dopo i recenti fatti mi chiedo il natale dev'essere festeggiato a scuola si o no ?














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4\12\2015 alle 19:19 L'UnioneSarda.it

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Presepe e canti di Natale proibiti  per i bimbi di un asilo a Golfo Aranci







GOLFO ARANCI

No al presepe e ai canti natalizi nella scuola per l'infanzia di Golfo Aranci.Il divieto, secondo quanto hanno raccontato le mamme dei piccoli allievi, sarebbe arrivato dalla dirigente del primo circolo didattico di Olbia.
Due presepi erano stati già allestiti e resteranno al loro posto ma le classi che non l'avevano ancora preparato dovranno rinunciare e non ci saranno canti natalizi.
La decisione ha suscitato la reazione del sindaco Giuseppe Fasolino che, dopo un breve chiarimento telefonico, incontrerà la dirigente Raimonda Cocco lunedì prossimo.
"Ha detto di essersi attenuta alle disposizioni stabilite da una sentenza - ha commentato Fasolino -, mi sembra assurdo e spero che si trovi un accordo.
Decisamente più accesa la reazione del parroco don Alessandro Cossu che ha invitato i genitori a portare i bambini in chiesa e non a scuola.
                                          di Caterina De Roberto




 e i precedenti di Rozzano , di Sassari , adesso anche di Romano d'Ezzelino comune in provincia di Vicenza e su cui non ritorno perchè : 1) se n'è parlato troppo ,., 2 ne ampiamente parlato sui miei facebook e twitter ( potete accedervi e leggere tranquillamente anche se non siete nei miei contatti sono bacheche pubbliche non ho impostato nessun tipo di blocco esterno ) mi chiedo visto 
Silvia ziche topolino n 3152   
da  https://www.facebook.com/Papersera/?fref=ts
che il Natale e  leè alle porte ed "fino a che punto i simboli di una festa come quella natalizia offendono coloro che appartengono ad una diversa religione o, in generale, coloro che non credono nel Natale come festa religiosa ? Italiani colpiti al cuore della cultura cristiana sempre più indebolita nei suoi valori identitari ? O c'è forse in questa "debolezza" una forza, quella del laicismo illuministico ? La risposta che nel mio piccolo  mi sono dato a tali domande collima con diversi punti di vista espressi in questi giorni in particolare :
1) con quanto scritto da anthony.muroni ---direttore di quello  che è il secondo quotidiano della regione Sardegna (www.unionesarda.it) ---anche se non concordo del tutto sul fatto che Laicismo sia sempre uguale a ateismo in quanto considero e quindi credo Dio come qualcosa di Laico .   

     


                        
Infatti  siamo, alla fine soli davanti di fronte alla imperscrutabilità dell'esistenza ma dentro di noi, da qualche parte, c'è una fiammella che ci guida per sentieri oscuri 






2) e da quanto Michele serra su repubblica del 1\12\2015 , ma sopratutto : 1) dal mio post precedente Io, leader islamico difendo i canti di Natale a scuola” Rifat Aripen, coordinatore delle associazioni musulmane 2) da quanto detto da Addelaqui Salahedonne imam di sassari




