Dalla sera alla mattina apparivano nuovi disegni e i colori si sommavano l'uno sull'altro. Bepi è ricordato anche per un altro motivo: la sua passione per il cinema, che lo portò a organizzare proiezioni all'aperto per i bambini. Oggi è proprio uno di quei bimbi a prendersi cura della struttura diventata un'attrazione per residenti e turisti. "Vicino all'abitazione di Bepi c'era la casa dei miei nonni - racconta Stefano Regazzo a Repubblica - Io e la mia famiglia eravamo molto affezionati a lui, così, quando Bepi è morto nel 2002, abbiamo deciso di comprare la sua casa e di ridipingere la facciata come appariva nel 1985".
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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29.12.19
Edifici surreali in Italia, 'Casa Bepi' a Burano: la dimora che cambiava colore ogni giorno
Dalla sera alla mattina apparivano nuovi disegni e i colori si sommavano l'uno sull'altro. Bepi è ricordato anche per un altro motivo: la sua passione per il cinema, che lo portò a organizzare proiezioni all'aperto per i bambini. Oggi è proprio uno di quei bimbi a prendersi cura della struttura diventata un'attrazione per residenti e turisti. "Vicino all'abitazione di Bepi c'era la casa dei miei nonni - racconta Stefano Regazzo a Repubblica - Io e la mia famiglia eravamo molto affezionati a lui, così, quando Bepi è morto nel 2002, abbiamo deciso di comprare la sua casa e di ridipingere la facciata come appariva nel 1985".
23.12.13
"Launeddas patrimonio Unesco" ?in attessa la regione sardegna istituisce lalbo ufficiale dei suonatori
"Launeddas patrimonio Unesco"
Nasce albo ufficiale dei suonatori
«L'antico strumento tradizionale, anima della musica che si produce nell'Isola, appartenente solo ed esclusivamente al patrimonio culturale della Sardegna, con un'origine tramandata da millenni, è da considerarsi come un motore fortemente identitario per lo sviluppo turistico, simbolo conosciuto e apprezzato in tutto il mondo», ricorda l'assessore al Turismo, artigianato e commercio Crisponi: «Grazie all'istituzione dell'albo dei suoi costruttori e suonatori si intende coinvolgere gli attori locali in una logica di complementarietà e sinergia: tutte le realtà locali si rafforzeranno dalla visione d'insieme e dall'offerta unitaria che dovrà essere tesa alla costituzione di un livello qualitativo di alto profilo».
Nasce albo ufficiale dei suonatori
Le launeddas siano patrimonio dell'umanità. Un provvedimento della Giunta regionale per chiedere il riconoscimento all'Unesco.
Un'eccellenza sarda unica al mondo: le launeddas ricevono un'ulteriore spinta alla valorizzazione grazie a un provvedimento approvato dalla Giunta regionale a sostegno del percorso di riconoscimento dello strumento musicale come patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco, era già successo per il canto a tenore. In Sardegna sono presenti varie esperienze creative di alto valore artigianale legate alla costruzione delle launeddas e alla sua esecuzione, che saranno valorizzate con l'istituzione dell'albo ufficiale che, oltre a riconoscerne tutela e qualità, porterà a sistema l'insieme di costruttori e suonatori, creando sinergia tra i vari comparti produttivi isolani e, più in generale, tra comparto artigianale e turistico. "L'antico strumento tradizionale - spiega l'assessore Luigi Crisponi - anima della musica che si produce nell'Isola, è da considerarsi come un motore fortemente identitario per lo sviluppo turistico, simbolo millenario conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, che merita di divenire patrimonio dell'umanità con il riconoscimento dell'Unesco".«L'antico strumento tradizionale, anima della musica che si produce nell'Isola, appartenente solo ed esclusivamente al patrimonio culturale della Sardegna, con un'origine tramandata da millenni, è da considerarsi come un motore fortemente identitario per lo sviluppo turistico, simbolo conosciuto e apprezzato in tutto il mondo», ricorda l'assessore al Turismo, artigianato e commercio Crisponi: «Grazie all'istituzione dell'albo dei suoi costruttori e suonatori si intende coinvolgere gli attori locali in una logica di complementarietà e sinergia: tutte le realtà locali si rafforzeranno dalla visione d'insieme e dall'offerta unitaria che dovrà essere tesa alla costituzione di un livello qualitativo di alto profilo».
