http://www.valigiablu.it/bufale-etica-verifica-correzione/
http://www.wired.it/play/cultura/2014/12/19/bufale-natale/
http://www.informarexresistere.fr/2015/12/20/balle-di-natale-smontiamo-per-voi-le-solite-bufale/
Pressato da molti che mi dicono che il mio post extra della guida cioè quello sulle bufale a natale era incompleto perchè non spiega come evitarle . Ecco integrato nella guida una serioe ( da utilizzare anche al di fuori dal natale e dalle feste visto che i buffalisti e i seminatori d'odio non vanno mai in ferie e non si cagliano stanno mai un momento zitti \ fermi .
Fra le bufale natalizie che si trasformano in ricettacolo d'odio come quella sul ciocco-islam ( nei ho parlato anche qui suol blog ) e ha portato ad un attacco alla ditta della lindt ci sarebbe quella , smentita udite udite da un sito complottista ed ultra cattolico come http://www.informarexresistere.fr/
[....]
LA BUFALA N°4: FESTEGGIARE IL NATALE OFFENDE LE ALTRE RELIGIONI
Fare il presepe e in generale festeggiare il Natale offende il 20/30% di bambini di stranieri presenti nelle scuole e poi gli italiani si ricordano delle tradizioni (natalizie) solo quando vogliono fare propaganda contro gli immigrati.
E qui ci sarebbe da scrivere un articolo a parte. Ma siccome ci interessano poco le analisi sociologiche e politologiche, ci limiteremo alla nostra esperienza personale. Molti di noi conoscono stranieri, tra cui anche ragazzi musulmani, i quali sono spesso sono i primi a dire che: 1) Anche nel Corano si parla dell’Annunciazione e della nascita di Gesù. 2) Anche loro credono come noi nella concezione virginale di Maria. 3) Nella fede islamica Cristo è considerato uno dei più grandi messaggeri di Dio.
Ora, è evidente che ci sono delle differenze tra la religione cattolica e quelle di quel 20/30% di alunni stranieri. Ma siamo sicuri che per andare d’accordo dobbiamo nascondere o peggio annullare le differenze? Come faccio a farmi conoscere e a pormi in una relazione comunicativa con un tu, senza dirgli chi sono io?
Il problema è proprio questo: l’Occidente vive una crisi di quell’identità. Si vergogna di ammettere che gran parte di quei valori, vengono anche dal Cristianesimo.
Il fatto poi, che gli italiani si ricordino del presepe solo quando devono dare fastidio agli stranieri, è un’affermazione alquanto azzardata. Ci sono tante persone che fanno il presepe per fede e per amore. Ed è proprio quel bimbo, povero, infreddolito e rifiutato che ci ricorda di accogliere chi vive la stessa situazione e di amare chi è diverso da noi. Ne avevamo anche parlato in “Cattonerd. No al presepe? Perché non bisogna averne paura“.
Insomma, anche quest’anno il servizio anti-bufale di Cattonerd ha avuto da lavorare! Le balle di Natale si ripresentano puntuali ogni anno, spesso sempre le stesse, a volte con qualche variazione sul tema. Ma no problem, anzi, serve a ricordare che noi cristiani non siamo tutti sprovveduti che hanno deciso di prendere la pillolina rossa. Tranquilli, non stiamo vivendo dentro Catto-Matrix.
In fondo anche l’essere attaccati e il dover affrontare la sistematica critica di ciò in cui crediamo, ci ha reso molto analitici verso la nostra religione e quindi molto più consapevoli. Quello in cui crediamo non è frutto di un copia-incolla dallo Zeitgeist di turno, bensì di qualcosa che abbiamo vissuto, dell’incontro con una persona che ha cambiato realmente la nostra vita, la persona che nascerà anche quest’anno il 25 di dicembre.
Ora, è evidente che ci sono delle differenze tra la religione cattolica e quelle di quel 20/30% di alunni stranieri. Ma siamo sicuri che per andare d’accordo dobbiamo nascondere o peggio annullare le differenze? Come faccio a farmi conoscere e a pormi in una relazione comunicativa con un tu, senza dirgli chi sono io?
