Le feste di Natale sono una tortura: ci salverà Pasqua di Massimo Fini e le sedie vuote a Natale, del male che fanno di Roberta broccia di Madre terra amici di cuore
due articoli che descrivono il scrunge natalizio di cui avevo parlato nel post : << mi avvicino ai 50 e inizio a sentirmi come Ebenezer Scrooge di Charles Dickens >> l primo è di Massimo fini da il FQ dl 20\12\2023 L’imperativo categorico è: sopravvivere alle Feste. Non sarà facile. Un’impresa, anzi. C’è innanzitutto la cerimonia degli auguri. A chi farli? Al tuo amico Sempronio, ma Sempronio è anche amico di Caio che è pure tuo amico ma in tono minore e se Caio viene a sapere che hai fatto gli auguri a Sempronio ma non a lui si incazza. E in che forma poi gli auguri? Per telefono no, è seccante e quello ne approfitta per attaccarti un bottone. Per mail o sms? Troppo freddi. Ci sono poi le persone importanti che conosci. Per telefono è escluso, troppo confidenziale. Con un biglietto da visita? A parte che non ce l’ho, come dev’essere il biglietto? Di cartone spesso? Troppo volgare. Di carta esile? Troppo sparagnino, troppo genovese, troppo ‘st