legale o illegale come strumento di autodifesa ( per chi vuole approfondire l'argomento consiglio questo articolo : « Taser: quando l'utilizzo è legale » di https://www.studiocataldi.it/ ) cìè di certo che come dice l’esperto anti aggressione Antonio Bianco nel Manuale di autodifesa del settimanale giallo
In Italia il taser non può essere portato con sé liberamente, a meno che non si sia in possesso di un porto d’armi che sia valido per la difesa personale. Si tratta di un’arma propria, vale a dire di un ogge$o il cui scopo principale è l’offesa alla persona, proprio come le armi da fuoco o altri strumenti la cui natura e realizzazione le rendono destinate a essere utilizzate per ferire. Questo, in parole povere, signifca che nessuno può passeggiare liberamente con un taser in tasca o nella borsetta, nemmeno per difendersi da potenzianli aggressori. Anche se si è in possesso di un porto d’armi, il taser non può essere portato con sé nemmeno per il semplice trasporto, come nel caso in cui ci si debba spostare da casa propria a un’armeria o viceversa. Occorre un porto d’armi specifico per difesa personale. Questo significa che lasua custodia e il suo trasporto sono regolamentati dalla legge sulle armi. Il porto d’armi, per fare chiarezza, è una licenza che permese di detenere e utilizzare armi da fuoco, ma non è sufficiente per il taser. In questo caso, è necessario un permesso specifico che ne autorizzi il trasporto e l’uso, come il porto d’armi per difesa personale. Lo possono usare invece le forze di polizia e i carabinieri, che sono autorizzati a portarlo con sé per l’esercizio delle loro funzioni, per respingere una violenza o vincere una resistenza, sempre nel rispetto della proporzione rispetto al pericolo. Ma perché tutte queste atteenzioni? Perché l’uso improprio del taser potrebbe causare danni collaterali che possono nuocere gravemente a chi viene colpito: per esempio l’impatto col suolo a seguito della scarica oppure il possibile aggravarsi di pregresse patologie cardiache. Come per tutte le armi, sono necessari una conoscenza profonda, una formazione e un addestramento specifici prima di poterle utilizzare. Gli effetti della scarica elettrica che deriva dal taser comprendono stordimento, confusione e un effetto paralizzante della durata di alcuni secondi: il tempo necessario per immobilizzare un sogge$o o fuggire da un’aggressione. Essendo studiato per sortire effetti temporanei e non permanenti, il taser viene quindi annoverato tra le armi non letali.Aggiungo,insieme ai link sotto per chi volesse approfondire l'argomento, ai consigli di bianco un altra forma di prevenzione o d'autodifesa conro la violenza di genere \ femminicidio è l'autodifesa verbale ovvero l'arte di gestire gli attacchi verbali, le provocazioni e le situazioni conflittuali attraverso l'uso consapevole delle parole, del tono di voce e del linguaggio del corpo, senza ricorrere alla violenza fisica. L'obiettivo è proteggere la propria integrità emotiva e la propria autostima,mantenendo la calma e, se possibile, preservando la relazione. Infatti è difficile credere che non sia capitato a quasi tutti di ricevere un’aggressione verbale, e non concordare sul fatto che si tratti comunque di un atto di violenza.
Imparare le strategie di autodifesa verbale è fondamentale perché le parole hanno un peso specifico e la loro forza non si imprime nella carne ma insiste, attraverso la sua eco, sull’aspetto emotivo delle persone, scavandoci lentamente un solco ampio. Un processo da cui sembra arduo sfuggire e opporsi, anche se in realtà ci sono dei metodi per sottrarsi a questo con efficacia. Dobbiamo imparare a difenderci da scomode situazioni, proprio per evitare che l’erosione psicologica porti a termine la sua funzione distruttiva che puà portare ad accettare violenze fisiche o ei casi più gravi al femminicidio o suicidio . E per iniziare si parte dall’allenamento all’autodifesa verbale. I sistemi per attivarla non sono difficili da adottare ma richiedono pratica: qui ne snoccioliamo alcuni per prendere confidenza col metodo ed evitare di sentirsi intimiditi.per chi ha fretta un video sintetico ma efficace
Ecco i principi Chiave:
- Rimanere Calmi e Lucidi: La reazione istintiva spesso è controproducente. Mantenere la calma è fondamentale per non farsi travolgere dalle emozioni e per poter pensare lucidamente a una risposta efficace. Tecniche come la respirazione profonda possono aiutare.
