Dal
15 luglio 2011, il 15 di ogni mese, indichiamo
allo Stato gli interventi basilari da attivare con urgenza per stroncare l’epidemia di
tumori e alterazioni genetiche che ha come epicentro
i poligoni che opprimono la Sardegna e chiediamo di motivare
l’inerzia governativa. Il rappresentante del
Governo ci ha
elargito molte parole di umana comprensione. Il Governo,
trincerato da sempre
in un silenzio tombale, ha risposto con l'arroganza e il
cinismo degli atti intervenendo nel processo in corso a
Lanusei sul disastro
ambientale e sanitario prodotto dal poligono della morte Salto
di Quirra.
Il Governo,
nei fatti, sta pesantemente delegittimando il
lavoro della Magistratura.
Con l'Avvocatura di Stato si è schierato platealmente a difesa dei generali incriminati mentre i ministeri dell'Ambiente e dell'Economia non si sono costituiti Parte civile. Oggettivamente lo Stato ha rigettato il ruolo di parte lesa, non riconosce il danno all’ambiente e all’economia, rilevato dalla Magistratura, causato dalla contaminazione prodotta dalle manovre e sperimentazioni di guerra.
Con l'Avvocatura di Stato si è schierato platealmente a difesa dei generali incriminati mentre i ministeri dell'Ambiente e dell'Economia non si sono costituiti Parte civile. Oggettivamente lo Stato ha rigettato il ruolo di parte lesa, non riconosce il danno all’ambiente e all’economia, rilevato dalla Magistratura, causato dalla contaminazione prodotta dalle manovre e sperimentazioni di guerra.
La Regione non è da meno. Emula di Ponzio Pilato, furbescamente, si è
costituita Parte civile a termini
scaduti in modo da non essere ammessa al processo
e lavarsene le mani.
In Italia conosciamo troppo bene la politica di isolamento del magistrato "scomodo" e conosciamo, purtroppo, anche le tragiche conseguenze di questa strategia. La recente notizia delle minacce al Procuratore Capo di Lanusei ha il suono potente di una sirena d'allarme.
In Italia conosciamo troppo bene la politica di isolamento del magistrato "scomodo" e conosciamo, purtroppo, anche le tragiche conseguenze di questa strategia. La recente notizia delle minacce al Procuratore Capo di Lanusei ha il suono potente di una sirena d'allarme.
Diffidiamo
lo Stato italiano dal
persistere in questa viscida manovra. Il Governo trovi il
coraggio di dire che non intende porre né fine né rimedio
all'avvelenamento dell’isola
provocato dalla presenza militare. Dica con chiarezza che la
Sardegna è un
corpo estraneo allo Stato, non è Italia. Altrimenti ritiri il
patrocinio
dell'Avvocatura di Stato agli incriminati, si costituisca Parte
civile, si
attivi per spezzare, adesso e subito, la catena di morte e
sofferenza.
Noi continuiamo
ad esigere:
S Sospensione delle
attività dei poligoni dove si sono registrate le
patologie di guerra;
E
Evacuazione dei militari esposti
alla contaminazione dei poligoni di Teulada, Decimo-Capo Frasca,
Quirra
R Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree contaminate a terra e a mare;
R Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree contaminate a terra e a mare;
R
Risarcimento ai
malati e
alle famiglie degli uccisi, Risarcimento
al popolo sardo del danno inferto all’isola.
A
Annichilimento,
ripudio
della guerra e delle sue basi illegalmente concentrate in
Sardegna in misura
iniqua;
I Impiego delle risorse a
fini di
pace.
SERRAI (chiudere), l’acronimo formato con le prime
lettere dell’elenco, è uno degli slogan dei presidi che
sintetizza le misure che il Governo deve
assumere.
Comitato
sardo
Gettiamo le Basi,
tel 3467059885
Famiglie
militari
uccisi da tumore,
tel 3341421838
Comitato
Amparu
(Teulada) 497851259
Comitato
Su
Sentidu (Decimo)
3334839824
Comitato
Su Jassu
(Villaputzu)
3471043068