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4.11.24

l'importante non è la vittoria ma l'arrivo . Mario Bollini, chi è l'italiano arrivato ultimo alla maratona di New York a 74 anni: «La prima volta ho partecipato nel 1985»

da  msn.it   

 Un altro grandissimo traguardo raggiunto da un atleta instancabile, che per decenni ha preso parte alla maratona di New York e anche quest'anno, all'età di 74 anni, ha accettato

questa sfida. Mario Bollini ha tagliato per ultimo il traguardo con un sorriso contagioso stampato sul viso, e al suo arrivo è stato festeggiato come un eterno campione: «Super Mario» è stato soprannominato nel post su Instagram che celebra il completamento della sua ennesima maratona.

Chi è Mario Bollini

Maresciallo dell’Aeronautica in pensione e anche maratoneta legato alla società Ecologica G di Giulianova (Teramo), da 37 anni partecipa alla corsa nella Grande Mela sorprendendo sempre tutti: «La prima volta è stata nel 1985 e ricordo che eravamo in “appena” 16 mila corridori e da allora non ho più smesso. Il motivo? È una maratona entusiasmante, molto diversa dalle altre, con la gente che ti incita quando passi e ti fa sentire un campione. E poi è una festa incredibile», ha detto il 74enne, come riportato dalla Gazzetta dello Sport.

L'ultima edizione della TCS New York City Marathon ha contato ben 54mila atleti, di cui 2.443 erano italiani, la nazione più rappresentata dopo, ovviamente, gli Stati Uniti.

12.5.24

la libertà è .....

in sottofondo
With a little help from my friends- Joe Cocker(cover )

 



A volte basta poco per mettere in dubbio \ in discussione o anche ( ed è questomi caso del post d'oggi ) quello che dicevo qualche anno fa mi pare nel 2006\8 , non riesco a ritrovarlo nell'archivio del bog , non so se perso nel passaggio da splinder a blogspot , sul significato della libertà . Infatti essa non è solo : lottare contro le ingiustizie o le gabbia . Ma soprattutto va al di là di partecipazione ., cercare qualcosa che si è smarrità ⁕⁕, o qualcosa che ti fa amare anche la solitudine ⁕⁕⁕ ma anche il fatto che Essere liberi significa essere consapevoli dele proprie scelte e delle conseguenze che d'esse possono  derivarne   nel bene  e  nel male . 
  

Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Dovremmo apprezzare le persone per ciò che sono e non per ciò che vogliamo che siano. Se una persona è diversa da noi e noi non siamo in grado di accettarlo, il problema è nostro, non loro. Non dobbiamo pretendere in tutti i modi di cambiarlo perchè rispecchi la persona che vogliamo. Cerchiamo piuttosto di essere sinceri con noi stessi e capire che non è la persona che cerchiamo. << [...] ciò che noi non siamo… è ciò che noi non vogliamo.>> -  Dalla foce al porto (Ciò che non siamo) di Vito Rorro e Mayda Guerzoni  . Infatti  la nostra  libertà, così come la nostra felicità, è una decisione che siamo noi  a prendere. Non dipende da nessun altro se non da noi. Siamo noi  a darci le opportunità e siamo noi a negarcele



con questo è tutto .

COLONNA  SONORA 
With a little help from my friends - Joe Cocker
 Dalla foce al porto (Ciò che non siamo) - Vito Rorro e Mayda Guerzoni    
⁕La libertà -Gaber
 ⁕⁕ la tua libertà -Guccini
 ⁕⁕⁕ Ma Liberté - George Moustaki | Ma Liberté - Serge Reggiani

per chi volesse approfondire   e dcidere   il tipo di  libertà    da praticare  \ coltivare    consiglio  la  voce   https://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0

21.7.21

vax o no vax ? io ho scelto nel dubbio il vaccino adesso finitela di frantumarmi i .......