Il problema è proprio questo: l’Occidente vive una crisi di quell’identità. Si vergogna di ammettere che gran parte di quei valori, vengono anche dal Cristianesimo.
Il fatto poi, che gli italiani si ricordino del presepe solo quando devono dare fastidio agli stranieri, è un’affermazione alquanto azzardata. Ci sono tante persone che fanno il presepe per fede e per amore. Ed è proprio quel bimbo, povero, infreddolito e rifiutato che ci ricorda di accogliere chi vive la stessa situazione e di amare chi è diverso da noi. Ne avevamo anche parlato in “Cattonerd. No al presepe? Perché non bisogna averne paura“.
Insomma, anche quest’anno il servizio anti-bufale di Cattonerd ha avuto da lavorare! Le balle di Natale si ripresentano puntuali ogni anno, spesso sempre le stesse, a volte con qualche variazione sul tema. Ma no problem, anzi, serve a ricordare che noi cristiani non siamo tutti sprovveduti che hanno deciso di prendere la pillolina rossa. Tranquilli, non stiamo vivendo dentro Catto-Matrix.
In fondo anche l’essere attaccati e il dover affrontare la sistematica critica di ciò in cui crediamo, ci ha reso molto analitici verso la nostra religione e quindi molto più consapevoli. Quello in cui crediamo non è frutto di un copia-incolla dallo Zeitgeist di turno, bensì di qualcosa che abbiamo vissuto, dell’incontro con una persona che ha cambiato realmente la nostra vita, la persona che nascerà anche quest’anno il 25 di dicembre.
[....]
Ritornando al discorso iniziale ....
I metodi per evitare le bufale sono sono le stesse regole delle altre cioè : Conoscenza, spirito critico e capacità di analisi sono le migliori armi per difendersi dai falsi miti alimentari, ma possono rivelarsi utili anche dei piccoli consigli pratici. Direttamente dagli ambassador, in particolare dalla community www.alfemminile .com in particolare questo articolo una lista di 5 tip a prova di “bufala” per poterci orientare al meglio tra le informazioni del web !
qui sono in ambito alimentare , ma le regole sono le stesse che trovate nei link sopra , oltre il buon senso
1. Verifica le fonti
Quando si naviga in rete è essenziale verificare le fonti per non incorrere nel rischio “bufala”. L’assenza di filtri sul web unita alla “viralizzazione” delle informazioni favorisce infatti, la diffusione di notizie scarsamente attendibili. Operare un controllo delle fonti significa mutare approccio nell’uso dei contenuti ed acquisire spirito critico per valutarli.
Un piccolo commento da Barbara Motolese di "Genitori channel":
Nella nostra epoca il problema non è più reperire le informazioni ma selezionarle. Per operare scelte consapevoli è importante più che altro farsi le giuste domande più che trovare le giuste risposte, anzi potrei dire che è importante in generale farsi domande, porsi interrogativi e insegnare ai nostri figli a mettere in dubbio ciò che danno per assodato. È una scelta impegnativa, richiede una buona dose di disponibilità nel mettersi in discussione. La certezza dà maggiore sicurezza, ma è proprio il dubbio che ci rende maggiormente umani.
2. Rifiuta il sensazionalismo mediatico
Bene e male, bianco e nero, è facile cadere nella trappola, facile ed immediata, delle verità assolute. Sebbene rassicuranti sul piano psicologico, queste ultime, infatti, non rendono giustizia alle verità scientifiche, contribuendo, così, a generare falsi miti. La realtà è di per sé relativa, non soltanto in ambito scientifico; estremizzarla, come capita spesso nel flusso informativo di alcuni media, equivale a stravolgerla nei suoi contenuti favorendo la diffusione di informazioni false e parziali.
Un piccolo consiglio da Carla Medda di "La torre di cotone":
Il sensazionalismo mediatico non è sinonimo di diritto all'informazione, è il modo in cui l'informazione viene sfruttata per manipolare le vostre idee
3. Richiedi il parere dell’esperto in campo alimentare
Nell’epoca dell’informazione generalista, il consulto dell’esperto assume una rilevanza centrale quale elemento di discrimine tra verità e disinformazione. La rete, nella sua democraticità, ha favorito, infatti, la diffusione di contenuti generalisti e dal finto/parziale taglio scientifico.
