qui non è più solo questione di ; Destra\Sinistra , Conservatore/Progressista , Buonista/ Non Buonista , Immigrazia / non immigrazia , ecc . Ma di buon senso e , di educazione e di rispetto . Posso capire e comprendere ( attenzione non giustificare ) che dialogando e scontrandosi fra chi aderisce ( soprattutto acriticamente ) alla propaganda e chi ancora resiste o allo sbando cioè ne con l'uno ne con l'altro , ci possa scappare qualche vaff o insulto , ma da insultare cosi pesantemente e sopratutto minacciare violenze e stupri [ SIC SOPRATUTTO DA PARTE DI UNA DONNA VERSO UN ALTRA DONNA ] è segno di un bruttissimo clima ma soprattutto è segno oltre di una diffusa ignoranza politica e cultiurale ,ma soprattutto Quando ti attaccano con insulti sessisti, capisci che hai segnato perché non hanno argomenti! . Bravi Michela e Alice 👏👏👏 . Infatti Michela Murgia : << Io sono forte, ma denuncio anche per le altre vittime di questo squadrismo. E il decreto sicurezza bis è la criminalizzazione della solidarietà. E' fascismo. E si vuol far tacere chi sostiene una versione diversa da quella di Salvini. Non siamo invasi dagli immigrati. E' il Mediterraneo che è invaso di gente che muore". >>
Concordo con
adesso dopo lo spiegone veniamo ai fatti
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adesso dopo lo spiegone veniamo ai fatti
CAGLIARI. Insulti e minacce su Facebook alla scrittrice Michela Murgia. Lo racconta lei stessa: "C'è un gruppo dei sostenitori della Lega che si chiama 'Uniti a Salvini'. Gli iscritti sono 13.595. Qualcuno di loro ci ha postato un articolo che sintetizza il mio intervento a Bologna in piazza Maggiore per la Repubblica delle Idee. Che questa gente mi auguri la morte, lo stupro o mi insulti mi importa poco a titolo individuale. Davanti a questa violenza faccio le sole cose sensate: segnalare il gruppo a FB (cosa che vi invito a fare a vostra volta) e denunciare le persone che hanno scritto le cose penalmente rilevanti". Lo annuncia la scrittrice sarda Michela Murgia sul proprio profilo Facebook, allegando gli screenshot dei messaggi. "Questo gruppo lo faremo chiudere. Cento altri ne sorgeranno e faremo chiudere anche quelli - osserva - Ma quando è chi governa a legittimare questo registro, l'azione della violenza è pedagogia di stato".
E continua: "Questo comportamento ha un nome: si chiama squadrismo ed è l'espressione pratica della violenza come metodo politico. Qualunque leader politico democratico, specialmente uno che fa spendere ai cittadini 404 mila euro all'anno di stipendi per pagare chi si occupa della sua comunicazione, si dissocerebbe immediatamente da chi usa metodi simili. Il ministro degli Interni, che di solito è pronto a twittare su qualunque cosa, invece in casi come questi tace".
"Le pagine di sostegno al governo leghista che consentono questo linguaggio, al di là delle intenzioni dei commentatori - scrive tra l'altro Murgia - hanno come scopo l'intimidazione. Non tanto rivolta a me, che ho sempre detto quello che penso e continuerò a farlo, ma a chiunque possa pensarla nello stesso modo e abbia intenzione di dirlo apertamente, in modo particolare se donne".
ecco qui il suo intervento integrale tenuto a repubblica delle idee edizione 2019 a voi ogni idea pro o contro a tale argomento merito
e qui vili insulti ù
La seconda ragazza ad essere minacciata ed insultata pesantemente come se non peggio della Murgia è Alice Proto .
A Vercelli alla fine ha vinto Andrea Corsaro, candidato sindaco del Centrodestra unito. Ma questo la cantante Alice “Uli” Protto non lo sapeva quando ha composto e pubblicato la sua Salvineide. La canzoncina è una rilettura, aggiornata ai nostri tempi, della famosa Badoglieideuno dei canti popolari della Resistenza (scritta tra gli altri da Nuto Revelli).
