Leggendo l'articolo che mi viene in mente mi sono messo a canticchiare
Lo so che essa è riferita al lavoro ma la sostanza non cambia se si analizza alcune strofe :
<< (...) la salute non ha prezzo \ quindi rallentare il ritmo \ pausa pausa ritmo lento \ pausa pausa ritmo lento \sempre fuori dal motore, vivere a rallentatore . (...) Infatti aggiungiamoci nuove tecnologie è il gioco è fatto
Il parroco: nei venerdì di quaresima digiuno da sms e chat
Il singolare invito, rivolto in particolare ai più giovani, è stato lanciata da don Francesco Monetti, a Saonara di Patrizia Rossetti
SAONARA. Rinunciare all’uso degli sms ogni venerdì, per tutta la durata della Quaresima. La singolare sollecitazione penitenziale arriva dalla parrocchia di Saonara, ed è rivolta in particolar modo ai giovani, assidui molto più degli adulti nell’uso di questo pratico ed economico metodo di comunicazione. Denominato “No sms day”, il “digiuno dagli sms” viene spiegato ai fedeli nel numero speciale del bollettino parrocchiale dedicato alle celebrazioni e iniziative quaresimali, e compare accanto ad altre forme di astinenza più consuete come cibarsi sobriamente, evitare le spese superflue, ridurre le ore passate davanti alla tv o a navigare in internet.
«Nei venerdì di Quaresima tutti siamo invitati a rinunciare all’uso degli sms», si legge nel foglio parrocchiale. «Un piccolo modo per sottolineare che le nostre dita sul telefonino contribuiscono a scrivere la storia di milioni di vite in Congo e per ricordare l’importanza di relazioni concrete e non virtuali con gli altri». Il riferimento al Congo ricorda che proprio da quella terra remota e poverissima adulti e anche bambini lavorano duramente per estrarre i minerali usati per la componentistica di smartphone e pc. Ma perché rinunciare proprio ai messaggini, e non del tutto all’uso del cellulare? «Vedo i ragazzi, e spesso anche i bambini, continuamente chini su quello schermo, a digitare messaggi sms e whatsapp sulla tastiera», risponde il parroco don Francesco Monetti. «Quindi ho pensato di proporre questo particolare tipo di “digiuno”, mutuandolo dall’esperienza di un’altra diocesi. Si tratta di un invito a un dialogo con le persone più diretto, e non soltanto mediato attraverso l’uso di strumenti tecnologici. Inoltre limitando l’uso di questi apparecchi si riduce anche lo sfruttamento delle persone, spesso bambini, che ne estraggono le materie prime».
Sinora questa inedita forma penitenziale è stata giudicata dai fedeli ben difficile da mettere in pratica. «Mi hanno detto che ci vuole molta attenzione per non inviare neppure un messaggio durante tutta la giornata», conclude don Francesco. Sembra insomma più facile digiunare che rinunciare a sms e WhatsApp.
alcuni ridono , altri miei utenti di facebook :
- si deve rinunciare proprio a ciò che ci piace di più....non a quello che non ci serve.
- 😊 Giusè sei sempri fora di lu stegliu 😊 Infatti si deve rinunciare proprio a ciò che ci piace di più....non a quello che non ci serve
Secondo me , bisogna anche rinunciare ciò da cui siamo dipendenti Infatti siamo , parlo anche per me , nel bene e nel male troppo connessi dale nuove tecnologie Ogni tanto un periodo , chiamalo pure rinuncia , di lontananza dalle tecnologie , quando è possibile , non può che fare bene alo spirito e al corpo . E può aiutare a riscoprire le vecchie cose della vita pre -internet e pre sociale e cellulari . Infatti l'altra sera ho visto in tv su la7 , il film Django ( quello originale non il remake ottimo tra l'altro di Tarantino ) . Ma questa è un altra storia