la proposta con un’interrogazione «Una cerimonia il 28 luglio che valorizzi il senso civico riconosciuto alla città»

TEMPIO. Anna Paola Aisoni non demorde. A distanza di qualche settimana dalla sua lamentela per il silenzio della giunta su diverse sue interrogazioni consiliari rimaste senza alcuna risposta o fatto compiuto, torna su una “interrogazione-proposta” presentata sempre il 7 agosto, senza polemica, aveva sottolineato, ma con ancora negli occhi le immagini della scarna giornata, organizzata quest’anno per la ricorrenza del 28 luglio in ricordo dei nove caduti di Curragghja durante un incendio estivo.

«Ricorrenza celebrata da qualche anno a questa parte – scrive Aisoni –, in maniera sobria e ristretta, mentre meriterebbe di essere vissuta più solennemente e soprattutto fattivamente in onore dei caduti, come vicinanza ai parenti, vedove, figli e nipoti, e come momento propedeutico per tutti, contro gli incendi. Per la città – scrive Anna Paola Aisoni – e specialmente per i giovani che ormai, quasi, ignorano l’accaduto. Il nostro dovere – prosegue la consigliera nella sua interrogazione-proposta – è perpetuare il ricordo del sacrificio dei caduti e dei sopravvissuti. Non in maniera sterile fine a sé stessa ma come diffusione della cultura del senso civico, di appartenenza alla comunità e del rispetto per il creato. Purtroppo però – scrive ancora Aisoni – anche per nostra incuria, molti giovani non sanno e non conoscono quanto accaduto, se non in modo superficiale. Questa è una sconfitta e, per noi adulti, alcuni ora anche amministratori, significa anche disattendere una promessa fatta quando le ferite dell’anima bruciavano ancora per la morte e la sofferenza di tanti e per l’abbandono in cui lo Stato aveva lasciato la nostra città. La promessa era di continuare a celebrare quella giornata “Per non dimenticare”. Questo, abbiamo pensato a suo tempo, produrrà un «travaso, un passaggio di memoria, affinché i nostri ragazzi possano comprendere il significato e la lezione di quanto il 28 luglio 1983 è successo».

La consigliera Aisoni nella sua interrogazione, che attende risposta, propone che sull’argomento si coinvolgano le scuole cittadine con un concorso di arte e rappresentazione grafica a tema sul 28 luglio 1983, nel quale vengano raccolte testimonianze dei tanti comuni cittadini e operatori che hanno vissuto quel giorno tragico. La Forestale, Vigili del fuoco, Ente foreste, medici e cittadini. «Testimonianze raccolte e divise per i diversi ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado) che possano guidare gli studenti – scrive Aisoni – alla produzione di elaborati sul tema, da presentare e premiare ogni 28 luglio, durante una cerimonia di condivisione che metta in luce l’alto valore civico per il quale alla Città è stata riconosciuta dalla Presidenza della Repubblica la medaglia d’argento al valore civile e la medaglia d’oro ai caduti
e ai reduci. Il tutto – dice la Aisoni – come momento di passaggio e scambio di memoria. La proposta è rivolta in modo speciale al neoassessore alla Pubblica istruzione Aurora Careddu, donna di grande sensibilità e umanità alla quale offro per questo progetto la mia collaborazione».

 chiudo con quesre parole  della  sessa anna  paola 
 via e... Sparisce. Le ore di quella terribile giornata non sono ore da bambina, facendo finta di giocare a casa di mia nonna e di non sentire l'odore del fumo, il rumore di sirene le persone concitate che correvano a darci notizie... Le più disparate... Le più disperate!... Poi arriva la notizia di morti.. E lì.. A curragghjia avevano visto mio padre poco prima.... Mia madre corre, in cerca di notizie e noi li... A far finta di essere bambini, ancora ignari, ancora felici. Il dolore, la paura dipinte sui volti degli adulti spiegavano già tutto.... E io.... Volevo mio padre, volevo che tornasse da me, da mia madre, da tutti noi..... A tarda sera è tornato, sano e salvo, è tornato alla vita ed io, come ogni anno, in questo giorno non posso che pensare a loro che non sono tornati...... Ai loro figli che li hanno aspettati invano, la loro paura era la mia paura, il loro dolore deve essere il nostro dolore. Porto con me in questi anniversari, mio figlio, affinché sappia che ci sono padri che hanno donato la vita per questa città e figli che hanno donato padri a questa città.

24.3.15

a volte l'invenzione ti salava la vita . veterinario s'nventa una protesi e ricostruisce il becco dilaniato da una volpe ad un oca che difendeva ila siua comunità

BONASCOLA. Un'oca con un becco di rame: è stato questo lo strano ospite degli studenti di alcune classi dell'istituto comprensivo Fossola Gentili, che qualche giorno fa hanno accolto nella palestra della scuola "A. Dazzi" il veterinario toscano Alberto Briganti e la sua oca prodigio, denominata appunto "Becco di rame" in seguito all'installazione di una vera e propria protesi in metallo che le consente di utilizzare il becco e di nutrirsi dopo un incidente che l'ha vista protagonista poco più di un anno fa.
 
