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23.6.16

DIFFONDERE UNA BUFALA SUL WEB PUÒ SEMBRARE INNOCUO, MA PUÒ’ FARE PIÙ DANNI DI QUELLO CHE PENSI.

Leggo questo articolo interessante di  www.bufale.net  . Un po'ovvio  certo  per  chi  come me    sa  già  ipericoli e  gli effetti collaterali dele bufale  \ panzane , ma  meglio ripeterle     continuamwente    certe cose  visto che tutti\e  ( sottoscritto compreso  )  siamo  a  rischio di ricaduta  in esse  .


ECCO COSA ACCADE OGNI VOLTA CHE CONDIVIDI UNA BUFALA

DIFFONDERE UNA BUFALA SUL WEB PUÒ SEMBRARE INNOCUO, MA PUÒ’ FARE PIÙ DANNI DI QUELLO CHE PENSI.

E’ capitato a tutti prima o poi di di condividere una bufala sul proprio profilo social, probabilmente perché il titolo ci ha colpito oppure perché l’immagine a corredo ha attirato la nostra attenzione. Sicuramente lo abbiamo fatto in buona fede, perché volevamo che più persone possibili sapessero quello di cui trattava l’articolo in questione, ma spesso non sapevamo quello che quella semplice condivisione avrebbe contribuito a creare sul web.
Ogni volta che condividiamo qualcosa sulla nostra bacheca di Facebook o attraverso Twitter o Google Plus contribuiamo a diffondere in maniera esponenziale quella informazione. Quel link infatti arriverà a tutti i nostri “amici”, ai nostri followers (e non solo) a tutti quelli che abbiamo nelle nostre cerchie (e non solo) i quali potranno a loro volta ri condividere e ri twittare i nostri contenuti e questo meccanismo può andare avanti all’infinito.
Questo vuol dire che nel giro di pochissimo tempo una bufala può arrivare a migliaia se non a milioni di utenti. La quasi totalità degli utenti poi, anche dopo aver scoperto che la notizia condivisa è falsa NON RIMUOVE IL LINK dal proprio profilo contribuendo cosi in maniera involontaria al proseguimento della sua diffusione.

Ma quali sono gli effetti della condivisione di una bufala? Eccone alcuni:

  • DIFFUSIONE DI DISINFORMAZIONE

  • Condividere e diffondere una notizia falsa riguardo ad una legge inesistente, ad un falso reato di cui si sarebbe macchiato un personaggio noto piuttosto che denunciare una situazione fasulla di disagio sociale che alimenti il malcontento generale nei confronti ad esempio degli immigrati o della classe politica, crea una grande disinformazione. Le tante notizie false diffuse da false testate giornalistiche condizionano il modo di pensare ed agire di chi le legge credendole notizie vere.
  • AUMENTO DELL’IGNORANZA

  • Condividere e diffondere notizie false rende tutti più ignoranti (e controllabili). Chi condivide bufale è convinto di conoscere cose che altri non sanno, ma non è cosi.
  • AUMENTO GUADAGNI DI CHI LE DIFFONDE

  • La stragrande maggioranza dei siti che diffondono bufale guadagnano attraverso i banner pubblicitarie le nostre condivisioni non fanno altro che aumentare le visite a questi siti e di conseguenza i loro guadagni.
  • AUMENTO POPOLARITÀ  E CREDIBILITÀ DI CHI LE DIFFONDE

    Molti siti diffusori di bufale impongono in maniera scorretta di cliccare “Mi Piace” alle loro pagine Facebook per poter leggere la notizia. Questo meccanismo permette loro di accumulare tantissimi like che aumentano la loro “popolarità” sul web e di conseguenza la loro visibilità sui motori di ricerca.
  • AUMENTO DEGLI “HATERS” E DELLA VIOLENZA SUL WEB

    Le bufale che hanno come protagonisti particolari “categorie” di persone come ad esempio i rom, gli immigrati, gli omosessuali, i preti o i disabili spesso contribuiscono ad alimentare in modo negativo la fama di queste persone o di chi gli sta intorno alimentando cosi l’ odio ed il malcontento degli “odiatori” (haters) del web che usano queste bufale per riversare in rete tutta la loro violenza verbale (e non solo) verso le categorie che più gli sono sgradite. Diffondere e condividere bufale purtroppo alimenta anche questo terribile fenomeno della rete.
Questi sono solo alcuni degli effetti della condivisione di una bufala, per cui il consiglio che diamo resta quello di controllare sempre innanzitutto la fonte di una notizia prima di condividerla e se si scopre di aver condiviso una notizia falsa, eliminarla dai nostri profili per evitare di essere parte del meccanismo di diffusione.