Ma andiamo con ordine iniziamo da Antony muroni 





Il preside di Rozzano voleva davvero contribuire a estirpare i valori cattolici (praticati veramente da quanti ? ) dall’alta Italia o semplicemente ribadire che la scuola pubblica è una delle architravi centrali dello Stato laico?
La frase Ecclesia libera in libera patria, coniata dal conte Charles de Montalembert e fatta propria da Camillo Cavour nel discorso in Parlamento che preannunciava l’istituzione di Roma Capitale (27 marzo 1861) è ancora l’efficace aforisma che consentì di risolvere la questione romana, sancendo il parto del Regno d’Italia?
A giudicare dagli articoli 7 e 8 della Costituzione, quel concetto resiste ed è alla base dei rapporti ancora vigenti fra Stato e Chiesa. Fortunatamente, potremmo dire. Visto che la libertà “dalla” religione è legata a doppia mandata alla libertà di religione.
Acclarato che in uno Stato laico il “diritto” di accesso a scuole o luoghi istituzionali di vescovi, imam o rappresentanti di altre religioni non è automatico ma sottoposto ad
autorizzazioni delle istituzioni, si può anche accettare di proseguire il discorso su un piano non più normativo ma legato alle consuetudini e alle attese della maggioranza della popolazione.
È vero, infatti, che laico è diverso da laicista. Se il primo termine riconduce, correttamente, alla separazione di poteri tra Stato e Chiesa (già teorizzata da Cristo), il secondo strizza l’occhio a una componente anticlericale. E tende a considerare la religione un fatto esclusivamente privato, che non deve in alcun modo influire sulle decisioni pubbliche. Difficile da far accettare, quando la tradizione si incrocia con il richiamo a valori che sono propri, in alcune realtà, del vivere quotidiano.
Il problema, quello che fa nascere incomprensioni e polemiche, sta proprio qua. Nel non prendere atto del fatto che il mondo sta cambiando e non possiamo più ragionare per maggioranze, ma semplicemente col buonsenso. Se non vogliamo scadere in guerre di religione, aizzate da media e partiti oltranzisti, è necessario far convivere la laicità dello Stato e delle sue istituzioni col dialogo e la riscoperta dei valori unificanti del messaggio religioso monoteista. In fondo una recita di Natale o un bel presepe non hanno mai fatto male a nessuno. Ma senza prevaricazioni.




Lo scritto  di Muroni  sarebbe condivisibile   se gli articoli




Art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. [p. 2 modifica]I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

  della  nostra  costituzione fossero veramente applicati , e  se  .... mi fermo qui altrimenti esco  dal contenuto dell'articolo  .Ma  prometto che  prima o  poi riprenderò  tale    argomento  .

Da  laico  credente  anche  se  a modo mio  ,  non posso  non dirmi solo cristiano per sintetizzare  il pensiero di Benedetto Croce  e  padre Ernesto_Balducci



concordo quanto dice  Massimo Gramellini su la   sua rubrica   nel quotidiano la stampa 1\12\2015

Ma che senso ha camuffare il Natale da festa dell’inverno? Chi in coscienza si può considerare offeso o emarginato da «Tu scendi dalle stelle»? Perché la visita di un vescovo a una scuola multietnica di Sassari viene bocciata dal consiglio degli insegnanti con la solita, stucchevole e a questo punto irritante storiella del «rispetto di tutte le sensibilità»? Sulla vicenda aleggia un gigantesco equivoco che porta a confondere la religione con l’identità. Ho conosciuto un mangiapreti formidabile che cantava «Tu scendi dalle stelle» nel coro del quartiere e non passava anno senza che sulle sue guance laiche non si parcheggiasse una lacrima: pensava alla nonna che gliel'aveva insegnata da bambino. E ho ascoltato noti smoccolatori discettare con proprietà e passione di dipinti sacri. Il cristianesimo è una parte fondante della nostra storia. Spiritualmente mi sento molto attratto
dalle religioni orientali, ma mi darebbe fastidio se la scalinata del Gange si spostasse sul lungotevere davanti a Castel Sant’Angelo (per quanto, come sporcizia, ormai siamo lì).  Chi approda in Italia per migliorarsi la vita o per istinto di sopravvivenza può confessare la religione che gli garba, perché anche il liberalismo fa parte della nostra identità. Ma deve accettare senza troppi turbamenti il fatto di non essere precipitato sulla Luna, ma arrivato in una terra che ha alle spalle, e sulle spalle, millenni di memoria. Se le nostre usanze lo irritano, si faccia in modo di spiegargliele, trovando i punti di contatto con le sue. Ma se si rinuncia a farlo per compiacerlo, non si diventa più accoglienti. Soltanto più vili. 



quindi  finiamola  di usare  come strumento  politico la religione e con il buonismo d'accatto ed ipocrita  (  li vieto perchè i mussulmani potrebbero offendersi e menate  varie  poi smontate   come  testimonia l'articolo riportato sopra  )  e  lasciamo libertà di scelta  a  chi  vuole partecipare  e  a   chi no  . Ma  soprattutto se  siamo realmente laici  evitiamo di renderli obbligatori  come  si è fatto direttamente  fino al 1985  e indirettamente  si  fa  oggi . 










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