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19.12.18

se impariamo l'importanza delle parole imparemo ad : odiare di meno e le persone giuste e non quelle che ci dice la propaganda


in sottofondo    Mina - Parole Parole

Le  parole   sia     che      siano parlate oppure    sopratutto sui social   scritte    Risultati immagini per ne uccide più la lingua che la spada oggi più che mai

 


non dico     che    bisogna  per forza   parlare bene   ed  ampolllosamnte  


La manomissione delle parole - Gianrico Carofiglio - copertina ma   dobbiamo evitare       che  usse  diventino      veicolo  d'odio   e   di propaganda  .  Infatti  esse  lo  imparato  a  mie  spese   perdendoi amicizie     ed ottenendo   rifiuti  aprioristici     ed  riate  dirette  ed  indirette   perchè dicevo  sempre  quello che  penso  senza  filtri o  ero troppo loquace   ed  molesto  .  
Come  regolarsi   allora  ?
Io     sto  ,  anche se  non sempre  ci  riesco    (  chi  mi segue  su  social su  fb  in particolare  lo  sa  )    cercando  di  :    1)   non parlare   e scrivere    a  caldo    ed aspettare   prima di  commentare un fatto o  una  cosa  ., ma  dk faro a feeddo  
2)  che le  parole somno importanti  ( vedere  video di Moretti )  3)   che  ke  frasio della   proganda  e  dei  media    so o spesso  manomeesse .  Infatti  : <<   Le parole servono a comunicare e raccontare storie. Ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realtà. Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i significati, l'effetto è il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, è necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, ripristinare la loro forza originaria, renderle di nuovo aderenti alle cose. In questo libro, atipico e sorprendente, Gianrico Carofiglio riflette sulle lingue del potere e della sopraffazione, e si dedica al recupero di cinque parole chiave del lessico civile: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, legate fra loro in un itinerario concettuale ricco di suggestioni. Il rigore dell'indagine - letteraria, politica ed etica - si combina con il gusto anarchico degli sconfinamenti e degli accostamenti inattesi: Aristotele e don Milani, Cicerone e Primo Levi, Dante e Bob Marley, fino alle pagine esemplari della nostra Costituzione. Ne derivano una lettura emozionante, una prospettiva nuova per osservare il nostro mondo. Chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario, dichiarava Rosa Luxemburg ormai un secolo fa. Ripensare il linguaggio, oggi, significa immaginare una nuova forma di vita. >>  (   dalla  descrizoni de    la   manomissione  delle parole  rizzoli  2010     di Gianfranco Carofiglio  )
4) Immaginado    di rivolgre    che  cio'  che  diciamo o scriviamo a gli altri   sia  rivolto   a  :  parenti   , amici  , persone  cae   o persone  con cui    abbiamo  a che fare  tutti  giorni      sul lavoro    e non .
5)  all   conseguenze  che esse possono avere   ed  arrecare   soprattutto   alle persone deboli   o  che  hanno  subito un trauma  .  in èratica  seguire  il    manifesto   di  www.paroleostili.com  che  riporto sotto
  1. Virtuale è reale

    Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
  2. Si è ciò che si comunica

    Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
  3. Le parole danno forma al pensiero

    Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
  4. Prima di parlare bisogna ascoltare

    Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
  5. Le parole sono un ponte

    Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
  1. Le parole hanno conseguenze

    So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
  2. Condividere è una responsabilità

    Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
  3. Le idee si possono discutere.
    Le persone si devono rispettare

    Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
  4. Gli insulti non sono argomenti

    Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
  5. Anche il silenzio comunica

    Quando la scelta migliore è tacere, taccio.























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non so che altro dire alla prossima

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