 
"Becco di rame", la favola per bambini tratta dalla vera storia di quest'oca, scritta dallo stesso medico, che ha effettuato questo singolare intervento, narra la vicenda di un animale da cortile come tanti, reso famoso dalla sua incredibile storia: dopo un'aggressione subita da parte di una volpe, che le era costato l'uso del becco, è stata salvata grazie a questa protesi, frutto del genio e dell'impegno del dottor Briganti, che da quando ha ottenuto questo successo veterinario, sta girando l'Italia per mostrare a tutti la sua impresa e per insegnare a grandi e piccini cosa significa accettare le diversità degli altri, oltre che amare gli animali, tutti gli animali, senza distinzioni: «Quando mi sono trovato davanti quest'animale - ha detto Briganti ai bambini - non ho pensato neanche per un istante che si trattava di un animale semplice, come ne avevo visti a migliaia nella mia vita: per me quello che contava era consentirgli di continuare a vivere, e ho effettuato l'intervento con questo unico scopo. Riuscire in un'impresa di cui neanche io stesso potevo prevedere l'esito, e salvare una vita, mi ha reso molto soddisfatto, come medico e come uomo».

26.8.14

l'arte è un qualcosa di inclassificabile ma in italia questo non lo sanno [ Usa, la danza degli elefanti sulle note del violino .,Praga, suona 'Per Elisa' nella hall: pianista incanta l'aeroporto ]

Le  due  storie  che m'appresto   a raccontare  oggi    sono un esempio di  quando    l'arte  e quello che molti di noi  abituati alla cultura  di  massa  o  peggio alla mediocrità   considerano stranezze o   esibizionismi   . Infatti  tali   gesti sono  una goccia  di splendezza    in u mondo di grigio . Insomma  il  colore che ravviva la vita e cancella il il piu' grigio e desolante squallore. Chi non lo capisce, e' grigio DENTRO.
  La  prima storia  
                   Praga, suona 'Per Elisa' nella hall: pianista incanta l'aeroporto



Il  titolo  e quindi il video di repubblica    è incompleto  perchè  (  sotto il video  integrale  )   ha  fatto anche altre musiche    rielaborandole


Il fatto è avvenuto secondo la didascalia del video nella sala d'attesa dell'aeroporto Vaclav Havel di Praga dove c'è un pianoforte. A rischio e pericolo dei passeggeri , in quanto ormai decrepito e scordato ( lo sento pure io che ho difficoltà uditive ) . Ma questa volta c'è stata una gran bella sorpresa per tutti. Il pianista Maan Hamadeh ( la sua pagina facebook .,  il suo canale di youtube  ) ha eseguito con grande maestria il brano 'Per Elisa' di Beethoven in dodici stili diversi, scatenando l'applauso finale. lasciando  <<¿Aburrido en un aeropuerto?: agarró el piano y sorprendió a todos  >> come  dice   il titolo , qui  l'articolo completo  di http://tn.com.ar .
Ora  come Michele Teso che ha commentato il  primo video mi chiedo davanti a comment astrusi , se che certa gente non sa s'è << Meglio un concerto leggermente scordato ed improvvisato o la tristezza di abbuffarsi di schifezze o non guardarsi in faccia ? >> . Ho sempre sostenuto che la civiltà dei popoli si misura dalle condizioni e dall'uso degli spazi pubblici.M'immagino quanto durerebbe un pianoforte in un'aeroporto o in una stazione ferroviaria italiana . Il video, specie  la prima parte , ha fatto clamore perchè un pianista ( diciamo uno che suona il piano, non ci interessa se professionista o no ) che suona "per Elisa" comunque arrangiata, è una bella cosa. In un paese, a voi indovinare quale , dove la musica classica é colpevolmente trascurata, questo interesse fa piacere.Il bello dell'improvvisata è stato che è riuscito a zittire la sala d'attesa di un aeroporto... un momento particolare, bravo o no, dipende dai gusti , ha fatto qualcosa di bello.


   La seconda  

                           Usa, la danza degli elefanti sulle note del violino


                          
Smonta  il  mito \ la credenza  , che  gli elefanti siano solo impacciati    e  disastrosi  : Mi  ricordo che bambino  , poi   quando  scoprirono che avevo problemi  d'equilibrio  hanno smesso  ,  i  miei  alle  mie continue cadure  e sbandamenti mi dicevano : <<  mi sembri un elefante  in una cristalleria   >>  . Invece  il gesto   della violinista statunitense Eleanor Bartsch    che trovandosi  al Circus World Museum di Baraboo (Wisconsin) per esibirsi con la Wisconsin Chamber Orchestra , durante una pausa la musicista si è allontanata e ha voluto dedicare una performance alle elefantesse Kelly e Viola (44 e 45 anni) che hanno passato insieme gran parte della loro vita. I due esemplari hanno gradito , come si vede dal  video  ,  il breve concerto, "danzando" al ritmo del brano di Johann Sebastian Bach. Diverse ricerche in merito sottolineano che gli elefanti amino ascoltare la musica e che abbiano il senso del ritmo . 

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...