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24.4.17

Gli industriali contro GranoSalus: togliete dal blog i risultati delle analisi sulla pasta

leggianche
http://www.granosalus.com/
http://www.inuovivespri.it/2017/04/07/grano-duro-de-bonis-ce-chi-scimmiotta-le-proposte-di-granosalus-ma-non-ha-autorevolezza/
QUI L’ARTICOLO SULLA FIMA
QUI L’ARTICOLO SULLA DISCUSSIONE AL SENATO SULLE MICOTOSSINE
QUI L’ARTICOLO DELL’IMPATTO DELLE MICOTOSSINE NEL GRANO DURO
QUI L’APPELLO AGLI EUROPARLAMENTARI SULLE MICOTOSSINE NEL GRANO
QUI L’INTERROGAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE AL PARLAMENTO NAZIONALE SULLE MICOTOSSINE NEL GRANO







Un’intimazione è arrivata anche a I Nuovi Vespri. Motivo: questo blog ha ripreso l’articolo che illustra le analisi di GranoSalus. La vicenda finirà sui tavoli dei giudici. Intanto Saverio De Bonis, rappresentante dell’associazione che raggruppa produttori di grano duro del Sud Italia e consumatori precisa: “Noi siamo sereni”. Da oggi per il latte e derivati dello stesso latte bisogna indicare l’origine. Speriamo che, a breve, sia così anche per il grano 
Leggiamo sul sito di GranoSalus:
“Siamo venuti a conoscenza del fatto che spesso la pasta contiene contaminanti: glifosate (o glifosato ndr), micotossine come il DON, residui di metalli pesanti, tracce di insetticidi. Ci sono prove documentali evidenti. Ma agli industriali della pasta tutto ciò non è gradito. I nostri consigli non sono graditi. Per loro il diritto all’informazione dei consumatori è un optional e quindi vogliono che i giudici civili rimuovano i nostri articoli perché diffamatori. Il diritto di cronaca e di critica, tutelato da norme costituzionali, deve rispettare tre principi fondamentali, ovvero:
primo: la verità oggettiva del fatto narrato;
secondo: la pertinenza cioè l’interesse pubblico della notizia divulgata;
terzo: la continenza, cioè la correttezza con cui i fatti vengono narrati.
La censura, invece, è altra cosa. Appartiene ai regimi totalitari!”.Insomma, da quello che leggiamo, gli industriali della pasta si sono rivolti ai giudici perché vogliono che GranoSalus tolga dal proprio sito i risultati delle analisi su otto marche di pasta.Sono le analisi che il nostro blog ha ripreso (e che potete leggere qui).Anche a I Nuovi Vespri è arrivata la ‘letterina’ dei grandi industriali della pasta. Anche a questo blog viene chiesto di togliere gli articoli che riprendono i risultati delle analisi su otto marche di pasta pubblicati sul sito di GranoSalus.
“Noi siamo sereni – ci dice Saverio De Bonis, rappresentante di GranoSalus -. Nel nostro Paese esiste il diritto alla salute e la libertà d’informazione. Davanti a questi valori il denaro dovrebbe fare un passo indietro”.
Proprio da stamattina il latte e tutti i suoi derivati (burro, mozzarella, formaggi, yogurt e via continuando dovono indicare, nelle confezioni, l’origine delle materie prime. E’ un primo, importante passo verso la tutela dei consumatori.L’obbligo arriva a tre mesi dalla pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale nazionale, del decreto firmato dai ministri delle politiche Agricole, Maurizio Martina, e dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, in attuazione del regolamento dell’Unione Europea n. 1169/2011.Un provvedimento uguale a quello da oggi in vigore per il latte lo si attende anche per i derivati del grano. Idea che non piace, ad esempio, al gruppo Barilla, che si è già pronunciato contro .Noi invece siamo convinti che indicare l’origine di un prodotto sia un passaggio fondamentale. E’ giusto sapere da dove arriva il latte, così com’è giusto sapere da dove arriva il grano, nel caso della pasta, da dove arriva il grano duro.Nel caso dei derivati del grano, poi, dovrebbero essere lo Stato e le Regioni ad effettuare i controlli sui prodotti finiti e a renderli noti ai consumatori.