Secondo Manuela Cervetti di "Mamme acrobate":
Il web ha un grandissimo merito: unisce le persone, anche geograficamente lontane tra loro, e rende le conoscenze e il sapere fruibili da tutti e in qualsiasi momento. Allo stesso tempo però, questa democratizzazione di saperi, porta con sé anche il rischio di non riconoscere più una fonte autorevole da una falsa notizia, e il danno che questa dinamica può arrecare non è indifferente, soprattutto in campo alimentare. Ecco allora che appare sempre più evidente e determinante che informazioni su cibi, alimenti, nutrizione siano verificate e provengano sempre da fonti attendibili e da pareri di esperti.
4. La scienza è un fenomeno complesso
Un errore comune in cui spesso si incorre è credere che la scienza equivalga ad una verità assoluta, indiscutibile ed universalmente valida. In realtà, la scienza, specialmente la scienza della nutrizione che deve tenere conto delle caratteristiche uniche di ogni singolo individuo, si caratterizza per la complessità dei contenuti ed il relativismo dei punti di vista. Non sempre gli scienziati giungono a posizioni condivise in merito ad una questione scientifica e non sempre le tesi rimangono invariate nel corso del tempo. È quindi importante non lasciarsi coinvolgere in posizioni estremizzanti, ma ricorrere al parere degli esperti.
Secondo Serena Sabella di "Bismama":
Da un po’ di anni a questa parte si cerca di rimettere in equilibrio l’informazione scientifica in ambito nutrizionale che, purtroppo, è messa in pericolo dalla tendenza a premiare il catastrofismo alimentare. Sapere per fare una scelta consapevole. Cautela prima di decidere. Sono le due azioni che dovrebbero guidare i nostri click oltre che le nostre preferenze. Quando si parla di alimentazione ci vuole un momento di attenzione e di riflessione in più.In ambito scientifico le conoscenze sono cambianti e bisogna essere disposti a capire che ciò che è vero oggi, potrebbe arricchirsi un domani di nuove informazioni. La storia della medicina è costellata dall’interpretazione sbagliata dell’attendibilità delle fonti e per questo occorre prendere coscienza della enorme responsabilità che si assume chi diffonde le notizie.
5. Esci dall’effetto "imbuto" della rete e scopri nuovi punti di vista
Così come affidarsi all’innumerevole vastità di informazioni rischia di far incorrere nelle bufale, allo stesso modo limitarsi sempre alla consultazione degli stessi contenuti può risultare controproducente. Come fanno riflettere gli studiosi, infatti, la conduzione di ricerche a partire dalle medesime fonti aumenta il rischio di incorrere in bufale. Se la rete è di per sé libera, i comportamenti degli utenti tenderebbero quindi a trasformarla in uno spazio chiuso, delimitato perché circoscritto ai contenuti consultati dagli utenti; è importante quindi, cercare di tanto in tanto di modificare i propri comportamenti sul web prendendo in considerazione fonti nuove, possibilmente specifiche rispetto all’oggetto di ricerca.
Per Silvio Petta di Superpapà:
Quando si naviga in rete è essenziale verificare le fonti per non incorrere nel rischio bufala: #beviallafonte!
In collaborazione con Merendineitaliane.it
Altri metodi , evitare almeno nelle feste articoli e servizi in cui si parla di presepi ed affini o polemiche presepi si presepi no . Usate il metodo 'sti cazzi Cioè
- non cagare nelle loor fesserie i salvinisti ed affini , in chat e su wzp
- usando il tasto silenziatore del telecomando o cambiate stazione o canale .
- Sui siti cambiate pagina
- su fb c'è affianco ai post una finestrella nascondi il post usabile direttamente senza entrare nelle opzioni di fb solo se la persona bufalisti e\o malpancista è una al massimo due , se sono di più c'è l'opzione entrando nelle applicazioni di fb da ripetere per tutti\e quei contatti che pubblicano o convivono idiozie come quella che : gli islamici ci impongono di non festeggiare il natale ed affini
Nessun commento:
Posta un commento