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18.6.25

indifferenza ed apatia il caso della morte di Mariano Olla di Claudia Sarritzu Ghironi

 E quindi un tuo amico in tarda notte entra in acqua o comunque sparisce da una festa, non lo vedi più uscire dall’acqua, o meglio non lo vedi proprio più, ma non se ne è andato perché non vi siete neppure salutati. Ma a te che importa? Mica ti viene in mente di scrivergli un messaggio su quel telefono che abbiamo sempre in mano, per sapere dove si fosse cacciato. Continui la serata e non ci pensi proprio di lanciare l’allarme. Non è cattiveria badate. È proprio non conoscere i sentimenti. È non sapere cosa sia l’amicizia perché non esiste più l’intelligenza emotiva.Sarà un pescatore a ritrovare il corpo la mattina dopo in una spiaggia cittadina. La città è Cagliari. Il ragazzo ritrovato ha solo 16 anni. Sappiamo che c’era una festa, si sa che lui è morto annegato ma ha le scarpe e i pantaloncini. Se è entrato in acqua così, forse non era lucido o magari è caduto dopo un malore. Qualcuno forse ha visto, qualcuno no. Non si sa. Tutto tace.Mariano era solo. Nel senso che nessuno si è preoccupato per lui. Come la maggior parte dei ragazzini di oggi. Dicono che è la generazione devastata dal lockdown. Non lo so. Questo di dare sempre alibi all’egoismo, alla mancanza di empatia, non so se salverà questi adolescenti e questo mondo. Perché i grandi disastri nascondo dalle piccole scelte personali. I piccoli gesti di indifferenza poi diventano orrori collettivi.

17.4.25

continuano le violenze sulle donne degli Italiani e ministro Nordio incolpa ancora gli stranieri per i femminicidi: perché il suo discorso non regge ed vicinissimo al razzismo

Mentre  continuano  i  femminicidi e  le  violenze  sulle done e le  sentenze  vergognose d'assoluzione dei carnefici ( Assolti da stupro: "Ragazza era consenziente anche se ubriaca" ):


il ministro  della   giustizia  , Carlo Nordio viene , come riporta     quest'articolo  : « Il ministro Nordio incolpa ancora gli stranieri per i femminicidi: perché il suo discorso non regge »  di   https://www.fanpage.it/  ,contraddetto principalmente dai dati statistici. Sebbene sostenga che gli stranieri siano responsabili di una percentuale sproporzionata di femminicidi rispetto alla loro popolazione, i numeri mostrano che la stragrande maggioranza dei femminicidi in Italia è commessa da italiani. Inoltre, non specifica quali nazionalità o culture intenda, rendendo il suo discorso generico e poco fondato. Infine, il problema dei femminicidi è 
più ampio e radicato nella società italiana, non limitato a questioni culturali legate agli stranieri.
 Ricordiamo che in Europa L'Italia è stato uno degli ultimi paesi in Europa ad abolire il delitto d'onore, eliminandolo dal codice penale nel 1981 con la legge 442/1981. Questa legge cancellò anche il cosiddetto "matrimonio riparatore", una pratica che permetteva agli uomini accusati di violenza sessuale di evitare la pena sposando la vittima.Penso che il Paese in mano a questi pseudo governanti sia destinato a non evolvere poi molto !.   

  Infatti mi     chiedo    come  mai per   questa  destra  (  parlamentare  ed estra  parlamentare  )   la  maggioranza    dei femminicidi   viene   commessa da  uomini   italiani  o neo  italiani  ?  Forse  perchè   siamo alle  solite    quando   una  classe  politica     non  sa  come  prendere  atto dei  propri fallimenti   in  tale  ambito  oltre a  usare  la  repressione  e la  propaganda   usa  il vecchio metodo   ( sempre  efficace  (  vedere  : I  e  II   miei  articoli   su  fake news e  complottisti  )   di cercare un nemico a  ttti  i costi    \ il classico  Il capro espiatorio   in questo  caso  uno  straniero   o   quella  che      su  considera   una  cultura     diffrente \     inferiore      come  dimostrano   le riforme  proposte  dei programmi scolastici    che  esaltano  la  superiorità  occidentale