Qui una guida utile che vi aiuterà a scoprire se siete davanti ad una bufala.

20.12.15

La mia guida al natale e alle festività 205\2016 [ come sopravvivere alle festività ] IX bufale natalizie come evitarle


http://www.valigiablu.it/bufale-etica-verifica-correzione/
http://www.wired.it/play/cultura/2014/12/19/bufale-natale/
http://www.informarexresistere.fr/2015/12/20/balle-di-natale-smontiamo-per-voi-le-solite-bufale/


Pressato da  molti  che mi dicono che il mio post  extra  della guida    cioè quello  sulle  bufale  a natale era  incompleto  perchè non spiega  come evitarle   .  Ecco   integrato nella  guida    una serioe ( da  utilizzare   anche al di  fuori dal natale  e dalle feste  visto che  i buffalisti e  i seminatori d'odio  non vanno mai in ferie  e non  si  cagliano   stanno mai  un momento zitti   \  fermi  .

Fra  le bufale natalizie   che si  trasformano in ricettacolo d'odio come  quella    sul  ciocco-islam  (  nei  ho parlato anche qui  suol  blog  )   e   ha portato ad  un attacco   alla  ditta  della lindt     ci sarebbe   quella  , smentita  udite  udite  da  un sito complottista  ed  ultra  cattolico   come http://www.informarexresistere.fr/

  [....] 

LA BUFALA N°4: FESTEGGIARE IL NATALE OFFENDE LE ALTRE RELIGIONI
Fare il presepe e in generale festeggiare il Natale offende il 20/30% di bambini di stranieri presenti nelle scuole e poi gli italiani si ricordano delle tradizioni (natalizie) solo quando vogliono fare propaganda contro gli immigrati.
meme-presepeE qui ci sarebbe da scrivere un articolo a parte. Ma siccome ci interessano poco le analisi sociologiche e politologiche, ci limiteremo alla nostra esperienza personale. Molti di noi conoscono stranieri, tra cui anche ragazzi musulmani, i quali sono spesso sono i primi a dire che: 1) Anche nel Corano si parla dell’Annunciazione e della nascita di Gesù. 2) Anche loro credono come noi nella concezione virginale di Maria. 3) Nella fede islamica Cristo è considerato uno dei più grandi messaggeri di Dio.
Ora, è evidente che ci sono delle differenze tra la religione cattolica e quelle di quel 20/30% di alunni stranieri. Ma siamo sicuri che per andare d’accordo dobbiamo nascondere o peggio annullare le differenze? Come faccio a farmi conoscere e a pormi in una relazione comunicativa con un tu, senza dirgli chi sono io?
Il problema è proprio questo: l’Occidente vive una crisi di quell’identità. Si vergogna di ammettere che gran parte di quei valori, vengono anche dal Cristianesimo.
Il fatto poi, che gli italiani si ricordino del presepe solo quando devono dare fastidio agli stranieri, è un’affermazione alquanto azzardata. Ci sono tante persone che fanno il presepe per fede e per amore. Ed è proprio quel bimbo, povero, infreddolito e rifiutato che ci ricorda di accogliere chi vive la stessa situazione e di amare chi è diverso da noi. Ne avevamo anche parlato in “Cattonerd. No al presepe? Perché non bisogna averne paura“.
Jesus-facepalmInsomma, anche quest’anno il servizio anti-bufale di Cattonerd ha avuto da lavorare! Le balle di Natale si ripresentano puntuali ogni anno, spesso sempre le stesse, a volte con qualche variazione sul tema. Ma no problem, anzi, serve a ricordare che noi cristiani non siamo tutti sprovveduti che hanno deciso di prendere la pillolina rossa. Tranquilli, non stiamo vivendo dentro Catto-Matrix.
In fondo anche l’essere attaccati e il dover affrontare la sistematica critica di ciò in cui crediamo, ci ha reso molto analitici verso la nostra religione e quindi molto più consapevoli. Quello in cui crediamo non è frutto di un copia-incolla dallo Zeitgeist di turno, bensì di qualcosa che abbiamo vissuto, dell’incontro con una persona che ha cambiato realmente la nostra vita, la persona che nascerà anche quest’anno il 25 di dicembre. 