La seconda ragazza ad essere minacciata ed insultata pesantemente come se non peggio della Murgia è Alice Proto .
A Vercelli alla fine ha vinto Andrea Corsaro, candidato sindaco del Centrodestra unito. Ma questo la cantante Alice “Uli” Protto non lo sapeva quando ha composto e pubblicato la sua Salvineide. La canzoncina è una rilettura, aggiornata ai nostri tempi, della famosa Badoglieideuno dei canti popolari della Resistenza (scritta tra gli altri da Nuto Revelli).
La Salvineide di Alice Uli Protto
La canzone è stata pubblicata su Youtube e su Facebook il 24 maggio, giorno della chiusura della campagna elettorale e della visita di Matteo Salvini a Vercelli, città dove vive anche la cantante. L’intento non era certo quello di ribaltare le sorti del voto, quanto piuttosto quello di dedicare uno striscione cantato al ministro dell’Interno. Uno di quelli che è difficile far levare dai balconi, perché pubblicato su bacheche e balconi virtuali.
Chissà se invece Alice pensava che oltre alla pioggia di complimenti da parte di molti utenti che evidentemente non votano Salvini sarebbe arrivata anche la scarica d’odio dei sostenitori della Lega indignati e offesi per una canzoncina. Perché si sa che per il Capitano vale la regola “niente critiche solo complimenti” e questa regola va fatta rispettare da tutti, anche da chi non la pensa esattamente come l’elettore-tipo della Lega.
Ormai la Bestia dell’odio non ha più bisogno del suo domatore
Questa volta non c’è stato nemmeno bisogno che il ministro dell’Interno mettesse alla gogna l’autrice del brano come al solito: i patridioti sono arrivati lo stesso. Ormai la “Bestia” si muove da sola, e ci si chiede quanto controllo ne abbiano quelli che l’hanno nutrita e allevata amorevolmente in questi anni a suon di insulti, bacioni e inviti ad andare a mangiare pane e Nutella. Certo: Salvini e Morisi non hanno inventato nulla, hanno solo imbrigliato a fini elettorali il compost fertile dell’Internet che ha voglia di insultare e odiare. Ma per farlo hanno dovuto dare in pasto alla Bestia cittadini, politici, donne e ragazzine “colpevoli” di non stare sulla stessa barca del Capitano.
Grazie di nuovo ai Sentinelli.
Io continuerò a chiamare ironicamente questi commenti "la mia rassegna stampa giornaliera".
Non mi toglierete la voglia di scherzare! 👩🏻🎤
Io continuerò a chiamare ironicamente questi commenti "la mia rassegna stampa giornaliera".
Non mi toglierete la voglia di scherzare! 👩🏻🎤
L’istinto del patridiota è quello di insultare. Se la vittima è una donna tanto meglio perché oltre al classico zecca buonista le si può dare anche della troia e della zoccola. Oppure si possono fare raffinate perifrasi degne di Omero per suggerire cosa dovrebbe fare l’autrice della canzone con quella chitarrina, o con quello che ha in mezzo alle gambe.
Non sfuggirà di certo ai vari sostenitori della brigataVoltaire come interazioni social del generedifficilmente possano essere considerate come un legittimo diritto ad esprimere la propria opinione che va assolutamente tutelato. Anche chi dice che gli insulti sono l’altra faccia della medaglia della democrazia e che ci si deve sorbire bordate di merda digitale perché si ha avuto l’ardire di esternare al mondo il proprio pensiero forse dovrebbe rivedere le proprie posizioni.
Essere assaliti ogni volta che si dice quello che pensa da orde di sconosciuti che ci tengono a farti sapere cosa farebbero con te se avessero cinque minuti a disposizione non è affatto piacevole. E non è affatto un sottoprodotto della democrazia. È invece il prodotto della mancanza di una cultura politica che sappia rispondere in modo pertinente alle critiche. Perché nessuno vuole vietare a chi non apprezza la Salvineide di dirlo, si può anche benissimo farlo usando toni “forti”. Ma questo è puro distillato d’odio, che va combattuto, non tollerato.
(libera riscrittura del canto partigiano "La Badoglieide").
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