Per vincere una medaglia olimpica bisogna essere “cattivi” o per forza essere delusi se non la si vince ?
Per vincere una medaglia olimpica bisogna essere “cattivi”? Lo ha scritto – con la tipica retorica nostalgica dei tempi passati – il giornalista Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, sostenendo che i fiorettisti italiani oggi avranno poche possibilità di vittoria nel torneo a squadre, perché pur essendo fortissimi sarebbero troppo bravi ragazzi. Gli ha risposto in modo molto critico un ex fiorettista, Daniele Garozzo, che è stato campione olimpico e mondiale, indicando quella posizione come «fuori luogo e anacronistica» e spiegando che la trasformazione sociale descritta da Cazzullo «non è una debolezza, ma una forza».
A questi Giochi sembra -- come testimonia la newsletters di pari del ilpost.it una delle mie fonti pricipali oltre il portale msn.it e google --- essere cambiato qualcosa nel rapporto tra atleti e media, in Italia: sembra che sia saltata definitivamente la vecchia convenzione per cui sono solo giornali e televisioni a poter commentare quello che fanno o dovrebbero fare le atlete e gli atleti, introducendo la possibilità che avvenga il contrario.Ma soprattutto essere delusi se non la si vince . Il punto di rottura è stato forse il quarto posto – per un solo centesimo – della nuotatrice Benedetta Pilato nei 100 metri rana, che aveva detto in lacrime di essere felicissima per quel risultato suscitando la reazione sorpresa e un po' severa dell'intervistatrice della Rai Elisabetta Caporale. Pilato era poi stata criticata in modo spiacevole e con tono di scherno sempre sulla Rai dall'ex schermitrice Elisa Di Francisca, oggi commentatrice in tv.
Da lì in poi diversi atleti hanno cominciato a rispondere giustamente a tono, cercando di contrastare un certo tipo di racconto mediatico dei risultati sportivi. Dopo il suo quarto posto nei tuffi sincronizzati, per esempio, Lorenzo Marsaglia aveva detto proprio alla Rai: «Speriamo che non ci sia nessuno che dice che non possiamo essere felici di questo quarto posto».
E' vero che In molte competizioni sportive arrivare secondi o terzi vuol dire avere perso, alle Olimpiadi no: un argento o un bronzo possono valere una carriera. E naturalmente un secondo posto è meglio di un terzo, così come un primo è meglio di un secondo, no? Non sempre, forse.
Molte discipline olimpiche, quelle che si svolgono come tornei con un tabellone a eliminazione diretta, prevedono necessariamente che gli sconfitti delle semifinali si affrontino in una “finalina” per assegnare il bronzo. Questo può creare qualche discreto cortocircuito sul podio, se ci pensate: perché il bronzo lo si vince vincendo, mentre l'argento lo si vince perdendo, e magari dopo aver fatto la bocca all'oro.
Sul podio, insomma, spesso chi vince l'argento è l'unico scontento: l'ultimo esempio è il fioretto a squadre femminile di ieri sera, in cui l'Italia è arrivata seconda perdendo contro gli Stati Uniti in finale. Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Favaretto e Francesca Palumbo erano visibilmente tristi nonostante un risultato di grande valore, mentre le avversarie giapponesi battute in semifinale e poi medaglia di bronzo sembravano più felici di chi aveva vinto l'oro. Ma appuno dipnde dalle
persone . Quindi in In medio stat virtus (o anche in medio virtus stat) come dicevano gli antichi.
