Potete insultarmi e dirmi che sono una meticcia, un'invertita, una malata. Potete chiedermi di scoppiare, annegare, bruciare viva. Potete chiedermi di espatriare, di farmi curare, di stare lontana dai bambini e di non infettarvi. Potete dirmi che faccio schifo, che sono troia, sono cose che non mi toccano, ma una cosa non vi permetto di dire: Vergognati. IO NON MI VERGOGNO DI ESSERE OMOSESSUALE!! Io mi vergogno di abitare un paese fatto di mafia, camorra, di crisi di valori, ...di politica corrotta, di ladri, di gente che riempie la propria bacheca di gattini e foto con i figli di fianco all'albero di natale e che poi augura a me di morire in una camera a gas, come il loro idolo mandava a morire le persone. Mi vergogno dell'omertà, mi vergogno di quelle che dovrebbero essere le nostre forze dell'ordine. Mi vergogno di far parte di un paese che è lontano anni luce dall'Europa. Mi vergogno perché, quel senso di appartenenza lo troviamo solo durante i mondiali, per il resto, tutti ci dimentichiamo di tutto. Mi vergogno perché non si sa più educare le generazioni future, mi vergogno per Aldrovandi, Cucchi, il G8 di Genova. Mi vergogno di "mafia capitale",di un paese che va avanti di truffe e mazzette. E scusatemi se è poco!! Io continuerò a metterci la faccia, per me, per voi, per cambiare le cose! Perché in Italia essere omosessuali è ancora difficile e rivendicare i propri diritti diventa fondamentale più che mai. Perché il diritto ad amare, ad avere una famiglia, sono diritti fondamentali dell'essere umano, che se negati, negano l'individuo stesso. Io però non mollo, credo nel cambiamento e nell'importanza della conoscenza diretta. #insieme#lecosecambiano#SEMPRE#iononmiarrendo ps: si, quello è smalto!
Ora io che non biasimo , pur pensandola diversamente da loro sull'omosessualità e sul mondo transgender
alcuni contenuti dei no al matrimonio gay , all'educazione gender ( perchè non è modo quello d'insegnasrlo nelle scuole ) , alla maternità a tutti i costi o surrrogata , ecc
Ma non i è ccon gli insulti , soprattutto pesanti e razzistici ( vedere articolo sotto preso da http://www.lezpop.it/ )
“Mi vergogno di essere italiana, ma fiera di essere omosessuale” e si scatenano i commenti omofobi e l’incitamento all’odio
12:28 20/12/2014
Viviana Bruno è la portavoce del gruppo LGBT Meladailabrianza, attivo sia sul territorio brianzolo che sui social. Il 23 settembre 2013, nel bel mezzo della discussione sulla legge contro l’omofobia, Viviana Bruno pubblicò questa foto:
Con una didascalia, in cui esprimeva il suo disappunto nei confronti del disegno di legge Scalfarotto approvato alla Camera. Ebbene, qualche giorno fa, la pagina Facebook, No ai matrimoni gay, ha ripostato la foto, scatenando una serie di commenti che definire omofobi sarebbe un eufemismo.
Si tratta, infatti, di un vero e proprio incitamento all’odio,
“Vai all’altro mondo! Scoppia!”, “Puoi sempre andare fuori dai
coglioni” e via discorrendo. Commenti che vanno ben oltre l’offesa, già
di per sé intollerabile. Il nostro invito, di chi si indigna di fronte alla violenza verbale, di qualsiasi tipo, di chi vorrebbe un’Italia migliore, civile, in cui ci fosse spazio per tutti, è quello di segnalare a Facebook la pagina in questione affinché venga chiusa ora e per sempre.
Ci abbiamo provato già altre volte a far chiudere la pagina No ai matrimoni gay, ma questa volta hanno passato il segno. L’unica
arma che abbiamo, allora è riempire Facebook di segnalazioni, riempirlo
fino a che i “controllori” del social network che si picca di essere
LGBT friendly si rendano conto che certi tipi di contenuti NON possono
essere tollerati, in nessun modo. Neanche quando gli aguzzini
si mascherano da agnelli. E allora, care lettrici e lettori, tutti in
massa, andiamo a segnalare questa pagina che non insulta solo noi
omosessuali, insulta l’intelligenza umana. Tutta.