Ora è  vero che  ogni cultura , compresa la nostra  ,  ha  degli aspetti negativi   soprattutto  riguardo  alle donne  , ma  da  li  a  dire quello che  hann detto  : Veccchioni ,  Valditara  e  i suoi  pseudoesperti  , ed   ora  anche  Nordio   non va  bene  .IL  modo  di trattare  le  donne  , atteggiamento      che  culmina  nel  revenge  porn e  nel   femminicidio (o violenza  di  genere come la  choiamano in molti  )   riguarda  tutti  al  di là   delle proprie culture \  identità   d'appartenenza . Quindi noi tutti  dobbiamo essere    educati al  rispetto   delle  diversità culturali  a prescindere   dalla nazionalità   .  Concludo   scoimettendo che  riceverò   email  o commenti del tipo  :  <<Cavoli ha ragione, voi negate l'evidenza giustificate tutto in nome di cosa ? difendete   gli stranieri  >>   allora  dico   questo  : quale evidenza ? Adesso ditemi   quanti femminicidi negli ultimi anni sono stati fatti da immigrati e quanti da italiani . Io non difendo nessuno  una  persona   che   comette  dei crimini , soprattutto    quelli  contro le  donne stupro  e  femminicidio   sempre un  putribondo figuro   e un criminale  rimane   a prescindere . 
Per concludere  Solo negli ultimi mesi sono stati una decina e tutti commesi da italiani . Quindi perché gridare allo scandalo per dei casi rari ma ignorare volutamente la maggioranza ?  Semplice perché è propaganda e c'è gente che abbocca  alla  propaganada   e alle  fake news    ci  crea  su  un  complotto  ( I e II  ) !! 

15.9.24

Ozieri Gioele Putzu, 10 anni muore schiacciato da una porta di calcio: e intanto la festa con Fedez va avanti The show must go on ., “Siamo stanchi di aspettare che muoia”, a 16 anni il cane Nasa viene abbandonato in un rifugio. Ma lui è più forte dell’indifferenza

 E'  vero che  nessuno\a  di  noi  è  immune dal cinismo  ,  sottoscritto compreso  ,   ma   arrivare  a    tale  livello  come i casi sotto   ripresi   è  da  bastardi dentro  .

Primo  caso    fonti thesocialpost.it  e   Gossip e Tv.

Gioele muore schiacciato da una porta di calcio: e intanto la festa con Fedezva avanti. 



«Non vi fermate! È l'unico figlio che ho!». Il grido straziante di una madre si alza dal campo di calcio Raimondo Meledina, quartiere di San Nicola, Ozieri.

 Medici e sanitari stanno tentando di rianimare con il defibrillatore la sua creatura, Gioele Putzu, 10 anni, che 40 minuti dopo smette di respirare, schiacciato da una porta di calcetto. Sono le 18.30, a distanza ormai di quasi un'ora dal principio della tragedia che nella serata di ieri ha sconvolto due comunità, la logudorese, scenario della vicenda, e quella di Olbia, dove il piccolo, che era appassionato di judo, viveva con la mamma, Antonella Casula, e il padre Ivan Putzu, noto barman.
Gioele è entrato con gli amichetti nel campo di calcio, una superficie regolamentare per i grandi che si può restringere, a favore dei più piccoli, con due porte di dimensioni ridotte. E lì il dramma: il piccolo, per cause da accertare, è stato travolto dalla struttura e colpito sul petto.  L'allarme è scattato subito con medicalizzata ed elisoccorso, che è atterrata in campo mentre l'area verde si riempiva di carabinieri, di parenti, conoscenti e poi il