Belissima va letta tutta la risposta di Daniele Grozzo a Cazzullo
Caro Aldo Cazzullo,Sono Daniele Garozzo, campione olimpico, mondiale ed europeo di scherma, nonché medico. Mi piace pensare di essere un bravo ragazzo, come molti altri nella nostra disciplina. Trovo piuttosto curioso, per non dire assurdo, il messaggio sottinteso nel suo articolo: che essere "cattivi" sia una qualità essenziale per vincere. Questa idea è non solo falsa, ma anche diseducativa.Affermare che "essere cattivi" porti alla vittoria sminuisce i successi di tanti atleti che, come me, hanno raggiunto i più alti traguardi grazie a impegno, sacrificio e una sana competitività. La narrativa romantica del guerriero spietato potrebbe essere affascinante nei racconti epici, ma nella realtà dello sport moderno è fuori luogo e anacronistica.Essere bravi ragazzi non significa essere deboli o meno competitivi. Significa avere la maturità di comprendere che il vero valore dello sport sta nel rispetto delle regole, degli avversari e di se stessi. È attraverso questo rispetto che si costruisce una carriera duratura e un esempio positivo per le generazioni future.Inoltre, la trasformazione culturale e sociale che hai descritto non è una debolezza, ma una forza. Atleti istruiti, rispettosi e consapevoli sono ambasciatori migliori per il nostro sport e per i valori che esso rappresenta. La scherma non è solo una questione di medaglie, ma di carattere e integrità.Invito tutti a riflettere su ciò che veramente rende grande uno schermidore. Non è la cattiveria, ma la passione, l'impegno e la capacità di ispirare gli altri con il proprio esempio positivo.Con rispetto,Daniele Garozzo
-----
La prima medaglia di Santa Lucia, non una qualsiasi
Il resto delle cose successe ieri invece è riassunto qui fra cui le due belllissime medaglie storiche italiane quella d’oro di Marta Maggetti nella vela ( in realta è e windsurf ) che mancava all'italia dalle olimpiadi del 2000 se non ricordo male e quella di bronzo di Lorenzo Musetti nel tennis che mancava da cent'anni
ma soptrattutto è stato molto modesto :
Il record di Henry Fieldman: medaglia maschile a Tokio, medaglia femminile a Parigi
Henry Fieldman potrebbe diventare un nome da ricordare per chi ama i quiz olimpici. Infatti, grazie alle recenti modifiche nel regolamento del canottaggio olimpico, Fieldman è entrato nella storia come il primo atleta a vincere medaglie sia in competizioni maschili che femminili. Nato a Hammersmith e cresciuto a Barnes, sobborgo di Londra, il timoniere britannico ha conquistato questo primato durante le Olimpiadi di Parigi.
Regolamento rivoluzionario nel canottaggio
Nel 2017, il regolamento del canottaggio ha subito un cambiamento significativo, permettendo ai timonieri uomini di partecipare a competizioni femminili. Questo ha aperto la strada a Fieldman, che ha guidato l’otto femminile britannico alla conquista del bronzo nella regata tenutasi allo stadio nautico di Vaires-sur-Marne. L’equipaggio, composto da Annie Campbell-Orde, Holly Dunford, Emily Ford, Lauren Irwin, Heidi Long, Rowan McKellar, Eve Stewart e Hattie Taylor, si è classificato terzo, dietro Romania e Canada.
Una carriera di successi
Henry Fieldman non è nuovo al podio olimpico: aveva già vinto una medaglia di bronzo con la squadra maschile britannica a Tokyo 2020, oltre a due titoli mondiali e due titoli europei. Questa doppietta di medaglie olimpiche in ambiti maschili e femminili è un’impresa senza precedenti che lo distingue nella storia dei Giochi.
Oltre le competizioni
Oltre ai suoi successi in acqua, Fieldman è un rinomato coach e gestisce la sua attività, la Coxing Consultancy. Questa organizzazione ha formato diversi timonieri junior, che hanno ottenuto successi ai Campionati mondiali di categoria. Fieldman condivide le sue esperienze e insegnamenti anche tramite discorsi a club sportivi e dirigenti aziendali, arricchendo il mondo sportivo con la sua esperienza e visione unica.
La prima medaglia di Santa Lucia, non una qualsiasi
I festeggiamenti per la vittoria di Alfred, appena finita la gara (AP Photo/Matthias Schrader)
La nuova campionessa olimpica dei 100 metri, Julien Alfred, viene da Santa Lucia, uno stato insulare caraibico che ha poco più di 180mila abitanti e che prima d'ora non aveva mai vinto una medaglia alle Olimpiadi. Alfred ha concluso la gara in 10,72 secondi, l'ottavo tempo di sempre nei 100 metri femminili, davanti a due statunitensi: Sha'Carri Richardson, che era considerata la favorita, e Melissa Jefferson.
È una storia piena di cose eccezionali, come si può intuire, a partire dal fatto che :Santa Lucia è un posto che non ha le strutture per sostenere l'attività di un'atleta del livello di Alfred, che infatti si allena negli Stati Uniti dal 2018. Ma non è stata nemmeno una vittoria del tutto inaspettata, come mostra l'enorme attesa che c'era a Santa Lucia per l'evento ; che in in certi paesi i quelli che un tempo vanivano chiamati sud del mondo una medaglia rispetto al resto del mondo non viene valorizzzata economicamente .
