Rileggendo " il cuore di lombroso " ( copertina a sinistra ) di Davide Barzi - Francesco de Stena ultimo numero de le storie collana a fumetti di Sergio bonelli editore miho fatto mia questa che poi ha dato il titolo al titolo riflessiuone SPOLLER di una protagonista nel finale della storia raccontata abilmente ed impeccabilmente nel del fumetto in questione SPOLLER.
Ora non essendo mai posto tale domanda ( ma anche come spesso mi è capitato , quando me le pongo e ripongo ) tanto d'essere sul punti di lasciarla volare nel vento cadere nel vuoto perchè credevo che fosse una semplice elucubrazione sega mentale un volo pndarico inutile , una di quelle zavorre che appesantisco il camino e la creazione di'opere d'arte . Ma poi testardo come sono , ho deciso di farla mia applicando il metodo filosofico \ scientifico della dialettica : << uno dei principali metodi argomentativi della filosofia. Essa consiste nell'interazione tra due tesi o princìpi contrapposti (simbolicamente rappresentati nei dialoghi platonici da due personaggi reali) ed è usata come strumento di indagine della verità.
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per Hegel la razionalità del reale e diventa lo schema di ogni processo della realtà, secondo la sequenza di tesi (come momento astratto o momento intellettuale), antitesi (come fase dialettica o momento razionale negativo) e sintesi (il momento speculativo o razionale positivo, che unifica ed eleva le opposizioni precedenti). Il dinamismo logico del processo è atemporale e costitutivo della ragione umana, che riproduce in sé le contrapposizioni del reale così come esso si presenta ai nostri occhi. Il confronto tra Kant ed Hegel è allora netto e decisivo: il secondo si spinge esattamente oltre i limiti imposti dal criticismo kantiano, postulando la ragione come identità di pensiero e realtà superiore all’intelletto e la dialettica come logica intima di tutta la realtà. Si apre così una nuova fase per il pensiero moderno.
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Ora dopo questo spiegone veniamo alla mia elaborazione
La prima risposta che mi sono dato ( capita , mica si trova tutto al primo colpo 😁🤩🙄 , magari ) è ovvia e scontata : << perchè la vita è uno schifo >> e pensavo come mi ha suggerito
L'amico woodstock live nella diuscussione a tale argomento
sul mio facebook
poi riflettendo con ***** ( uno dei contatti , ma anche un amico non virtuale , di watzapp a cui ho rivolto tale domanda ) :
[22:53, 1/1/2018] +39 328 684 9962: Ma perché il cervello umano e così feroce da tenere in memoria i ricordi peggiori ?[23:09, 1/1/2018] ***** : Le ragioni possono essere tante, ma quel che conta è che il cervello non è feroce; tenere in memoria significa aumentare la conoscenza... però Giuseppe, non so se questo messaggio era diretto a me[23:10, 1/1/2018] +39 328 684 9962: Volevo sentire i vostri pareri ed esperienze[23:11, 1/1/2018] **** Ah, ok[23:15, 1/1/2018] ******i: Apparentemente tiene in memoria solo i ricordi peggiori, ma in realtà quelli più belli sono i più numerosi
Poi ragionando e facendo un viaggio a riotroso dai 14\15 anni fino a 41 ho pensato che potrebbe essere ( in effettiin parte potrebbe esserlo visto che per alcuni miei problemi sono troppo personali. per parlarne qui con tutti\e li conosce solo io ed mio amico analista a cui h inviato anche a lui questa mia elucubrazione via wtzapp ) come miha suggerito ***** un mio amico e coetaneo prof di filosofia : << Perché non sono superati >> . Sembrava finita qui invece ragionando sempre sul miopassato e del perchè alcuni problemi sono stati risolti o sono in via di risoluzione sono arrivato , a volte nel viaggio succede , ale stesse conclusioni anche se attraverso strade divertse di altri miei contatti social e di wtzapp fra cui alcuni utenti di questo blog , che : << Nessuno sa, forse neppure tu , perché ci focalizziamo su alcuni episodi negativi enfatizzandoli, e tentiamo, ahimè, di archiviare definitivamente solo quelli positivi. Se ci fai caso talvolta basta uno sbaglio e decidiamo di non parlare più con un amico e dimentichiamo, invece, tutte le volte che ci ha aiutato e ci sono stati utili >> . Ma poi come suggerisce un altro amico fotografo ed artista ***** << [09:13, 2/1/2018] Mario Bianchi: La risposta è molto semplice: è l’istinto di sopravvivenza che, per proteggerci, memorizza ciò che ci ha fatto più male per tenerci lontani una prossima volta >> .
Mi sembrava d'aver trovato la risposta ed essere arrivato alla fine del percorso . Ma i riascoltando , una delle canzone della mia infanzia
Lo vedi tu com'è... bisogna fare e disfare. Continuamente e malamente e con amore, battere e levare. Stasera guardo questa strada e non lo so dove mi tocca andare. Lo vedi, siamo come cani. Senza collare. Lo vedi tu com'è... è prendere e lasciare. Inutilmente e crudelmente e per amore, battere e levare. Ma non lo vedi come passa il tempo? Come ci fa cambiare? E noi che siamo come cani. Senza padroni. So che tu lo sai perfettamente, come ti devi comportare. Abbiamo avuto tempo sufficiente per imparare. E poi lo sai che non vuol dire niente dimenticare. E tu lo sai che io lo so e quello che non so lo so cantare. Lo vedi tu com'è... come si deve fare. Precisamente e solamente, battere e levare. Vedo cadere questa stella e non so più cosa desiderare. Lo vedi, siamo come cani. Di fronte al mare.
Battere e levare - Francesco de gregori
e leggendo quanto mi ha scritto su fb l'amica
questione di allenamento, quando arrivano bisogna spazzarli via come si soffia su una candela per spegnerla ... prova e sostituirli con pensieri e ricordi positivi :)
che poi corrisponde a quando dice il mio anlista :<< Vanno contrastati >> . Ecco quindi che risolto il problema , il viaggio continuo
il battere e levare ( vedere testo di De Gregori sopra citato ) riprende