2.2.15

IL sapore di granchio del surimi viene ottenuto con l'impiego di aromi artificialied altre porcherie tossiche per la salute





http://www.leziosa.com/surimi.htm


www.ilfattoalimentare.it/surimi-granchio-pesce.html

 

 Per  una  volta  hanno ragione  i " Matusa  \  vecchi  " e   dei miei amici  vegano il primo  vegetarianoa  la seconda      che mi avevano fatto  il cazziatone  perchè per un pranzo fra  amici  ,  a cui partecipano  anche   non vegani  \  vegetariani  .  stavo pendando di comprarlo  .Quindi se  da bambino  , quando mia nonna paterna  lo usava in cucina ,  o   fino a poco tempo fa  lo mangiavo nelle insalate di mare o di riso   , ci andavo pazzo  . Ma  ora    che  ho trovato ulteriori conferme a quanto mi dicevano    sia  da   questro articolo Pubblicato il 16/12/2014 da La Fucina




Non tutti lo sanno, ma lo possono immaginare: il sapore di granchio del surimi viene ottenuto con l’impiego di aromi artificiali, infatti di polpa di granchio non c’è traccia: “Le aziende amano questo prodotto perché permette di utilizzare pesci economici conferendo loro l’aspetto di prodotti di qualità come il granchio o altri crostacei, tanto che circa il 2% del pescato mondiale viene trasformato in surimi“, spiega il blog Foodeducate. Inoltre in questo prodotto si possono trovare ingredienti, come l’olio di palma, che sono di scarsa qualità e danneggiano l’ambiente.
Secondo Greenme.it
ci sono almeno 5 motivi per non mangiare questo cibo:

1) È un falso cibo:
“Dal surimi si ottengono per l’appunto delle “finte” chele di granchio, “affettati” di mare, surimi “al gusto di salmone affumicato” o altri prodotti di forma simile ai crostacei come i gamberoni dall’artificiale sapore di pesce. Si tratta di un insieme di cibi artificiali di cui nessuno di noi ha bisogno all’interno della propria alimentazione“.

2) È prodotto con parti di scarto:
“La sua lavorazione industriale avviene impiegando le parti di scarto provenienti da altri alimenti, come merluzzo, sgombro, suri e differenti specie di carpe asiatiche”

3) Contiene additivi:
“Dalla lavorazione delle parti di scarto di altri alimenti si ottiene una polpa di colore bianco praticamente insapore. Giunge dunque il momento di arricchire la preparazione del surimi mediante l’impiego di sostanze aggiuntive che possano migliorarne l’aspetto, il sapore e la conservazione”

4) Comporta rischi per la salute
“Non esisterebbero al momento degli obblighi relativi all’indicazione in etichetta delle specie ittiche utilizzate per la produzione del surimi. Ciò potrebbe portare all’impiego di materie prime di scarsa qualità, realmente scadenti, o addirittura tossiche”

5) Ha un costo elevato

“I prodotti a base di surimi, pur essendo considerabili come dei veri e propri falsi cibi, presentano solitamente dei costi piuttosto elevati, soprattutto tenendo conto di come essi vengano ottenuti a partire da materie alimentari di seconda scelta, con l’aggiunta di conservanti e di coloranti di dubbia provenienza”


Sia    da  delle ricerche che ho fatto. di cui trovate la prima sotto  le  altre  negli url  sopra  al post  da  http://it.wikipedia.org/wiki/Surimi  eccetto la  foto 