  [....] 

Ritornando al discorso iniziale  .... 
I metodi per  evitare  le bufale sono sono le stesse regole delle altre   cioè : Conoscenza, spirito critico e capacità di analisi sono le migliori armi per difendersi dai falsi miti alimentari, ma possono rivelarsi utili anche dei piccoli consigli pratici. Direttamente dagli ambassador, in particolare  dalla  community www.alfemminile .com in particolare questo articolo    una lista di 5 tip a prova di “bufala” per poterci orientare al meglio tra le informazioni del web !
  qui  sono in ambito alimentare  , ma le regole  sono le stesse che trovate  nei link sopra   , oltre  il buon senso  

1. Verifica le fonti

Quando si naviga in rete è essenziale verificare le fonti per non incorrere nel rischio “bufala”. L’assenza di filtri sul web unita alla “viralizzazione” delle informazioni favorisce infatti, la diffusione di notizie scarsamente attendibili. Operare un controllo delle fonti significa mutare approccio nell’uso dei contenuti ed acquisire spirito critico per valutarli.

Un piccolo commento da Barbara Motolese di "Genitori channel":

Nella nostra epoca il problema non è più reperire le informazioni ma selezionarle. Per operare scelte consapevoli è importante più che altro farsi le giuste domande più che trovare le giuste risposte, anzi potrei dire che è importante in generale farsi domande, porsi interrogativi e insegnare ai nostri figli a mettere in dubbio ciò che danno per assodato. È una scelta impegnativa, richiede una buona dose di disponibilità nel mettersi in discussione. La certezza dà maggiore sicurezza, ma è proprio il dubbio che ci rende maggiormente umani.

2. Rifiuta il sensazionalismo mediatico

Bene e male, bianco e nero, è facile cadere nella trappola, facile ed immediata, delle verità assolute. Sebbene rassicuranti sul piano psicologico, queste ultime, infatti, non rendono giustizia alle verità scientifiche, contribuendo, così, a generare falsi miti. La realtà è di per sé relativa, non soltanto in ambito scientifico; estremizzarla, come capita spesso nel flusso informativo di alcuni media, equivale a stravolgerla nei suoi contenuti favorendo la diffusione di informazioni false e parziali.

Un piccolo consiglio da Carla Medda di "La torre di cotone":

Il sensazionalismo mediatico non è sinonimo di diritto all'informazione, è il modo in cui l'informazione viene sfruttata per manipolare le vostre idee

3. Richiedi il parere dell’esperto in campo alimentare

Nell’epoca dell’informazione generalista, il consulto dell’esperto assume una rilevanza centrale quale elemento di discrimine tra verità e disinformazione. La rete, nella sua democraticità, ha favorito, infatti, la diffusione di contenuti generalisti e dal finto/parziale taglio scientifico.

Secondo Manuela Cervetti di "Mamme acrobate":

Il web ha un grandissimo merito: unisce le persone, anche geograficamente lontane tra loro, e rende le conoscenze e il sapere fruibili da tutti e in qualsiasi momento. Allo stesso tempo però, questa democratizzazione di saperi, porta con sé anche il rischio di non riconoscere più una fonte autorevole da una falsa notizia, e il danno che questa dinamica può arrecare non è indifferente, soprattutto in campo alimentare. Ecco allora che appare sempre più evidente e determinante che informazioni su cibi, alimenti, nutrizione siano verificate e provengano sempre da fonti attendibili e da pareri di esperti.