La nuova campionessa olimpica dei 100 metri, Julien Alfred, viene da Santa Lucia, uno stato insulare caraibico che ha poco più di 180mila abitanti e che prima d'ora non aveva mai vinto una medaglia alle Olimpiadi. Alfred ha concluso la gara in 10,72 secondi, l'ottavo tempo di sempre nei 100 metri femminili, davanti a due statunitensi: Sha'Carri Richardson, che era considerata la favorita, e Melissa Jefferson.
È una storia piena di cose eccezionali, come si può intuire, a partire dal fatto che :Santa Lucia è un posto che non ha le strutture per sostenere l'attività di un'atleta del livello di Alfred, che infatti si allena negli Stati Uniti dal 2018. Ma non è stata nemmeno una vittoria del tutto inaspettata, come mostra l'enorme attesa che c'era a Santa Lucia per l'evento ; che in in certi paesi i quelli che un tempo vanivano chiamati sud del mondo una medaglia rispetto al resto del mondo non viene valorizzzata economicamente .
ma soptrattutto è stato molto modesto :
"Dietro a questa medaglia c'è il lavoro di un team, di persone che mi supportano. È stata una partita difficile sotto tutto i punti di vista, si è sentita la stanchezza di questo mese ma questa medaglia l'ho voluta veramente e meritata a pieno". Commenta così Lorenzo Musetti dopo la vittoria contro il canadese Felix Auger-Aliassime in tre set per 6-4, 1-6, 6-3. Il tennista sottolinea: "Ho fatto meglio di venerdì, però in alcuni momenti di nervosismo non sono riuscito a esprimere il mio tennis al 100%. Nel terzo set ho alzato il livello, non era facile ma ne sono uscito da giocatore, facendo belle giocate, prendendo dei rischi ed essendo coraggioso: questo vale la medaglia".
......
Il record di Henry Fieldman: medaglia maschile a Tokio, medaglia femminile a Parigi
Henry Fieldman potrebbe diventare un nome da ricordare per chi ama i quiz olimpici. Infatti, grazie alle recenti modifiche nel regolamento del canottaggio olimpico, Fieldman è entrato nella storia come il primo atleta a vincere medaglie sia in competizioni maschili che femminili. Nato a Hammersmith e cresciuto a Barnes, sobborgo di Londra, il timoniere britannico ha conquistato questo primato durante le Olimpiadi di Parigi.
Regolamento rivoluzionario nel canottaggio
Nel 2017, il regolamento del canottaggio ha subito un cambiamento significativo, permettendo ai timonieri uomini di partecipare a competizioni femminili. Questo ha aperto la strada a Fieldman, che ha guidato l’otto femminile britannico alla conquista del bronzo nella regata tenutasi allo stadio nautico di Vaires-sur-Marne. L’equipaggio, composto da Annie Campbell-Orde, Holly Dunford, Emily Ford, Lauren Irwin, Heidi Long, Rowan McKellar, Eve Stewart e Hattie Taylor, si è classificato terzo, dietro Romania e Canada.
Una carriera di successi
Henry Fieldman non è nuovo al podio olimpico: aveva già vinto una medaglia di bronzo con la squadra maschile britannica a Tokyo 2020, oltre a due titoli mondiali e due titoli europei. Questa doppietta di medaglie olimpiche in ambiti maschili e femminili è un’impresa senza precedenti che lo distingue nella storia dei Giochi.
Oltre le competizioni
Oltre ai suoi successi in acqua, Fieldman è un rinomato coach e gestisce la sua attività, la Coxing Consultancy. Questa organizzazione ha formato diversi timonieri junior, che hanno ottenuto successi ai Campionati mondiali di categoria. Fieldman condivide le sue esperienze e insegnamenti anche tramite discorsi a club sportivi e dirigenti aziendali, arricchendo il mondo sportivo con la sua esperienza e visione unica.
---
dopo la gazzosa della cerimonia d'apertura , molto scenografica e piena di polemiche continuano le polemiche ( non ricordo d'averne sentite per le altre olimpiadi ) Le condizioni del Villaggio Olimpico di Parigi 2024 stanno suscitando molte polemiche tra gli atleti.