 cari /e no vax 

A volte la libertà è partecipazione e dobbiamo accettare di mettere da parte per la libertà di tutti le nostre paure ed dubbi ed accettare che sia prigione ed di vederla dormire e svegliarsi tutte le volte Qualcuno\a potrebbe   chidermi  Ma  soprattutto accettare il    fatto che la vita     dovrebbe  essere ( poi ciascuno scegliere   se  viverla  cosi  o   diversamente   , ma non stiuamo  a  dilungarci  troppo   su un tema già tratto  in questo blog  )
Prologo  del  romanzo  La rinnegata  di Valeria Usala 

 Qualcuno\a    di  vuoi   mi  dirà  ma  tu  non eri per  le  libertà   di tutti   ?  certo  sono per  il principio  che ogni uno di noi dovrebbe essere libero di fare quello che  gli va  nel bene o nel male  e   che   ciascuno sia responsabile di sé stesso e del proprio destino e della sua  vita  anche  nel danneggiare se stesso  se  vuole  
Ma un  conto è  se danneggi te stesso  un altro    se danneggi gli altri  . Capisco chi  non si vaccina per paura, brutte esperienze , ecc  . ma vogliamo uscire da questa pandemia , lamentarci d'essa  o rischiare di morire o finire in terapia intensiva ? 
Io rispetto chi non si vaccina, soprattutto chi quelli critici e anche se non sempre ci riesco quelli chìì acritici .
ognuno faccia le scelte secondo la propria coscienza.
Ma permettetemi di dire che avete fracassato gli zebedei, ho visto più post rompi palle di chi è contro i vaccini, più di quelli che dicono di essersi vaccinati.
Penso che a nessuno piaccia farsi inniettare sostanze, ma possiamo dire che molti vaccini ci hanno salvato da morte certa, non c è bisogno di essere medici per sapere che anche se prendi una semplice aspirina ci possono essere dei problemi, intanto i contagi stanno aumentando a causa delle due ultime varianti e sinceramente il pensiero che se dovessero rinchiuderci di nuovo perchè pare che ci sia una nuova variante agli antibiotici e gli anticorpi . e dover smettere di lavorare mi si gela il sangue più che ricevere la dose del vaccino. Io comunque mi sono vaccinato ! Da che mondo è mondo bisogna sperimentare se non si prova con tutti i rischi non si potrà mai. Infatti
Io mi sono vaccinato, ma voi se avete ancora dei dubbi, non fatelo. Io ho scelto di proteggermi. Ma se vi sentite sicuri comunque, non fatelo. A me il vaccino non ha provocato nulla. Ma se voi avete paura degli effetti collaterali, non fatelo. Io, con il vaccino, sono sicuro al 95% che non avrò la forma grave del virus. Ma se vi basta sapere che nel 60% dei casi vi passa con febbre alta e dolori, allora non fatelo. Io preferisco i fantomatici e sconosciuti effetti a lungo termine del vaccino a quelli certi e pesantissimi del covid. Ma se preferite correre il rischio provato ( ? ) di restare invalidi a vita, non fatelo.
Io ho deciso di proteggere chi mi sta intorno, sapendo che anche se dovessi prendere il virus avrò una bassa carica virale e sarò poco o nulla contagioso. Ma se voi non avete nessuno intorno da proteggere o se ve ne fregate di far circolare il virus e uccidere persone allora non fatelo.





Io non ho timore del vaccino perché miliardi di persone hanno fatto decine di miliardi di vaccini e grazie a questi in milioni non sono morti. Ma se voi non avete paura delle malattie, infermità e morte allora non fatelo.
Io mi vaccino perché insieme al prenderci tutti e tutte il virus questo è l'unico modo per provare a fermarlo. Ma se preferite vedere la gente intorno a voi che si ammala e muore allora non fatelo.
Mi vaccino perché non voglio finire intubato sostentato da flebo perché gli aghi e gli ospedali e le medicine mi mettono ansia (diciamo così). Ma se voi non avete le mie stesse paure, non fatelo.Io ho fatto una scelta molto meditata, come vedete. Nessuno mi ha imposto nulla. Ho gli strumenti per non farmi manipolareo almeno non completamente ,non seguo né il calcio né le mode, almeno acriticamente . Però per voi sono una pecora del gregge. Lo spiego meglio Se tu non sei vaccinato Il virus si moltiplica Replicandosi può mutare La mutazione è casuale Una di queste mutazioni sta procendo una variante resistente agli anticorpi prodotti col vaccino Conclusione:Se tutti siamo vaccinati,e facciamo presioni sui potenti perchè siano vacinati gratuitamente come si fece con la malaria ed altre malattiue nel secondo dopoguerra non replichiamo il virus, il virus non può mutare, e dopo un po' scompare.Se molti non sono vaccinati il virus replica, quindi muta, quindi il rischio di una variante "cattiva". Fate come volete ma sappiate che se vogliamo uscirne lo dobbiamo fare tutti perché