parroco, il sindaco Marco Peralta. Ma per il bimbo non c’è stato nulla da fare.Sul posto anche gli operatori dello Spresal per la valutazione dell'accaduto su cui indagano i carabinieri su disposizione della pm, Maria Paola Asara. La magistrata potrebbe ordinare già da domani l'autopsia in modo da far luce sulle cause del decesso.Intanto è polemica sui social perché il dramma non ha spento la festa organizzata dall'associazione Beata Vergine del Rimedio, a cui ha partecipato Fedez. Solo un minuto di silenzio a ricordare l'accaduto e, oggi, un ridimensionamento di quanto programmato che si limiterà a messa e processione.Stridono, in questo contesto, le parole del sindaco che ha parlato sui social di «momento del silenzio, del rispetto del dolore altrui e della riflessione». Ma nella serata di ieri, mentre in molti piangevano la morte di un bimbo di appena dieci anni, a pochi metri risuonavano le note della festa. E a molti la giustificazione dei motivi «di ordine pubblico» non è andata giù: «Avrebbero dovuto annullare tutto, le persone avrebbero capito».Invece   Nonostante l’evento funesto, i festeggiamenti per la 131esima festa della “Beata Vergine del Rimedio” sono continuati e il concerto con protagonista Fedez si è svolto comunque, innescando un’ondata di indignazione tra i cittadini. La protesta è esplosa anche sui social dopo le decisioni prese da chi ha organizzato la festa. Cosa è successo? Per la morte del bimbo di 9 anni, nella serata di sabato 14 settembre, è stato stabilito solamente che venisse rispettato un minuto di silenzio a ricordare l’accaduto. Per i festeggiamenti di domenica 15 settembre, invece, si è optato per un ridimensionamento di quanto programmato: ci sarà solamente la processione.
Le parole del sindaco di Ozieri e le storie di Fedez
“Visto il gran flusso di persone, gli organi di pubblica sicurezza hanno ritenuto di non dover sospendere l’evento in programma per ragioni di ordine pubblico”, ha spiegato il sindaco di Ozieri Marco Peralta. “La perdita di una giovane vita è un dolore incommensurabile. Le parole servono a poco. È il momento del silenzio, del rispetto del dolore altrui e della riflessione. La nostra comunità è stata colpita da un’immane tragedia: un piccolo angelo non è più tra noi. Il pensiero va alla famiglia che, in questo momento, sta vivendo il dolore più grande che si possa provare: la perdita di un figlio. L’amministrazione comunale si stringe intorno alla famiglia, che non ha più il suo piccolo angelo”, ha concluso il primo cittadino.
Quanto dichiarato dal primo cittadino non è servito però a placare la rabbia di molti cittadini che anzi hanno protestato con ancor più piglio dopo l’intervento del sindaco: “È una vergogna, è morto un bambino e qui si festeggia. Avrebbero dovuto annullare tutto”, il pensiero di una persona condiviso da molte altre.
Tornando all’esibizione di Fedez, il concerto non è appunto stato annullato e si è svolto come da programma. Il rapper ha anche postato sul suo profilo Instagram diverse storie della serata, senza fare alcun accenno alla tragedia della morte del piccolo di 9 anni.
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secondo    caso



  Capisco , per  averlo provato con  il   mio  cane    ,  un pastore  fonense    di  15  ani ,  a  cui  a malincuore  abbiamo  dovuto    dargli l'eutanasia   era  troppo sofferente  .  Ma    arrivare      fino  a questo punto   è  da   infami   .


“Siamo stanchi di aspettare che muoia”, a 16 anni il cane Nasa viene abbandonato in un rifugio. Ma lui è più forte dell’indifferenza




