ti potrebbe interessare quest''altro mio post
Lo so' m'ero tenuto in disparte sul web e dalla tv da gli ultimi avvenimenti di Parigi , e e alle due morti la prima Valeria Solesin
la seconda de 25\11\2015
Ieri alle 15:47 - ultimo aggiornamento alle 16:46
Samra Kesinovic
Ad aprile dello scorso anno due adolescenti austriache avevano lasciato il loro Paese per unirsi all'Isis, in Siria.
Ed erano state utilizzate più volte dalla propaganda dello Stato Islamico, sempre in cerca di "foreign fighters" da esibire con tanto di velo e le kalashnikov in mano.
Ma, riportano alcuni media austriaci, una delle due adolescenti - Samra Kesinovic, di 17 anni - si sarebbe pentita e avrebbe chiesto di poter tornare a casa.
I miliziani, però, non gliel'hanno fatta passare liscia.
Sempre stando a quanto riferito dai media d'Austria, la giovane sarebbe infatti stata picchiata fino alla morte a colpi di martello.
Una vera e propria, truce e brutale rappresaglia per aver cercato di fuggire da Raqqa, roccaforte jihadista.
Con lei aveva lasciato Vienna per unirsi all'Isis anche Sabina S., 16 anni.E anche lei sarebbe morta, nei mesi scorsi, ma in combattimento.Le autorità austriache non hanno commentato la notizia.Entrambe erano figlie di bosniaci musulmani emigrati a Vienna.
perchè :
3) per evitare accuse polemiche come quelle a cui risponde questo articolo de ilfattoquotidiano
MEDIA & REGIME
Valeria Solesin: risposta breve a chi ci accusa di piangere ‘solo’ per lei
di Andrea Scanzi | 24 novembre 2015 da http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/24/valeria-solesin-risposta-breve-a-chi-ci-accusa-di-piangere-solo-per-lei/2247955/
Risposta breve a quelli che, se osi dire che hai pianto per Valeria Solesin, ti rispondono “sei un ipocrita, perché non piangi anche per i curdi? E per i siriani? E per i bambini in Africa? E per le libellule daltoniche della tundra?”.
La risposta è: avete un po’ rotto le palle. Per una serie di motivi.
Perché, prima di tutto, piango per quello che mi pare. Io come voi, io come tutti. E non avverto certo l’esigenza di chiedervi il permesso.
Perché ho sempre il timore che poi, dei curdi o dei siriani, in buona sostanza non è che in realtà ve ne freghi molto. Non vorrei che li citaste solo in ottica anti-americana e anti-occidentale. Per fare i bastiancontrari. Per sentirvi diversi. E magari pure un po’ fighi.
Perché, se non vi spiace, se vogliamo giocare agli “antioccidentali” (che è spesso appunto un gioco, una posa, una moda) sono più preparato di voi. E soprattutto molto meno banale.
Pubblicità
Perché ragionate in bianco e nero, e non vedete le sfumature. Ragionate per barricate anche nel dolore, e questo è terrificante.
Perché avete un concetto della lacrima assurdamente “stitico”: piangere per Valeria non vuol dire piangere “solo” per lei (la qual cosa sarebbe comunque lecita, con buona pace della vostra indignazione molesta). Le lacrime, per chi ne ha e son sincere, non finiscono mai e si può piangere per tutto. Anzi: si deve. Per Valeria. Per i siriani. Per i curdi. Per un amico che se ne va. Per un cane che ti lasci. Persino per un panda che hai visto a malapena su Youtube.
Perché fingete di non sapere che l’essere umano è così, e – giusto o sbagliato che sia – la morte di chi si ha vicino (geograficamente, affettivamente) ci colpisce di più: ci fa sentire ancor più labili, ci ricorda la nostra stessa morte.
Perché siete prevedibili – tanto prevedibili – come quelli che, a ogni post, rispondono “e i marò”, “e le foibe” (e stocazzo).