4. La scienza è un fenomeno complesso

Un errore comune in cui spesso si incorre è credere che la scienza equivalga ad una verità assoluta, indiscutibile ed universalmente valida. In realtà, la scienza, specialmente la scienza della nutrizione che deve tenere conto delle caratteristiche uniche di ogni singolo individuo, si caratterizza per la complessità dei contenuti ed il relativismo dei punti di vista. Non sempre gli scienziati giungono a posizioni condivise in merito ad una questione scientifica e non sempre le tesi rimangono invariate nel corso del tempo. È quindi importante non lasciarsi coinvolgere in posizioni estremizzanti, ma ricorrere al parere degli esperti.

Secondo Serena Sabella di "Bismama":

Da un po’ di anni a questa parte si cerca di rimettere in equilibrio l’informazione scientifica in ambito nutrizionale che, purtroppo, è messa in pericolo dalla tendenza a premiare il catastrofismo alimentare. Sapere per fare una scelta consapevole. Cautela prima di decidere. Sono le due azioni che dovrebbero guidare i nostri click oltre che le nostre preferenze. Quando si parla di alimentazione ci vuole un momento di attenzione e di riflessione in più.In ambito scientifico le conoscenze sono cambianti e bisogna essere disposti a capire che ciò che è vero oggi, potrebbe arricchirsi un domani di nuove informazioni. La storia della medicina è costellata dall’interpretazione sbagliata dell’attendibilità delle fonti e per questo occorre prendere coscienza della enorme responsabilità che si assume chi diffonde le notizie.

5. Esci dall’effetto "imbuto" della rete e scopri nuovi punti di vista

Così come affidarsi all’innumerevole vastità di informazioni rischia di far incorrere nelle bufale, allo stesso modo limitarsi sempre alla consultazione degli stessi contenuti può risultare controproducente. Come fanno riflettere gli studiosi, infatti, la conduzione di ricerche a partire dalle medesime fonti aumenta il rischio di incorrere in bufale. Se la rete è di per sé libera, i comportamenti degli utenti tenderebbero quindi a trasformarla in uno spazio chiuso, delimitato perché circoscritto ai contenuti consultati dagli utenti; è importante quindi, cercare di tanto in tanto di modificare i propri comportamenti sul web prendendo in considerazione fonti nuove, possibilmente specifiche rispetto all’oggetto di ricerca.

Per Silvio Petta di Superpapà:

Quando si naviga in rete è essenziale verificare le fonti per non incorrere nel rischio bufala: #beviallafonte!
In collaborazione con Merendineitaliane.it

Altri metodi , evitare  almeno nelle feste  articoli   e servizi  in cui si parla di presepi  ed affini o polemiche presepi si presepi no . Usate il metodo  'sti cazzi  Cioè

  1.  non  cagare nelle  loor fesserie   i salvinisti ed  affini , in chat  e  su wzp 
  2.  usando il tasto  silenziatore  del telecomando o cambiate  stazione  o canale .
  3. Sui  siti  cambiate  pagina  
  4. su fb   c'è affianco ai post  una finestrella  nascondi il post usabile  direttamente  senza  entrare  nelle opzioni   di fb  solo se  la persona  bufalisti  e\o malpancista  è  una  al massimo due  , se  sono di più c'è l'opzione entrando nelle  applicazioni di fb    da  ripetere  per  tutti\e   quei contatti  che pubblicano o  convivono   idiozie  come quella  che  :  gli islamici  ci impongono di non festeggiare  il natale   ed  affini 









3.12.15

oltre i pennivendoli \ servi del potere anche i bufalisti e complottisti gettano merda su valeria solezsion


i  pennivendoli   
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/11/i-pennivendoli-e-i-seminatori-dodio.html