- Non Farsi Trascinare: Evita di cadere nella trappola dell'aggressore, che spesso cerca di provocare una reazione rabbiosa o spaventata. Non rispondere con insulti o aggressioni a tua volta.
- Empatia (ove possibile): Cerca di comprendere il punto di vista dell'altra persona, anche se non lo condividi. Mostrare empatia può diminuire la tensione e aprire la strada a una soluzione.
- Consapevolezza e Autostima: Riconosci il tuo valore e non lasciare che le parole altrui minino la tua autostima. La consapevolezza di avere gli strumenti per reagire ti rende più forte.
- "Morbido vince sul duro" (Verbal Jiu Jitsu): Ispirandosi alle arti marziali, questo principio suggerisce di deflettere e assorbire i "colpi" verbali, mantenendo il proprio equilibrio, anziché opporre resistenza diretta che potrebbe alimentare il conflitto.
e le Tecniche di Autodifesa Verbale:
- Ignorare o Non Rispondere alle Provocazioni: A volte, la strategia più efficace è non dare peso all'attacco, non alimentando così l'aggressore e facendolo sentire insignificante.
- Il "No" e la Consapevolezza: Impara a dire "no" in modo fermo e risoluto quando una situazione non ti agrada o ti senti a disagio. Sii consapevole del contesto e valuta se è opportuno partecipare a un dialogo o meno.
- Porre Confini Chiari: Stabilisci i tuoi limiti e comunicali. Ad esempio, puoi dire "Non accetto che tu mi parli in questo modo" o "Se continui a urlare, interrompo la conversazione."
- Ascolto Attivo e Parafrasi: Ascolta attentamente ciò che l'altra persona sta dicendo e poi ripeti con calma le sue parole per dimostrare che hai capito. Questo può disarmare l'aggressore e costringerlo a rallentare. Ad esempio: "Quindi mi stai dicendo che pensi che ho sbagliato in questo punto. Puoi spiegarmi meglio?"
- Domande Aperte: Fai domande che richiedono una risposta più elaborata di un semplice "sì" o "no". Questo può deviare l'attenzione dall'aggressività e spingere l'altra persona a riflettere.
- Distrazione e Ridefinizione: Puoi provare a distrarre l'aggressore cambiando argomento o riformulando la situazione in un modo più neutro o positivo.
- Il Complimento Imprevisto: Inaspettatamente, fai un complimento all'aggressore dopo un commento inopportuno. Questo può spiazzarlo e interrompere il flusso dell'aggressione.
- Disarmare con l'Accordo (parziale): Invece di negare in blocco, puoi concordare con una parte della critica, anche minima, per poi reindirizzare la conversazione. Ad esempio: "Capisco che tu possa sentirti frustrato, ma il modo in cui me lo stai dicendo non mi aiuta a capire."
- Umorismo (con cautela): L'uso dell'umorismo può stemperare la tensione, ma va usato con attenzione per non sembrare sarcastico o minimizzare la situazione.
- Prendere Distanza: Se la situazione diventa insostenibile o potenzialmente pericolosa, allontanarsi è la scelta più sicura.
- Documentare gli Episodi: Nel caso in cui la violenza verbale persista,e rischia o arriva alla violenza fisica tenere traccia degli episodi può essere utile per eventuali conseguenze legali o per dimostrare i modelli di comportamento dell'aggressore.
- Cercare Supporto: Non affrontare l'abuso verbale da solo. Parlane con amici fidati, familiari o professionisti (psicologi o psicoterapeuti). Il supporto emotivo è fondamentale.
- Considerare le Vie Legali: In caso di minacce o intimidazioni gravi, o se l'abuso verbale integra un reato (come la diffamazione o le minacce), è possibile sporgere denuncia alle autorità.
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