Perché quel che è accaduto al Bataclan, e non solo al Bataclan, di colpo ha cambiato le nostre vite. E – sì, a noi occidentali, fallibili e colpevoli come e più degli altri – ci ha travolto più di tutto il resto. E ci ha travolto per la vicinanza, l’assurdità della ferocia e l’enormità del male.
Perché rischiate di apparire piccoli piccoli, dando addirittura consigli al fidanzato di Valeria su come dovesse comportarsi durante la mattanza (al suo posto, come tutti e me per primo, ve la sareste fatta sotto) e trovando il modo di fare polemica persino nel cordoglio. Nello sgomento. Nel dolore. E se così fosse, se davvero fosse questo il vostro intento, un po’ dovreste vergognarvi.
Ma davanti alle parole di un altro esponente ( perchè si ce ne sono anche non vanno in tv ) dei seminatori d'odio
Perché non andrei mai oggi ai funerali atei di Valeria Solesin
di Camillo Langone | sul il foglio del 24 Novembre 2015 ore 06:21
San Marco, nemmeno se abitassi a Venezia, nemmeno se abitassi nel sestiere che da te prende il nome, nemmeno se abitassi a pochi metri dalla piazza a te intitolata sarei andato oggi ai funerali atei di Valeria Solesin, la donna veneziana uccisa dai coranisti al Bataclan. La sua anima è adesso nelle mani di Dio e io devo pensare alla mia. Non vorrei farmi complice di un gesto parassitario e irrispettoso: pensano che tu sia un contaballe e che il tuo Vangelo valga meno dei libri di Nuzzi e Fittipaldi? E allora perché usano la tua piazza? Per sfruttare la tua basilica come sfondo per selfie? Se fossero coerenti il loro rito nichilista lo avrebbero organizzato a Mestre, in qualche piazza dalla toponomastica assessorile con edilizia affine, una roba ovviamente squallida tipo piazza XXVII Ottobre. Leggo in un comunicato che la cerimonia è “aperta alle donne e agli uomini di ogni credo”. Pertanto pure alle donne e agli uomini che credono nello stesso Corano in cui credevano gli assassini di Valeria: forse però solo a quelli che credono nel Corano parzialmente, visto che l'evento è blindatissimo e che la blindatura non sembra avere altro scopo che tenere alla larga quelli che credono nel Corano integralmente. San Marco, i funerali disperanti di oggi sono un modo per strappare i denti al tuo leone, umiliare Venezia degradandola a fondale, procedere cantando in coro l’anticristica “Imagine” sulla via della deculturazione: ci vediamo un'altra volta
<< Ci sono persone, come i genitori di Valeria Solesin, che fanno pensare alla possibilità di un paese migliore. Ci sono persone, come i talebani cattolici >> fra cui quello che ha scritto l'abberrante articolo << che li stanno coprendo di insulti su Facebook per il funerale laico, che fanno pensare a come sarebbe possibile e vicino, quel paese migliore, se la sua parte oscura guardasse da vicino la tenebra che porta nel cuore. >> Loredana Liperini
infatti concordo con quanto dicono sul mio fb
Pierluigi Catellani Certo non è questione di essere o meno cattolici o religiosi, ma di non accettare di lasciare trionfare la cultura di chi sta terrorizzando il nostro mondo. P.s.non sono cristiano praticante.
Immacolata Ziccanu Da qualsiasi bordello provengano, finchè ci saranno i talebani, marionette utilizzate dal potere, non ci sarà mai pace in questo mondo. Ogni volta che un giornale riporta subdolamente, senza commenti e compiacente, certe idiozie non fa altro che instillare odio nelle greggi
concludo coni commenti più interessanti della discussione avvenuta nella bacheca ( ne ho riportato sopra il post ma che trovate qui ) di Loredana Liperini
Nessun commento:
Posta un commento