Valeria Solesin non è morta: forse non è mai esistita o forse se la sta spassando alle Maldive con i nostri soldi. Questo è quello che continuano a dire sul Web certi personaggi per sostenere le loro teorie del complotto sugli attentati di Parigi.Non è morto nessuno! È un false flag! Ci vogliono ingannare!Uno di questi è Rosario Marcianò, già noto alle cronache per le sue battaglie (e libri in vendita…) sulla ridicola questione delle scie chimiche dal blog Tanker Enemy. Non so che problemi abbia questo “signore” ma spero che gliene arrivi presto qualcuno, perché quello che scrive non può e non deve passare inosservato. Ecco alcuni commenti pubblici presi dalla sua pagina Facebook in ordine sparso:
I genitori di Cinzia le hanno dato della pazza. Ci credo…
Rosario Marcianò ci informa che Valeria Solesin è a spassarsela alle Maldive, pagata dallo Stato.
Funerale con bara vuota! Senza vergogna proprio… E brava Sonia! La madre si è truccata per fare la recita!
Chiaro? Valeria Solesin non è morta… Complimenti Rosario, complimenti.
Già, chissà quante risate si sta facendo…
Per l’astuta Anna il fidanzato è complice dell’omicidio.
“Foto taroccata per imbecilli”. Gino Strada bugiardo e complice. Emergency fa la recita per soldi? Finito Rosario? No…
In questa foto Marcianò allude che il padre di Valeria, Alberto Solesin, sia in realtà uno dei suoi “acerrimi nemici”, Angelo Nigrelli, o che gli somigli. Questi i commenti dei fans di Marcianò:
Spero che chi di dovere possa intervenire e INTERVENGA. Denunciatelo, toglietegli Internet, fategli un TSO, arrestatelo, qualsiasi cosa ma fermatelo.
[Aggiornamento: video commentato da Marcianò che parla di recita dei genitori al funerale della figlia]








Qui potete vederlo in azione qualche giorno fa a Torino in un dibattito sulle inestistenti scie chimiche:






[Aggiornamento del 2 Dicembre 2015: nuovo folle video da una diretta streaming]
Non scordiamoci di Antonio Marcianò, fratello di Rosario, che gestisce il blog bufalaro Zret, entrato anche lui nella triste vicenda:
Qui un articolo di Repubblica del 2013 su i due fratelli: genova.repubblica.it
[Nuovo aggiornamento: abbiamo un altro fenomeno!]
PS: il signor Rosario ha pubblicato sul suo sito una lista di persone e organizzazioni (ma che è? La Gestapo?) definite da lui “normalizzatori”, ovvero “disinformatori” che vogliono nascondere la “realtà” delle scie chimiche perché pagate o facenti parte di una fantomatica organizzazione massonica che vuole distruggere il mondo. Beh, ci sono anche io in lista!!! Yuuuh uh!

16.7.15

Crema Migranti in ex convento vicino ad asilo. Protesta ( con motivazioni ridicole dettate dalla paura e dal pregiudizio ) mamme, retromarcia vescovo

Lo che  dovrei seguire  questo  consiglio  dell'amico  nuovo compagno di viaggio \  di strada  Michele Santoro   (  da  non confondere   con l'omonimo     giornalista  capzioso )  della stupenda    rivista   \ libreria  saperepopolare ( I II )

Urge una premessa, come risposta a qualche nostro fan (per chi avrà la pazienza di leggerla capirà il nostro atteggiamento rispetto ai cosiddetti "fatti del giorno che non si possono mai ignorare"). Tra maggio e giugno non si parlava d'altro, di emigrazione e corruzione, problemi davvero enormi, il primo d'ordine mondiale e il secondo (quasi) tutto italiano. Oggi, 4 luglio, si parla solo di Grecia (non un rigo nei giornali e una parola nelle TV, sui migranti, né sulle barche né nei centri urbani "ormai invasi"...). Quindi emigrazione e corruzione = problemi risolti. Ovviamente non è così perché le elezioni amministrative sono ormai passate e mentre i mass media (televisioni e giornali) manovrano le teste delle persone come burattini (e le persone si fanno docilmente manovrare), noi parliamo d'altro. Perché non esiste mai il "fatto del giorno", ma piuttosto ogni giorno "contiene" tutti i fatti, drammatici e meno drammatici, senza che (quasi) mai nessuno dei problemi, definiti questioni "di vita o di morte" fino ad un minuto prima, venga risolto. Chi di emergenza vive è del resto abituato a non veder mai i vari problemi giungere a buon fine. Bene, chiarita la questione, voltiamo pagina.