Un video pubblicato dal canottiere saudita Husein Alireza su Instagram, e poi rimbalzato su X, mostra una persona che dorme su un prato, indossando pantaloncini con il tricolore italiano e uno zaino simile a quelli della delegazione italiana. Molti si sono chiesti se si trattasse del nuotatore azzurro Thomas Ceccon, campione olimpico nei 100 dorso. Nelle prime ore di apertura del Villaggio Olimpico il ristorante che si trova al suo interno ha dovuto affrontare l’emergenza cibo. Dopo aver tentato di gestire la mancanza di derrate alimentari, alcune squadre hanno provveduto ad inviare a Parigi i propri chef per rispondere alle esigenze dei propri atleti.Oltre al cibo, anche la qualità del sonno lascia a desiderare. C’è stato chi si è fatto arrivare letti e materassi dalla propria nazione, chi li ha acquistati on line e se li è fatti consegnare direttamente al Villaggio. Dopo qualche giorno, alcuni atleti hanno deciso di lasciare il villaggio e soggiornare in alberghi o addirittura rifugi alpini. Insomma, un autentico disastro. Il video che sta spopolando sul web, certifica le condizioni non proprio ottimali della struttura.
Leggi anche: Olimpiadi di Parigi 2024, ecco perché i letti degli atleti sono fatti di cartone
non credo di sentirmi benissimo, quello è Ceccon? ⚰️⚰️ pic.twitter.com/5Mt7VoBn1e— r o x 🍂 (@lovesetmefree) August 3, 2024Il video ha alimentato le discussioni sui social media, con molti utenti che esprimono solidarietà per gli atleti e criticano l’organizzazione del villaggio. Il campione olimpico nei 100 dorso aveva dichiarato: “Nel Villaggio non c’è aria condizionata, fa caldo, si mangia male. Molti atleti si spostano per questo… non è un alibi è la pura cronaca di ciò che forse non tutti sanno. Sottolineo che non vuole essere una giustificazione o un alibi, tutti stiamo vivendo le medesime situazioni e siamo nelle stesse condizioni. Una cosa che probabilmente molti non sanno ed è giusto raccontarla”.
dopo la gazzosa della cerimonia d'apertura , molto scenografica e piena di polemiche continuano le polemiche ( non ricordo d'averne sentite per le altre olimpiadi ) Le condizioni del Villaggio Olimpico di Parigi 2024 stanno suscitando molte polemiche tra gli atleti.
Un video pubblicato dal canottiere saudita Husein Alireza su Instagram, e poi rimbalzato su X, mostra una persona che dorme su un prato, indossando pantaloncini con il tricolore italiano e uno zaino simile a quelli della delegazione italiana. Molti si sono chiesti se si trattasse del nuotatore azzurro Thomas Ceccon, campione olimpico nei 100 dorso. Nelle prime ore di apertura del Villaggio Olimpico il ristorante che si trova al suo interno ha dovuto affrontare l’emergenza cibo. Dopo aver tentato di gestire la mancanza di derrate alimentari, alcune squadre hanno provveduto ad inviare a Parigi i propri chef per rispondere alle esigenze dei propri atleti.Oltre al cibo, anche la qualità del sonno lascia a desiderare. C’è stato chi si è fatto arrivare letti e materassi dalla propria nazione, chi li ha acquistati on line e se li è fatti consegnare direttamente al Villaggio. Dopo qualche giorno, alcuni atleti hanno deciso di lasciare il villaggio e soggiornare in alberghi o addirittura rifugi alpini. Insomma, un autentico disastro. Il video che sta spopolando sul web, certifica le condizioni non proprio ottimali della struttura.
Leggi anche: Olimpiadi di Parigi 2024, ecco perché i letti degli atleti sono fatti di cartone
non credo di sentirmi benissimo, quello è Ceccon? ⚰️⚰️ pic.twitter.com/5Mt7VoBn1e— r o x 🍂 (@lovesetmefree) August 3, 2024Il video ha alimentato le discussioni sui social media, con molti utenti che esprimono solidarietà per gli atleti e criticano l’organizzazione del villaggio. Il campione olimpico nei 100 dorso aveva dichiarato: “Nel Villaggio non c’è aria condizionata, fa caldo, si mangia male. Molti atleti si spostano per questo… non è un alibi è la pura cronaca di ciò che forse non tutti sanno. Sottolineo che non vuole essere una giustificazione o un alibi, tutti stiamo vivendo le medesime situazioni e siamo nelle stesse condizioni. Una cosa che probabilmente molti non sanno ed è giusto raccontarla”.