a voi decidere cosa scegliere cosa scegliere . Basta solo che la si smetta di




con questo è tuttto vi lascio con la  colonna sonora/riferimenti musicali citati nel post a voi individuare in che punto

  • la  liberta -  Giorgio  gaber
  • Il Suonatore Jones e   Nella Mia Ora Di Libertà  - Fabrizio De Andrè
  • Ma liberté - Georges Moustaki
  • Ognuno è Libero - Luigi Tenco 


3.12.14

Cina: donna finisce nel fiume in auto, i passanti la salvano .ESISTE ANCHE LA SOLIDARIETA'

In Cina nella Contea di Xiangshan una donna ha perso il controllo dell'auto ed è finita in nel fiume. I passanti che hanno assistito alla scena sono intervenuti per salvare la donna dall'acqua e a tirarla su mentre l'auto affondava


4.10.12

francia Il vit dans un mobil-home, ses voisins lui construisent une maison

mi viene il dubbio che siano stati leghisti oppure consiglieri della regione Lazio    voi  che  dite  ?


Il vit dans un mobil-home, ses voisins lui construisent une maison

C’est une histoire comme on en voit dans les émissions de téléréalité, sauf que la télé n’est pas venue. Une histoire de solidarité et de proximité qu’on peut lire, aussi, comme un contre-pied à la crise. L’histoire d’un père de famille vivant seul dans un mobil-home d’un autre âge et à qui ses voisins vont construire une maison. Une vraie maison en ossature de bois et aux normes "bâtiment basse consommation", avec trois chambres, 90 m2 de surface au sol et un poêle canadien au milieu. Sauf imprévu, la masure se dressera à Noël à la sortie du village de Saint-Martin-des-Fontaines (Vendée), à l’endroit même où Fred –l’homme ne souhaite pas voir apparaître son nom – a acheté un terrain pour se rapprocher de la mère de ses quatre enfants dont il est séparé.