 l cane Nasa è stato abbandonato dalla sua famiglia. Lasciato in un rifugio dopo 16 anni trascorsi insieme. Il motivo? “Siamo stanchi di aspettare che muoia”. Parole pesanti, piene di malvagità, vuote di qualunque tipo di sentimento. I volontari del Mac’s Mission sono rimasti così turbati da non aver avuto neanche le parole per commentare: hanno preso l’anziano Chihuahua e hanno deciso di prendersi cura di lui.
Per Nasa non sono stati giorni facili. Subito dopo l’abbandono ha avuto delle crisi epilettiche: separarsi dalla sua famiglia, in qualunque modo sia stato trattato, è stato qualcosa di troppo pesante da superare. Basta guardarlo negli occhi e leggere tutta la sua tristezza, tutta la sua delusione per essere stato abbandonato proprio nel periodo in cui probabilmente avrebbe avuto più bisogno non solo delle cure,
ma anche dell’amore di chi conosceva da una vita.
Superate le crisi della prime ore, Nasa ha iniziato a dare segnali di ripresa: mangia benissimo e ama essere coccolato quasi come se fosse un gatto che fa le fusa. Ha dei problemi di salute – è ipovedente e un po’ sordo –, ma nonostante questo e la sua età avanzata, si è dimostrato un cane ancora attivo: al mattino presto ama uscire in giardino e usare il suo tartufo per esplorare i vari angoli dello spazio che ha a disposizione.
La sua storia ha commosso centinaia di persone e alcune proposte di adozione sono già pervenute al rifugio, ora saranno i volontari a vagliare la soluzione migliore per lui. Tanti anche i commenti su questa storia: "La gente non smette mai di stupirmi con la sua stupidità. Sei in ottime mani, piccolo amico. Pregherò per te" ha scritto un utente, mentre un altro: "È una storia straziante! Grazie per aver aiutato questo povero cane. Grazie alla persona che si prende cura di questo prezioso piccoletto!". E ancora: "Non riesco a capirlo. Questo cane ha amato i suoi proprietari per 16 anni e loro lo abbandonano al rifugio perché non vuole morire. È assolutamente una situazione malata e disgustosa" .


Infatti    i  cani  (  e  i gatti    secondo la mia esperienza personale  )   purtroppo, i cani amano fedelmente, con tutto il cuore, con tutta l'anima e non sono in grado di capire che l'amore umano ( ovviamente  senza  generalizzare  )  di solito ha una data di scadenza... A volte dura un anno, a volte a causa di trasloco, malattia, vecchiaia...meritano persone migliori.  come  questo   qua  sotto  , perchè   a  volte  basta  un po'  d'affetto  per   tirarti  su   

Aveva 14 anni. La sua famiglia, che ha amato per tutta la vita, l'ha presa, con il suo libretto delle vaccinazioni, un guinzaglio, un collare e le sue cose e l'ha lasciata al rifugio Baldwin Park .
Hanno detto di essere stufi di vivere con un cane anziano.
Firmarono delle carte e se ne andarono, senza nemmeno guardarla...
Quando un volontario del rifugio la prese in braccio, lei si appoggiò su di lui, probabilmente desiderando che fosse tutto solo un brutto sogno.
Il momento è stato catturato dal fotografo John Hwang, che in quel momento si trovava nel rifugio.
Purtroppo, i cani amano fedelmente, con tutto il cuore, con tutta l'anima e non sono in grado di capire che l'amore umano di solito ha una data di scadenza... A volte dura un anno, a volte a causa di trasloco, malattia, vecchiaia...
I cani meritano persone migliori.
- Eyes of an Angel

5.12.23

scuse e giustificazioni idiote per non aiutare gli altri i disabili soprattuttoNon è nel contratto", operatore non aiuta il disabile. Choc in metro a Roma

   che  gente  di  💩🤬☠🧠. Capisco che nessuno\a  ti obbliga  ad  aiutare  gli altri , che  no possa  o   non voglia   . Ma  almeno   non indignarti   per  la tua  indifferenza    o accusare  gli altri  perchè ciò non  è  solo  politico   ma  anche   culturale  ed  sociale   .

 da https://www.msn.com/it-it/notizie/

"Non è nel contratto", operatore non aiuta il disabile. Choc in metro a Roma
"Non è nel contratto", operatore non aiuta il disabile. Choc in metro a Roma© Fornito da Il Giornale