Con il termine surimi (in giapponese: 擂り身 surimi che significa "pesce tritato") si indica un prodotto composto essenzialmente da polpa di merluzzo (generalmente pollack dell'Alaska) e carboidrati confezionato solitamente in cilindretti colorati arancioni e bianchi formati a vari strati di sfoglia di polpa di pesce arrotolata e tenuta insieme da addensanti di tipo alimentare. La definizione giuridica di surimi è preparazione a base di proteine di pesce. È un tipo di preparazione diffuso da alcuni secoli in Giappone e che grazie alle nuove tecniche di produzione e conservazione industriale si è diffuso in tutto il mondo. Sebbene nella dizione comune siano noti come "bastoncini di
da http://www.ilfattoalimentare.it/
granchio", le restrizioni legali impediscono ai produttori di usare questa definizione, perché non contengono carne di granchio.

Preparazione dell'alimento

La polpa di pesce viene pulita, tritata e pressata e successivamente addizionata con sostanze quali stabilizzanti, polifosfati e zuccheri, e congelato a -20 °C. Il prodotto che si ottiene è piuttosto insapore, con un tenore idrico elevato (72-80%), l'8-13% di proteine e lo 0,1% circa di grassi. Nei paesi occidentali, il surimi normalmente viene utilizzato per imitare la polpa di crostacei, ma attualmente è presente sui mercati in diverse forme (a bastoncino, a sfoglia arrotolata, etc...) e diversi sapori (il più diffuso è quello aromatizzato al granchio). Una delle caratteristiche del surimi è di essere un alimento particolarmente ricco di proteine e povero di grassi. Viene spesso addizionato con considerevoli quantità di sale, che può renderlo controindicato per gli ipertesi o per chi soffre di patologie renali.
Causa ulteriore della controindicazione può essere il grande quantitativo di polifosfati utilizzato in alcune preparazioni.

Ingredienti surimi industriali

Nei surimi industriali sono utilizzati i seguenti ingredienti:[2]
Non credo che lo mangero  più o quanto meno  molto  facilmente 

18.11.12

Dimmi quanta tv guardi e ti dirò se diventerai grasso ecco la formula dell’obesità I pediatri: “Mai tenerla accesa mentre si mangia”

Leggendo l'articolo sotto  mi chiedo  , visto che  in alcuni post  ( 1  2  3   solo per  citarne alcuni.Altri ne troverete  nell'archivio dove  c'è anche il vecchio blog )  avevo  anticipato insieme ad altre persone pensanti  e previdenti come gli autori, vedere video sotto  , di questa serie  di cartoni   quando era  all'apice ed  è anche se  in declino un cult  per la storia della  tv  il  contenuto di questo articolo del post  ,  se  sono io profetico  o  la società  d'oggi  con suoi   ( anzi  nostri visto che la società siamo noi )  difetti  e pecche  ad essere  cosi prevedibile ed ovvia  



Ma ora basta  con le seghe elucubrazioni mentali  ed  ecco l'articolo in questione  