Fred, devant son mobil-home © Théophile Trossat
Fred a 47 ans, une jolie paire de bacchantes et est originaire de l’Oise, où il exerçait le métier d’électromécanicien avant que tout bascule. C’était en 2006: un divorce l’éloigne de ses enfants dont il obtient la garde un week-end sur deux. Deux ans plus tard, son ex-épouse décide d’aller vivre en Vendée. Presque au même moment –"malheureusement et heureusement", dit-il –, il se fait licencier de l’entreprise où il était chargé de l’entretien des machines-outils. Il suit le mouvement, direction le bocage, pas le choix : "En restant dans l’Oise, je n’aurais vu les enfants qu’une fois par an", explique-t-il. Si l’aîné, aujourd’hui âgé de 23 ans, vit sa vie de chauffeur routier, les autres – deux garçons et une fille de 8 à 14 ans – ont besoin de leurs deux parents. Et réciproquement.
Les trois premiers mois, Fred les passe dans un camping-car installé dans la cour de la maison de son ex-femme, dans le village d’Auzay. Comme le bonhomme a quelques économies, il acquiert un joli terrain de 3.600 m2 à 16 kilomètres de là, à Saint-Martin-des-Fontaines, 160 habitants. Le prix de vente – 32.000 euros – lui paraît tout à fait acceptable, pour lui "qui vient de Paris" comme on dit au village. Il est en réalité bien supérieur à la moyenne du marché… Peu importe, son idée est de "faire construire", ce qu’il a déjà fait deux fois dans le passé : "Venir ici était comme prendre un nouveau départ dans la vie. J’étais alors loin de penser que j’en arriverais là." Fred a oublié un élément essentiel : l’emploi est une denrée rare dans ce sud vendéen saigné à blanc par les fermetures d’usines (SKF en 2009, Plysorol cet été). Il trouve un job dans une entreprise de maintenance agricole, devient maçon, travaille dans une ferme, et vivote avec les Assedic entre deux CDD. Il achète également des poules et des moutons, pour sa consommation personnelle.
Fred possède six poules et neuf moutons © Théophile Trossat
Entre-temps, Fred a fait "rapatrier" sur place son vieux mobil-home, une antiquité de 27 m2 dans lequel il accueille ses enfants pendant le week-end. La vie y est heureuse mais spartiate, surtout les nuits de grand froid quand le poêle à bois peine à diffuser une chaleur constante en raison de l’absence d’isolation. Réglementairement, ce type de chauffage est interdit dans une habitation mobile. Tout aussi réglementairement, un mobil-home ne peut rester plus de trois ans au même endroit. Fred en est à son quatrième hiver sur place : il suffirait de pas grand-chose à une autorité vaguement sourcilleuse pour le faire expulser de son gourbi ambulant.
Sauf que voilà, Fred a des voisins. Des voisins pas comme les autres, sans doute. En face de chez lui, habite Bernard Anonier, un céréalier à la retraite, et quelques mètres plus loin Pierre-Alain Petit, un salarié de l’usine de briques située à l’autre bout du hameau. Le premier préside une association composée majoritairement d’agriculteurs ; le second tient en parallèle un bistrot appelé La Coussotte, où siège une autre association dont le but est d’organiser la brocante annuelle du village.
Bernard Anonier (à gauche) est président de l'Association des bassins versants de la grande fontaine © Théophile Trossat
Fred, qui a le contact facile, a sympathisé avec ses voisins. Ceux-ci vont lui rendre son amitié, en… s’inquiétant pour lui. Notamment en 2010 quand la tempête Xynthia fait décoller le bord de son mobil-home de plusieurs dizaines de centimètres. Idem lors du glacial hiver 2011-2012 : "En me levant le matin, la première chose que je faisais était de vérifier que son poêle était bien allumé", en tremble encore Bernard Anonier. Plusieurs fois, Fred utilisera son sèche-cheveux pour dégeler la porte de son logis de bric et de broc.
Ce même hiver, à Saint-Christophe-du-Ligneron, une commune du nord du département, un drame fait la "une" des journaux : un père et son fils périssent dans l’incendie de leur mobil-home. "Cela a été le déclencheur, poursuit Bernard Anonier.On s’est rendu compte qu’il y avait chez nous le même potentiel de catastrophe. Et même pire encore. Imaginez : un vieux mobil-home avec un poêle à bois et trois enfants dedans ! On était dans une situation de non-assistance à personne en danger." La dégradation de la situation financière de Fred – acculé par un découvert de 1.400 euros et plusieurs impayés – ne laissait entrevoir aucun espoir de changement, sinon radical : "Avec le risque d’expulsion qui pesait sur lui, il sentait bien que la prochaine étape serait la “boîte en carton”, comme il disait pour expliquer qu’il redoutait de devenir SDF."
Snoopy, le chien de Fred © Théophile Trossat
