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18.6.25

indifferenza ed apatia il caso della morte di Mariano Olla di Claudia Sarritzu Ghironi

 E quindi un tuo amico in tarda notte entra in acqua o comunque sparisce da una festa, non lo vedi più uscire dall’acqua, o meglio non lo vedi proprio più, ma non se ne è andato perché non vi siete neppure salutati. Ma a te che importa? Mica ti viene in mente di scrivergli un messaggio su quel telefono che abbiamo sempre in mano, per sapere dove si fosse cacciato. Continui la serata e non ci pensi proprio di lanciare l’allarme. Non è cattiveria badate. È proprio non conoscere i sentimenti. È non sapere cosa sia l’amicizia perché non esiste più l’intelligenza emotiva.Sarà un pescatore a ritrovare il corpo la mattina dopo in una spiaggia cittadina. La città è Cagliari. Il ragazzo ritrovato ha solo 16 anni. Sappiamo che c’era una festa, si sa che lui è morto annegato ma ha le scarpe e i pantaloncini. Se è entrato in acqua così, forse non era lucido o magari è caduto dopo un malore. Qualcuno forse ha visto, qualcuno no. Non si sa. Tutto tace.Mariano era solo. Nel senso che nessuno si è preoccupato per lui. Come la maggior parte dei ragazzini di oggi. Dicono che è la generazione devastata dal lockdown. Non lo so. Questo di dare sempre alibi all’egoismo, alla mancanza di empatia, non so se salverà questi adolescenti e questo mondo. Perché i grandi disastri nascondo dalle piccole scelte personali. I piccoli gesti di indifferenza poi diventano orrori collettivi.

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