Avete presente Roma? La Città Eterna, l’Urbe, la culla della civiltà, il Colosseo, i Fori imperiali, l’arte, la cultura, il turismo. La bellezza. Ecco. Da anni ormai latita nel degrado indegno per la Capitale di uno dei Paesi membri del G7. Colpa di Virginia Raggi, si diceva un tempo trovando un logico capro espiatorio, ma non è che con il sindaco Roberto Gualtieri le cose siano migliorate. Anzi. Ne hanno dato piena dimostrazione due servizi mandati ieri da Quarta Repubblica proprio alla presenza dell’ex sindaco grillino in studio.
Tutto già noto, più o meno. Migliaia di cantieri aperti, l’immondizia per strada, i cinghiali, la sporcizia, le foglie che otturano i tombini, gli alberi caduti e mai ripuliti, le buche, il degrado, la sporcizia, un secchio per raccogliere l'acqua che filtra dal tetto della metropolitana. Ma soprattutto i trasporti: spostarsi in metro somiglia a un pellegrinaggio di penitenza in ginocchio verso la Terra Santa, l’arrivo di un autobus (25 minuti di attesa, calcolati dal cronista) va salutato come l’apparizione della Madonna, un taxi libero in breve tempo come vincere al Superenalotto. Sfiancante per chi ci vive, per chi ci lavora e per chi vorrebbe visitarne le meraviglie al meglio.Di chi è la colpa? Dei sindaci, si diceva. Ma non può essere solo questo. “I dipendenti pubblici che sbagliano non possono essere licenziati”, ribatte la Raggi che vorrebbe poter cacciare anche chi - pur al caldo di un impiego pubblico - sbaglia o non performa a dovere (Giuseppe Conte lo sa?). Ci sono poi i lavoratori, i quali del tutto esenti da colpe non lo saranno mica. Si parla tanto di assenteismo, di scioperi, di malattie sospette. Ma il servizio mandato in onda da Nicola Porro mostra un’altra faccia di questa tradica medaglia. State a sentire. L’inviato si presenta alla fermata Colosseo della metro con un disabile in carrozzina. Vorrebbe salire una rampa col montascale (ascensori, manco a parlarne: nella B1 gran parte sono inattivi "da prima della pandemia") e, colpo di scena, il marchingegno funziona. Piccolo problema: la sedia a rotelle, una normalissima sedia a rotelle elettrica, è troppo grande per poter salire. Bisogna smontare il manubrio e chi lo fa? L’inserviente che aziona il montascale? Giammai. Se non ci fosse il cronista ad aiutare il disabile portandogli il manubrio, probabilmente questi sarebbe rimasto in banchina perché aiutare il povero in carrozzina non rientra tra le mansioni dell’operatore: “Non è previsto dal contratto, magari non è bello dirlo eh”. 

14.11.22

Scandalo ritmica, l'audio scaricabarile della dt Emanuela Maccarani

E' vero che cìè una crisi della società del sistema generatoriale e scolastico ma questo audio . Mi sembra troppo assolutorio ed giustificazionalistas di incompetenti . Perchè gli stessi allenatori sono alle stesso tempo educatori .  

da repubblica  




Scandalo ginnastica ritmica, parla la dt Maccarani: "Ci accusano due atlete plagiate. Le responsabilità di scuola e genitori . Siamo di fronte a una società che ha perso il controllo di quello che è l’educazione, il senso civico, la responsabilità genitoriale, non supportata da un’attività scolastica di base"



di Riccardo Caponetti





Emanuela Maccarani
Chiede alle allenatrici di non parlare con nessuno. Definisce le testimonianze delle ex atlete vittime di abusi come "quanto di peggio può uscire dall'indole umana". Dà la colpa dello scandalo che ha travolto la ginnastica italiana alla "società civile, alla responsabilità genitoriale e all'attività scolastica di base che non forma e non
prepara i nostri ragazzi alla vita".