30.7.13
l'Alghero - Bosa tra patrimonio dell'Unesco e rischio speculazioni
Rillegendo questo articolo sulla nuova sardegna del 29\7\2013 m sono ritornati alla mente tutti i ricordi di quelle volte che ho fatto quella strada sia quando erano ancora vive le mie prozie ( da parte di mamma ) di Cuglieri sia quando c'invitano degli amici di famiglia che hanno la casa al mare a tres nuraghes . Una strada bellissima per il panorama ( vedere foto ) ed un po' scomoda per chi soffre la macchina , ma ne vale la pena per i paesaggi suggestivi che rischiano di scomparire , inghiottiti dalla cementificazione selvaggia . Ma ora basta cosi altrimenti vi anoio con le mie nostalgie
La città del Temo ha candidato la litoranea a “patrimonio dell’umanità”
Ma la risposta potrà essere positiva solo se l’ambiente verrà tutelato
Cinquanta chilometri
all’esame dell’Unesco
di Nadia Cossu INVIATA A BOSA
Quei cinquanta chilometri di costa puoi percorrerli con la consapevolezza dello spettacolo cui assisterai oppure senza sapere – e forse neanche immaginare – a cosa i tuoi occhi e il tuo naso andranno incontro. Il risultato non cambierà. La litoranea Alghero-Bosa regala le stesse emozioni
per le altre foto http://snipurl.com/27jd4px nell'album della nuova
al turista che per la prima volta vede le mille sfumature di azzurro del mare e sente il profumo intenso del cisto e a chi invece è avvezzo a quei colori e a quei profumi. Per queste e tante altre ragioni la proposta che la strada provinciale (se la contendono Sassari e Oristano) diventi Patrimonio mondiale dell’Unesco è stata accolta alcuni giorni fa all’unanimità dal consiglio comunale di Bosa. Durante la seduta del 16 luglio è stato adottato un ordine del giorno per avviare il percorso che dovrebbe portare i 50 chilometri di costa nell’elenco dei beni appartenenti al patrimonio dell’umanità. Ora saranno chiamati a pronunciarsi in merito anche i consigli comunali di Villanova Monteleone e Alghero. Per apprezzare al meglio il sapore selvaggio della litoranea – preservata negli anni dalla cementificazione – sarebbe ideale salire in sella a una moto e guidare lungo i tornanti sinuosi con un occhio sempre rivolto verso l’orizzonte. È così che si possono intravedere le pareti vulcaniche di trachite rosa, i rigogliosi cespugli di macchia mediterranea, le innumerevoli cale sabbiose e rocciose che si raggiungono attraverso sentieri faticosi ma suggestivi. La bellezza e il valore di questa strada – che partendo da Alghero si chiama SP105 e che al confine con la provincia di Oristano diventa SP49 – stanno nell’immenso patrimonio naturalistico che la contraddistingue. Basti pensare che in cima alle pareti a strapiombo sul mare nidificano le ultime colonie di grifoni. Inoltre si possono ancora vedere in volo aquile reali e falchi pellegrini. La Alghero-Bosa è una sequenza di paesaggi mozzafiato e di storia: vicino a Capo Marrargiu, di preciso a Torre Poglina, sorgeva la base segreta paramilitare di Gladio. Ma sulla strada si incontra anche l'indicazione per il parco archeologico di Nuraghe Appiu (Villanova Monteleone). E poi c’è la montagna di Badde Orca, 700 metri di altezza che si fermano nella caletta di Managu. Una delle tante che si trovano nella provinciale. Poco prima di arrivare a Bosa ci sono le aree di Torre Argentina, Tentizzos e S’Abba Druche, spiagge e distese di roccia bianca: proprio in questa zona ha messo gli occhi la speculazione edilizia. I requisiti per farne un bene dell’umanità sembrerebbero esserci tutti. Nel sito del ministero per i Beni e le Attività culturali si legge che «tutti i beni iscritti nella lista devono essere protetti, nel lungo termine, da adeguate norme, regolamenti, misure istituzionali e/o tradizionali per la conservazione e la gestione, in modo da garantirne la salvaguardia». E ancora che «le norme e i regolamenti a livello nazionale e locale devono essere tali da garantire la sopravvivenza del bene e tutelarlo nei confronti dello sviluppo e dei cambiamenti che potrebbero diminuire l'eccezionale valore universale, l'integrità o l'autenticità del bene». Questo potrebbe significare un brusco stop al famoso progetto ipotizzato da Condotte Immobiliare Spa. La proposta prevedrebbe una struttura ricettiva, residenze stagionali, servizi (75mila metri cubi di volumetrie) e un campo da golf (18 buche) proprio a Tentizzos e Sa Miniera. In linea d’aria a poche centinaia di metri dai nidi dei grifoni.