Pas d’hésitation : les deux associations décident de s’unir dans le but de construire une maison à Fred. La première, qui sommeillait depuis dix ans, a conservé un petit trésor de guerre (20.000 euros), reliquat de l’époque où elle organisait des championnats du monde de moissonneuses-batteuses. La seconde, en revanche, n’a plus un centime en caisse à cause de la pluie qui a gâché la brocante du village en 2011. Tout cela étant bien maigre, un dossier est envoyé à l’émission de TF1 "Tous ensemble", version française du programme américain "Les Maçons du cœur". "La production nous a appelés deux fois mais elle n’a pas donné suite", explique Bernard Anonier.
Privés de télé, la confrérie des voisins –une douzaine de personnes – va alors contacter des PME des environs, et miser sur la seule stratégie possible : le système D. Les débuts sont hésitants. Ici comme ailleurs, la crise est dans la bouche de tous les artisans et entrepreneurs dont la priorité est de maintenir leur niveau d’activité, pas d’aider quelqu’un qui galère. Mais certains vont jouer le jeu. Assez vite, tel fournisseur accepte d’offrir la structure en béton de la maison, et tel autre les planches d’épicéa nécessaires à la construction des parois. Un chef de chantier propose de superviser bénévolement les travaux, des peintres iront donner un coup de pinceau pendant le week-end. Une enseigne de Fontenay-le-Comte promet de livrer un plein camion de meubles et un paysagiste de planter 250 bulbes dans le jardin. Relayé par le quotidienOuest-France, le projet se transforme en chaîne de solidarité.
Au final, une cinquantaine de partenaires financeront en dons et en services 80% de l’opération dont le coût avoisine les 100.000 euros. "Curieusement, ce sont surtout de jeunes entrepreneurs qui ont mis la main au portefeuille, indique Bernard Anonier. Leur geste est très beau en cette période de crise. C’est à se demander si la solidarité n’est pas plus importante quand les temps sont difficiles."
Le plan de la future maison © Théophile Trossat
Tout, néanmoins, ne va pas être un long fleuve tranquille. Au village, Fred a aussi appris à composer avec les regards obliques. "Sa présence a créé une gêne. Comme un sentiment de honte devant quelqu’un en détresse qu’on ne sait pas comment soutenir", glisse une habitante. "Pourquoi l’aider, lui, alors qu’il n’est pas originaire du village" est une phrase qui a, semble-t-il, pas mal circulé dans le bourg. Mobil-home oblige, certains ont également vu en lui un membre de la communauté des gens du voyage. "Fred, c’est un peu le Rom du pays, dit Bernard Anonier. Les Roms, soit on les expulse, soit on les garde. Nous, on a décidé de le garder. Et ce que nous aimerions beaucoup, maintenant, c’est que d’autres personnes montent des projets similaires ailleurs. Car des gens en difficulté, ce n’est pas ce qui manque."
En juin, la mairie lui a proposé un logement, mais Fred n’a pas rempli le dossier, craignant de ne pouvoir assumer le loyer de 380 euros. Sa demande de permis de construire a en revanche été acceptée, mais le conseil municipal s’est opposé à payer le prolongement du tout-à-l’égout jusqu’à son terrain (5.600 euros). "Cela aurait créé un précédent, justifie le maire, Roger Hervé (sans étiquette). Des cas sociaux, il y en a d’autres sur la commune. Si on commence à donner à quelqu’un, tout le monde demandera la même chose. Nos moyens ne nous le permettraient pas."
Et Fred, qu’en pense-t-il, lui ? Derrière ses moustaches, le gaillard cache difficilement sa gêne : "Cette maison ne sera jamais la mienne. Ce sera celle de mes enfants et la “leur”, mais je laisserai toujours la porte grande ouverte", dit-il. Avant cela, il a fallu le convaincre, ce qui ne fut pas une mince affaire, comme s’en souvient Pierre-Alain Petit, l’autre cheville ouvrière du projet: "Fred est quelqu’un qui dit n’avoir besoin de rien et qui ne veut pas qu’on l’aide. Résultat : j’ai dû lui rentrer dedans !" C’était au comptoir de La Coussote, un soir de mars. "Tu es un dur, mais je te ferai chialer. Avant six mois, tu auras une grosse surprise", avait tonné le patron des lieux. Fred a fini par craquer, comprenant qu’on ne lui racontait pas d’histoire.
© Théophile Trossat
Les premiers travaux devraient commencer ces prochains jours et durer jusqu’en décembre. Le vieux mobil-home ne sera démonté qu’au dernier moment et jeté à la benne. Fred conservera son châssis métallique pour le recycler en barbecue géant. A Noël, cette année, ce sera méchoui pour tout le monde.
Pour prendre contact avec les deux associations de Saint-Martin-des-Fontaines: un.toit.pour.une.famille@gmail.com


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...