E' per gli insulti per il suo orientamento sessuale sia che lo esprimono dopo un lungo travaglio interiore con il Coming Out o lo manifestano direttamente , ma anche alle persone che non condividono il loro punto di vista , che ho segnalato a facebook la pagina https://www.facebook.com/pages/No-Ai-Matrimoni-Gay/619058594797492 . Ora alcuni voi mi diranno : << ma potevi almeno farlonotare al moderatore \ curatore dela pagina >> . Certo ho fatto come Chiara << Ho segnalato la pagina e scritto un messaggio molto pacato all’ideatore, facendogli notare che quelle parole incitano all’odio ed alla discriminazione..ebbene, mi ha risposto riempiendo la chat con immagini e parole di insulto nei miei confronti, spiegando che non gliene importava nulla..gli ho scritto che immaginavo delle risposte così intelligenti e l’ho segnalato come Spam >> autrice di uno dei tanti commenti all'articolo di http://www.lezpop.it/ sopra citato
Invito quindi tutti\e i contro l'attivismo Lgtb , pur non condividendone completamente il pensiero , oltre al rispetto ed a fare quanto dice Stefano Zecchi in questa intervista sul quotidiano avvenire perchè come dice , uno dei commenti più belli lasciati sulla pagina fb di Viviana , Roberto Berruti << Vorrei
aggiungere una riflessione personale: la mia visione è che il mondo non
è diviso tra etero omo o bi o transgender...Il mondo è fatto di
persone. Ed è fatto per funzionare con l'amore. La violenza della
prevaricazione , dell omologazione per combattere
la paura della diversità , la rassicurante sensazione che viene dall
illudersi di essere tutti a pensarla bello stesso modo...tutto ciò
genera paura ... Etero che hanno paura dei gay, gay che detestano la
fisicità etero, trans che esaltano la loro ambiguità , bisex che fanno
da raccordo restando spesso incartati... E tutto ciò genera paure e
distanze , rende meno "persone di amore"... L' amore non ha colore ne
genere ... Oggi siamo ancora specie in Italia in situazioni in cui darsi
un bacio per strada può generare più reazioni che darsi uno schiaffio.
Basta !!!! La paura è il contrario dell amore !!! >>
P.s Cari fans \ lettori telematici , accusatemi puree d'essere anti illiberale e poco democratico . Ma la democrazia vera parte dal rispetto della persona e della sua " diversità " sessuale, etnca , culturale , religiosa ,fisica , ecc
CARO direttore, questa lettera è, forse, la mia unica alternativa al suicidio. Ciò che mi ha spinto a scrivere è la notizia di un gesto avvenuto nella cattedrale parigina. Un uomo, un esponente di destra, si è tolto la vita in modo eclatante sugli scalini della famosa chiesa per manifestare il proprio disappunto contro la legge per i matrimoni gay deliberata dall'Assemblea Nazionale francese.
Nonostante gli insegnamenti dalla morale cristiana, io ritengo che il suicidio sia un gesto rispettabile: una persona che arriva a privarsi del bene più prezioso in nome di una cosa in cui crede, merita molta stima e riguardo; ma neppure questa considerazione riesce a posizionare sotto una luce favorevole quello che mi appare come il gesto vano di un folle. La vita degli altri continua anche dopo la fine della nostra. Siamo destinati a scomparire, anche se abbiamo riscritto i libri di storia. Morire per opporsi all'evolversi di una società che tenta di diventare più civile è ottusità e evidente sopravvalutazione delle proprie forze.
Il Parlamento italiano riscontrando l'epico passo del suo omologo d'oltralpe ha subito dichiarato di mettersi in linea per i diritti di tutti. Una promessa ben più vana del gesto di un folle. Tutti sappiamo come il nostro Paese sia l'ultimo della classe e che non ci tenga ad apparire come il più progressista. Si accontenta di imitare o, peggio ancora, finge di farlo. La cultura italiana rabbrividisce al pensiero che due persone dello stesso sesso possano amarsi: perché è contro natura, perché è contro i precetti religiosi o semplicemente perché è odio abbastanza stupido da poter essere italiano. Spesso ci si dimentica che il riconoscimento dei matrimoni omosessuali non significa necessariamente affidare a una coppia "anormale" dei bambini ma permettere a due individui che si vogliono bene di amarsi. In questo consiste il matrimonio, soprattutto nella mentalità cattolica. E allora perché quest'ostinata battaglia?