Infatti
Gli esperti Alfonso Campus e Cristina Perino: l’alterazione dell’habitat è una delle principali minacce «Con il cemento diremo addio ai grifoni»
BOSA Lassù, appena sotto gli spuntoni di roccia dove i grifoni*sostano e sembrano godersi lo spettacolo, puoi arrivarci solo a bordo di un fuoristrada. Bisogna attraversare una stradina parecchio malandata, ma
ne vale la pena. A un certo punto li vedi volteggiare e l’emozione è inevitabile: sono maestosi, hanno un’ampia apertura alare, soprattutto sono nel loro habitat. Alfonso Campus ( foto a destra ) e Cristina Perino lo dicono senza pudore: «Stiamo perdendo il sonno». La sola idea che Condotte Immobiliare possa portare il cemento lì dove la natura regna sovrana, li terrorizza, è un pensiero che distrugge la loro serenità. Ma anche quella dei tanti bosani che, soprattutto nell’ultimo periodo, hanno manifestato con più convinzione (affollando i consigli comunali e facendo nascere comitati) il proprio no a “Bosa Colores”, l’iniziativa immobiliare che
8.5.12
ecco cosa rispondere a chi mi chiede cosa è il jazz
Nei giorni scorsi un mio amico era venuto a prendermi per uscire e mentre aspettava che mi finissi di radermi , sente provenire dallo stereo di camera mia questo pezzo di jazz
Quando entro in camera mi chiede :<< niente male 'sto pezzo >> prendendo la copertina del cd << non sapevo che fosse jazz . Visto che sei un esperto [ in realta sono uno che si appassiona , uno che sà di non sapere e che non pretende, anche se non sempre ci riesce ad applicarlo , di sapere tutto ed essere onnisciente ] di musica , cosa è 'sto jazz ?>>
Inizialmente ero tentato di rispondergli banalmente con alcuni suggerimenti video ( che qui riporto sotto
o suggerendogli :1 ) questa pagina di di wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Jazz 2) questo film ( vedere sopra la scena iniziale ) 3) la storia a fumetti di Topolino (numero 2737) : << La vera storia di Novecento >> parodia del monologo da cui è tratto anche questo film, sceneggiata dallo stesso Baricco. Il pianista in questione è interpretato da Pippo, mentre il trombettista è Topolino. ( foto a destra ) ad essa "collegata" o quella di Bollani e Paperino ( qui dettagli ) topolino n 2808 .
Ma mi sembra troppo da spaccone , da saccente , ecco che gli ho suggerito questo articolo del sito non italiano ( la rai ormai salvo quela isola felice copia se non tutt'uno con mediaset e trasmissione cosi se le sogna o se ci sono arrivcano dopo anni luce ed ad orari assurdi ) di una tv culturale francese
con relativo articolo sotto
Le jazz comme outil éducatif, le jazz comme force de paix, le jazz comme vecteur de dialogue, de compréhension, de coopération entre les peuples… Tels sont les arguments à l’origine de la désignation du 30 avril comme Journée internationale du Jazz par l’Unesco lors de la Conférence générale de novembre 2011.
Sur ARTE Live Web, nous partageons cette vision du jazz. Et nous diffusons régulièrement des concerts qui tiennent tout autant de la rencontre que de l’édification d’un langage universel où les spécificités de chacun sont respectées est mises à profit d’une entreprise globale constamment en mouvement, et respectueuse de l’autre.
Nous sommes donc particulièrement heureux et fiers de pouvoir participer à cet évènement en retransmettant ce concert qui réunit, autour d’Herbie Hancock, George Benson et Marcus Miller, la crème de la crème du jazz, et ne pouvons que souscrire aux mots d’Irina Bokova, Directrice générale de l’Unesco : « Tout au long de son histoire, le jazz a été un moteur de transformations sociales positives et l’est encore aujourd’hui. C’est pourquoi l’Unesco a créé la Journée internationale du jazz. Depuis ses origines enracinées dans l’esclavage, cette musique a fait entendre sa voix passionnée contre toutes les formes d’oppression. Elle est une langue de liberté qui parle au cœur de toutes les cultures. »
Retrouvez Herbie Hancock et encore plus de Jazz à L'unesco sur ARTE.Tv
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