E infine Emanuela Maccarani, la direttrice tecnica della Nazionale di ritmica, sostiene che "le due ginnaste" (Nina Corradini e Anna Basta, le prime ex Farfalle a denunciare il sistema su Repubblica, ndr) siano manipolate: "Credo che siano vittime degli abusi di alcuni adulti o comunque di persone anche specializzate nelle varie materie che in questo momento stanno vicino a loro".
Mentre la Federazione e tutte le istituzioni sportive mostrano solidarietà alle ragazze che hanno trovato il coraggio di rompere il silenzio dopo anni, Emanuela Maccarani - che finge di non sapere come ormai le testimonianze di maltrattamenti siano diventate centinaia - ha una visione diversa che emerge da una lunga nota vocale, di cui Repubblica è entrata in possesso: una registrazione di 6 minuti inviata via WhatsApp ad altre direttrici tecniche della Federazione.
L'audio di Emanuela Maccarani
L'audio fa rumore perché, in attesa che la giustizia federale faccia il suo corso (lei verrà ascoltata venerdì 18 a Desio dai procuratori), Maccarani con i media si "è chiusa in un silenzio forzatissimo" e perché dà l'impressione che voglia interrompere il flusso di notizie dall'interno: "La richiesta è quella di allertare tutte le vostre allenatrici e i vostri tecnici che ora verranno assediati sicuramente nei piccoli paesi e cittadine da intervistatori e da giornalai che non faranno altro che estrapolare piccole espressioni verbali o piccole testimonianze da altre testimonianze che vanno più in profondo. Per quanto riguarda il vertice della federazione e la mia posizione di responsabile della squadra azzurra non ci sarà dubbio che verrà tutto chiarito".
Insomma, mentre la Federazione fa mea culpa pubblicamente, Maccarani no: "Io sono una bella persona, leale e inattaccabile, non per i titoli che ho ma proprio per ciò che sono. Ed è per questo motivo che la mia tranquillità è fortificata dalla realtà. Sono trent'anni che sono alla guida di tutto questo e se sono ancora qui è proprio perché non è mai uscita una menzogna o una bugia dalla mia bocca. Questo adesso mi darà la lucidità per ricostruire ogni passaggio, perché quando si raccontano le cose distorte poi è difficile potersi ricordare di tutto. Invece quando i fatti sono chiari, la ricostruzione è più semplice. Grazie di tutto il supporto di quasi tutte le persone tra di voi che non dimenticherò".

Audio Maccarani: le denunce da tutta Italia

Intanto da tutta Italia le ragazze continuano a denunciare vessazioni e abusi di ogni tipo. L'associazione ChangetheGame ha mappato i report pervenuti in forma di segnalazione via mail, telefono e social. Le testimonianze firmate sono 39, di cui 18 dalla Lombardia, 5 dalla Toscana e 4 dalla Liguria. I casi anonimi, invece, sono 78: anche qui domina la Lombardia (17), poi Toscana (13), Lazio (12) e Abruzzo (11). Alle 117 segnalazioni totali si aggiungono anche 25 testimonianze pubbliche presenti sotto i post Instagram sulle pagine di Anna Basta e Giulia Galtarossa. Non sono proprio eccezioni, è tutto il sistema in discussione.

 Oltre 6 minuti di audio su Whatsapp in un gruppo di allenatori e allenatrici federali per raccontare la propria versione dei fatti. E chiedere, indirettamente, sostengo e fiducia in un momento molto difficile. Emanuela Maccarani prima allerta tutti gli istruttori di non parlare con i “giornalai”, poi la direttrice tecnica della Nazionale di ritmica dà la colpa di tutta la situazione, ovvero dello scandalo di abusi e umiliazioni subiti da ex ginnaste, ai genitori e alla scuola che “non forma e non prepara i nostri ragazza alla vita”. E infine accusa Nina Corradini e Anna Basta, le prime atlete a denunciare il sistema su Repubblica, di essere manipolate da specialisti. A pochi giorni dalla sua audizione con i procuratori federali, mentre all’esterno con i media è chiusa in “un silenzio forzatissimo”, Emanuela Maccarani si fa sentire con alcuni dirigenti e allenatori federali: la registrazione vocale, poi cancellata (secondo più fonti), sta facendo il giro delle chat di chi gravita nel mondo della ginnastica ed è arrivata anche a Repubblica.



 Diverse persone confermano come l’autenticità del materiale e sottolineano come sia davvero la voce della Maccarani quella che si sente nell’audio, la cui data precisa di registrazione è però ignota.

28.10.18

cari bloggers , giornalisti , ed utenti social . BASTA con il caso desirèe . non avete altro di cui parlare ?