Io sono gay, ho 17 anni e questa lettera è la mia ultima alternativa al suicidio in una società troglodita, in un mondo che non mi accetta sebbene io sia nato così. Il vero coraggio non è suicidarsi alla soglia degli ottanta anni ma sopravvivere all'adolescenza con un peso del genere, con la consapevolezza di non aver fatto nulla di sbagliato se non seguire i propri sentimenti, senza vizi o depravazioni. Non a tutti è data la fortuna di nascere eterosessuali. Se ci fosse un po' meno discriminazione e un po' più di commiserazione o carità cristiana, tutti coloro che odiano smetterebbero di farlo perché loro, per qualche sconosciuta e ingiusta volontà divina, sono stati fortunati. Io non chiedo che il Parlamento si decida a redigere una legge per i matrimoni gay - non sono così sconsiderato - chiedo solo di essere ascoltato.
Un Paese che si dice civile non può abbandonare dei pezzi di sé. Non può permettersi di vivere senza una legge contro l'omofobia, un male che spinge molti ragazzi a togliersi la vita per ritrovare quella libertà che hanno perduto nel momento in cui hanno respirato per la prima volta. Non c'è nessun orrore ad essere quello che si è, il vero difetto è vivere fingendosi diversi. Noi non siamo demoni, né siamo stati toccati dal Demonio mentre eravamo in fasce, siamo solo sfortunati partecipi di un destino volubile. Ma orgogliosi di esserlo. Chiediamo solo di esistere.
la toccante risposta di paola Concia
Gay, Concia: "Caro mondo politico malato"
L'esponente Pd risponde alla lettera del giovane Davide Tancredi pubblicata oggi sul quotidiano La Repubblica: "Rivolgo un atto di accusa verso tutte le istituzioni. Guarite da questa malattia che tanto male fa ai cittadini negando loro il diritto di amare"di ANNA PAOLA CONCIA
Caro Davide,conosco le tue paure profonde, le tue angosce, perché sono state le mie. Sono una donna lesbica che da anni conduce una battaglia durissima affinchè un adolescente italiano non debba sentirsi come ti senti tu. È la ragione prima della mia battaglia: regalare a ragazzi e ragazze omosessuali un mondo migliore di quello in cui ho vissuto io, adolescente omosessuale in fuga da me stessa. La tua è una lettera amara, che chiama in causa la nostra società intera, dalla scuola alle istituzioni, al mondo dei media. Tu non sei nato sbagliato, non hai avuto la "sfortuna" - come dici - di nascere cosi: tu sei come sei, tanto quanto un ragazzo eterosessuale. E come lui hai diritto di amare chi ami.
Il fatto che ti senta sbagliato è colpa nostra, del mondo degli adulti. E quella colpa va rimossa, e quella colpa ce la dobbiamo sentire tutti sulle spalle, come una scimmia. Non devi chiedere di esistere, né pietà né carità né risarcimento, devi chiedere di vivere e amare liberamente per quello che sei. Devi pretendere il rispetto di un diritto molto preciso, fondativo e universale: il rispetto dell'articolo 3 della Costituzione, dove si dichiara compito della Repubblica Italiana "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana". È il mondo degli adulti ad essere sbagliato, non tu. E il mondo degli adulti deve garantirti il diritto di essere un adolescente rispettato e sereno. Ricorda, ti prego, che non sei solo, non sei il solo a vivere la tua omosessualità in un paese inadeguato. Lo so, le mie parole possono sembrarti vane di fronte alle tue paure, ma ti voglio dire che oggi nel 2013 tu puoi scrivere questa lettera, puoi uscire allo scoperto, puoi trovare condivisione, sostegno, puoi trovare risposte positive. Quel sostegno che tanti come me nella loro adolescenza non hanno trovato.