 da   repubblica  del 17\11\2012 MARIA NOVELLA DE LUCA
 Accade  impercettibilmente, mese dopo mese, giorno dopo giorno,in tutti quei pomeriggi passati
a divorare cartoon. E da bambini snelli ci si ritrova adolescenti “over”, maxi, sovrappeso. Obesi anche, purtroppo.
Perché ad ogni ora di televisione in più nell’infanzia corrisponde un aumento di peso dopo, quando si cresce, da ragazzini, da adulti.Esempio  vedere otto ore di televisione a settimana a tre anni aumenta il rischio di diventare obesi a sette. Oppure: i bambini tra i quattro e gli otto anni che “ingurgitano” un’ora e mezzo di tv al giorno, hanno il 75% di probabilità in più di diventare grassi rispetto ai loro coetanei che si limitano ad un’ora soltanto.Non basta: se il piccolo schermo è (purtroppo, dicono i pediatri) in camera da letto, il baby teleutente nel 60% dei casi diventerà un teenager costretto a stare a dieta...Dimmi quanta tv vedi e ti dirò se diventerai grasso. Quasi una formula matematica, cifre che spaventano, che fanno sentire smarriti rispetto ad abitudini ritenute innocue e consolidate, il vecchio dibattito sul male e il bene della televisione.Eppure sono questi i dati ricavati da studi internazionali,che la Sip, la società italiana di  pediatria, presenterà oggi ai suoi “Stati generali”. Con l’obiettivo di dimostrare che è fin da piccolissimi, addirittura da neonati, che si protegge la salute futura. E che oggi il nemico numero dei bambini Italiani è il sovrappeso, figlio non solo di un’alimentazione sbagliata, ma di abitudini radicate e malsane. Basta guardare le tabelle:in 30 anni, dal 1980 ad oggi, il peso dei bambini è cresciuto in media di circa 4 kg, mentre l’altezza di maschi e femmine è rimasta simile... Ma in 30 anni è  radicalmente cambiato anche lo stile di vita delle famiglie italiane, e televisione e pc hanno conquistato spazi sempre più ampi. E sono oltre 400mila i più piccoli già obesi, mentre altri seicentomila superano e non di poco il loro peso “naturale”. Spiega Alberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria: «L’obesità è diventata un problema di salute pubblica, e non possiamo pensare di fermarla con provvedimenti isolati e frammentari come la tassa sulle bibite gassate e simili... Serve un impegno tra tutti coloro che si occupano di nutrizione e di stili di vita del bambino. E sempre più evidente infatti che l’origine non solo dell’obesità ma di tutta una serie di patologie dei ragazzi, inizia già nella prima infanzia».
Ecco allora che nel dossier della Società di pediatria è scritto a chiare lettere: «Mai la televisione in camera da letto,mai prima dei due anni, e mai più di due ore al giorno». Con la complicità di merendine, fast food e poco sport, la tv ed  attiità fisica sembra avere una responsabilità diretta nel far diventare grassi ibambini. Perché davanti alla tv si sta fermi, spesso mangiando snack iper-salati o troppo dolci (50 calorie in più al giorno portano ad un aumento di peso di circa 6 kg, l’anno, una bibita gassata bevuta quotidianamente fa salire il peso di 15 kg) mentre la pubblicità seduce il cervello dei più piccoli con continue immagini di cibi. E la fame, allora, sembra non spegnersi mai. Se poi l’abbuffata di serial e cartoni fa perdere anche il sonno (accade quando la tv è in camera da letto e senza il controllo degli adulti) ecco che il rischio per un bambino di diventare grasso nell'adolescenza aumenta del 50%.La responsabilità dell’obesità dei ragazzini però va ricercata ancora più in là. Addirittura prima della nascita. Claudio Maffeis, direttore dell’Unita di Diabetologia e Obesità in Età Pediatrica, spiega che sono più d’uno i fattori che portano a quella alterazione del metabolismo che genera prima o poi l’aumento di peso. «L’allattamento al seno riduce l’incidenza di obesità in età scolare del 16-28%, mentre il sovrappeso è favorito da un’alimentazione troppo ricca di proteine e zuccheri nella primissima infanzia. Ma anche le condizioni della mamma in gravidanza sono fondamentali, la sua età ad esempio. Il bambino di una mamma over 35 corre il rischio di nascere troppo grande o troppo piccolo, entrambi fattori di rischio di obesità nelle età successive». Poi, crescendo, sono le abitudini che però contano: al mix micidiale di merendine, junk food e poco sport seguono chili in più e die-te faticose. I teenager lo sanno,eppure... 
Nelle  scuole  medie (  e creo  anche nelle elementari  ) ci sono distributori automatici  di  cibi e bibite spazzatura  o industriali  .I genitori   non sanno dire  di no  a questi cibi sponsorizzati   sia  da fumetti  o dai beniamini   dei loro bambini e non in tv  . E  i bambini lasciati   come bay sitter  davanti alla tv   non avendo  lo spirito critico  allenato  o

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...