Giuseppe Scano ha condiviso un post.
11 h
Finalmente una ( Marianna Bulciolu ) che la pensa come me https://www.facebook.com/100001696535485/posts/2001963413203524/ non se ne può davvero più ci manca solo che ci dicano cosa faceva in bagno
Marianna Bulciolu
Continuano a fare i raggi X a questa ragazzina che è stata stuprata ed ammazzata.
Non è morta perché i genitori non la seguivano
non è morta perché era disinibita
non è morta perché era troppo libera
È MORTA PERCHÉ L’HANNO STUPRATA ED UCCISA!!!
  Infatti   Marianna    ha  ragione   e   E che .... nn si può aprire un social , un aggregatore di news , un tg o un giornale , una bacheca social che si continua a parlare della povera Desirèe Mariottini . Ma BASTA( scusate se urlo ) non se ne può più . 
L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi e spazio all'aperto
Ma la gente , i bloggers ed i giornalisti non hanno altro di cui parlare anzi stra parlare , visto che ormai non c'è altro d'aggiungere e rimestare . Basta strumentalizzazioni politike \ ideologiche di Destra e di Sinistra , scaricabirile , razistiche ed exenofobe , buoniste , ecc . Ne  trovate sotto un esempio   Lo sappiamo già che ,datemi pure del razzista , che coloro che le hanno usato violenza approfittando della di lei e lasciandola poi morire sono delle bestie anche se è un offesa per le bestie . E chi ha taciuto non opponendosi e peggio di loro . Lo sappiamo già come è morta e lo sfregio che hanno fatto sul suo corpo . Così come sappiamo pure la situazione che l'ha portata alla droga ed fuggire dalla famiglia Basta giustificare e lanciare la caccia al nero e all'immigrato regolare o irregolare che sia .Non ho nient'ìaltro d'aggiungere a qunto già detto sia nel mio precedente post ( che trovate sopra  l'irl  o qui https://bit.ly/2PiPF45 ) e quest'articolo condiviso sulla  mia  bacheca  di facebook  ( e che ritrovate  l'url sempre  sopra  o  qui https://bit.ly/2yCDHIG ) 

. L’avviso choc è comparso questo pomeriggio sulla pagina Facebook del "Salottino del Ponte" di Susa, un circolo privato aperto da alcune settimane:

Meno male che --- sempre secondo repubblica da cui ho preso lo screenshot --- qualcuno gli ha subissati di critiche e anche qualche insulto, tanto che dopo poche ore hanno deciso di cancellare il post con tante scuse: “Non volevamo essere razzisti”. dicono.
Ma nemmeno il post riparatore frena l’ondata di sdegno verso un cartello che ricorda tanto le campagne antisemite della Germania nazista e dell’Italia fascista: "Facile cercare di mettere le pezze dopo solo a causa della pessima pubblicità che vi siete fatti. Il vostro pensiero rimane ben chiaro a tutti" scrive una utente. E un altro aggiunge: "Non volevate essere razzisti, ma lo siete stati. Non volevate urtare la sensibilità, ma avete offeso il concetto di civiltà, le persone ed anche la vostra intelligenza. Non mi sento arrabbiato o indignato, mi sento deluso. Solo deluso". 
I gestori del locale spiegano su Facebook come il gesto volesse essere piuttosto "un attestato di solidarietà" nei confronti della ragazza massacrata a Roma: “È stata una provocazione un po’ troppo forte dettata da una rabbia immensa per un omicidio disumano di una bambina .L’onestà e la correttezza non c'entrano col colore della pelle. La nostra voleva essere solo una denuncia ma non a sfondo razzista”, ribadiscono i gestori.
Il post però non è sfuggito all’attenzione dei carabinieri che ora stanno svolgendo verifiche su quello che è comparso sul web nel pomeriggio. Nonostante la ritrattazione la procura potrebbe ipotizzare il reato di istigazione all’odio razziale.


con questo è tutto passo e chiudo








12.4.17

Solo due spettatori a teatro, l’autrice accusa il sindaco Lo sfogo di Chiara Pasetto: «Amareggiata a vedere tutte quelle poltrone vuote». Il sindaco Zocca: «Mi rammarico, ma il Comune non può rispondere dei gusti del pubblico»



invece di trovare un capro espiatorio fatti un esame di coscienza . Non è che la tua opera fosse un mattone o magari tu reciti da cane , o l'hai promossa male ?