Sono stati fatti piccoli passi avanti nel nostro paese affinchè un ragazzo omosessuale non si debba sentire come te. E siamo in tanti a lottare, tanti e in mondi diversi. Siamo noi che dobbiamo agire, e sentirci in colpa se non ci riusciamo. Per questo a nome tuo rivolgo un atto di accusa verso tutte le istituzioni. Caro mondo politico: sei tu che sei inadeguato, sei tu che sei malato. Non Davide, non io e tutti gli omosessuali italiani. Care istituzioni, guarite da questa malattia che tanto male fa ai cittadini negando loro il diritto di amare.
Anna Paola Concia PD
A chi mi dice che sono comunista o altre amenità simili dico solo questo che è una battaglia di civiltà cosa che n italia manca a differenza degli Usa per citare l'ultimo caso dove c'è stata l'apertura, storica, agli omosessuali, da parte dell'organizzazione giovanile cattolica dei boy scout mentre
enon è solo a sionistra ma anche a destra che la lettera ha fatto breccia infatti secondo repubblica a farrgli eco è arrivato Giancarlo Galan: "E' giunta l'ora che si riconosca il diritto di essere cittadini italiani anche agli omosessuali, garantendogli quei diritti civili che tutt'oggi si vedono negati". Poi ha guardato avanti, "se è vero che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, questa legislatura sarà occasione di più diritti". Presidente della commissione Cultura alla Camera, Galan ha confessato che "la lettera di Tancredi mi ha commosso. Una richiesta di vita, di libertà, di poter amare ed essere se stesso come chiunque altro, una richiesta matura, consapevole, profonda. Ma le sue parole non mi hanno stupito perché sono vere, dice la verità". "Ciò che purtroppo ancora mi stupisce - ha aggiunto l'esponente Pdl - è che ci sia bisogno di spiegare, o peggio giustificare, emozioni e sensazioni e ci sia, ancora, la necessità di dover chiedere un diritto che dovrebbe essere alla base della nostra società". "La verità che Tancredi è riuscito a spiegare con le sue parole è scomoda, imbarazzante per molte persone. Il perché del presunto imbarazzo delle parole di questo ragazzo - ha continuato il deputato Pdl - risiede non solo in forme di ottusità e arretratezza culturale, bensì, forse peggio, in una forma di ignoranza, ovvero mancanza di conoscenza. Lo Stato deve garantire diritti e non negarli. La nostra carta costituzionale lo sancisce molto chiaramente all'art 3, laddove si proclama il principio di uguaglianza, formale e sostanziale. Un divieto di discriminazione chiaro che - conclude - dovremmo tenere tutti ben presente, a prescindere dall'appartenenza ad un partito politico". Che le loro parole siano state di "buonsenso" è anche il commento di Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti del Pdl e presidente della commissione Finanze della Camera: "Il ventaglio delle possibilità normative è ampio: e la mia personale valutazione è che certamente esista più di una soluzione seria e capace di unire tutti".
Invito quindi tutti\e i contro l'attivismo Lgtb , pur non condividendone completamente il pensiero , oltre al rispetto ed a fare quanto dice Stefano Zecchi in questa intervista sul quotidiano avvenire perchè come dice , uno dei commenti più belli lasciati sulla pagina fb di Viviana , Roberto Berruti << Vorrei aggiungere una riflessione personale: la mia visione è che il mondo non è diviso tra etero omo o bi o transgender... Il mondo è fatto di persone. Ed è fatto per funzionare con l'amore. La violenza della prevaricazione , dell omologazione per combattere la paura della diversità , la rassicurante sensazione che viene dall illudersi di essere tutti a pensarla bello stesso modo...tutto ciò genera paura ... Etero che hanno paura dei gay, gay che detestano la fisicità etero, trans che esaltano la loro ambiguità , bisex che fanno da raccordo restando spesso incartati... E tutto ciò genera paure e distanze , rende meno "persone di amore"... L' amore non ha colore ne genere ... Oggi siamo ancora specie in Italia in situazioni in cui darsi un bacio per strada può generare più reazioni che darsi uno schiaffio. Basta !!!! La paura è il contrario dell amore !!! >>
P.s
Cari fans \ lettori telematici , accusatemi puree d'essere anti illiberale e poco democratico . Ma la democrazia vera parte dal rispetto della persona e della sua " diversità " sessuale, etnca , culturale , religiosa ,fisica , ecc