ma  non riesco a trattenere  il mio sdegno     e ad  andare  oltre   davanti  ( vedere  articolo sotto  )  all'atteggiamento ipocrita   e parolaio   di certe persone   che   criticano anche la stessa   chiesa  perchè  invita  ad  ospitare   gi profughi ed immigranti  ,ma  poi quando    applicano " i loro  suggerimenti "    si ribellano  .   Magari sono   cattolici all'occorenza   o ipocriti . Ma  soprattuto  quello che  più  m'indigna  è la debolezza   del prete  e dei suoi superiori  che si  fanno belli  riportando le parole di nostro signore  ,  ma  poi    non hanno il coraggio   di emtterle  in pratica  fino in fondo    e di scacciare  ( i loro  parrocchiani  che   protestano  e minacciano  )  i mercanti dal tempio .    ho detto troppo lascio c he  a parlare  sia  l'articolo  a  voi  ogni  ulteriore  commento   in merito   Dico  soplo   che   le accuse contro gli stranieri ospitati sono veramente ignobili e mi  vergogno di questa  chiesa  che parla   d'accoglienza  e  poi  non riesce ad  imporsi ed  applicare  le parole  di Gesù  .

Migranti in ex convento vicino ad asilo. Protesta mamme, retromarcia vescovo

“Bussate e vi sarà aperto” dice il Vangelo. Sempre che i profughi non trovino ad accoglierli i genitori che in queste ore a Crema, dopo una protesta sotto il palazzo della Curia, hanno costretto il vescovo Oscar Cantoni a fare marcia indietro e a richiudere le porte dell’ EXconvento delle Ancelle aperte per
dare accoglienza a un gruppo di giovani immigrati. In meno di 24 ore monsignor Cantoni ha cambiato idea. In un primo momento, infatti, don Giorgio Zucchelli, presidente della Fondazione “Manziana” (che gestisce le scuole paritarie della diocesi), aveva annunciato a mamme e papà dei bambini che nello spazio vicino all’asilo sarebbero stati accolti una ventina di immigrati (in realtà ne sono arrivati 5). A quel punto era esplosa la protesta dei genitori e così ora il vescovo è stato costretto al passo indietro: “Vista la tenace e strenua opposizione di molti genitori della scuola diocesana Manziana, sezione Ancelle, ad accogliere i profughi, inviati con urgenza dalla Prefettura di Cremona, nei locali debitamente predisposti, anche con il consenso della Asl, è stata sospesa la scelta di accogliere i migranti in questo stabile”. La protesta aveva reso necessario anche un intervento degli agenti della Digos: “Il vescovo ha deciso – diceva una mamma – che degli immigrati in piena fase ormonale fossero vicini a dei bambini. Questi ragazzi possono essere persone bravissime ma magari hanno ricevuto abusi e sono propensi a fare qualcosa che può urtare la sensibilità di un bambino di cinque anni che potrebbe riportare danni per la vita. La curia guadagna accogliendo queste persone. Il vescovo ha fatto solo un conto economico”. La “manifestazione” è proseguita per buona parte della serata sotto le finestre del monsignore, con tanto di grida contro di lui. La protesta è montata: i genitori hanno prima annunciato che non avrebbero mandato i bambini all’attività estiva promossa dagli oratori, poi la scelta di scrivere alla Cei. Per tutta la giornata sui social network sono proseguite le polemiche: da una parte chi si schierava a favore del vescovo, dall’altra chi ha scelto di stare dalla parte di mamme e papà. Infine la decisione: marcia indietro. “La Chiesa di Crema – scrive il vicario generale, monsignor Franco Manenti in una nota ufficiale – continua a considerare l’accoglienza dei profughi un esercizio della carità a cui non vuole e non può rinunciare. Per questo si attiverà a trovare con urgenza possibili soluzioni alternative”. Ha vinto la protesta, ha perso il Vangelo.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...