POLEMICA A SAN MARTINO
Solo due spettatori a teatro, l’autrice accusa il sindaco
Lo sfogo di Chiara Pasetto: «Amareggiata a vedere tutte quelle poltrone vuote». Il sindaco Zocca: «Mi rammarico, ma il Comune non può rispondere dei gusti del pubblico»


L'attrice Lisa Galantini in scena nello spettacolo "Moi" di Chiara Pasetti

SAN MARTINO. Organizza la messa in scena del suo spettacolo al teatro Mastroianni di San Martino Siccomario e si ritrova con due persone in sala. È successo l’altra sera a Chiara Pasetti, giornalista, scrittrice e autrice del monologo “Moi” sulla figura di Camille Claudel, la scultrice francese morta nel 1943, sorella del poeta Paul Claudel e compagna del grande scultore Auguste Rodin. Da mesi aveva programmato la data; dopo la deludente risposta di pubblico, ha deciso di fare le sue rimostranze all’amministrazione comunale della cittadina e ai media locali.
«Lo spettacolo, in tournée da diversi mesi, è andato in scena al teatro Coccia della mia città, Novara, davanti alle autorità e a tantissimi amici, colleghi, professori, soci dell'associazione culturale “Le rêve et la vie” che rappresento e che insieme al Teatro della Tosse di Genova ha prodotto lo spettacolo - dice Chiara Pasetti - La sera dopo, invece, nonostante le presentazioni e il fatto che un amico avesse stampato diverse locandine a sue spese a San Martino Siccomario in sala c’erano due persone. L’attrice Lisa Galantini ha deciso di recitare lo stesso, dimostrando coraggio e professionalità, ma io sono rimasta amareggiata da questo trattamento, credo che sia mancato qualsiasi tipo di supporto da parte dell'assessore comunale alla Cultura Stefania Zanda, che da mesi era a conoscenza della serata. L’ho chiamata il giorno dopo, e non solo non si è scusata ma ha chiuso la conversazione».

Varese, in scena senza pubblico "per amore del teatro": lo spettacolo che nessuno ha vistoNessuno è andato a vederlo, ma ora non si fa che parlare di lui. E' l'attore Giovanni Mongiano, protagonista dello spettacolo 'Improvvisazioni di un attore che legge' e direttore artistico di TeatroLieve, rimasto solo sul palcoscenico del teatro del Popolo di Gallarate, in provincia di Varese. E' voluto andare in scena nonostante non fosse stato venduto neanche un biglietto. Con lui, c'erano il tecnico delle luci e la cassiera. "L'ho fatto solo per l'amore e la passione per il teatro - dice l'attore - e per il desiderio di andare in scena ugualmente. Ho recitato al meglio delle mie possibilità, e se non lo avessi fatto me ne sarei pentito amaramente e non avrei dormito la notte". Così sulla sua pagina Facebook aveva presentato lo show, con una frase che spiega tanto: "Come dice il personaggio dello spettacolo 'Se solo riuscissi a dire al mio cuore, arrenditi! E' che non ce la faccio... E' come se avessi i piedi incollati a queste tavole del palcoscenico!"
La lettera di protesta è arrivata anche al sindaco di San Martino Siccomario, Alessandro Zocca, che ha risposto così. «Il nostro Comune è estremamente sensibile alla promozione e alla diffusione dell'arte e della cultura e in quanto rappresentante della comunità, non posso che rammaricarmi per la mancata partecipazione di pubblico allo spettacolo di giovedì sera. Da quando amministriamo è la prima volta che uno spettacolo organizzato direttamente con associazioni del territorio veda una partecipazione così esigua».L’assessore Zanda precisa: «Lo spettacolo non aveva il patrocinio del Comune ed era stato programmato nel nostro teatro c in maniera autonoma, da parte della signora Pasetti e dell’associazione “Le Rêve et la vie”». Pertanto, pur avendo promosso lo spettacolo presso amici e conoscenti, come avrebbe fatto qualunque altro cittadino, mi ritengo estranea alla polemica». Quanto alla telefonata, «ho ritenuto opportuno interromperla per l’aggressività con cui la signora Pasetti si stava rivolgendo a me».
Marta Pizzocaro

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...